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Autore: Lady Numb    03/12/2011    5 recensioni
[Sequel di UNHOLY CONFESSIONS]
Zack e Natalie qualche anno dopo rispetto a dove li avevamo lasciati... ma anche la più tranquilla delle vite è a rischio se ombre dal passato tornano a farti visita...
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unholy Confessions Series'
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There’s no me without us

Settembre 2013:

 

‘Zachary James Baker!’.

Zack si voltò verso la porta che portava al piano superiore, da cui Natalie lo fissava minacciosa.

‘Dimmi amore!’ le rispose lui, ricevendo in cambio un’occhiataccia da parte della ragazza, che gli fece cenno di seguirla di sopra.

Il ragazzo scattò in piedi, sapeva che sarebbe stato molto meglio per lui non farla aspettare troppo.

‘Non pensare di passarla liscia stavolta... chi è stato?’ chiese lei una volta che furono in camera di Jess, indicando il bambino.

‘Ehy... è carino, no?’ provò a giustificarsi lui, non potendo trattenere un sorrisetto soddisfatto davanti a suo figlio, che con quella cresta che avevano fatto insieme un’oretta prima era semplicemente adorabile.

‘Non sto dicendo che non lo sia...’ rispose lei, lasciandosi scappare a sua volta un sorriso ‘Ma sai che poi non la vuole togliere e a scuola non la può tenere’

‘Oh, ma noi abbiamo un accordo... giusto cucciolo?’ rispose Zack, facendo l’occhiolino a Jess.

‘Sì!’ rispose il bambino, alzandosi dallo sgabello della batteria su cui era seduto.

‘Sarebbe?’ chiese incuriosita Natalie al bambino.

‘Posso tenere i capelli così fino a domenica pomeriggio, poi li rimettiamo come erano prima’ rispose lui, mentre Zack annuiva soddisfatto.

‘...La prossima volta dimmelo prima Zack’ disse infine Nat, scuotendo la testa rassegnata, Jess e suo padre erano peggio di un’associazione a delinquere quando ci si mettevano d’impegno.

‘Ok mammina’ rispose Zack, abbracciandola da dietro e dandole un bacio sulla nuca.

‘E piantala!’ finse di lamentarsi lei, appoggiandosi però al ragazzo.

In quel momento suonò il campanello e tutti, persino Jess, rimasero immobili, pregando silenziosamente che quello che temevano non succedesse.

Ovviamente le loro preghiere furono come al solito vane e un istante dopo le urla di una discretamente scocciata Aymee cominciarono a risuonare per la casa.

‘Io vado da lei... tu vai a uccidere il visitatore molesto’ disse Zack alla ragazza, precipitandosi verso la stanza della bambina mentre Natalie andava ad aprire la porta, seguita da Jess.

‘E chi altri poteva essere il disturbatore molesto se non tu, fratellone?’ commentò Natalie aprendo la porta.

‘Ho svegliato la furia?’ chiese immediatamente Brian con aria colpevole.

‘Già... ma ti perdono solo perché hai portato la mia adorabile nipotina’ rispose la ragazza, prendendo dalle braccia di Brian la piccola Sophie.

‘Caspita... ha dei bei polmoni’ commentò Brian, entrando in casa della sorella e sedendosi in soggiorno, facendo sedere Jess in braccio a lui.

‘Già...’ rispose Natalie, sedendosi di fianco a loro e continuando a giocare con la bambina, che rideva divertita ‘Ma quanto è adorabile tua figlia Bri? Si vede che ha preso tutto da Mich’ disse poi Natalie, ricevendo un’occhiataccia dal fratello.

‘Tu Gates! Avrei dovuto immaginare che fossi tu! Attentatore alla quiete pubblica!’ disse Zack, scendendo le scale con la piccola Aymee in braccio.

‘Scusa...’ rispose Brian, sapeva quanto poco dormisse la bambina, svegliarla era davvero l’ultima cosa che voleva fare ‘Tua nipote voleva te e suo cugino’ aggiunse poi a sua discolpa, era dalla mattina che Sophie ripeteva continuamente ‘Esse’ e ‘Io Ack’ e alla fine Brian aveva ceduto per esasperazione, sua figlia era leggermente testarda, quasi quanto Mich e Val messe assieme.

