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Autore: Miss Loki_Riddle Gold    13/11/2011    1 recensioni
Salve a tutti, questa storia sarà una vera e propria presa in giro di Don Chisciotte. Sarà ambientato in una Bologna moderna e femminile. Spero che vi piaccia e che qualcuno mi dica cosa ne pensa. Ovviamente essendo Don Chisciotte uno dei "poemi cavallereschi" che prediligo non ci scherzerò sopra in modo critico. ultima cosa prima di lasciarvi alla decisione critica di leggere o meno: commentate se potete. Sono graditi tutti i tipi di commenti.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Raccontino dedicato
 alla mia migliore amica
 e alla nostra amicizia



In un paese di... Ehm, A Bologna che come voi sapete bene (perché lo sapete, vero? Nd Autrice) è una città dell'Italia del Nord, viveva, tanti e tanti attimi fa (Eeeeh? Nd Lettori) (Niente, se mi lasciate continuare capirete! Nd Autrice), una nobile cavaliere di nome Gaia... (No, ha il mio nome, non è valido! Nd Autrice) ( -_-' Nd Lettori).
Bassa fino ad essere scambiata per uno gnomo, grassottella, col viso paffuto e i capelli lunghi e folti, la nobile Gaia non toccava ancora i vent'anni ed era debole e stanca.
(^///^ Nd Autrice)
- Oh, se fossi vissuta nei beati tempi della... cavalleria!- soleva ripetere sospirando, scordandosi (momentaneamente) di essere una donna e quindi di non poter essere un cavaliere - Io sono nata per essere una cavaliera, (Sì, come no! Nd Lettori) per compiere imprese eroiche! (Tipo andare a prendere il pane! Nd Gaia) -
Non potendo prendere parte a nessuna impresa rischiosa (Tranne quella di andare in bagno! ^///^ Nd Autrice ), non potendo compiere gesta di valore, si era immersa nella lettura di romanzi di tutti i generi, poemi letterari, fanfiction.
E ne leggeva sempre d nuovi, scaricandoli da Internet, ovviamente.
Finì ben presto per non occuparsi più né della scuola, né della scrittura, (Ok, non sono io! Nd Autrice) che un tempo le era tanto piaciuta, per darsi anima e corpo ai libri.
Leggeva giorno e notte (Chissà quanto pagava di elettricità!).
Si scaricava tutti i libri che trovava e li leggeva senza posa. (Poveri noi, se la beccavano era fritta! Nd Autrice) E lesse tanto e tanto s'immedesimò nei suoi personaggi, tanto che uscì di senno.
E col cervello ormai fuori combattimento, pensò di farsi cavaliere errante e di andare per il mondo con le sue armi in cerca di avventure per accrescere il proprio nome e per acquistare fama e onore. Poiché si vedeva già incoronata dell'alloro del trionfo, (Io credevo s'incoronasse con la corona! Mah, sarò io quella antica! Nd Autrice) non pose tempo in mezzo e un bel mattino si abbigliò per pa
rtire definitivamente (Ma se era già partita? Di senno, intendo! Nd Lettori) (Aspetta e vedrai! Nd Autrice), si mise addosso le prime cose che trovò, prese una baguette, una pentola per la Paella (Che ci va a fare con pane e pentola? Vuole per caso fare una scampagnata? Nd Lettori) (°///° Nd Autrice) e m
ontata in groppa al suo caval... ( Cooosa? Un cavallo in città?? Nd Lettori) cioè alla sua bicicletta, che lei credeva essere un bello stallone... e, senza aver salutato nessuno, lasciò la sua casa e si mise in cammino.
La bicicletta, però, dato che non è un oggetto animato, non si muoveva e lei più non avanzava più gridava:- Su, Carlonta! Forza!
Ma Carlonta non la sentiva, d'altro canto come avrebbe dovuto fare? Era solo una bicicletta... e continuava a non muoversi.
Forse furono le urla ad avvertirla o la cosa che si trovava lì ma la migliore amica di Gaia (una ragazzina mingherlina, agile e simpatica) si avvicinò per vedere cosa stesse succedendo.
- Gaia, che fai?- Le chiese, in tono gentile
- Oh, chi foste voi di così belle maniere?- chiese Gaia, guardandola con interesse
- Ma come chi sono? Sono Giorgia, non ricordi?- fece la nuova venuta, ma senza successi.
- Giorgia? Se noi ci fummo incontrati di già io rimembrare non posso! Ma perché non mi faceste il piacere di aiutarmi con codesto cavallo?- rispose con queste parole Gaia, indicando la bicicletta.
Ovviamente Giorgia si chiese cosa potesse essere successo all'amica e perché dicesse che la sua bici era un cavallo.
- Certo! Vedi, devi pedalare!- le iniziò a spiegare come si faceva a "pedalare", finito che ebbe scoprì quanto l'amica potesse andare veloce.
Gaia andava così tanto di fretta che prese un palo in mezzo alla fronte.
- Ma che diavolo fai?- chiese Giorgia, avvicinandole.
- Niente, messere! - fu la risposta.
Poi, pensò che il nome "Gaia" non fosse adatto ad una cavaliera e decise di chiamarsi "Donna Casciotta" in onore del prode "Don Chisciotte", il suo cavaliere preferito.
Tanto che c'era, decise di modificare anche quello del suo scudiere in "Sanza Panza"  ma presto si accorse di non averne uno.
- Messere, che ne direste di divenire il mio scudiere?- chiese voltandosi di nuovo verso Giorgia la quale, non avendo ancora capito bene la situazione, si guardò attorno per vedere se ci fossero uomini in giro e, quando finalmente comprese che Donna Casciotta stava parlando con lei,  rispose di no.
Donna Casciotta, a quel punto, tirò fuori la baguette e la puntò, quasi fosse stata una spada, contro l'altra ragazza.
- Perché non torniamo a casa, ora, Gaia?- chiese la futura "scudiera", prima di accorgersi di avere una baguette puntata contro.
Giorgia strabuzzò gli occhi.
Che la sua amica fosse impazzita se n'era accorta subito, soprattutto a causa dei vestiti di cui avrebbe chiesto spiegazioni più avanti.
- Lei, messer Panza, non andrà da nessunissima parte se prima non mi avrete battuto, vile che non siete altro!- fu la risposta di Donna Casciotta
