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Autore: Missess    12/11/2011    4 recensioni
Usui e Misaki, le loro emozioni.
Loro sono destinati a stare insieme, sempre e in qualunque posto si trovino.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Usui, perché ti preoccupi per me? questa era la domanda che Misaki gli poneva ogni santa volta che gli capitava di parlare con Usui, ma lui non aveva mai saputo rispondere.
La volta in cui aveva provato a dichiararsi a lei, aveva reagito male.
Non voleva rivedere lo sguardo spaventato sulla faccia della persona che amava.
- Usui, perché non mi rispondi mai? – chiese Misaki distogliendolo dai suoi pensieri.
- Perché lo vuoi sapere Misa-chan? – domandò a sua volta lui.
- Perché io ti invidio. – rispose lei sorprendendolo. – Perché tu non fallisci mai, tenti e riesci. Sei così prefetto Usui. -
- Ti sbagli, non sono perfetto. – ribatte’ lui. – Una persona perfetta non si sarebbe lasciato sottrarre il cuore così facilmente. -
- Sei innamorato, Usui? – domandò la ragazza sorpresa e curiosa.
Misaki si spostò dalla sedia in cui era seduta e si avvicinò a Usui che era seduto per terra.
Si sedette di fronte a lui, fissandolo.
- Sì, perché sei gelosa? – chiese lui malizioso, notando che s’era spostata dalla postazione in cui era.
- No, assolutamente no, idiota! – urlò Misaki nascondendo il viso rosso tra le mani.
Il ragazzo si accorse del gesto di lei e si mise a ridere.
- Che hai da ridere? – chiese rialzando il viso.
- Sei così carina, Kaichou. – rispose lui.
Misaki riarrosì di botto.
- Stupido, maniaco. – si limitò a dire.
Calò il silenzio nella stanza.
Usui fissava Misaki, Misaki fissava Usui.
La ragazza ritrasse lo sguardo, non lo reggeva più.
Si limitò a fissare il pavimento.
- Usui, te lo chiedo ancora una volta: perché ti preoccupi per me? – chiese lei ritornando a fissare i suoi occhi verdi smeraldo.
- Perché io ti amo, Misa-chan. – si decise a rispondere lui questa volta.
La ragazza si alzò da terra e si avvicinò alla finestra cominciando ad osservare le gocce di pioggia che si infrangevano sul vetro e scivolavano in giù.
Guardò l’orologio, si riavvicinò verso la cattedra, prese la cartella e l’ombrello.
- Devo andare a lavoro, ci vediamo Usui. – lo salutò Misaki.
Si diresse verso il Maid latte, ripensando a quello che le aveva confessato il ragazzo.
Si ricordò di quella volta sul terrazzo della scuola, quando gli era caduta la foto che ritraeva lei vestita da maid con lui e si era lanciato per riprenderla. Ma prima di lanciarsi l’aveva baciata e le aveva detto ‘Mi piaci, Ayuzawa.’
Si stava prendendo gioco di lei oppure era davvero così?
Si vestii col completo da maid e accolse i clienti.
- Bentornato signore e padrone. – disse Misaki accogliendo il cliente con un sorriso.
Lo fece accomodare ad un tavolo e prese la sua ordinazione.
Il pomeriggio passò così, ad accogliere clienti e poi servirli.
- Misa-chan, oggi non ho ancora visto Usui, gli è successo qualcosa? – le chiese il suo capo.
- No, non penso, prima stava bene… - rispose Misaki.
- Ah, menomale! – si rassicurò la ragazza dai capelli a caschetto.
Come ad ogni fine turno, portò fuori la spazzatura, ma lui non era neanche lì.
Oggi non s’è presentato… che gli sia successo qualcosa? Ma no. Usui è un ragazzo sveglio e che sa badare a se stesso. pensò e fu in quel momento che gli balenò in testa un’idea.
Che ce l’abbia con lei perché l’aveva liquidato in quel modo indignitoso proprio nel momento in cui, per la seconda volta, si dichiarò?
Misaki sperò con tutte le sue forze che non fosse così, ma era l’unica soluzione logica che riusciva a darsi.
Si ricordò di avere il numero di Usui salvato sul cellulare e decise di chiamarlo.
