Il suo sguardo cadde istintivamente sul corpo addormentato del suo Capitano.
E Renji si perse per qualche secondo in quel corpo che aveva imparato ad amare, e a conoscere, meglio del proprio.
Quel corpo che fino a poche ore prima era stato unito così profondamente al suo da rendere impossibile distinguere dove finiva il corpo del primo ed iniziava quello dell’altro.
Quel corpo che era per lui il piacere, e il dolore più grande.
Quel corpo che era l’unica cosa che potesse avere di Byakuya.
Non la sua anima, non il suo cuore, solo il suo corpo.