‘Ovvio che voleva il suo zietto preferito... vero meraviglia?’ disse Zack rivolto alla bambina, che sporse le braccia verso di lui.

‘Un secondo Fifi... abbiamo un’emergenza qui!’ disse, riferendosi al fatto che nonostante non stesse più urlando, Aymee continuava a piangere.

‘Dalla a me’ disse Nat, prendendo la figlia dalle braccia di Zack, che a sua volta prese Sophie in braccio ‘Eccoci qui amore... torniamo a dormire, eh?’ disse poi rivolta alla bambina, cominciando a cullarla ‘Torno subito’ disse ai due ragazzi, dirigendosi verso il piano superiore.

‘Abbiamo notizie di Matt?’ chiese Zack a Brian, mentre controllava che Jess non facesse male a Sophie mentre giocava con lei.

‘Le ultime notizie lo vogliono attaccato alla canna del gas, ma la fonte è Johnny, quindi non mi fiderei...’ rispose Brian, scoppiando poi a ridere seguito dall’amico: Val era incinta di quasi sei mesi e quella gravidanza si stava rivelando piuttosto stressante per la ragazza, con la diretta conseguenza che Matt stava per impazzire.

‘No, scherzi a parte... ti giuro che persino Michelle ha dei problemi a sopportare sua sorella... la situazione è tragica, Val è più lunatica che mai, un secondo ride, quello dopo piange... stiamo tutti pregando che questi tre mesi passino alla svelta o dovremo cercarci un nuovo cantante’ continuò Brian.

‘Povero Matt... nemmeno tua sorella era a questi livelli con Aymee...e ti assicuro che ci sono stati dei momenti bui...’ commentò Zack, rabbrividendo al pensiero: ricordava ancora molto bene alcuni di quei momenti, soprattutto quella volta in cui aveva visto la sua chitarra preferita volare dalla finestra della mansarda e frantumarsi al suolo solo perché aveva osato dire che Nat era un po’ troppo agitata quel giorno.

‘Io Ack, itarra!’ disse Sophie, attirando l’attenzione dei due adulti su di sé.

‘Brian, tu sì che stai crescendo bene questa bambina’ commentò Zack, sorridendo alla piccola.

‘Faccio del mio meglio’ rispose l’altro scrollando le spalle.

‘Ehy Fifi, vieni con lo zio nello studio?’ le disse Zack, alzandosi in piedi e appoggiandola a terra, Sophie adorava camminare, con grande disappunto dei suoi genitori, che dovevano rincorrerla ai quattro angoli della casa.

‘Sì!’ rispose entusiasta lei, dando la mano a Zack che si diresse con lei verso il suo studio, seguiti da Brian e Jess.

‘Ehy, che combinate qui dentro?’ chiese Natalie, raggiungendoli dopo una decina di minuti e sedendosi in braccio al fratello.

‘Stiamo insegnando a questa meraviglia alcune canzoni fondamentali, giusto Jess?’ disse Zack.

‘Giusto!’ rispose il bambino, annuendo vigorosamente.

‘E cosa le state insegnando esattamente?’ chiese divertita Nat, ignorando le lamentele di Brian riguardo al fatto che gli stava “schiacciando le gambe”.

‘I Metallica!’ spiegò Jess.

‘Ottimo’ commentò la ragazza, sbuffando e decidendo finalmente di sedersi di fianco al fratello, che ringraziò il cielo, ricevendo in cambio una gomitata nel fianco.

 

Natalie entrò nella sua camera cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare Zack, ma non appena si infilò sotto le coperte il ragazzo, che in realtà non dormiva affatto, l’attirò a sé.

‘Pensavo dormissi’ disse lei, appoggiando la testa sulla sua spalla.

‘No, mi ero appena messo a letto, stasera Jess non ne voleva sapere di dormire... Aymee?’

‘Per ora dorme, finché dura’ rispose lei.

‘Spero molto a lungo... sono esausto’ disse lui.

‘Non parlarmene’

‘Ho una proposta’ disse il ragazzo.

‘Non eri esausto?’ commentò divertita Natalie.

‘Proprio a questo si riferisce la mia proposta’

‘Spara Zack’

‘Lasciamo Jess e Aymee un paio di notti dai miei, dai tuoi, da Bri, da chi ti pare e ci prendiamo un weekend per noi... è una vita che non ci prendiamo un po’ di tempo Nat’

‘Zack... non che non mi piacerebbe, ma Aymee ha solo cinque mesi...’

