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Autore: Feel Good Inc    23/11/2011    2 recensioni
« Oh, grandioso. Grandioso. Ti fidi di uno che ti ha rifilato un nome falso e un’identità che non esiste e che poi scopri essere il figlio della più atroce tiranna della storia e oltretutto già fidanzato – e non ti fidi di me che sto cercando in ogni modo di non mandarti a morire. Lo sai, Alice, penso che dovresti lavorare un po’ sul buonsenso, perché francamente mi sembri matta da legare. »
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Hamilton, Cappellaio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nontiscordardime ~

{ ti odio, Alice. }

 

 

 

 

 

 

 

 

Era sconfortante sapere che, in circostanze più allegre, quei boschi sarebbero stati il paesaggio più bello che avesse mai visto.

« Non è bastato scaraventarmi in una sorta di universo parallelo in cui gli incubi si sono sostituiti alle favole. Qualcuno ha deciso anche di mettermi alle costole un tizio irritante, egocentrico, sfacciato come pochi... »

« Andiamo, non essere così dura col povero Charlie. »

Alice si voltò, indispettita, fulminando con gli occhi l’espressione beffarda del Cappellaio. Come se non sapesse che non stava parlando di Charlie.

« Ti pare il momento di scherzare? Stiamo litigando, nel caso non te ne fossi accorto. »

« Ma non mi dire! Di nuovo! » Il Cappellaio ostentò un’aria meravigliata, poi in due passi la superò e si avvicinò al ruscello che avevano iniziato distrattamente a costeggiare, allontanandosi dalla città dei Cavalieri. « Litigheremmo molto meno, sai, se tu non fossi una tale testona. Se l’Alice di centocinquant’anni fa era come te, scommetto che la Regina dell’epoca capitolò per pura forza di disperazione. »

« Qui non si tratta di me, Cappellaio. Si tratta di Jack! Noi dobbiamo... »

« Quale » scattò lui, voltandosi così in fretta da farla sussultare – non si era accorta che fosse così vicino, « quale punto, esattamente, della frase ‘scordati-di-Jack’ non riesci ad afferrare? Posso illustrartela, se vuoi, basta che tu mi esponga il tuo dubbio in modo molto chiaro e conciso. »

Alice sospirò. Cominciava davvero ad essere stufa di scontrarsi col suo scetticismo cosmico. « Jack è il mio ragazzo; non posso andarmene da qui senza di lui. Non posso lasciarlo. Mi fido della sua buona fede, lui non... »

Il Cappellaio si esibì nella sua migliore reazione esasperata, passandosi le mani sul viso e togliendosi addirittura il cilindro per cacciarsi le dita tra i capelli.

« Oh, grandioso. Grandioso. Ti fidi di uno che ti ha rifilato un nome falso e un’identità che non esiste e che poi scopri essere il figlio della più atroce tiranna della storia e oltretutto già fidanzato – e non ti fidi di me che sto cercando in ogni modo di non mandarti a morire. Lo sai, Alice, penso che dovresti lavorare un po’ sul buonsenso, perché francamente mi sembri matta da legare. »

« Matta da legare? Io? » Alice si scagliò in avanti, avvicinandosi abbastanza da zittirlo – neanche lui doveva essersi accorto che era così vicina. « Io non ho mai chiesto di restare coinvolta in questa storia! Sto solo cercando di tenere i piedi per terra! »

« Si dà il caso che non si possano tenere i piedi per terra, quando si vive nel Paese delle Meraviglie! »

« Beh, vorrà dire che dovrò provarci, per il bene di Jack! »

« Ma è stato lui a farti finire in questo casino, Alice! »

« E con questo? Ti senti in diritto di crederti migliore di lui? Andiamo, cos’hai fatto tu, oltre a cacciarmi in guai ancora più grossi con quella tua Resistenza? Cos’è che hai fatto per me? »

Ormai si urlavano addosso, ma quell’ultima domanda non trovò risposta: il Cappellaio aprì la bocca e gesticolò col dito come per prepararsi alla frase più d’effetto che potesse trovare, ma le parole parvero non venirgli in aiuto. Alice sostenne il suo sguardo furibondo, in fiera attesa, le sopracciglia alzate, finché non lo sentì sbuffare e si vide voltare le spalle.

Pensò seriamente di averlo sconfitto – fino a quando il Cappellaio si raddrizzò e tornò a guardarla, brandendo verso di lei un nontiscordardime brutalmente strappato dalla riva del ruscello.

Alice restò lì spiazzata. Le ci volle qualche secondo per alzare meccanicamente una mano e accettare quel dono inaspettato e indispettito.

Quando lo sfiorò, si rese conto che la rabbia era svanita. All’improvviso come era apparsa.

Il Cappellaio si avvicinò ancora di più, sempre con quell’ombra negli occhi, e fu in un soffio sul viso che le borbottò: « Ti odio, Alice. »

E stavolta fu lei a restare senza parole, limitandosi a stringere forte il fiore mentre lui la superava di nuovo e si rincamminava verso l’accampamento di Charlie, senza più guardarla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Pubblico questa storia per festeggiare la creazione della categoria, f*ck yeah!

Ce l’ho nel pc da mesi, in realtà. Faceva parte di una raccolta multifandom sui fiori e sulle bugie. Quando mi sono accorta che continuavo a cambiare idea sui pairing da usare, e persino sui prompt che mi ero prefissa, mi sono detta: va be’, prendiamo quello che viene. Questa era l’unica idea che mi soddisfacesse, dunque eccola qua.

Il significato del nontiscordardime è la fedeltà, l’amore eterno. Di fronte a un’Alice che gli chiede cos’hai fatto per me?, un Cappellaio che risponde in questo modo a me pare più che plausibile.

Spero lo sembri anche a voi, e che questa sciocchezza vi piaccia.

Aya ~

   
 
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