Ecco cosa succede quando mi si chiede di inventare una storia sul Vuoto alle 2.30 di notte di Ognissanti...
Mi raccomando Vera, continua a darmi queste ispirazioni così mi rovino la già infima fama e non scrivo mai più XD


Prima dell'Universo, esisteva il vuoto.
Ad essere precisi, non esisteva, che il vuoto è il nulla, e nulla esiste in esso.
Niente accadde per lungo tempo, il vuoto rimaneva immobile a non pensare o visitava inesistenti luoghi oscuri.
Poi, si rese conto dell'enormità di ciò che si stava sviluppando; infatti all'inizio non esistevano ancora i concetti di tempo e spazio.
Il vuoto capì che essi erano scaturiti da egli stesso.
L'Universo stava nascendo.
Dopo che i concetti furono plasmati, si formò la materia.
Il vuoto sentiva la dolorosa presenza di tutto ciò che si apprestava ad esistere.
La perversione della sua essenza originale lo spinse a lasciar andare la materia che lo opprimeva.
Avvenne il Big Bang.
L'infelicità iniziò subito ad agire, permeando il vuoto.
Vagò a lungo, fino ai confini dello spazio.
Avendo trovato solo materia, decise di gettarsi in un buco nero, nella speranza di trovare un mondo nuovo...
O almeno la morte.
Ciò che lo trattenne dal fatale gesto, fu la vista di un pianeta: la Terra.
Osservando l'attività degli esseri umani, intravide la speranza che cercava.
Una volta raggiunta una tecnologia sufficiente, avrebbero distrutto l'intero Universo, spinti dalla loro malvagità.
Il vuoto finalmente sarebbe tornato a vivere sereno.
Ad un tratto, sentì un pianto lontano; era quello dell'esistenza, triste per essere destinata ad finire.
Intanto gli uomini avevano già scoperto la bomba atomica, già gli Stati cominciavano ad armarsi "in caso di pericolo".
Commosso da quello struggimento che lui lui non avrebbe mai provato, il vuoto prese una decisione.
Senza esitazione, si gettò nel buco nero, sperando con il suo sacrificio di dare almeno una possibilità all'esistenza dell'Universo.