‘Nat, andiamo... non è la fine del mondo se li lasciamo a casa due giorni... lo sai che adoro Jess e Aymee, santo cielo, mi farei uccidere per loro, ma così rischiamo di impazzire entrambi... tu sei stressata e io non sono da meno...un paio di giorni di relax non possono che farci bene’ cercò di convincerla lui.

‘Mmh... in effetti non hai torto...’ riconobbe lei, in fondo sia sua madre che quella di Zack avrebbero potuto tranquillamente gestire Aymee per un paio di giorni e sia lei che Zack avevano bisogno di staccare.

‘Lo so... allora?’

‘Ok, ci sto!’ disse lei, ricevendo in cambio un sorriso a trentadue denti da Zack.

‘Fantastico!’ rispose lui, dandole un bacio sulla fronte ‘Fra un paio di settimane?’

‘Perfetto amore’ rispose lei.

‘Mi sento già meglio’ commentò Zack, abbracciandola.

‘Adesso però facciamo la nanna?’ chiese Natalie, che faceva fatica a tenere gli occhi aperti.

‘Ti prego, sì’ rispose lui, allungando il braccio per spegnere la luce e tornando ad abbracciare la ragazza subito dopo.

 

Zack si trovava in quella fase fra il sonno e la veglia in cui tutto era estremamente confuso.

Aveva la sensazione che ci fosse qualcosa che avrebbe dovuto attirare la sua attenzione, ma tutto gli arrivava ovattato, c’era qualcosa, ma proprio non riusciva a definire di cosa si trattasse.

‘Lascia stare mia sorella!’.

Zack scattò a sedere, quella frase urlata da Jess era stata più che sufficiente per risvegliarlo e per fargli capire che la cosa che non andava era il rumore di passi nella stanza di Aymee.

Balzò in piedi e si accorse a malapena che Natalie aveva fatto lo stesso prima di uscire dalla propria stanza e correre in quella della bambina.

La scena che gli si presentò davanti gli fece gelare il sangue nelle vene e per un lunghissimo attimo non fu capace di fare nulla se non restare a fissare, senza essere in grado di muoversi di un millimetro, la finestra aperta e Jess immobile a terra.

‘Jesse!’ urlò Natalie, precipitandosi di fianco al bambino e riportando finalmente Zack alla realtà.

Si diresse immediatamente verso il telefono, chiamò la polizia e un’ambulanza per Jess, facendo di tutto per ignorare il sangue che aveva chiaramente visto sotto la testa di suo figlio, se ci avesse pensato era certo che avrebbe perso il lume della ragione.

‘Hanno preso Aymee... hanno preso Aymee...’.

Zack si voltò verso Natalie, seduta a terra di fianco a Jess e ormai in lacrime.

‘Nat, per l’amor del cielo, stai calma...’ le disse Zack, sedendosi di fianco a lei e abbracciandola.

‘Hanno la mia bambina Zack... la mia bambina...’ continuò lei, evidentemente sotto shock.

‘Shh... Nat, stai calma’ riprovò lui, sapeva che era molto ipocrita da parte sua pretendere che Nat si calmasse quando lui stesso avrebbe voluto mettersi a urlare, ma la ragazza stava tremando, persino nello stato in cui era in quel momento capiva che non era una cosa buona.

Continuando a tenere abbracciata Nat, prese il cordless, che aveva appoggiato sul mobile lì vicino, e fece il numero di Brian, cercando contemporaneamente di mettere insieme un discorso per l’amico che fosse qualcosa di più di qualche sillaba sconnessa.

‘Pronto?’ rispose un assonnato Brian dall’altro capo del telefono.

‘Bri, sono Zack... qui... qui è un casino’ riuscì a dire il ragazzo prima di doversi fermare a prendere fiato, stava iniziando a mancargli l’aria.

‘Zack? Che succede?’ chiese Brian preoccupato, non gli piaceva la voce dell’amico e i singhiozzi di sua sorella in sottofondo ancora meno.

‘Qualcuno... sono entrati... hanno preso Aymee... Jesse...Dio, Jesse non sta bene, cazzo’ riuscì a dire Zack prima che quello sgradevole groppo alla gola tornasse a togliergli il fiato.

