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Autore: BebaTaylor    17/11/2011    2 recensioni
Mezzanotte, camminate davanti al cimitero e qualcuno vi chiede aiuto...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di Notte Al Cimitero


Il suono delle campane ruppe il silenzio. Era mezzanotte in punto. Il vento muoveva le fronde dei cipressi, mentre i lampioni proiettavano le ombre sull'asfalto, trasformando semplici oggetti, come una scopa rotta appoggiata a uno dei cestini della pattumiera, in un orribile mostro.
Ma non c'erano solo le luci dei lampioni a illuminare la notte, ma anche le piccole luci delle lapidi del cimitero.
Luca pensò che quella di passare davanti al cimitero non forse non fosse stata una buona idea. Sì, certo, così si sarebbe risparmiato ottocento metri di strada, ma a che prezzo? Quello di sobbalzare a ogni singolo rumore? Un cane che abbaia, il verso dei una civetta, lo stridere di freni di un'auto in lontananza erano tutti pretesti per il cuore per accelerare il battito.
Luca guardò il cimitero alla sua destra. Era grande, molto grande. E in più stavano costruendo una nuova ala. Le persone continuavano a morire.
Un lampione tremolò prima di spegnersi del tutto. Luca alzò lo sguardo e scosse le spalle. Era normale che le luci dei lampioni si fulminassero, non erano eterne.
Un bisbiglio fece voltare Luca verso il cancello -uno dei tre- del cimitero. Un'ombra.
«Giovanotto! Ehi, parlo con te!»
Per poco a Luca non venne un infarto. Chi poteva essere? Era mezzanotte, il cimitero aveva chiuso da almeno cinque ore, -non si ricordava gli orari-, e in più era pieno inverno.
«Puoi aiutarmi? Sono rimasta chiusa dentro.»
Luca si avvicinò piano, così lentamente che gli sembrò un'eternità. Una vecchietta un foulard a coprire i capelli, un cappotto troppo grande per lei, era al di là del cancello.
«Aiutami.»
Luca deglutì. Si avvicinò al grosso pulsante rosso e lo premette facendo aprire i battenti del cancello con un inquietante cigolio.
«C'è la mia borsa, lì,» l'anziana indicò una vecchia borsa vicino a una colonna, «puoi prenderla?»
Luca annuì e si avvicinò all'oggetto.
«Ma...ma...» balbettò quando, dopo essersi voltato vide il cancello chiuso. Non aveva sentito nulla. E ora? Prese il cellulare dalla tasca del giubbino.
«È inutile.» disse la vecchia.
Luca guardò sconsolato il display. Non c'era campo. E i muri erano troppo alti per essere scavalcati.
«Morirai qui. Insieme a me.» la vecchia sorrise, mostrando delle lunghe zanne che prima il ragazzo non aveva notato.
«Sei come tutti gli altri.» il corpo si trasformò in un'orribile bestia, un incrocio fra un grosso cane e un bue.
Luca tremò e una macchia si formò all'altezza del cavallo dei pantaloni. Il cuore accelerò il battito. Il giovane pensò, anzi ne era convito, che quella cosa lo avrebbe mangiato. Che sarebbe morto mangiato da un essere mostruoso.
Ma si sbagliava. Quando la bestia fu su di lui, il suo cuore aveva già cessato di battere

Allora... non so cosa dire. Ho scritto questa cosa in dieci minuti, mentre le lasagne cuocevano. Non so neanche come mi sia venuta in mente!
   
 
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