Un incontro lungo una vita.
28 Novembre 1461
Era una fredda notte nella stupenda Firenze, culla del
Rinascimento, la tranquillità regnava sovrana, ma non per tutti. In un palazzo
nobiliare, appartenente ad una delle famiglie più in vista della città, i Corazzesi,
stava per venire alla luce una nuova vita.
Il silenzio veniva rotto solo dai gemiti di dolore di Madonna Laura,
svegliatasi quella sera dai forti dolori preannuncianti il parto. Accanto a
lei, il marito, Messer Guido impaziente di vedere con i suoi occhi il frutto
del loro amore. La levatrice, intanto, si occupava di tenere sotto controllo la
situazione che, con gran gioia della partoriente, stava per giungere alla fine.
Un’ultima spinta e un pianto di neonato si levò nell’aria.
“E’ una femmina signore” asserì la donna che ora teneva in
un panno caldo una bambina dalla rosea carnagione e dai capelli scuri,
porgendola, poi, al padre che entusiasta la prese tra le sue braccia.
“Hai visto tesoro? Questa splendida creatura ci ha fatto
attendere nove mesi, ma finalmente la possiamo vedere” esultò l’uomo
avvicinandosi alla moglie che, tra un sospiro e l’altro sorrideva.
“Che nome gli daremo amore mio?” chiese al marito, mentre il
respiro si regolarizzava
“Eva, Eva Corazzesi, nostra figlia ed erede” fece l’uomo
fiero del futuro che già serbava per la sua bambina, ancora ignara di cosa il
destino aveva in mente per lei.
Null’altro accadde quella fredda notte, la prima di molte
altre che seguirono. Si prospettavano tempi bui, momenti in cui molti avrebbero
dovuto scegliere da che parte stare, per altri, invece, era già tutto
scritto…la piccola Eva non era un’eccezione.
La famiglia Corazzesi, nobile casata dai lunghi natali, era
sempre stata conosciuta come una stirpe di politici, gli ultimi dei quali fedeli alla famiglia De Medici.
Tuttavia questa era solo la facciata, un’abile e meravigliosa maschera d’oro
che ornava ciò che veramente, questa dinastia rappresentava.
Erano Assassini, una lunga stirpe di Assassini, tra i più
devoti al Credo, ma come molti di loro, gli fu necessario creare una facciata
che coprisse la loro attività…i Templari erano sempre all’erta. Messer Guido a
lungo era riuscito a mantenere al sicuro la sua famiglia e il merito andava
anche al suo più grande amico, Giovanni Auditore, con il quale aveva un
rapporto molto stretto e così era anche per il resto della famiglia. Giusto un
paio di anni prima era nato il loro secondo genito, Ezio che, assieme al
maggiore Federico, costituivano, gli unici eredi. Proprio grazie a questa amicizia, entrambe le
casate avevano tenuto nascosta la loro reale identità… proprio così anche
Giovanni era un Assassino.
Così come intrecciati erano i destini di queste due
famiglie, lo sarebbero state anche le vite di Eva e Ezio…solo che ancora era
tutto da scrivere.
Angolo Parliamo-un-attimo-dei-capperi-nostri xD
Prima fanfiction che scrivo su Assassin’s Creed, non la
prima in assoluto perché sto portando a termine *lettrici che intonano un
alleluia* altre cosuccie ^-^
Le recensioni saranno mooooooolto gradite, soprattutto se
costruttive e beh alla prossima!