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Autore: Kiarachu    21/11/2011    1 recensioni
Oneshot di tre momenti nel film. La mia interpretazione sugli avvenimenti non visti sulla pellicola.
Il primo riguarda il camion dei pompieri incastrato nel muro, il secondo Roxanne che scende dalla Metro Tower prima della cena con Bernard e il terzo Minion che va a liberare Megamind dalla prigione prima della fine del film.
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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CENTRO PERFETTO
 

Dopo aver conquistato la città, Minion e Megamind si scatenarono facendo varie cose malvagie, come rapine in banca (e si divertirono facendo battaglia di cuscini con sacchi di monete), rubare pezzi d’arte dal Museo e altre cose cattive. Era molto divertente!
In quel momento erano a Metro Hall, nell’ufficio del sindaco, a pensare cosa avrebbero potuto fare successivamente, e dopo un po’ Minion suggerì che avrebbero potuto giocare col prototipo della balestra lancia-macchine. 
 
Megamind fece un sorrisetto compiaciuto “Buon’idea Minion! Andiamo al Covo malvagio!”, disse con infantile entusiasmo.
Mentre andavano verso il Covo, si guardarono attorno per un muro adatto a tirare le macchine e trovarono un muro di mattoni che era perfetto per il loro gioco.
Megamind ordinò ad alcuni robocervelli di disegnare un centro gigante con la pittura blu.
 
Andarono al Covo Malvagio ridacchiando e presero la balestra gigante, che era convenientemente installata su una piattaforma mobile, con ruote giganti e dei pilastri per fissare in sicurezza la balestra.
Quindi andarono verso il muro, dove era già dipinto il centro.
 
Megamind piazzò il macchinario parecchi metri in la rispetto al bersaglio e, con l’aiuto di alcuni robocervelli che posizionarono le macchine sulla balestra, cominciarono a giocare tirando varie macchine al muro (perfino una macchina della polizia!).
I primi tentativi non andarono bene, ma era una questione di pratica.
 
Dopo un po’ non c’erano più molte macchine “Mmmh…forse era meglio cercare una zona con un muro adatto E più macchine…oh vabbè…proviamo l’ultimo colpo con quel…CAMMION DEI POMPIERI!”, disse Megamind con un sorriso furbetto. Chiamò altri robocervelli per alzare il camion e posizionarlo sulla balestra.
 
“Questo è l’ultimo tentativo…ho calibrato la balestra per un centro perfetto, ma questo è un camion, così penso che dovrò fare qualche modifica.”, disse l’alieno blu aggiustando la traiettoria. Facendo una faccia grave e tirando fuori la punta della lingua dal lato della bocca, premette il grilletto. Megamind e Minion avevano gli occhi puntati sul camion che volò attraverso la strada facendo una traiettoria discendente.
Megamind ansimò e afferrò con forza il volante del macchinario, perché era sicuro che la traiettoria era sbagliata ed aveva fatto male i calcoli. Quindi il camion dei pompieri colpì il bersaglio proprio nel centro “YAY! CENTRO PERFETTO!”, disse Megamind saltellando di qua e di la e sorridendo felicemente, mentre Minion faceva un largo sorriso.
 
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IL PROBLEMA DI ROXANNE

 
Roxanne era in cima alla Metro Tower, dopo che Hal l’aveva piazzata lì e se n’era volato via. Era un pochino shockata “Misericordia…arriverò in ritardo per l’appuntamento con Bernard! DEVO trovare un modo di scendere questa dannata torre.”, disse facendo uno sguardo corrucciato e guardando la nuvola grigia che stava arrivando dall’orizzonte.
 
Guardò giù con attenzione e vide diverse finestre rotte dal bang sonico provocato da Hal, mentre volava via da lei “Quell’IDIOTA! Non ha voluto ascoltarmi e adesso son bloccata qui! Spero che Bernard non se ne vada via dal ristorante.”, disse scuotendo la testa e guardandosi attorno. Infine vide una scaletta che andava giù, così le andò vicino e cominciò a scendere.
 
Arrivò su una stretta piattaforma e sulla sua destra vide un'altra scaletta che arrivava su una piattaforma più grande. Camminando con cautela sulla passerella andò vicino all’altra scaletta e scese giù “Vicolo cieco? Mmmh…cerchiamo…”, pensò dopo aver visto che non c’erano altre scale per scendere ancora più giù (e comunque, guardando in basso, vide che c’era una forma trapezoidale prima dell’inizio delle prime finestre).
 
