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Autore: Melian    12/11/2011    8 recensioni
"Sapeva che le sue mani indugiavano su una schiena che avrebbe potuto spezzarsi sotto la stretta poderosa delle sue dita, che avrebbe potuto davvero stritolarla se non avesse dosato la sua forza. Sapeva che lì, proprio dove aveva intrufolato il viso, correvano arterie e vene colme di sangue bollente e viscoso, il nutrimento perfetto e l’ascesi del piacere perverso della sua razza. "
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mick St. John
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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IL SAPORE DEL SANGUE


Mick fissava la sua tv al plasma senza vederla realmente. Le voci e le scene del telefilm che scorrevano sullo schermo erano solo immagini sfocate condite da un ronzio informe. Se ne stava seduto sul divano, in una immobilità che avrebbe potuto spaventare qualsiasi essere umano – non batteva nemmeno le palpebre – e fissava il nulla in modo inquietante.
Mentre nella stanza risuonavano le risate preregistrate come sottofondo alle scene comiche della serie televisiva che - a ben vedere - nemmeno conosceva, Mick continuava a pensare a quel momento perfetto, unico, irripetibile, supremo: aveva tenuto Beth stretta a sé, in un abbraccio affettuoso e grato, aveva chiuso gli occhi e aveva affondato il viso tra i suoi capelli biondi, nell’incavo morbido della suo collo.
Perso in quel momento che doveva essere scevro di ogni malizia, l’aveva sentito.
Sapeva che le sue mani indugiavano su una schiena che avrebbe potuto spezzarsi sotto la stretta poderosa delle sue dita, che avrebbe potuto davvero stritolarla se non avesse dosato la sua forza. Sapeva che lì, proprio dove aveva intrufolato il viso, correvano arterie e vene colme di sangue bollente e viscoso, il nutrimento perfetto e l’ascesi del piacere perverso della sua razza.
L’aveva sentito distintamente, tra il profumo della pelle di Beth, il canto delicato del battito cardiaco e del respiro regolare di lei: il ruggito della Bestia, la più atavica, seducente e feroce Sete.
E aveva scoperto di desiderarla. Aveva scoperto che la sua Sete avrebbe potuto indurlo a divorarla, goccia dopo goccia, bacio dopo bacio, carezza dopo carezza, morso dopo morso, se non si fosse controllato e sottratto da quella stretta così dolce, così calda, così… viva.
Beth era il fulgido esempio della bellezza della vita, dell’instancabile volontà umana, della passionalità sconfinata e Mick, no, Mick non poteva toccarla e farla appassire. Lui che l’aveva protetta, salvata, condotta fuori da un incubo spaventoso, non poteva macchiarsi le mani di quel peccato, non poteva cedere proprio ora al richiamo di sirena di quel sangue umano. Non il suo, soprattutto.
Mick serrò gli occhi di colpo, si passò una mano sulla faccia e titillò con la lingua la punta acuta dei canini, stuzzicandoli come avrebbe fatto una belva davanti alla prospettiva di un succulento pasto. Scrollò il capo, con violenza; il suo era solo un momento di debolezza dovuto alla fame che non soddisfaceva da troppe sere, visto che trovare sacche di sangue non era sempre impresa facilissima, anche se aveva le conoscenze giuste al posto giusto. Si sentiva sconvolto per quella sua stessa debolezza; temeva la sua stessa natura, temeva di tradirsi. E non poteva permetterselo, non voleva! Tutto ciò lo tormentava, peggio di un paletto infilato nel cuore.
Si alzò, spegnendo con un colpo secco al telecomando la televisione. Recuperò una sacca di sangue dal frigorifero, la soppesò sul palmo della mano e poi, con malagrazia, affogando in quel gesto violento tutta la frustrazione della Bestia che si agitava nella sua mente, addentò la plastica e bevve il sangue. Era freddo e sapeva di anticoagulanti.
Un pasto insoddisfacente, avrebbe detto Joseph, non degno di un vero Vampiro, perché non spillato dalla fonte autentica, privo di calore e sottile seduzione e nemmeno spruzzato di adrenalina – paura mista a piacere della preda – ma che a Mick bastava da anni. E che ora, a maggior ragione, era la sua ancora di salvezza per cancellare il pensiero di poter assaggiare il sapore del sangue di Beth, spalmarselo sulla lingua, sul palato, e che gli annebbiava ogni senso preternaturale.




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Note dell’autrice:

Mi è venuta l’ispirazione di colpo e così ho scritto questa breve storia sul telefilm “Moonlight”. Forse è accaduto perché ieri sera ne ho visto un episodio, non saprei! XD
Ho cercato di cogliere al meglio i pensieri di Mick in un momento tanto delicato che, però, ho scelto di non collocare in nessun momento specifico della serie tv. Diciamo che è un missing moment che ognuno può decidere dove incasellare, con la massima libertà.
La fan fiction partecipa all’iniziativa “Un prompt al giorno” di Fanworld; il prompt usato è: “telefilm”.


Melian
   
 
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