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Autore: AnnabelleTheGhost    24/11/2011    1 recensioni
Zoey sta correndo nei tunnel insieme ai suoi amici e ai novizi rossi. Kalona è stato appena risvegliato.
Una storia alternativa rispetto ad Hunted.
Sviluppi mai visti sulla lotta tra il Male e il Bene; tra Zoey e Neferet.
-«Io ti amo, Zoey. Qualunque cosa sia successo. I miei sentimenti non cambieranno!» disse deciso.
«Ti amo anch’io, Erik» gli mormorai. Le nostre labbra si sfiorarono e la presa di Erik divenne più stretta, più possessiva.
Sì, quello era il mio Erik.-
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                         The Raven Goddess
                                                                  
-Fan-fiction based upon "House of Night" Saga-

Riassunto iniziale

Per tutti coloro che non hanno ancora potuto leggere questa fantastica Saga e per quelli che l’hanno letta, per fare un breve ripasso.
 
Zoey è una normale ragazza sedicenne. Lunghi capelli neri, occhi castani, tratti cherokee. La sua famiglia è ormai divisa. Non ha mai conosciuto suo padre, che li ha abbandonati, e sua madre si è risposata con John Heffer (a Zoey piace chiamarlo fallito acquisito), un uomo del Popolo della Fede.
La sua vita cambia quando viene Segnata.
In questo mondo immaginario, il gene del vampirismo non viene trasmesso per morso o cose simili: il Rintracciatore cerca dei ragazzi e poi li Segna. Da quel giorno ai ragazzi prescelti appaiono i contorni di una mezza luna blu sulla fronte e dovranno affrontare il cammino per completare la Trasformazione nella Casa della Notte. Se i ragazzi non vanno lì, moriranno a furia di tossire e a contorcersi in due.
Ma Zoey non è una novizia (=neo vampira) come le altre. La mezza luna blu in fronte è completa, cosa mai successa a un novizio. Lei è stata prescelta dalla dea dei vampiri, Nyx.
I vampiri adulti hanno la mezza luna completa e una serie di intricati tatuaggi che incornicia il loro viso.
Zoey cerca di ambientarsi, anche se essendo la diversa non è facile. Fortunatamente la sua compagna di stanza, Stevie Rae Johnson, è una tipa a posto. È una tipa un po’ ingenua, a volte infantile ma le due diventano presto migliori amiche.
Zoey entra nel gruppo di amici di Stevie Rae, composto da Damien Maslin, Shaunee Cole ed Erin Bates.
Damien è gay, pignolo e sacciente ma un vero amico. Shaunee ed Erin sono dette le gemelle. In realtà fisicamente sono l’opposto: Shaunee ha la pelle color caffellatte dovuto alle sue origini giamaicane ed ha i lunghi capelli neri, Erin è una ragazza dell’Oklahoma con i lunghi capelli biondi. Le due però sono molto legate. Sembrano quasi leggersi nel pensiero: ognuna finisce la frase dell’altra, hanno gli stessi gusti, le stesse opinioni…
Come tutte le scuole, anche nella Casa della Notte, c’è un "circolo privato", dove solo poche persone possono accedervi: i Figli e le Figlie Oscure.
A capo di questo gruppo c’è Afrodite, una sgualdrina snob e antipatica. Zoey, essendo diversa dagli altri, viene ammessa grazie a Neferet, Somma Sacerdotessa della scuola e sua mentore.
La ragazza però non è diversa solo esteriormente: la Dea l’ha dotata di doni unici. Zoey riesce a controllare i cinque elementi: aria, fuoco, acqua, terra e Spirito.