‘Sto arrivando, non muovetevi’ disse Brian, riattaccando e scattando in piedi sotto lo sguardo preoccupato di Michelle.

‘Che succede Bri?’ chiese la ragazza.

‘Chiama Larry, digli che abbiamo un’emergenza, dobbiamo tenere la stampa alla larga da Zack e Nat...qualcuno ha preso Aymee e non ho capito cos’è successo a Jess, ma credo nulla di buono... chiama anche Matt e digli di avvisare Johnny e Arin, digli di venire qui per il momento, appena so qualcosa di più vi aggiorno’ rispose lui, chiedendosi nel frattempo da dove gli venisse tutta quell’improvvisa lucidità.

Michelle annuì, dirigendosi immediatamente verso il telefono, non prima però di aver raccomandato a Brian di farle sapere qualcosa appena possibile prima che uscisse di corsa dalla camera.

 

Brian arrivò a casa di Nat e Zack in contemporanea con Viki, l’aveva chiamata prima di uscire di casa e a quanto pareva la ragazza non aveva nemmeno perso tempo a cambiarsi, aveva giusto infilato una felpa sopra la giacca del pigiama e il solito paio di Converse.

‘Ehy Bri!’ lo chiamò la ragazza, correndo verso di lui ‘Cazzo se non mi piace’ commentò poi lei, facendo cenno all’ambulanza che era appena partita a tutta velocità.

‘Già...’ rispose lui, entrando in casa con lei dopo aver spiegato alla polizia che era il fratello di Natalie.

‘Maledizione Nate, io voglio andare da mio figlio, ORA!’.

Brian e Viki aumentarono il passo sentendo Zack urlare, sembrava decisamente alterato.

Un attimo dopo erano in cucina, dove Nathan cercava invano di calmare uno Zack alquanto arrabbiato.

‘Zack, per la miseria, lo sai che non dipende da me...’ provò Nate, ma l’altro lo bloccò subito.

‘Cazzo, mio figlio è su una fottutissima ambulanza ed io dovrei essere lì, non qui!’ continuò Zack, facendo un passo avanti.

‘Zack, per l’amor del cielo!’ intervenne Viki, mettendogli una mano sulla spalla ‘Più continui a fare il bambino, più tempo perdi qui, quindi vedi di sederti e collaborare così poi te ne vai da Jess, ok?’ gli disse poi, cercando di suonare il più possibile decisa.

Zack si mise a sedere, calmandosi improvvisamente e fissandosi le ginocchia per qualche istante prima di parlare.

‘Scusa Nate’ disse infine Zack con aria colpevole.

‘Tutto a posto Zack... voglio lasciarti andare da Jess per primo, quindi finiamola alla svelta, ok?’gli rispose l’altro, sedendosi di fronte a lui.

‘Dov’è Nat?’ chiese Brian, accorgendosi che della sorella non c’era traccia.

‘Di sopra... non si è sentita bene’ spiegò debolmente Zack, evidentemente provato.

Brian annuì, facendo capire a Viki che sarebbe andato dalla sorella e la ragazza annuì, preferendo invece restare con Zack, per qualche motivo sembrava essere una delle poche persone che riuscivano a calmarlo e aveva intenzione di aiutare suo fratello se poteva.

‘Ok Zack... ho bisogno di sapere cos’è successo esattamente’ disse Nate.

‘Stavo dormendo... e poi ho sentito Jess urlare... sono andato in camera di Aymee, ma lei non c’era già più... Jess era per terra... ho chiamato la polizia... Brian... e basta Nate, non ricordo altro sinceramente’ spiegò Zack senza alzare lo sguardo da terra.

‘Notato nulla di strano ieri sera Zack?’ gli chiese Nate, mentre Viki osservava preoccupata l’amico, non lo aveva mai visto in quello stato.

‘No... no, nulla... tutto come al solito...’

‘Visite?’ chiese ancora Nathan.

‘Nessuna, niente visite, niente movimenti strani... nulla Nate, nulla di nulla’

‘Ok... Zack, ho già messo all’opera tutta la mia squadra, ti garantisco che qualsiasi cosa si possa fare la sto facendo’

‘Lo so’ rispose l’altro, accennando un sorriso amaro ‘Posso andare da Jess ora?’ chiese poi.

