SPIEGAZIONI E
CHIARIMENTI
“Cosa
c’è di difficile da capire, Gerard?” domandai rabbiosa
“Io
non ti capisco … scusami ma non riesco a capire”
“Non
voglio fare la mantenuta! “
“Ma
non faresti la mantenuta, Soph!” gridò lui furioso
“Beh,
a me pare proprio così invece! Come la chiami tu una donna che non lavora, che
non studia e che non fa niente?!? Che usa e spende soldi non suoi? Che abita e
vive in una casa non sua? Una donna del genere è una mantenuta, Gerard!”
“Oh
Dio … ma non sarebbe così! Guardala da un altro punto di vista. Siamo noi! Noi
che abitiamo in una casa nostra, noi che spendiamo soldi nostri. Noi Sophie. Io
e te, insieme”
“Ma
io non ho contribuito! Non è la stessa cosa … Come fai a non capire?” urlai
“E’
inutile continuare ... ne riparleremo quando ti sarai calmata!” concluse lui
lasciando la stanza.
Mi
presi la testa fra le mani mentre calde lacrime bagnavano le mie guance.
Perché non
riusciva a capire? Come potevo fare?
Ero
immersa in quei pensieri quando sentì il campanello di casa suonare. Mi
asciugai in fretta le lacrime e mi costrinsi ad alzarmi per andare ad aprire
“Oh
… Susy … ciao” salutai esitante dopo aver aperto la porta
“Ciao
tesoro, come va?”
Il
suo sguardo si posò sul mio viso corrucciandosi nello scorgere lacrime ed occhi
arrossati.
In
lei riuscì a scorgere la mia ancora di salvezza. Lei mi avrebbe aiutato, ne ero
sicura.
“Oh
Susy, menomale che sei arrivata. Non ce la faccio … non riesco a … spiegarglielo!
Lui non capisce!” bofonchiai tra lacrime e singhiozzi
“Chi
non capisce cosa?” domandò lei confusa
“Gerard
… non riesce a capire”
I
singhiozzi mi scuotevano ormai il petto.
Lei mi abbracciò e a passi lenti rientrammo in salotto.
“Raccontami
tutto dall’inizio e vediamo se riesco ad aiutarti” mi rassicurò lei con un
dolce sorriso
Le
raccontai tutto senza tralasciare niente. Le parlai delle mie paure, delle mie
ansie, dei miei desideri e dei miei obbiettivi. Le parlai di cosa aveva
risposto lui, delle sue idee e di cosa volesse fare.
“Cioè
capisci? Io non mi sono fatta un mazzo tanto per laurearmi per poi fare la
mantenuta!” esclamai in lacrime.
Mi
sentivo gli occhi gonfi e pensanti. Sicuramente erano rossi da far paura.
“Quindi,
ricapitolando … i problemi sono essenzialmente due. Gerard vorrebbe rendere
nota la vostra relazione mentre tu no.”
“Si,
esatto” annuì io tirando su con il naso
“E
poi lui vorrebbe che vi trasferiste a Londra per vivere assieme, giusto?”
domandò lei in cerca di conferma
“Si,
si. Tutto esatto. Cosa ne pensi?” le chiesi ansiosa.
Le avevo chiarito tutti i punti e
sicuramente lei avrebbe capito
“Beh,
tesoro. Credo che la situazione sia complessa. A mio parere avete ragione
entrambi ma bisogna assolutamente trovare un punto d’incontro non ti pare?”
Dei
colpi alla porta ci distrassero
“Sophie,
cos…” Gerard era entrato nella stanza.
“Ciao
Gerard” lo salutò Susy
“Ciao
Susy” poi volse lo sguardo verso di me ed avvicinandosi disse “Ed ora perché
stai piangendo?”
Era
nervoso e il suo tono decisamente severo .
Io
non riuscì a sopportarlo così mi alzai in fretta lasciando la stanza.
Pov Susy
“Merda!
Non so più cosa fare!” esclamò lui lasciandosi cadere sul morbido divano
“Ne
stavamo appunto parlando”
“Cosa?
Perché? Cosa ti ha detto?” mi domandò alzando la testa per guardarmi
“Praticamente
tutto” risposi sconsolata.
Avevo
lasciato cadere la borsa ai miei piedi ed ora mi ero alzata e camminavo per il
salotto
“E
cosa ne pensi?” mi chiese lui seguendomi con lo sguardo
“Credo
che abbia ragione, Gerard”
“Cosa?”
esclamò lui alzandosi in fretta
“Lasciami
finire, per cortesia. Credo che abbia ragione, ma penso la stessa cosa di te”
ammisi morsicandomi il labbro inferiore
“Spiegati
meglio” disse tornando a sedersi
“Perché
la vuoi sposare?”
“Beh,
mi sembra logico. Perché la amo. Amo Sophie da impazzire e voglio averla
accanto a me. Sempre. Le ho chiesto di sposarmi perché non posso stare senza di
lei. La amo con tutto me stesso. Ho bisogno di lei.” esclamò lui guardandomi
“Ok.
Lei però mi ha detto che vuoi renderlo noto. E’ vero?”
“Certo,
si. Sono stanco di nascondermi. E’ la
mia vita e voglio viverla. Voglio sposarla e voglio che la gente lo sappia. C’è
qualcosa di sbagliato in questo?”
“No,
certo che no. Ma con il lavoro che fai …”
“Al
diavolo il lavoro! Me ne fotto! Io è lei che voglio. Non voglio rischiare di
perderla di nuovo, Susy! Non potrei sopportarlo”
“E
la casa? Il fatto di andare a vivere insieme? ” chiesi ancora.