Camminò intorno al pilastro che formava la punta della Metro Tower e trovò una porta. Spinse la maniglia e vide che era chiusa, così si guardò intorno e vide una chiave messa su un gancio vicino alla porta e così la aprì. Guardando giù, vide una piccola piattaforma con una scaletta così scese giù.
 
Raggiunse così la stanza trapezoidale e vide una scaletta con dei ganci appoggiata al muro e una botola al centro della stanza.
La botola era chiusa, ma trovò un'altra chiave e la aprì, poi guardò giù e vide il pavimento pieno di vetri infranti.
Prese la scala uncinata e la fissò ad una sbarra di ferro posta su un lato della botola e cominciò a discendere, stando attenta al pavimento pieno di vetri.
 
Nell’edificio non c’era nessuno e così prese l’ascensore; quando arrivò in strada chiamò un taxi e disse al conducente il nome del ristorante. Arrivata li, andò al tavolo dove era Bernard “Scusa, sono in ritardo!”, gli disse. Pensò che era veramente fortunata che lui fosse ancora li, e sperò che la serata andasse bene.
 
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LE PREOCCUPAZIONI DI MINION

 
 
“La notizia è confermata: Titan, ritenuto il nuovo eroe della città è diventato cattivo. Metro City non ha mai assistito a una tale distruzione. Se solo Metro Man fosse vivo.”, disse l’annunciatore delle TV. Minion era seduto sul letto con un’espressione molto preoccupata dipinta sulle sua faccia, vedendo la distruzione della città da parte di Titan sulla piccola TV della stanza del motel.
Scuotendo il suo intero corpo in una espressione di diniego, pensò “Son molto dispiaciuto per Signore, ma sapevo che Hal non era il tipo giusto. E sapevo che non era una buona idea creare un nuovo eroe!”
 
Dopo un po’ spense la televisione e, con un espressione risoluta, si mise in piedi “OK! Tempo di andare al Covo Malvagio! Forse il Capo è li. Adesso non so cosa gli dirò quando lo vedrò, ma son certo che mi verrà qualcosa in mente prima di arrivare al Covo.”, disse seriamente.
 
Quando uscì dal motel, notò che le poche persone che c’erano al suo interno (cioè il personale) erano scappati, così lasciò il posto con emozioni contrastanti: da una parte indifferenza che era legata al suo precedente “cattivo” comportamento insieme a Megamind, e dall’altra un nuovo sentimento di colpa per quello che stava succedendo a Metro City, sempre legato a quello che avevano fatto lui e il suo Capo. Corse attraverso la città, vedendo diverse persone fuggire via dalla rabbia di Titan.
 
Entrò con circospezione in una stazione della metropolitana, dove sapeva esserci un passaggio segreto per il Covo. Si guardò attorno con circospezione e premette un bottone in un distributore di biglietti “rotto” che dopo un po’ si aprì, rivelando un passaggio buio. Premette un interruttore e il passaggio fu illuminato da diverse lampadine, la “porta” si chiuse automaticamente e Minion cominciò a camminare per il corridoio.
 
Era una lunga camminata, ma gli dette il tempo per pensare. Pensò al rapporto tra lui e Megamind e rifletté sui recenti avvenimenti: lo strano comportamento del suo pupillo, la discussione che avevano avuto per il fatto che stava uscendo con Miss Ritchi e il fatto che Megamind si fosse innamorato di lei.
Pensò che il suo comportamento fosse giusto, perché voleva proteggere l’alieno blu da…cosa? Fece un’espressione perplessa “Io…volevo proteggere Signore dal suo comportamento sbagliato…mentire è SEMPRE sbagliato, anche quando sei cattivo, e se Miss Ritchi avesse scoperto la verità, lui avrebbe avuto il cuore spezzato.”   
 
Dopo un po’ raggiunse il Covo Malvagio, trovandolo vuoto a parte per qualche robocervello tremante. Gettò lo sguardo verso il Muro delle Idee, e notò che il telo che copriva la tenuta da battaglia era per terra e il robot non era li. Cercò il suo pupillo per tutto il Covo chiamandolo, ma dopo un po’ si fermò, perché sapeva che non era li.  
 
