Crossover
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Autore: katyjolinar    03/12/2011    1 recensioni
crossover molto particolare: Fringe e NCIS. Duante una visita alla città di New York succede qualcosa che costringerà la squadra di Leeroy Jethro Gibbs a collaborare con la squadra di Olivia Dunham. Attenzione possibili spoiler stagione 8 di NCIS e Stagioni 2 e 3 di Fringe!
Genere: Mistero, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Telefilm
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Erano le dieci del mattino del giorno di Natale.

Olivia si era svegliata presto per andare in ufficio e consegnare il rapporto dell’ultimo caso della sua squadra, e si era affrettata a tornare a casa per poter passare la giornata con i suoi cari.

Appena aprì la porta, un profumo di dolci natalizi la avvolse. L’atmosfera era anche rallegrata da Walter, che fischiettava Jingle Bells dalla cucina.

“Sono tornata!” chiamò. Dalla cucina si affacciò una donna bionda; Olivia la riconobbe “Rachel!” esclamò, poi si avvicinò e salutò calorosamente la sorella “Che bello vederti! Dov’è Ella?”

“E di sopra con Peter.” rispose la donna “Stanno cercando di fare il bagno a Peter Jr.”

Olivia sorrise al pensiero. Non aveva ancora del tutto accettato quel bambino, il figlio del compagno, ma da quando Peter lo aveva preso con sé la loro vita era cambiata in meglio. Peter era un ottimo padre. Ripensò a quello che le aveva detto molto tempo prima, “na ine kalitero antropo apo ton patera toy”, sii un uomo migliore di tuo padre, la frase che Elizabeth Bishop ripeteva sempre al figlio, quando era bambino. Peter non solo era diventato un uomo migliore di Walternativo, suo padre, ma era anche un ottimo padre. Non faceva mai mancare nulla al figlio, e allo stesso tempo non trascurava neanche lei, la sua compagna.

“Vado a vedere se ne escono vivi.” disse, sorridendo, poi si tolse il cappotto e corse su per le scale.

Arrivata al piano superiore, sentì subito le risate allegre di Henry provenire dal bagno. Aprì la porta e si godette la scena: il bambino era seduto nella vasca, e rideva, mentre il padre gli insaponava la testa, con le maniche tirate su fino ai gomiti, mentre Ella cercava di distrarre il “cuginetto” facendolo giocare con delle paperette di gomma. Henry schizzò Peter, battendo le manine nell’acqua, e il giovane si allontanò leggermente.

“Peter! Stai fermo un attimo? Così finisco di farti il bagno!” lo sgridò, senza però abbandonare il sorriso.

“Banno!” ripeté il piccolo, ridendo, poi afferrò la tazza che Peter avrebbe dovuto usare per sciacquarlo, la riempì d’acqua e la versò in testa al padre “Papy Banno!”

Olivia rise di gusto, attirando l’attenzione dei presenti.

“Zia Liv!” esclamò la bambina, poi corse ad abbracciarla.

Peter si scrollò l’acqua dai capelli, facendole uno dei suoi sorrisi, di quelli che riservava solo a lei. Olivia si avvicinò e lo baciò dolcemente, poi gli passò l’asciugamano, mentre lui finiva di sciacquare il bambino e lo avvolgeva nel suo accappatoio.

“Oggi è il suo compleanno, gliele lascio passare, ma da domani si cambia.” disse il giovane padre, con finta aria di rimprovero, poi lo portò in camera e prese i vestiti puliti per il piccolo, mentre Ella tornava al piano di sotto, per aiutare la madre con i preparativi della festa.

Henry cantava allegro, mentre Peter lo cambiava. Quando finalmente fu pronto, Peter lo lasciò un momento libero per asciugarsi e salutare come si deve la compagna.

Prese Olivia per i fianchi e la strinse a sé.

“Tutto bene al lavoro?” chiese, senza mollarla.

“Dovevo solo consegnare il rapporto a Broyles, lo sai.”

L’uomo sorrise e la baciò, ma venne interrotto da Henry, che gli tirò i pantaloni per attirare la sua attenzione.

I due guardarono il bambino, che era in piedi sul letto e teneva tra le mani una scatolina.

“Papy, dai galo a Live?” chiese, porgendogli la scatolina.

