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Autore: NonnaPapera    01/12/2011    1 recensioni
Sollevò un sopracciglio con fare arcigno e fissò quel viso, rubicondo e sorridente, che gli stava dinanzi. Gli aveva chiesto chi era, davvero non lo aveva ancora capito o semplicemente stava prendendo tempo? Si schiarì la voce e poi con finta cordialità rispose: “Sindacati, siamo qui per controllare che tutti i lavoratori siano in regola”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'Anti Natale'
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Maledetto Babbo Natale

Sollevò un sopracciglio con fare arcigno e fissò quel viso, rubicondo e sorridente, che gli stava dinanzi.
Gli aveva chiesto chi era, davvero non lo aveva ancora capito o semplicemente stava prendendo tempo?
Si schiarì la voce e poi con finta cordialità rispose:
“Sindacati, siamo qui per controllare che tutti i lavoratori siano in regola”
Tutti i folletti si girarono all’unisono, smettendo di colpo di lavorare e con la coda dell’occhio vide distintamente Babbo Natale impallidire.
Ghignò soddisfatto, quella era esattamente la reazione che si aspettava di ottenere.
Aveva passato gli ultimi dieci anni a pianificare una vendetta, un modo umiliante per distruggere per sempre la reputazione di Babbo Natale.
Ancora lo ricordava come se fosse ieri, quel giorno di primavera, in cui si era presentato pieno di volenterosa determinazione per diventare uno dei folletti di quel vecchio barbuto.
Per un folletto, da sempre era un onore far parte dello staff di Babbo Natale, e lui era sicuro di meritarselo quel posto.
Era entrato nel laboratorio con sicurezza, senza attendere di essere ricevuto, e aveva aperto la porta dello studio del vecchio per presentarsi.
Quella volta il vecchiaccio dopo un breve colloquio lo aveva liquidato senza offrirgli il posto e poi non si era più fatto sentire.
Alle sue lettere non rispondeva e alle chiamate si faceva negare.
Lo odiava!
Quel ciccione troppo vetusto lo aveva umiliato e lui ora era giunto per fargliela pagare.
Ci aveva messo esattamente un anno intero per pianificare il tutto, la sua agognata vendetta stava finalmente per compiersi.
Si riscosse dai suoi pensieri quando sentì la voce di Babbo Natale chiedere con apprensione:
-Non capisco il perché di questa ispezione improvvisa, ho mandato tutte le documentazioni il mese scorso al vostro ufficio e mi era stato detto che era tutto in regola-
-Oh non si allarmi, se non ha nulla da nascondere di certo non ha di che preoccuparsi-
Babbo Natale si limitò ad annuire un po’ preoccupato, guardando l’orologio.
Sì, lo sapeva, niente in quell’immensa fabbrica di giocattoli era irregolare, il vecchio era molto attento a rispettare tutti i diritti dei suoi operai e a creare una ambiente di lavoro efficiente ma sicuro.
No, il suo obbiettivo non era quello di fargli chiudere il laboratorio per qualche mancanza, semplicemente voleva fargli perdere tempo.
Avrebbe controllato tutto, dalle finestre dei bagni ad ogni singolo bullone dei macchinari, sarebbe stato così puntiglioso da impiegarci più di una settimana per tutte le verifiche.
Un’intera settimana di lavoro gettata al vento, un sacco di ore sprecate per stare dietro alle sue verifiche… Ne era certo, avrebbe rallentato talmente tanto i lavori che per Babbo Natale, quell’anno sarebbe stato impossibile consegnare i regali.
Sorrise soddisfatto di sé stesso.
Era un piano geniale, avrebbe umiliato quel vecchiaccio nel modo peggiore, lo avrebbe portato a deludere, per la prima volta da secoli, i suoi amati bambini.
Se tutto andava come sperato Babbo Natale si sarebbe sentito così in colpa da abbandonare per sempre il suo compito.
Certo questo era pensare in grande, ma chissà forse lui avrebbe anche potuto sostituirlo e diventarne il successore.
Ma comunque per il momento gli bastava impedirgli di consegnare quei sui stramaledetti regali.
Tze… Gli avrebbe fatto vedere che trattare a pesci in faccia uno come lui, non portava nulla di buono.
Durante il loro colloquio Babbo Natale aveva, anche se velatamente, fatto capire che lo riteneva un arrogante ed un borioso.
Certo non aveva usato quelle due parole, ma il significato del discorso che gli aveva fatto, prima di congedarlo, era chiaro.
Arrogante?
No, lui non lo era affatto, semplicemente era conscio della sua bravura, della sua intelligenza, delle sue innate capacità di leader –che ci poteva fare se lui era migliore?
Con passi volutamente lenti si incamminò per il lunghissimo corridoio nel quale da ambo i lati erano presenti dei macchinari.
Per ogni sciocchezza si fermava, accuratamente controllava.