- Panza? Chi è signor Panza?- chiese Giorgia che non sapeva ancora di esserlo divenuta lei.
- Se tu, vile creatura!- Donna Casciotta stava decisamente male.
- Ok... Perché no? D'altro canto chi potrebbe mai battere un pezzo di pane?- scherzò Giorgia.
Solo che Donna Casciotta non stava affatto scherzando e Giorgia lo comprese solo quando concentrò l'attenzione sullo strano abbigliamento di Donna Casciotta.
- Ma come ti sei vestita? Perché indossi una maglietta sui pantaloni, un calzino in testa, le ciabatte pelose con il pupazzo di un cane e la gonna sotto il maglione?- (Beh, sai com'è è folle! Nd Lettori) Se avesse potuto, Giorgia sarebbe morta dal ridere.
- Ti piace? E' la mia armatura!- Poi Donna Casciotta si abbassò il calzino in testa.
Pochi minuti dopo Donna Casciotta e Sanza Panza, che preferiva farsi chiamare Giorgia dato che non era del tutto abituata al suo nuovo nome, iniziarono a pedalare verso il Centro della città.
Ad un tratto, però, due contenitori dell'immondizia fermarono loro il percorso, facendo perdere l'equilibrio a Donna Casciotta.
- Vili creature che non siete altro! Come vi permetteste a fermarmi il cammino?- chiese la ragazza, iniziando a dar di sp... ehm, di pane... contro il contenitore più vicino. L'altro, però, continuava a divincolarsi cercando di colpirla o, almeno fu questo ciò che parve a Donna Casciotta, tanto che la nostra eroina iniziò a difendersi con la padella.
-Prendete questo e questo! Non vi permettete, eh! Cercare di usare la magia contro la leggendaria Donna Casciotta! (Leggendaria? Lei? Nd Lettori) - diceva di tanto in tanto.
Dopo pochi minuti Donna Casciotta si ritrovò coperta di immondizia e così combinata si rimise in viaggio, tutta contenta di aver vinto i due cestini dell'immondizia.
Più avanti incontrarono un ragazzo, cioè chiamarlo così era un eufemismo dato i peli che uscivano da tutte le parti, gli occhi verdi smeraldo, i capelli biondi, i brufoli della grandezza di un sorcio che gli ricoprivano il viso, il naso deformato e le labbra semi-invisibili.
Era, insomma, tanto brutto che Giorgia stessa si mise a strillare:- Donna Casciotta un mostro! C'è un mostro! Mi difenda, mia Signora!-
Donna Casciotta, però, pare avesse problemi di vista o forse l'immaginazione le faceva brutti scherzi perché si butto giù dal cav... ehm, dalla bicicletta e si inginocchiò ai piedi del nuovo arrivato.
- Ma che stai facendo?- le chiese Giorgia ma non le fu dato credito (Eh, non ne aveva bisogno! Nd Autrice) (-_-' Nd Lettori).
- Oh, dolce dama dai bei lineamenti e le pallide mani, come vi chiamate? Vi prego di dirmelo perché io lo possa ripetere quando mi troverò all'oscurità! Lascite che il mio cuore palpiti al solo pronunciare un nome tanto meraviglioso come siete voi!- supplicò, senza accorgersi che il ragazzo la stava osservando spaventato.
Dopo aver preso un respiro profondo dichiarò con voce acuta e stridula:- Mi chiamo Gianmarco!- 
Se vi aspettaste di veder Donna Casciotta scappare via difilato vi stareste sbagliando di grosso perché lei iniziò a dire:- Alfonso! Che bel nome! Avete una voce che nemmeno gli usignoli riuscirebbero a comparare! (Ma ha sentito bene il nome? Ha detto Gianmarco non Alfonso! Che ha problemi di udito? Nd Lettori) (Avete appena rovinato la parte più romantica del racconto, siete contenti, ora? è_é Nd Autrice)-
- Ma chi è lei?- chiese un ragazzo comparendo dietro di loro.
- Donna...- Stava per dire Donna Casciotta ma Sanza Panza la bloccò:- Una povera pazza che vi chiede scusa!-
Donna Casciotta, che non amava essere denominata "pazza" tirò fuori la sua spa... ehm, baguette e la puntò contro al nuovo arrivato.
- Vile creatura, non osare mai più chiedere chi sono io! Tu, invece- puntò la sp... baguette contro a Sanza Panza, concludendo:- Non darmi mai più della "pazza"!
Il ragazzo, che aveva capito la situazione decretò:- Io sono il principe Stazio IV! Se vuoi diventare cavaliere devi fare un impresa per mio conto: Uccidere il drago che si trova al di là di Porta Saragozza!- Ghignò, quando vide il volto di Donna Casciotta illuminarsi d'immenso.
- Mi spiace, Mio Signore, non volevo offenderla, prima! Io e il mio scudiere partiremo in mantenente!- Così detto prese la bici che Giorgia si era preoccupata di non farle rubare e andò a tutta birra verso Porta Saragozza.
Non è ancora del tutto chiaro se fu a causa della sua sempre più fervida immaginazione o a causa di una curva troppo stretta ma non voltò neanche l'angolo che andò a sbattere la zucca contro un tavolino di un bar messo fuori per i clienti.
- Ahi!- disse all'inizio.
- Stai bene?- chiese Sanza Panza avvicinandosi.
Quando riuscì a vedere, non poté credere ai suoi occhi. Infatti Donna Casciotta era caduta in avanti, continuando a tenere sempre la bicicletta. Il suo busto era appoggiato al contrario sulla sedia, mentre la testa pendeva nel vuoto.
Ma la cosa che scioccò di più Giorgia fu che stava continuando a pedalare e sembrava non si fosse accorta di nulla. Così dovette essere lei a levarle la bici di dosso con la forza.
Donna Casciotta la guardò con sguardo vacuo. (Ahi! Nd Tutti quelli che hanno capito cosa succederà fra poco)
- Donna Casciotta, stai bene?- ripeté Giorgia, spaventata cercando di mettere in piedi la vecchia amica.
La ragazza non rispose se non quando fu di nuovo in piedi.
- Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiih!- Nitrì, infine.
Giorgia la guardò meditando sulla salute mentale della ragazza. Donna Casciotta sbuffò prima di nitrire nuovamente.
Poi, con gesto fulmineo prese in groppa l'amica e partì per non si sa bene dove, come se fosse stata un cavallo imbizzarrito.
Ancora oggi non hanno fatto ritorno.