Era MOLTO preoccupato, perché non sapeva dove poteva essere il suo Capo. Pensò a tutti i posti dove poteva essere, e mandò qualche robocervello a cercarlo. Dopo un po’ tornarono e uno di loro disse “PRIGIONE! PRIGIONE!”, e il pesce spaziale fece una faccia da “Lo sapevo!”. Prima del ritorno dei robocervelli aveva pensato che era scappato con il resto della gente, ma dopo un po’ si era detto “No…non è capace di compiere un'azione così codarda. Non dopo quello che ha fatto. Ha creato un mostro…NO…ABBIAMO creato un mostro. L’ho aiutato, così son colpevole pure io. Mi chiedo perché sia in prigione…vabbè…adesso penserò ad un piano.”
 
Dopo aver pensato un po’, chiamò un robocervello “Vai vicino alla prigione, ma non così vicino che possano vederti, ed aspettami.”, il pescioide disse, e il robocervello annuì e andò via.
Minion prese l’holowatch di riserva, una nuova lattina di spray e della corda, e andò verso la prigione camuffato da un cittadino qualunque (pensò che non si è mai troppo prudenti).  
 
Quando fu vicino alla prigione, il robocervello venne da lui e il pesce lo istruì così “Ok…vai molto cautamente vicino alla guardiola e fa venire qua quella guardia, SOLO quella guardia. Capito?”. Il robocervello fece “bowg bowg” annuendo, e andò alla guardiola da dietro.
In quella maniera le altre due guardie all’ingresso non lo notarono. Grattò alla porta, la guardia sentì il suono e aprì l’uscio per controllare cosa fosse, le altre due guardie non notarono questo. La guardia vide il robocervello e lo seguì.
 
Il robocervello condusse la guardia vicino a Minion, che usò lo spray e scannerizzò la sua immagine con l’orologio e si travestì da guardia. Poi tornò nella guardiola e le altre due guardie gli chiesero perché aveva lasciato la cabina, e lui affermò che aveva visto un robocervello che però era volato via dopo averlo visto, e le due guardie annuirono. Dopo disse ai due che voleva fare un resoconto di questo fatto al direttore e lasciò il posto dopo che le due guardie annuirono. 
 
Arrivò all’ufficio del direttore, trovandolo aperto e vuoto, e con un’espressione perplessa, chiese alla segretaria dove fosse. Lei gli annunciò che era vicino alla cella di Megamind. La ringraziò e andò in quell’ala “Perfetto!”, pensò “Così sarà più facile”.
Arrivò alla cella speciale e vide il direttore seduto davanti al pannello di controllo, con un’espressione meditabonda, perso nei suoi pensieri.
Minion guardò brevemente dentro la cella e il suo cuore sussultò vedendo il proprio pupillo guardare la TV, ma si acciglio un po’, vedendo che era sicuramente noncurante. 
 
Il direttore notò Minion “Che ci fai qui? Dovresti essere nella tua cabina!”, gli disse corrugando la fronte.
Minion saltò un pochino, sorpreso, e disse “Scusi, direttore ma volevo farle un resoconto: un robocervello è volato qui e quando l’ho visto, è scappato via. Avevo pensato che era venuto qua a liberare Megamind.”.
Il direttore alzò un sopracciglio, sorpreso “È possibile…ma comunque Megamind non vuole essere liberato, perché è venuto qua di sua spontanea volontà.”
A quest’asserzione gli occhi di Minion si spalancarono per la sorpresa “Davvero? Oh…oops…”, disse coprendo la bocca.
 
Il direttore fece un’espressione perplessa e guardò ben bene la “guardia”, e poi fece un’espressione sorpresa quando la “guardia” cominciò a legarlo, ma non si dimenò e, sorprendentemente, sorrise “È ok, Minion, non è necessario legarmi…”, disse e Minion gli diede un’occhiata sorpresa. “Come…come l’ha scoperto?”, chiese Minion al direttore “È semplice…sono un osservatore attento e ho notato l’orologio e i tuoi occhi. Non cambiano colore…e così ho saputo che eri tu.”.
Minion lo guardò intensamente “Ma…ma perché mi lascia liberarlo? Voglio dire…è un criminale!”.
A quest’affermazione il direttore scosse la testa “Non penso che sia un criminale. Ho sempre saputo che non era un delinquente fin nel midollo e oggi lo ha provato consegnandosi di sua spontanea volontà. E vuol dire qualcosa!”, disse facendo l’occhiolino.
 
