Snow
Prologo
“E’ possibile che sia incinta?” chiesi scrivendo le varie informazioni della paziente sulla cartella.
La ragazza ci pensò un po’ prima di rispondere.
“Non lo so” disse sorpresa.
“Quando ha avuto l’ultimo ciclo?”
“Non sono sicura...”
Spostai frustrata gli occhi dalla cartella e guardai quella ragazza con poco più di vent’anni, un aspetto vanitoso e un po’ superficiale.
“Magari era... il giorno di St. Patrizio e mangiando delle enormi ciambelle verdi avrà pensato - oh! Che schifo devono essere gli ormoni! -”
Lo sguardo della donna posta sul lettino si illuminò.
“O mio Dio! Lei ha ragione! Si saranno state quelle ciambelle verdi! Penso... che mi sia venuto il ciclo anche verso Pasqua perché continuavo a mangiare coniglietti di
cioccolato! Funziona!”
Per un attimo, mentre aggiornavo la cartella della paziente, la mente mi si soffermò sul calendario posto in bagno.
Ero solita a cerchiare i giorni del mio “periodo nero” con un indelebile rosso.
Mi fermai per un momento.
La mente si bloccò su quell’immagine.
Il calendario, il cerchietto rosso sul giorno di Pasqua, io che disegnavo un cerchietto sul mese dopo.
Non può essere pensai Non è possibile che sia successo.
Sbiancai stringendo la penna che avevo in mano.
Mollai la cartella sul lettino della paziente e con uno sguardo preoccupato mi allontanai dalla banca del sangue mentre la ragazza mi urlava dietro.
Corsi fino in ginecologia e mi piazzai davanti allo studio della Dottoressa Field.
Non è possibile. Non può essere possibile.
Ero ormai nel panico, un panico inimmaginabile.
Quando vidi una donna sorridente uscire dallo studio di Lucy mi avvicinai e fermai la dottoressa sulla porta.
“Ho bisogno di parlarti” dissi alla ginecologa bionda.
Lei mi guardò un po’ sorpresa e annuì la testa lasciandomi entrare nello studio.
Lucy si sedette dietro la sua scrivania invitandomi a sedere sul lettino.
“Ok” disse “Pensi di avere un infezione, lo stress influisce sul ciclo... qualsiasi problema tu abbia io lo risolverò!” disse scherzosa
Pensai bene alle parole di Lucy.
“Ecco... io... forse è lo stress, ma mi è saltato il ciclo questo mese e... nelle peggiori delle ipotesi, penso di essere... ehm... essere incinta” dissi quelle parole con titubanza come se non volessi che scoprisse che non volevo un bambino.
“Ok. Allora controlliamo.”
Lì la paura mi pervase.
“Sembra di sei settimane” disse Lucy alzandosi dallo sgabello dove mi aveva appena fatto l’ecografia.
Ormai nel panico e con quasi le lacrime agli occhi presi un respiro profondo.
Ero incinta.
Ero una stupida vacca incinta. Di nuovo.
Non mi era bastata la gravidanza di Burke per capire che quella non era la mia strada, no... aspettavo un bambino di nuovo, un bambino che non volevo, ma che era più importante di prima.
“Vedo che non è desiderato” disse Lucy.
“No” scossi la testa con le mani sulla fronte.
“Vuoi parlare delle opzioni?” chiese con il suo angelico sorriso da brava ragazza.
Respirai ancora una volta a fondo.
“No.”
Continua...
Alis HuntYang