Intervista a Sanza Panza

Salve, signora Panza!
Non mi chiamo Panza, non lo avete ancora capito?
Sì, sì certo! Allora, ci dica, dove siete finiti, alla fine?
Guardi, signora, se mi deve prendere in giro prenda prima il numeretto che ce ne sono molti prima di lei!
No, non la volevo prendere in giro! Sinceramente dove siete finite?
Non lo so! Quella pazza della mia migliore amica sta ancora andando al galoppo da qualche parte!
Allora lei come fa a trovarsi qui?
Sono qui perché mi sono buttata giù da cavallo! Pensi che sono atterrata su un cactus, un dolore!! *Sanza Panza inizia a levarsi spine invisibili da tutte le parti*
Ok, arrivederci, signora Panza!
Non mi chiamo Panza-a-a!!

Intervista a Donna Casciotta

Lo sa di avere seri problemi con i cestini del pattume, lei?
Che cos'è il pattume??
E' quello che ha fra i capelli!
Ho qualcosa fra i capelli?
Lasciamo perdere... Passando a un altro argomento: come ha fatto a confondere un re con un popolano?
Di chi sta parlando, scusi? *Donna Casciotta inizia a guardare male l'intervistatrice*
Ok... Argomento più semplice: Lei come si chiama, nella realtà?
Donna Casciotta!
Ma prima come si chiamava?
Donna Casciotta!
Ma prima di Donna Casciotta...?
Gliel'ho detto, messere, mi chiamavo *Donna Casciotta si avvicina all'intervistatrice e le urla in un orecchio* DONNA CASCIOTTA!!
Ok, Donna Casciotta... *L'intervistatrice esce rimbambita e con il cattivo presagio che probabilmente non tornerà mai più come prima di quell'urlo*

   
 
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