‘Per quel che mi riguarda sì’

‘Ok... devo dirlo a Nat’

‘Ci penso io Zack, aspettami qui, vi portiamo io e Bri in ospedale, ok?’ intervenne Viki.

Zack annuì, ringraziandola debolmente, allora Viki si diresse verso il piano superiore per recuperare i suoi due amici.

 

Quando Brian raggiunse la stanza della sorella al piano superiore, la ragazza balzò a sedere, attirando l’attenzione della poliziotta seduta di fianco al letto.

‘Bri...’ sussurrò lei, sull’orlo delle lacrime.

Il ragazzo non disse nulla, limitandosi a sedersi di fianco a lei sul letto e ad abbracciarla un attimo prima che scoppiasse a piangere.

‘La mia bambina Bri... se le succede qualcosa... io... io...’

‘Nat, calmati...’ cercò di tranquillizzarla Brian ‘Non le succederà niente, la trovano, vedrai che la trovano... che ti è successo? Zack ha detto che non sei stata bene’ chiese poi lui.

‘Prima è svenuta, ma si è ripresa quasi subito’ intervenne l’agente, dal momento che Nat era troppo scossa dai singhiozzi per riuscire a parlare.

Brian la ringraziò, poi tornò a rivolgersi alla sorella, che nonostante fosse ancora molto agitata sembrava leggermente più calma.

‘Cos’è successo Nat?’ le chiese Brian.

‘Jess ha urlato... e... e quando siamo arrivati di là... Aymee non c’era... e Jess era per terra... oddio, voglio andare da lui Bri, perché non ci lasciano andare da Jesse?’

‘Tranquilla Nat, sono sicuro che fra poco potrete andare da lui’ cercò di rassicurarla lui.

‘Come sta Zack?’ chiese poi Natalie.

‘L’ho lasciato con Vik e Nate, era un po’... agitato, direi...’ rispose Brian.

In quel momento entrambi si voltarono verso la porta sentendo qualcuno salire le scale e subito dopo videro Viki entrare in camera.

‘Nate ha detto che potete andare in ospedale Nat... ce li portiamo noi Bri, vero?’

‘Ovviamente’ rispose lui, aiutando la sorella ad alzarsi e dirigendosi con lei verso le scale, lasciandola a Viki una volta che furono vicino alla ragazza, in quel momento sua sorella aveva più bisogno della sua migliore amica, lui avrebbe fatto decisamente più bene a Zack.

‘Ehy’ disse Zack una volta che vide Nat, alzandosi dalla sedia su cui ancora si trovava e abbracciandola.

La ragazza scoppiò di nuovo a piangere una volta che fu fra le braccia del ragazzo, che la condusse fino alla porta e poi alla macchina di Brian, parcheggiata sul vialetto.

‘Ti senti meglio?’ le chiese dolcemente Zack una volta che si furono seduti sul sedile posteriore.

Nat annuì, appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo mentre Brian metteva in moto l’auto.

 

I don’t want to live this life without you

I don’t want to spend a night without you

I don’t want to know what it’s like

I can’t dream without you

(Good Charlotte, Harlow’s Song [I can’t dream without you])

 

Nat, Zack, Brian e Viki erano ormai da un’ora all’ospedale, in attesa di avere notizie più precise sulle condizioni di Jess.

Quando erano arrivati, tutto quello che il medico gli aveva detto era che dopo la caduta Jess aveva battuto piuttosto violentemente la testa e che lo stavano operando per evitare che ci fossero danni gravi, ma nulla che potesse dare qualche indicazione più chiara a Zack e Natalie su come stesse esattamente il bambino.

Natalie era particolarmente provata, da quando si era seduta nella sala d’aspetto non si era praticamente mossa di un centimetro e nemmeno Zack, che l’aveva tenuta abbracciata per tutto il tempo, si era dimostrato particolarmente reattivo, si limitava a fissare un punto fisso davanti a sé.

Brian e Viki erano discretamente preoccupati, entrambi capivano benissimo le reazioni dei due, ma non sapevano né come comportarsi, né tantomeno cosa aspettarsi.

Il ragazzo aveva chiamato Michelle non appena erano arrivati in ospedale e Matt e Johnny si erano offerti di raggiungerli, ma Brian aveva pensato che fosse meglio evitarlo per il momento, non avrebbe fatto nessuna differenza per Zack, in realtà aveva dei seri dubbi sul fatto che fosse cosciente di quello che stava succedendo, senza contare che preferiva saperli con Mich e Sophie, finché non avessero saputo esattamente cosa fosse successo tutte le ipotesi erano plausibili, inclusa quella di una ripicca nei confronti della band, non voleva correre rischi inutili.