Prima di esprimere un mio giudizio
volevo sentire entrambe le campane
“Beh,
le ho proposto di andare a vivere insieme. Tutto qui”
“Ma
lei si dovrebbe trasferire da te. A Londra, giusto?”
“A
Londra o da qualsiasi altra parte. Potremmo trasferirci in Polinesia per quanto
mi riguarda! Io voglio solo stare con lei. Voglio vivere assieme a lei. Voglio
passare ogni momento della mia vita, ogni singolo giorno, ogni maledettissima
ora con lei.” aveva alzato la voce di nuovo.
Così
smisi di camminare avanti e indietro e andai a sedermi accanto a lui
“Io
ti capisco benissimo. Tu la ami e tutto quello che vorresti è giusto e naturale
per due persone che come voi, si amano moltissimo. Ma ora prova, solo per un
istante, a metterti nei suoi panni” gli suggerì posandogli una mano sulla
spalla.
Lui
rimase in silenzio ed io continuai
“Per
lei sarebbe tutto nuovo. Dovrebbe entrare nel tuo mondo senza conoscerne le
regole di gioco. Hollywood e tutto quello che ci sta attorno non è una cosa da
poco. Un passo falso e sei finito, lo sai.”
“Si
… lo so, ma ci sarei io. Non dovrà farlo da sola. Io sarei al suo fianco”
“Ma
è proprio per questo, Gerard. Non capisci? Lei ha paura! Ha paura di sbagliare,
di non essere all’altezza. Ha paura di fare un passo falso e rovinare tutto. Ma
quello che la spaventa di più è che non sarà sola ma che tu sarai con lei. Lei
ha paura che sarai tu quello che subirà le conseguenze dei suoi errori! Sarai
tu quello rovinato, quello allontanato o messo da parte. Sarai tu quello deriso
e che soffrirà. E lei non vuole rischiare. Mi ha confidato che se fosse solo
lei non le importerebbe. Lei non vuole far soffrire te!“
“Ma
non sarebbe così” la sua voce tremava leggermente come emozionata
“Ah
no? Pensaci bene … quanti ne abbiamo visti rovinati? Quanti attori, modelle,
amici e conoscenti hai visto esser danneggiati e la loro vita distrutta da
questo mondo? Quanti sono stati messi da parte, eh? Hollywood è un mondo
spietato e per rimanervi devi camminare in bilico su un filo, devi cavalcare
l’onda e restare in sella.”
Lui
annuì.
“Ti
ama, sciocco. Ti ama talmente tanto che non vuole rischiare di rovinare tutto.
Perciò preferisce rimanere in disparte.”
“Ma
… ma … Oh dannazione!” si era nuovamente preso la testa fra le mani “E per
quanto riguarda la casa cosa ti ha detto?”
“Beh,
io la penso esattamente come lei”
Ok aveva
sganciato la bomba…
“In
che senso? Perché?” domandò lui guardandomi torvo
“Tu
la conosci meglio di me. Sophie è una ragazza intelligente, solare, allegra e
vivace. E’ orgogliosa e testarda. E’ nata libera e indipendente e così vuole
rimanere. Si è laureata facendo tanti sacrifici. Il fatto di non lavorare e
dipendere da qualcuno è inammissibile per lei.”
“Le
ho detto mille volte che i soldi non sono un problema. Può spenderne quanti ne
vuole. Sono soldi di entrambi e …”
“Ma
io non sto parlando solo a livello economico. Tu viaggi molto per lavoro e
resti lontano per diverse settimane. Non puoi pretendere che aspetti a casa il
tuo ritorno, come le donne dell’ottocento. Sophie non è così, Gerard. Lo sai!”
“Lo
so, lo so! Certo che lo so.” rispose lui annuendo e passandosi una mano tra i
capelli in un gesto nervoso
“Lo
sai ma forse non lo hai compreso. Lei ha bisogno di avere accanto un uomo con
cui condividere tutto. Gioie e dolori, sacrifici e ricompense, diritti e
doveri. E’ una ragazza, anzi una donna matura e responsabile. Sa quel che vuole
ed è pronta a lottare. Ma non vuole che sia tu a farlo anche per lei. Lei vuole
sapere che se in casa c’è una pagnotta, la metà di quella pagnotta l’ ha
guadagnata lei! Capito?”
“Si,
adesso credo proprio di si. Che stupido! Il solito egoista prepotente. Non
avevo capito nulla … cazzo, sono proprio un idiota!”
“Ok,
adesso basta con tutti questi complimenti, altrimenti ti monti la testa!” ribattei
ironica.
Lo
abbracciai e gli sussurrai all’orecchio “Su, coraggio. Valle a parlare.
Scommetto che ti accoglierà a braccia aperte”
“Grazie
Susy. Grazie di cuore”
“Prego, sciocco. Ti chiamo stasera per sapere
come è andata” chiarì alzandomi e prendendo la mia borsa
“Per
il nuovo film ti faccio sapere entro domani” mi assicurò lui
“Non
c’è fretta. Chiamo io Bob e gli dico di non rompere le palle. Tranquillo. Corri
dalla tua Soph, ora” lo abbracciai di nuovo ed uscì di casa.
Lavoro di cupido anche
per oggi … fatto!
Angolino:
Ciao a tutti!Eccomi di ritorno con una fantastica raccolta di shot su Gerard e Sophie!
Saranno circa una decina di capitoli e si collocano dopo la fine della long Dolce e delicata come il miele.
Spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci baci
Iry