Fanfic su artisti musicali > The Wanted
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Autore: madbunny    03/12/2011    0 recensioni
"NATHAN JAMES SYKES!" urlai, "io TI ODIO! Vieni subito qui!!"
Feci per rincorrerlo ma pochi metri dopo lui si fermò di scatto voltandosi verso di me e, al tempo stesso, riuscì a prendermi saldamente per le spalle.
"Io no." disse a mezzo fiato.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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"Jessica, giusto?"
"Si." risposi alla mia guida
"Bene, questa è la mappa della città, ho evidenziato il tuo appartamento... buona permanenza" mi disse.
"Grazie" risposi, e lui mi fece un mezzo sorriso come se stesse pensando "eccone un'altra che mi chiamerà perché si è persa".
La guida, un ragazzo alto dai capelli biondi e ricci, mi lasciò lì, da sola, e andò via.
"wow.." pensai, "sono a Londra!"
e credo che quei pensieri mi uscirono così forti che i passanti che circolavano mi guardarono male.
Mi sforzai di non scoppiare a ridere e cominciai a leggere la mappa alla ricerca della via giusta per la mia nuova vita, o meglio per il mio nuovo appartamento.
Camminando per le strade affollate di Londra mi vennero in mente le parole di mia madre: "Non riesco ancora a capire come farai a vivere in un posto in cui nessuno parla la tua lingua! Come farai a chiedere di passarti il sale?!"
"Mamma.. so come si dice sale in inglese!" le risposi scherzando, e lei mi guardò in modo atroce e sapevo a cosa pensava: le parole che ormai non aveva fatto altro che ripetermi da settimane: "Come puoi lasciare la tua vita qui e andartene?! E tutti i tuoi amici? E la carriera che ti sei creata? E al tuo ragazzo?! Non ci pensi a queste cose..?!"
Altrochè, se ci avevo pensato. E più ci pensavo più mi rendevo conto che erano quelli i motivi per cui volevo andare via.
Ma l'unica risposta che riuscivo a ripeterle era: "Ho bisogno di un cambiamento".
Lasciai soli i miei pensieri e mi concetrai bene sulle strade, fino a quando non giunsi a quel cerchietto rosso disegnato sulla cartina.
Un mini palazzo in stile inglese con le scale aperte all'esterno mi era di fronte e tutto ciò a cui riuscii a pensare fu:
"E se piove?!"
Sull'uscio, una giovane ragazza dai capelli rossi stava ad aspettare. Mi vide e disse "sei Jessica", ma non era una domanda.
"Si" le dissi, mi diede le chiavi dell'appartamento con una piccola targhetta con scritto "2nd" e andò via.
"Ma sono tutti così socievoli qui?!" pensai, e poi salii le scale fino al secondo piano, entrai nell'appartamento, lasciai la valigia lì e mi fiondai sulla prima cosa comoda che trovai: un divano bordeaux vecchio stile, che era sicuramente più comodo dei sediolini dell'aereo.
"Sono a Londra.." furono le mie ultime parole, che dissi con tanta felicità repressa. Forse non avevo amici lì, non avevo un ragazzo, nè una famiglia, ma mi sentivo in paradiso, e morivo di sonno.
   
 
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