Tuttavia, sia Zack che Nat sembrarono risvegliarsi quando videro Nate entrare nella sala d’aspetto.

Il ragazzo andò a sedersi di fianco a Viki, che si trovava di fianco all’amica, e la ragazza capì da subito che suo fratello non aveva nulla di buono da dire e aveva l’impressione che anche Brian lo avesse capito.

‘Che c’è Nate?’ chiese infine Zack.

‘Temo di non avere buone notizie’ rispose lui, evidentemente a disagio: quella era una parte del suo lavoro che odiava sempre e comunque, ma in modo particolare se le persone dall’altra parte erano due suoi cari amici.

‘Cioè?’ chiese Nat.

‘Un’oretta dopo i fatti mi è arrivata una telefonata... Charlie è evaso stanotte’.

A nessuno sfuggì il fatto che sia Nat che Zack erano notevolmente impalliditi, la ragazza in particolar modo sembrava in preda al panico, nonostante fossero passati due anni dall’ultima volta che aveva a che fare con Charlie non si era affatto dimenticata quanto pazzo fosse il ragazzo e la prospettiva che sua figlia potesse essere nelle sue mani la faceva impazzire.

‘Non credo che sia stato materialmente lui a rapire Aymee... in realtà non ho nulla che lo colleghi a questa storia, ma mi sembra una coincidenza un po’ troppo strana...’ continuò Nate.

‘Cosa intendi con ‘materialmente’?’ chiese Brian, appoggiando contemporaneamente una mano sulla spalla a Zack.

‘Non può avere avuto il tempo di arrivare fino ad Huntington per rapire Aymee personalmente... e poi c’è Jess, non abbiamo ancora avuto modo di parlare con lo psicologo che lo segue perché è all’estero per un convegno, ma il suo assistente conosce il caso ed è convinto che Dawson non avrebbe mai fatto del male a Jess... sospettiamo che abbia elaborato il piano con qualcuno che è stato in carcere con lui... in realtà questa non è una brutta notizia’

‘Perché me lo puoi spiegare?’ chiese Zack vagamente ironico, gli riusciva difficile trovare il benché minimo lato positivo in quella storia, la sua bambina di cinque mesi era in mano ad un perfetto sconosciuto e suo figlio era in una sala operatoria senza che lui avesse la più pallida idea di come stesse, decisamente nulla di buono.

‘Charlie è sottoposto a uno speciale regime di detenzione, Zack’ cominciò a spiegare Nate ‘Questo significa che non interagisce con molte altre persone, ma solo con quelle sottoposte al medesimo trattamento... questo rende meno difficile cercare di capire con chi possa aver architettato il piano, basta incrociare i dati di tutti i detenuti con quelli che sono usciti di recente... e se abbiamo un po’ di fortuna, qualcuno potrebbe avere visto la persona che ci interessa’ finì il ragazzo.

Nat e Zack annuirono, non che il pensiero che qualche persona psicopatica quanto Charlie avesse la loro bambina li facesse stare meglio, ma messa in quel modo la situazione suonava un po’ meno disperata.

‘Hai già escluso qualsiasi altra ipotesi, vero Nate?’ chiese dopo qualche istante Natalie.

‘Ufficialmente no e finché non sarò certo al cento per cento che sia Dawson la persona che cerchiamo non trascurerò nulla, hai la mia parola Nat... però ufficiosamente... beh, te lo ripeto, è una coincidenza decisamente troppo strana che tutto questo sia successo proprio quando lui decide di evadere... senza contare che secondo quelli del penitenziario era un piano studiato da molto tempo, troppo definito nei dettagli, voleva essere certo di farcela e di far perdere in fretta le proprie tracce... e purtroppo è riuscito molto bene in quest’ultima parte, al momento lo cercano ovunque, ma senza risultati’ spiegò Nathan.

In quel momento videro Kevin, che aveva preso in cura Jess non appena lo aveva visto entrare in ospedale, entrare in sala d’aspetto e sia Natalie che Zack scattarono in piedi, mentre gli altri tre rimasero ad aspettare sulle sedie, evidentemente in ansia.