Minion sbatté gli occhi, sorpreso e scannerizzò il direttore, e poi andò verso l’oblò della cella quando sentì il suo Capo dire “Direttore! Direttore! Mi deve ascoltare! Deve farmi uscire! Titan deve essere fermato!”, e Minion rispose “Spiacente, Megamind, hai ottantotto ergastoli da scontare. Potrai riflettere su quello che hai fatto.”.
Megamind camminò verso il vetro “Vuole sentirmelo dire, non è vero? Allora lo farò! Va bene, dalla parte più cattiva del mio cuore: IO CHIEDO SCUSA!”, disse premendo la sua faccia sul vetro e lasciandosi cadere.
“Non ti credo.”, disse Minion con il cuore spezzato per quello che stava facendo…ma era sicuro che, in questa maniera, avrebbe capito che stava sbagliando. 
 
E poi Megamind parlò con un tono rammaricato “Non la biasimo…ho terrorizzato la città un sacco di volte, ho creato un eroe che è diventato un criminale, ho mentito a Roxanne e ho trattato Minion come spazzatura. Ma la prego, non voglio che la città, non voglio che Roxanne paghi per i miei errori.”.
Il cuore di Minion si sciolse e seppe che aveva imparato la sua lezione, così aprì la porta e Megamind si girò in quella direzione “Scuse accettate.”, disse girando il quadrante dell’holowatch e tornando ad essere se stesso.
Megamind sorrise gentilmente “Oh, Minion, sei un fantastico pesciolino!”, e Minion sorrise di rimando e disse “Che aspettiamo? Dobbiamosbrigarci.”.
 
Camminando lungo i corridoi della prigione, Megamind ridette e dette un amichevole pugno sulla spalla di Minion “Me l’hai fatta eh?”.
Il direttore, sempre legato alla sedia, disse “Buona fortuna!”, Minion ridette insieme a Megamind, che disse “Noi moriremo!”, e Minion continuò a ridere felicemente e poi smise dicendo “Noi cosa?”.
 
Vennero fuori della prigione facilmente, perché il direttore aveva dato istruzione alle guardie di lasciarli passare, poi andarono in un passaggio segreto vicino alla prigione, che conduceva al Covo. Era anche il più veloce, perché c’era una macchina veloce simile ad un ascensore su un binario. Nel frattempo, Megamind spiegò a Minion che era successo dopo il loro litigio.
 
Arrivarono al Covo “Son MOLTO dispiaciuto per il mio comportamento verso di te…spero che un giorno mi perdonerai per essere stato così stupido. Avevi ragione e io…beh…avevo torto. Non voglio perderti di nuovo, amico mio!”, disse Megamind a Minion, con un’espressione MOLTO triste dipinta sul volto.
Minion sorrise affettuosamente “Ma io l’ho già perdonata, Signore! E comunque lei ha passato un brutto momento…mi dispiace molto. Ma è meglio cominciare a lavorare. Non abbiamo molto tempo! ED io ho già un piano!”, il pescioide disse girando il quadrante dell’orologio, divenendo Megamind.
 
Megamind lo guardò di sghembo e Minion disse “Ecco il piano: io andrò a salvare Miss Ritchi sulla moto volante travestito da lei e lei farà scappare via Tighten travestito da Metro Man. Che ne pensa, Signore?”.
Megamind spalancò gli occhi e, con un sorriso malizioso, disse a Minion “Buon piano, ma dobbiamo attuarlo con STILE!”, così chiamò i robocervelli e si accigliò “Mmmh…non son molti…Minion! Accendi i robocervelli in stand-by ed attiva alla massima potenza la macchina fabbrica robocervelli. Abbiamo bisogno di molti di loro e non abbiamo molto tempo…”, disse con un espressione seria.
 
Minion lo guardò perplesso, ma non replicò e accese la macchina e i robocervelli “dormienti” “Signore…che ha in mente?”, chiese.
Megamind rise in maniera maniacale e gli disse il suo piano: fare la sua testa gigante coi robocervelli e usare l’aerostato fabbrica nuvole per fare una grandiosa entrata in scena. Diede istruzioni a Minion per la scena e diede istruzioni ai robocervelli man mano che erano fabbricati.
Poi presero la moto volante, il jetpack e altre cose, e con l’aerostato andarono verso la Metro Tower.
  
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