‘Il cliente da lei selezionato non è al momento disponibile, la preghiamo di richiam…’ stupida segreteria telefonica.
Era preoccupata.
Si cambiò e si mise in cammino per tornare a casa, ma sapeva anche lei che non sarebbe riuscita a stare tranquilla.
Cominciò a cercarlo in ogni parte della città, anche se in silenzio senza dire una parola.
Ed ogni persona che potesse somigliargli, lei la scambiava per lui, per poi scoprire che non era lui.
Cercò per tutta il quartiere, ma senza risultati.
Si beccava solo delle occhiatacce dai passanti e critiche assurde come: ‘Hai visto quella?’ oppure ‘Sembra un maschio.’
Avevano ragione, ma non potevo spendere soldi per vestiti più femminili.
Misaki non riconosceva più, negli ultimi tempi era diventata più tollerante nei confronti di Usui e molto più dolce.
Ma non voleva pensare all’opzione che lei si fosse innamorata di quel ragazzo così perfetto.
Anche perché lei cos’era in confronto a lui?
Si diresse verso il parco e si sedette sull’erba, mentre il cielo si scuriva sempre di più e faceva capire che stava arrivando la notte.
Le stelle apparivano, e la luna era solo una grossa palla che non serviva a molto.
Un tempo era lei che illuminava la notte, ora non più, grazie ai pali della luce.
- Usui. – si ripeteva la ragazza.
- Mi hai chiamato, Misaki? – chiese una voce alle sue spalle.
- Usui! Mi stavi spiando? – domandò la ragazza sorpresa.
- No, passavo per queste parti, piuttosto non dovresti tornare a casa, tu? – disse cambiando discorso.
- Ti stavo cercando, scemo! – affermò Misaki.
- Oh, quindi, se non mi presento per un giorno, senti la mia mancanza? – chiese lui malizioso.
- Scemo! Pensavo che fossi arrabbiato perché me n’ero andata mentre mi dicevi quella cosa. – si giustificò lei.
- Beh, sì, in effetti potrei anche esserlo. – replicò lui facendo finta di pensarci.
- E comunque, sei stupido? E’ ovvio che mi sei mancato. – gli urlò piano Misaki, sorprendendosi persino lei di quello che aveva detto.
- Le cose stanno davvero così? – domandò Usui avvicinandosi a lei.
- S-sì. – rispose la ragazza imbarazzata, volgendo lo sguardo da un’altra parte.
- Mi ami, Misa-chan? – chiese il ragazzo fermandosi davanti a lei.
- Cosa ti salta in mente adesso? E’ diverso quello che ho detto io, idiota! – gridò imbarazzata Misaki, facendo divertire sempre di più Usui.
- Quindi, non mi ami? – replicò lui, facendo la finta faccia triste.
- I-I-Io non lo so… però ho notato che da quando ci sei tu nella mia vita, io, non sono più come prima. – iniziò a dire Misaki. – Il mio modo di vivere le cose è cambiato. -
- Misa-chan… - cercò di dire Usui, ma finì per essere interrotto dalla ragazza.
- Aspetta, fammi finire… Io, non so quello che provo, però è un’emozione che cresce sempre di più dentro.
Che da molto fastidio quando non ci sei tu con me, e che mi brucia dentro quando invece ti avvicini o mi sfiori. E’ un’emozione che quando mi guardi mi fa sciogliere… - proseguì lei.
- Si chiama Amore, Misa-chan. – gli spiegò lui con un sorriso.
- Amore? Davvero? – domandò lei confusa.
- Sì, ed è esattamente quello che provo io per te, Misaki. – disse Usui.
Si fissarono e poi Usui prese il suo viso tra le mani e le diede un piccolo bacio.
- Sei la mia stella Misa-chan. - affermò Usui in seguito.
- Perché una stella? – chiese lei.
- Perché le stelle ci guidano. – rispose il ragazzo.
- Grazie, Usui. – disse Misaki guardandolo nei suoi profondi occhi verdi smeraldo. – Grazie per avermi insegnato che cos’è l’amore. -
Usui la abbracciò.
- Grazie a te. – replicò lui.
  
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