Il suono di quello schiaffo le risuonava ancora nelle orecchie.
Era stato giusto picchiarlo.
Santana era nel bagno della scuola.
E stava piangendo.
Era raro che Santana, la stronza, piangesse.
Ma era colpa di Finn.
Finn aveva urlato tutte quelle cose, in mezzo al corridoio.
Finn aveva dichiarato al McKinley, al Lima e addirittura all'Ohio che Santana era lesbica.
Poteva, anzi, doveva piangere.
Sì, era vero: era innamorata di Brittany.
Brittany lo sapeva.
Non c'era bisogno che lo sapesse anche tutto lo Stato.
Ma Finn non poteva capire: quell'umiliazione, e quel senso di inferiorità non li aveva mai sofferti.
Come avrebbe potuto?
Lui era il quarterback, quello figo, quello che due anni prima era stato con la capocheerleader, quella figa.
Ecco di chi Santana aveva bisogno.
Della ex capocheerleader.
Di Quinn.
Perchè lei avrebbe capito la sua situazione.
Quinn sapeva cosa volesse dire ricevere occhiatacce nei corridoi.
Dover sopportare tutto da soli.
Quinn sapeva cosa volesse dire essere diversi.
Ma Quinn faceva parte delle Nuove Direzioni, il Glee Club bello e importante, che si era classificato dodicesimo a New York.
Mentre Santana era nelle Note Moleste, il Glee Club tutto al femminile, insieme a Brittany.
La sua Brittany.
Innocente com'era, non avrebbe saputo cosa fare.
Santana aveva bisogno di qualcuno di forte, ora.
Qualcuno che la capisse, che l'aiutasse ad uscire da questa situazione.
Qualcuno come Quinn.
- Ehi, San- disse qualcuno dietro di lei.
Senza guardare chi avesse parlato, la ragazza si gettò al collo dell'altra.
Quinn l'abbracciò, mentre Santana piangeva e si sfogava.
Rimasero così per qualche minuto, tornando amiche come lo erano state un tempo, e dimenticando i problemi della latina per pochi istanti.
Poi si separarono, e Quinn le sorrise:
- Io ti voglio ancora bene, comunque...