‘La buona notizia è che l’intervento è riuscito’ esordì il ragazzo ‘Però il colpo in testa è stato piuttosto forte... per il momento lo teniamo in coma farmacologico, per sapere con certezza se ci siano state conseguenze a livello cerebrale o meno però sarà necessario aspettare qualche giorno... per quel che riguarda le sue condizioni però è fuori pericolo ora’.

Zack e Natalie tirarono un sospiro di sollievo, certo, la situazione non era affatto rosea, ma per lo meno Jess era fuori pericolo e al momento era la sola cosa che interessava ad entrambi.

‘Quando possiamo vederlo?’ chiese Natalie.

‘Stanotte lo teniamo in osservazione, ma domani mattina non appena lo portiamo in reparto potete vederlo... comunque state tranquilli, io stacco fra mezz’ora, ma resto qui con lui tutta notte, me ne occupo personalmente’ rispose Kevin ‘Adesso torno di là, fossi in coi andrei a casa ora... vi riposate un po’ e domani tornate’.

I due lo ringraziarono, poi tornarono a sedersi vicino ai loro amici.

‘Ragazzi, io devo tornare in commissariato... se ci sono novità vi chiamo immediatamente... Viki, se ci sono novità qui chiama tu me, ok?’ disse Nathan, rivolgendosi prima a Zack e Nat e poi alla sorella.

Tutti annuirono, allora Nate li salutò e se ne andò.

‘Ehy, ragazzi, che ne dite di seguire il consiglio di Kev e tornare a casa? Non c’è nulla da fare qui... cercate di calmarvi un po’ e domani mattina vi riporto qui personalmente’ propose Brian.

I due sembrarono esitare, ma il ragazzo aveva ragione, non avrebbero potuto vedere Jess comunque, quindi era inutile ostinarsi a restare.

‘Ok?’ disse infine Zack, rivolto a Nat, che annuì a sua volta.

‘Ok’ confermò la ragazza, alzandosi in piedi e lasciando per la prima volta quella sera Zack, preferendo Viki.

Brian notò come Zack ci fosse rimasto male e in realtà lui stesso era sorpreso da quell’atteggiamento della sorella, ma non vi diede troppo peso, Natalie era chiaramente sotto shock, gli sembrava stupido cercare di trovare delle giustificazioni ai suoi comportamenti.

‘Ehy, venite da me e Mich, ok?’ disse Brian a Zack ‘La polizia vi ha lasciato un gran casino in casa, domani sistemiamo tutto’ aggiunse poi.

‘Sì... grazie Bri’ rispose il ragazzo.

‘Non dirlo nemmeno Zee’ ribatté Brian, uscendo dal pronto soccorso ‘Ehy, Vik, ti serve un passaggio a casa? La macchina te la riporto domani se vuoi’

‘Il passaggio lo accetto, per la macchina non preoccuparti, ci penso io domani’ rispose lei, sedendosi sul sedile posteriore dell’auto di Brian insieme a Nat, mentre Zack si sedette al posto del passeggero.

‘D’accordo allora’ disse Brian, mettendo in moto e uscendo dal parcheggio.

 

You are the better part of me,

When you hold my hand I swear that I believe

I’m living in my wildest dreams

(Good Charlotte, Harlow’s Song [I can’t dream without you])

 

Un paio d’ore più tardi, alle sei del mattino, Brian stava seduto sulla poltrona in camera di Sophie, guardando la bambina dormire tranquillamente nel suo lettino.

Sapeva che era egoistico da parte sua, ma era da quando Nat gli aveva raccontato quello che era successo che moriva dalla voglia di tornare a casa dalla sua bambina per controllare che stesse bene.

Era la prima volta che gli capitava una cosa del genere, nonostante amasse la sua Fifi più della sua stessa vita, non aveva mai provato una paura tanto irrazionale come quella che aveva sentito quella sera in tutti i diciotto mesi trascorsi dalla nascita della piccola.

Gli faceva male persino cercare di immaginare cosa stessero passando in quel momento Natalie e Zack, il solo pensiero che qualcuno potesse fare del male alla sua bambina o, peggio ancora, portargliela via lo facevano letteralmente impazzire, immaginarla da sola con uno sconosciuto e terrorizzata dall’assenza di mamma o papà era più che sufficiente per farlo finire al manicomio.