È convinta che la Dea l’abbia dotata di tutti questi poteri perché le cose cambino e inizia togliendo il comande dei Figli Oscuri ad Afrodite, dopo che questa combina un pasticcio che stava per costare la vita ad Erik ed Heath.
Chi sono i due? Erik è il più figo della scuola. Ex-ragazzo di Afrodite ma che comincia a mostrare qualche interesse per Zoey. Heath è l’ex-ragazzo umano di Zoey, ma che non si arrende e cerca in tutti i modi di riavere il suo amore. Zoey è molto affezionata ad Heath, dato che si conoscono dalla prima elementare, ma lei non è più umana e sa che scegliere lui è sbagliato.
Quella notte, a Zoey spuntano degli intricati tatuaggi blu zaffiro per tutto il volto e in seguito per ogni cosa giusta che farà, le spunteranno dei nuovi tatuaggi per tutto il corpo (cosa mai avvenuta nemmeno nei vampiri adulti!).
Zoey diviene il capo dei Figli Oscuri, dopo che Neferet la elegge, e decide di fare molti cambiamenti a questo gruppo. Instituisce un gruppo di Prefetti, a cui fanno parte se stessa, Damien, Shaunee, Erin, Stevie Rae ed Erik.
Al suo gruppo di amici (escluso Erik) è stata data l’affinità ad un elemento. Damien controlla l’aria, Shaunee il fuoco, Erin l’acqua e Stevie Rae la terra.
Dopo il rituale della luna piena, Stevie Rae muore, non riuscendo a superare la Trasformazione.
Zoey però è da un po’ di tempo che riesce a vedere dei ragazzi morti. Inizialmente crede che sia un nuovo potere ricevuto, ma poi scopre che qualcuno fa ritornare in vita i novizi che non sono riusciti a superare la trasformazione.
Tra questi ragazzi c’è anche Stevie Rae. Nessuno di loro è più lo stesso: sono ormai diventati lo stereotipo del vampiro.
Dopo diverse peripezie, Zoey riesce a far trovare l’umanità a Stevie Rae. Il contorno della mezza luna blu zaffiro diventa rosso, il colore del sangue fresco, e le appaiono in viso dei tatuaggi raffiguranti dei fiori rossi.
Ai novizi che non erano riusciti a superare la Trasformazione, i contorni della mezza luna blu diventano rossi. È nato un nuovo tipo di vampiri!
Afrodite ormai passa dalla "parte dei buoni" ma stranamente ritorna ad essere umana. Mentre Erik è partito, Zoey si innamora di Stark, un misterioso ragazzo con un potere speciale donatogli dalla Dea: non può mai mancare il bersaglio a cui mira con la freccia.
Stark però muore ma in seguito si risveglia come novizio rosso.
I sentimenti di Zoey sono divisi tra Heath (con il quale ha legato un Imprinting), Erik (il più-o-meno fidanzato ufficiale) e Stark.
Colei che riporta in vita i novizi morti è Neferet. Sembrava buona, gentile, era quasi la mamma che non aveva mai avuto per Zoey ma in realtà è malvagia e senza scrupoli.
Questa risveglia un antico angelo caduto, Kalona, un individuo molto pericoloso. In passato aveva stuprato le donne appartenenti alla tribù cherokee degli antenati di Zoey e dalle donne nacquero degli orribili esseri metà corvo e metà umani, i Raven Mocker, i figli di Kalona.
Ora Zoey sta correndo nei tunnel (il luogo dove si nascondono i novizi rossi poiché non possono esporsi alla luce solare) insieme ai suoi amici e ai novizi rossi. Kalona è stato appena risvegliato.
Una storia alternativa rispetto ad Hunted.
 