Quando poteva chiedeva addirittura di aprire le macchine per la fabbricazione, per controllarne gli ingranaggi e, in alcuni casi, era pure riuscito a far smontare interi giocattoli con la pretesa di verificare se erano sicuri.
I giorni trascorsero lentamente.
Ogni mattina si presentava davanti alle porte del laboratorio, suonava il campanello e senza muoversi attendeva che uno degli elfi operai interrompesse il proprio lavoro per andare ad aprirgli.
Ovviamente durante tutto il periodo dei suoi controlli richiedeva esplicitamente la presenza di Babbo Natale in persona.
Il vecchio arrivava sempre e, senza dire nulla, lo affiancava per tutto il giorno durante le ispezioni.
Arrivato al terzo giorno della seconda settimana, era sicuro che ormai il tempo perduto fosse irrecuperabile e che il fallimento di Babbo Natale era ormai cosa certa, perciò decise di smetterla.
Anche perché ormai non sapeva più cos’altro inventarsi, per far perdere tempo, era arrivato addirittura a controllare quanta polvere c’era nelle fughe tra le piastrelle!
-Bene- esclamò quindi alla fine, togliendosi dal naso aquilino gli occhiali da vista.
-Ho controllato tutto, e direi che in linea di massima è tutto in regola. Le varie modifiche da fare gliele ho già dette nei giorni precedenti ma per rendere il tutto ufficiale le invierò anche una lettera dal ministero.-
Babbo Natale sobbalzò, preso alla sprovvista dalla dichiarazione, visto che probabilmente ormai era rassegnato a vederlo nei suoi laboratori per sempre.
-Oh bene, sono felice che l’ispezione sia andata bene- mormorò quasi fra sé.
Pareva smarrito, forse perché si era definitivamente reso conto di quanto ormai la produzione fosse in dietro.
Ghignò soddisfatto, la sua vendetta era finalmente compiuta e la sensazione che provava, nel vedere il vecchio così spaesato e sovrappensiero, era fantastica.
Si fece accompagnare all’uscita ma prima di accomiatarsi non si trattene dal rigirare il dito nella piaga.
-Immagino che tutto questo tempo perso, per dar retta a me, abbia rallentato irrimediabilmente la produzione. Ma purtroppo era necessario. Anche se quest’anno non riuscirà a consegnare tutti i regali di Natale, non si abbatta, c’è sempre l’anno prossimo!-
Babbo Natale sollevò lo sguardo e lo scrutò sorpreso.
-Oh, non si deve preoccupare di questo- disse bonariamente sorridendo e dandogli una calorosa pacca sulle spalle, -I regali arriveranno a tutti i bambini anche quest’anno-
Quella risposta fu un colpo e non poté impedirsi di esclamare
-…Ma, come?-
-Oh, beh… grazie all’orologio magico- disse Babbo Natale come se fosse la cosa più ovvia del mondo, e poi sollevò il polso mostrando uno stranissimo orologio dorato, pieno di lancette che andavano in tutte le direzioni.
-Basterà che io lo regoli per tornare indietro di una settimana e mezza, e il tempo retrocederà per permettere a me e alla mia squadra di elfi di terminare in tempo i giocattoli!- spiegò allegro Babbo Natale, infine allungò una mano e la tese all’elfo accomiatandosi: -Arrivederci e Buon Natale!- concluse.
Vide la porta del laboratorio richiudersi davanti a sé e rimase fermo immobile per alcuni istanti.
Infine digrignò i denti e strinse i pugni con rabbia… era stato fregato, beffato ancora una volta da quel vecchiaccio maledetto!
Infine si decise a muoversi e ad allontanarsi da lì ringhiando irato:
-Me la pagherai! Vedrai, penserò ad un piano ancora più geniale e ti distruggerò… Sì, l’anno prossimo non avrai scampo, maledetto Babbo Natale-


PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
Favoletta senza pretese scritta con il solo scopo di strappare un sorriso.
Scritta per il primo girono della Challenge di Natale sul forum della War ( Writers Arena Rewind)
Quindi in totale da oggi fino al 25 posterò la bellezza di 25 storie ( non tutte natlizie ma per la stra grande maggioranza sì)
La storia fa anche  parte della mia personale raccolta "L'anti  Natale"
Il prompt da cui sono partita era questo:
Sollevò un sopracciglio con fare arcigno e fissò quel viso rubicondo e sorridente che gli stava dinanzi.
Gli aveva chiesto chi era, davvero non lo aveva ancora capito o semplicemente stava prendendo tempo?
Si schiarì la voce e poi con finta cordialità rispose:
“Sindacati, siamo qui per controllare che tutti i lavoratori siano in regola”
Tutti i folletti si girarono all’unisono, smettendo di colpo di lavorare e con la coda dell’occhio vide distintamente Babbo Natale impallidire.
Ghignò soddisfatto, quella era esattamente la reazione che si aspettava di ottenere.
A dire il vero questo primo prompt l'ho inventato io^^
Bene al solito fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima
   
 
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