Preso da quei pensieri, si voltò bruscamente quando sentì la porta aprirsi, ma si rilassò immediatamente quando vide che si trattava di Michelle.

Le fece cenno di aspettarlo, si alzò silenziosamente dalla poltrona e dopo aver controllato un’ultima volta che Sophie dormisse tranquillamente uscì dalla stanza.

‘Tutto ok?’ gli chiese Michelle.

‘Sì... non riuscivo a dormire... qualche problema con Nat o Zack?’ chiese poi Brian: quando erano tornati a casa, come era logico nessuno dei due aveva particolarmente voglia di dormire, ma alla fine entrambi si erano addormentati, Nat era talmente stressata da essere esausta e Zack non era certo da meno.

‘No, per il momento dormono ancora, almeno credo... sicuro di stare bene?’ chiese di nuovo la ragazza.

‘Sì Mich, sicuro... è solo che... non lo so, è che avevo bisogno di vedere Fifi, tutto qui’ spiegò lui.

‘Lo so... non l’ho persa di vista un attimo stasera’ rispose Michelle, capiva perfettamente Brian, anche dopo aver saputo che molto probabilmente era stata tutta opera di Charlie e che quindi, almeno in teoria, Sophie non correva alcun pericolo, non aveva voluto lasciarla da sola nella sua cameretta, preferendo che dormisse sul divano di fianco a lei.

‘Val sta bene?’ le chiese Brian, dandole un bacio sulla fronte e dirigendosi con lei verso la loro stanza.

‘Sì... si è un po’ agitata, ma Matt è stato molto bravo a raccontarle i fatti a piccole dosi... quando se ne sono andati era abbastanza tranquilla... beh, preoccupata, ma credo che quello valga per tutti’

‘Già...’ convenne Bri, sistemandosi sotto le coperte e lasciando che la ragazza si appoggiasse a lui.

‘Al di là dell’ovvio, come stanno?’ chiese lei, riferendosi a Zack e Natalie.

‘Non credo che Zack abbia realizzato fino in fondo quello che è successo... voglio dire, sa benissimo quello che è successo, ma credo che il peso di tutto quanto debba ancora investirlo e in quel senso domani potrebbe essere una giornata terribile... Nat... non lo so... all’inizio si comportava in modo normale... ma all’ospedale ha avuto un paio di comportamenti strani’

‘Tipo?’

‘Ha preferito stare con Viki quando siamo usciti e anche in macchina al ritorno... e forse mi sbaglio, ma ha a malapena rivolto la parola a Zack quando sono arrivati qui... però è sotto shock, non credo abbia senso cercare di capire ora, vediamo come va domani’

‘Già... mi sembra già ottimo che sia calma... io al suo posto starei impazzendo’ commentò Michelle, non potendo fare a meno di rabbrividire al pensiero.

‘Lo so’ rispose Brian, abbracciandola ‘Ok, io proverei a dormire un paio d’ore, ho promesso che li porto in ospedale’

‘Mi sembra una buona idea, sarà una giornata lunga... spero la prima e l’ultima...’ disse la ragazza, riferendosi alla speranza che tutti avevano, ossia che Aymee venisse ritrovata il più presto possibile.

‘Lo speriamo tutti’ rispose Brian, sporgendosi per spegnere la lampada sul proprio comodino.

 

Guess who’s back?

Ebbene sì, sono tornata col seguito della mia adorata Unholy Confessions!

So che è passato un secolo da quando ho finito UC, ma cosa devo dirvi, tante cose sono successe... vita sociale che ha avuto il botto, un sacco di impegni, nuovo lavoro.. tempo per scrivere quindi calato... e a tal proposito, scusate se gli aggiornamenti non saranno regolari, come mio solito alcune parti sono già scritte, altre no…

 Inoltre vi avviso sin da subito che questa storia non sarà lunghissima... o almeno non credo, conoscendomi son capace di inventarmi cose lungo il cammino... vedremo come va...

Che altro dire... spero che ci sia ancora qualche lettore di UC in giro... e anche qualcuno nuovo... in caso, vi invito a leggere UC per capire di cosa si parla qui... e invito tutti a recensire per farmi sapere cosa pensate... come avete potuto notare, partenza col botto...

Bacioni!

Lady Numb

   
 
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