                                                                                                                ***
 
                                                                                                               – 1 –
 
Mi mancava il respiro. Non sapevo se avessi mai corso così tanto nella mia vita o se fossi mai stata così disperata ma presumo che la risposta sia no.
Non c’è niente di peggio del fuggire dal risveglio di un malvagio angelo caduto.
Il gruppo di persone intorno a me era davvero numeroso. Avevo paura di guidare quel gran numero di persone. Un mio piccolo errore ed avrei causato la morte di tutti.
«Ai tunnel!» urlai. Chissà dove avevo trovato la forza di dirlo. Ma dovevo fingermi coraggiosa perché se fossi crollata io, sarebbero crollati tutti.
Novizi, vampiri e gatti mi seguirono in quella nostra strana bolla invisibile. Il cielo era diventato nero, come le piume delle ali di Kalona. Urla, strilli e gracchii: i Raven Mocker dovevano essere ovunque.
Ancora un ultimo sforzo, mi dissi. C’eravamo quasi.
Finalmente arrivammo all’entrata dei tunnel e, dopo aver sollevato la grata arrugginita, entrammo di corsa nei cunicoli. Eravamo ormai al sicuro lì sotto ma tutti continuavano a correre, ad agitarsi.
Eravamo a destinazione ormai. Lì né Kalona né i Raven Mocker avrebbero potuto raggiungerci.
«Calma, calma!» tuonò Erik. Anche in una situazione d’emergenza come questa non potevo non essere abbagliata dalla sua bellezza. Capelli neri e ciuffo alla Superman, occhi azzurri, fisico muscoloso…
La calma sembrò diffondersi. I gatti si dileguarono e i ragazzi si tranquillizzarono.
Ah, se non avessi avuto Erik…
Stavo per iniziare un discorso filosofico, qualcosa che avrebbe dato pace a quegli animi inquieti, ma qualcosa mi fece desistere nei miei intenti.
Un urlo dalle braccia di Dario, possente Figlio d’Erebo fidanzato di Afrodite.
Stevie Rae, infilzata dalla freccia di Stark come uno spiedino, si morse le labbra dal dolore.
«Stevie Rae!» dissi preoccupata.
«Stai.. stai tranquilla. È stato un movimento brusco di Dario, che mi ha toccato la freccia» ansimò con un piccolo sorriso infantile in volto. Oh, Stevie Rae… Anche in quelle condizioni, cercava di tranquillizzare i suoi amici.
«Perdonami, Sacerdotessa» si scusò Dario.
Sapevo però che quello che aveva detto Stevie Rae non era del tutto vero. Non andava tutto bene e quella freccia doveva essere rimossa.
«Possiamo andare in camera mia» biascicò la mia amica, quasi come se mi avesse letto nel pensiero. Ci fece strada con dei leggeri cenni del capo.
La sua stanza era davvero carina; i tunnel non avevano l’aspetto sporco come l’ultima volta.
Stevie Rae mi sorrise. «Te l’avevo detto che stiamo migliorando tutto!»
Le rivolsi un debole sorriso.
Dario posò Stevie Rae sul letto, di fianco, in modo che la freccia non toccasse il letto.
Decine e decine di occhi fissavano Stevie Rae, me e Dario.
«Dobbiamo toglierle la freccia, Sacerdotessa. Non sarà un bello spettacolo!» disse Dario.
Vampiri e novizi continuavano a guardarci, come se non avessero capito il senso delle parole di Dario.
«Dobbiamo uscire?» chiese Erik. Gli sorrisi da una parte all’altra. Oh, Erik! Meno male che ci sei tu!
Annuii.
I novizi rossi uscirono dalla stanza ma i miei amici rimasero lì.
«Zoey, non possiamo andarcene!» sbottò Erin.
«Giààà, ci dobbiamo essere anche noi!» rincarò Shaunee.
«Rimarremo insieme a Stevie Rae!» aggiunse Damine con quel suo fare gay.
Stevie Rae urlò. Un urlo poderoso che riecheggiò nella stanza. Non era tempo di giocare: lei stava soffrendo!
«Razza di sfigati, non vi è chiaro?» commentò Afrodite. Non avevo notato la sua presenza fino a quel momento.
Jack, il fidanzato di Damien, impallidì e così fecero gli altri. I sei uscirono dalla stanza, chiudendo dietro di loro la tenda che faceva da porta alla stanza.
Sorrisi alla mia amica. «Grazie, Stevie Rae. Se non avessi urlato i nostri amici non se ne sarebbero proprio andati!»
Fece una debole smorfia. «Non stavo fingendo, Zy. Questa freccia è conficcata davvero in fondo».
«Zoey, metti quel lenzuolo a terra!» ordinò Dario indicandomi il letto alle sue spalle. Tolsi il lenzuolo dal letto e feci esattamente come aveva detto il Figlio d’Erebo.
Dario prese nuovamente Stevie Rae tra le braccia e la fece mettere in ginocchio sul lenzuolo.
«Questo farà male!» sussurrò alla mia amica.
Stevie Rae allungò la mano verso la mia e la strinse forte. «Sopporterò!»
«Stevie Rae, io sono con te!» la rassicurai.
Lei annuì e mi fece un debole sorriso. «Sono pronta!»
Dario tagliò con delle grosse forbici la punta della freccia. «Sei pronta, Zoey?»
Sobbalzai. Pronta? Non credevo di dovere avere una parte in tutto questo!
«Spingi la freccia verso di te. So che puoi farcela!»
Impallidii. Non avevo davvero la forza di farlo. Stevie Rae mi guardò supplichevole. Okay, l’avrei fatto per lei.
«Sono pronta!» dissi, fingendomi sicura.
«Al mio tre. Uno… due… tre!» urlò Dario.
Spinsi la freccia. Stevie Rae urlò. Io urlai. Non dovetti sopportare la vista del sangue, fortunatamente.
 
 
«Stevie Rae, stai bene?»
Lei annuì. Era sdraiata sul letto e le bende le coprivano il tronco.
«Perché non ha sanguinato?» chiesi a Dario.
Rise debolmente. «Mancanza di materia prima…»
Stevie Rae fece un sospiro sommesso. Come avevo fatto a non notarlo prima?
La mia amica stava davvero male! Era pallida, si muoveva appena e quella freccia doveva averle fatto uscire troppo sangue.
Tesi il braccio verso la mia amica, portandoglielo alla bocca. «Bevi!» le dissi. Non mi importava né il dolore né niente. Stevie Rae doveva stare bene.
«Le serve sangue umano!» replicò Dario.
«Allora vado a prenderle le sacche di sangue nel frigorifero di là!»
Dario scosse la testa. «Sangue fresco!»
L’unico umano che mi veniva in mente era Afrodite e lei non sarebbe stata molto d’accordo all’idea.
«Qualcuno mi ha chiamato?» chiese Afrodite scostando la tenda. Il suo sorriso era serafico, forse un po’ cattivo.
 
