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Autore: d_motion    13/11/2011    2 recensioni
Ruki x Uruha
Monologo interiore di Uruha
Adatta a un pubblico di tutte le età.
Contenuti amorosi e profondamente tristi.
Buona lettura.
Prepotenti escono.
Calde, umide e salate scorrono lentamente sulle mie guance fredde.
Due lacrime sofferte che dopo tanto tempo ancora mi fai piangere.
Cosa hai fatto per ridurmi così nessuno lo può sapere, nemmeno tu lo sai.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prepotenti escono.
Calde, umide e salate scorrono lentamente sulle mie guance fredde.
Due lacrime sofferte che dopo tanto tempo ancora mi fai piangere.
Cosa hai fatto per ridurmi così nessuno lo può sapere, nemmeno tu lo sai.
Troppo distratto a divertirti e ad essere dannatamente superficiale per vedere quando io fossi perso per te. Come adorassi i tuoi abbracci, la tua mano stretta nella mia, il calore del tuo corpo così morbido e le tue proposte indecenti, che dicevi solo per scherzare.
Io ci speravo in quei baci…
Avrei voluto davvero baciarti.
Mentre ripenso a tutto ciò i miei occhi si appannano e solo una lacrima solitaria riesce ad abbandonare le palpebre serrate.
Se mi lasciassi andare al pianto che sento prepotente voler uscire, credo che non riuscirei più a fermarmi.
Per quanto ci provi, non riesco a dimenticarti.
Posso stare bene settimane, mesi, ma il pensiero di te sempre torna a farmi visita.
Saperti lontano e completamente indifferente su cosa io stia facendo, mi uccide come una stilettata nello stomaco.
Odio tutto di te.
Odio il modo in cui mi hai trattato.
Odio ciò che più ti piace.
Odio anche il solo pensiero di te, la mia anima sanguina anche al solo sentire pronunciare il tuo nome.
Perché non riesco a liberarmi da te?
Ho eliminato tutto ciò che ti riguarda, eppure più voglio allontanarti più mi riscopro a volerti, a sentire la tua mancanza, a cercarti anche nelle piccole cose quotidiane.
Ti odio.
Mi manchi come l’ossigeno.
Ti amo disperatamente.
Altre lacrime solcano i miei zigomi trovando la morte sul mento.
Stremato dal dolore mi rannicchio in posizione fetale, come a volermi chiudere in me stesso – più di quanto io non lo sia già- e ad abbandonarmi al nulla.
Vorrei addormentarmi e rimanere sospeso in una dolce sensazione di standby, riposare l’anima, far rimarginare le ferite e aspettare che diventino cicatrici e cheloidi.
Profondi segni di profondi torti e illusioni bruciate.
Sfortunatamente mi abbandono ad un sonno agitato e un solo sussurro comprensibile lascia le mie labbra… “Ruki…”
I miei occhi si bagnano e le lacrime scendono veloci e copiose verso il cuscino, bagnandomi la base del naso e i capelli.
Solo da incosciente riesco a piangere e a sfiatare il mio cuore sotto pressione per te…
Ti amo disperatamente…
Anche se so bene che nel tuo cuore, per me, non c’è nessun posto.

  
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