Day 1, Favourite
Avenged Sevenfold
member:
Synyster fuckin' Gates.
Home, sweet home.
Non
era servito a
granchè l'uscire “più nuda che
vestita”, come le aveva fatto
osservare suo fratello; niente, il caldo continuava ad essere
opprimente e insopportabile, non era più abituata al clima
caldo
della sua città.
Lex avvolse la
lunga chioma bionda con le mani, fermandola poi in una coda alta con
un elastico che aveva al polso, così da evitare un'altra
fonte di
calore che le avrebbe solo creato problemi. Prese a frugare frenetica
nella borsa alla ricerca dell'agenda su cui aveva appuntato
l'indirizzo dell'agenzia, ansiosa di arrivare a destinazione solo per
entrare in un locale con aria condizionata.
Immersa in quella
caccia al tesoro poco fortunata non si era accorta che il semaforo
pedonale era rosso.
“Cazzo!”
La decappottabile
nera inchiodò di colpo non appena una bionda mozzafiato
invase la
carreggiata, il conducente della vettura maledì quella
ragazza
immersa nella sua borsa suonando il clacson, finchè lei non
alzò il
viso coperto da un paio di occhiali da sole enormi.
Lex stava per
scusarsi e liberare la carreggiata finchè non riconobbe il
conducente di quella macchina lucida che subito la rimandò
con la
mente ai tempi del liceo, quando si saltava la scuola per andare in
spiaggia a fumare e bere di prima mattina. Si avvicinò al
lato
destro dell'auto vedendo che era scattato il verde per i pedoni e si
mise sulle ginocchia, fissando il guidatore.
“La giornata è
iniziata male Haner?”
Brian aveva seguito
ogni singolo movimento di quella donna che -tra l'altro- con la sua
sbadataggine aveva fatto scattare il rosso. La osservò
avvicinarsi e
la fulminò quando gli rivolse la parola. Rimase a bocca
spalancata
quando lei si tolse gli occhiali, riconoscendo quegli occhi
cristallini compagni delle più grandi stronzate; Brian
faticava a
pensare che quel maschiaccio potesse essere diventato una donna, e
che donna!
“Lex!”
La donna rise prima
di sporgersi per salutare il suo vecchio compagno di scuola.
“Ma guardati, non
sei più tu!”
“Lo so, il viola
mi manca.”
“Quando sei
tornata?” chiese facendole segno di salire, e lei non fece
ripetere
l'invito, infilandosi in macchina appena in tempo prima che scattasse
il verde.
“Due giorni fa,
non ti sei perso molto.”
Non vedeva Lex da
quattro anni, da quando si erano diplomati per l'appunto, quando lei
ancora aveva i capelli corti e sparati, di un viola intenso, e
vestiva leggins, felpe XXL e anfibi, arrivando la mattina a scuola ed
-insieme a Jimmy- spronando tutti a darsi all'ozio piuttosto che
entrare e fare test di chimica. Poi li aveva lasciati sul
più bello,
dopo il diploma se n'era andata in Inghilterra per seguire i suoi
sogni e lasciando quei cinque scapestrati a suonare in garage.
“Avete fatto
progressi senza di me eh?” disse lei sorridendo ampiamente,
Brian
notò che quel sorriso non era affatto cambiato, a sinistra
c'era
sempre quell'unica fossetta appena accennata.
“Guarda che
suoniamo ancora nel garage! E Jimmy fa ancora colazione con coca cola
e Jack.” ribattè lui parcheggiando davanti il suo
bar preferito.
“Quello non
cambia mai,” sorrise la bionda perdendosi nei ricordi,
riemergendo
non appena la macchina si fermò davanti al bar.
“Oh no, Haner,
non posso proprio! Devo andare in agenzia,” si
lamentò lei
aggrottando le sopracciglia come faceva sempre quando doveva
rinunciare a qualcosa che le sarebbe piaciuto fare.
“Eh dai! Solo un
caffè,” replicò mettendo il broncio
solo per farla restare.
Lei sorrise e
scosse la testa prima di osservarlo negli occhi nocciola e avvertirlo
silenziosamente con uno sguardo che diceva “solo
uno”.
“Allora,
com'è
andata a Londra?” chiese lui non appena il cameriere
portò i
caffè, espresso per lui e con doppia panna per la sua amica.
Era
curioso di sapere cosa si era perso in quegli anni, curioso come lei
di avere un'intervista di prima mano da “Synyster
Gates”, eppure
anche volendo non riusciva a vederlo diverso dal ragazzo che in
secondo aveva fatto inciampare il cameriere che aveva rotto le birre,
tutto solo per scommessa.
“Oh alla grande,”
disse lei impettendosi. “Ora sono una fotografa
professionista a
tutti gli effetti. Ho dato anche la mia prima mostra quattro mesi fa.
Solo che non sono più abituata al clima della
California!”
“Direi che si
nota!”rise il moro sorseggiando il suo caffè.
“E voi, che state
combinando?” chiese lei curiosa, sporgendosi un po' come per
incitarlo a parlare.
“Suoniamo... ora
siamo in pausa, abbiamo finito un tour da poco, anzi domani proviamo,
che ne dici di fare un salto? Jimmy ne sarà
entusiasta,” propose
lui sorridendo, ora che era tornata non voleva perderla ancora, per
lui era come una sorella maggiore Lex, solo Dio sa quante volte gli
aveva parato il culo con la preside.
“Perchè no? Mi
manca l'unico intelligente del gruppo.”
La bionda fece una
linguaccia a Brian che la mandò gentilmente a fanculo prima
che lei
si alzasse, scusandosi per non potersi trattenere oltre.
“Josh ha relegato
a me tutte le rotture di coglioni,” spiegò lei
prendendo la borsa
e tirando fuori il portafogli.
“Fine come
sempre.. ma che fai?!”
Brian si sporse per
evitare che lei pagasse, invano, riuscì solo a versarsi il
caffè
rimasto addosso; Lex rise sonoramente prima di mettergli in mano un
bigliettino.
“Sono quattro
anni che non scroccavi qualcosa, non ti mancava?”
“'Fanculo Lex”
“Ci vediamo
domani allora! Mandami un messaggio con l'ora e dove.”
Alexz Evans sparì
lasciandosi il bar e Brian alle spalle, sorridendo mentre si
rimetteva gli occhiali da sole e si immergeva nel caldo estivo di
Huntington Beach per lei ormai estraneo.
Eppure era a casa.
Ed eccomi qui con
una raccolta che forse ha come unico filo conduttore il personaggio
di Lex, yeah! Ah no, ne ha un altro, il fatto che tutto è
anto dal
giochetto che sto facendo su Fb, il “30 days of A7X
Challenge”
Ho deciso di
sfidare me stessa e vedere se riesco a portare a termine questo
lavoro, che fin qui sembra una cavolata, ma arriviamo alla voce
“quanti poster hai in camera” e ne riparliamo!
Tremo al solo
pensiero. D:
Eh niente, ecco qui
questo breve capitoletto/prologo/primo giorno; leggete, recensite,
criticate, insomma fate quello che volete!
Un bacio,
Shizue.