«Imprinting? Ho l’Imprinting con questa sfigata cow girl?» strillò Afrodite.
Un segno rosso era sull’avambraccio dove Stevie Rae aveva preso il suo sangue. Dario la cinse tra le braccia amorevolmente.
«Amore, troveremo un rimedio. Non hai niente di cui preoccuparti!»
Afrodite gli rivolse un sorriso perverso. Sapevo cos’era sottinteso nelle parole di Dario quindi cercai di ignorare le immagini che mi si formavano in mente.
I miei amici rientrarono nella stanza. Jack guardò preoccupato Stevie Rae.
«Sta… sta bene?» chiese, pallido. Le bende dovevano fargli una certa impressione.
«Sì, sì. Va tutto bene!» lo tranquillizzai. Ci mancava solo un Jack isterisco e preoccupato.
«Be’ io avrei un po’ di fame!» disse Stevie Rae mettendosi a sedere. La fulminai con lo sguardo. Non le era bastata Afrodite e l’Imprinting che aveva avuto con lei?
Doveva aver capito cosa pensavo, così scosse la testa. «Ma no, voglio qualcosa di solido! Sapete cosa c’è in frigo?» chiese con quel suo sguardo da bambina che sta per ricevere le uova di Pasqua.
Stevie Rae cambiava da un momento all’altro. Prima era una vampira assetata di sangue e malvagia; un secondo dopo tornava ad essere la ragazza con una passione per Kenny Chesney come sempre.
Come desideravo che tutto tornasse come prima!
«Credo di aver visto del pane!» disse Erin.
«Vuoi un panino?» concluse Shaunee.
«Sì sì. Con prosciutto e formaggio!»
Le gemelle uscirono dalla stanza. «Noi… andiamo con lei!» disse Damien portandosi Jack con sé.
Erik mi guardava con quel suo fare possessivo e innamorato.
Mi rivolsi a Dario. «Posso lasciare un momento Stevie Rae?»
«Zoey, non c’è bisogno che lo chieda a Dario. Sto bene!» replicò la mia amica. Poi mi fece una strizzata d’occhio, evidentemente per spronarmi ad uscire dalla stanza con Erik.
Guardai il bel vampiro, poggiato alla parete di fronte, e gli feci un cenno con la testa per uscire. Noi due dovevamo parlare.
Erik annuì ed uscì dalla stanza.
«Riposati, Stevie Rae» le dissi con un sorriso.
Ricambiò il sorriso e mi sussurrò di rimando: «Buona fortuna con Erik!»
Già, ne avevo davvero bisogno!
Scostai la tenda e vidi Erik a pochi passi da me. Mi avvicinai, quasi incerta.
«Erik, io…». Mille parole mi si formarono in mente e tutte, facendo a gara per arrivare sulla lingua, mi facevano impappinare. «Vedi, io… Non volevo… So di averti ferito e…».
Ecco, balbettavo. Perfetto!
Le scuse migliori del secolo.
«Quel che è stato è stato» mormorò Erik. Oddio, l’avevo fatto di nuovo deprimere?
Perfetto! Fuori c’era la fine del mondo ed io non riuscivo neanche ad avere una conversazione normale!
Sollevò la testa. Mi persi nei suoi occhi azzurri come il cielo.
«Io ti amo, Zoey. Qualunque cosa sia successo. I miei sentimenti non cambieranno!» disse deciso.
Mi aveva lasciato senza parole. Non mi meritavo ciò che mi aveva detto. Ero stata una zoccola, lo sapevo, e non era proprio da me! Ed Erik si meritava di meglio!
La distanza tra noi due si abbreviò. I nostri corpi si toccarono. Eravamo distanti un respiro.
«Ti amo anch’io, Erik» gli mormorai. Le nostre labbra si sfiorarono e la presa di Erik divenne più stretta, più possessiva.
Sì, quello era il mio Erik.

 
Nota dell’autrice:devo ringraziare Sgiach per l’idea che mi ha dato di scrivere una fan-fiction sulla Casa della Notte. Inoltre mi scuso per il capitolo. Inizialmente è solo un riassunto dei capitoli precedenti e poi una ripresa dell’inizio del quinto libro. Ho dovuto farlo perché la freccia di Stevie Rae doveva essere tolta e doveva essere ben chiaro il quadro della situazione!
In più per il riassunto mi dispiace aver rovinato la trama di tutti i libri ai neo lettori, ma ho tralasciato il superfluo quindi gli eventi di Chosen, per esempio, saranno tutti da scoprire.
Pubblicherò presto il secondo capitolo. Per ora non metto appuntamenti settimanali.
  
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