Peter lo fissò indeciso, poi sospirò e prese la scatolina, porgendola a Olivia.

“Un piccolo regalo da parte di entrambi.” disse, mettendo il pacchetto in mano alla compagna.

Olivia lo fissò, poi lo aprì. Ciò che vide la lasciò senza parole.

Un anello spiccava al centro della scatola di velluto. Era bicolore, di platino e oro rosso, attorcigliati a spirale, e una piccola pietra verde univa i due capi della spirale.

Alzò gli occhi e fissò l’uomo.

“Lo so, non è niente di che…” disse Peter, alzando le spalle.

“E’ stupendo… ma ti sarà costato una fortuna…”

Peter scosse la testa, poi tornò a guardarla negli occhi.

“Ho solo cercato di trovare qualcosa che si accostasse ai tuoi occhi. Però è stato impossibile da trovare… tu sei unica, quindi anche i tuoi occhi lo sono.”

Lei lo guardò ad occhi spalancati.

“Mi stai chiedendo di…” balbettò, confusa.

“Di sposarmi, sì. Ma non devi rispondermi subito. Hai tutto il tempo per pensarci.”

Olivia abbassò di nuovo gli occhi sull’anello, poi guardò Henry, che la fissava con quei profondi occhi azzurri, così espressivi, così simili a quelli del padre.

“O… ok.” rispose lei “Posso pensarci? Ora dobbiamo scendere in salone, gli altri stanno per arrivare.”

L’uomo annuì, poi prese su il figlio e, insieme, scesero al piano inferiore.

Appena arrivati in salone, qualcuno suonò alla porta. Olivia andò ad aprire.

Erano Lincoln e Abigail, i profughi dell’altro universo.

Da quando erano arrivati da questa parte, lui era diventato un agente dell’NCIS, uno dei migliori, secondo il parere di Gibbs, e lei era stata assunta alla Massive Dynamic come segretaria personale di Nina Sharp.

Insieme stavano superando la lontananza dal loro mondo, e Lincoln ora era più sereno e aveva ormai superato il fatto di aver ucciso la donna che amava.

Olivia li accolse e li accompagnò in salone. Henry corse subito da Lincoln; il piccolo gli era molto affezionato.

Dopo di loro arrivarono tutti gli altri. Il bambino andava un po’ da tutti, chiedendo continuamente attenzioni: amava stare al centro della scena.

Mentre aspettavano di mettersi a tavola, Olivia e Ziva chiacchieravano serenamente. Ziva e Tony si erano sposati circa un mese dopo la loro avventura nell’altro universo, ed ora vivevano insieme e sembravano molto felici.

“Come va tra te e Peter?” chiese l’israeliana, guardando suo marito e l’agente Bishop che chiacchieravano dall’altra parte della stanza, mentre Henry correva intorno ai due, ridendo allegro.

“Va bene.” rispose lei, sorridendo.

“E con il bambino?”

Olivia non rispose. Aveva ancora dei problemi ad accettarlo. Henry era un bambino fantastico, ma lei ancora lo vedeva come il figlio della donna che le aveva rubato la vita. Nonostante vivessero come una famiglia, era ancora difficile conviverci.

La sua espressione si fece cupa. Henry la guardò per un momento, poi si avvicinò, camminando nel suo tipico modo incerto.

“Live tiste? Pecchè?” chiese, appena la raggiunse.

Peter li guardava da lontano, indeciso se intervenire o meno. Olivia fissò il bambino per qualche secondo e poi rispose.

“Non sono triste, tranquillo.” poi fece un respiro profondo e lo prese in braccio.

Il piccolo la gratificò con un sorriso. In quel momento era davvero identico a Peter: quello era lo stesso sorriso che le faceva l’uomo quando lei era giù di morale e lui voleva tranquillizzarla.

Lei lo strinse, poi guardò il compagno e gli sorrise. Peter decise di avvicinarsi.

Si scambiarono un breve sguardo, prima di essere distratti da Tony e Ziva, che attirarono l’attenzione di tutti i presenti e presero la parola.

“Vorremmo fare un annuncio.” disse Ziva, stringendo la mano del marito “Il prossimo anno la famiglia si allargherà.”

Ci fu un attimo di silenzio, poi tutti applaudirono e si congratularono con la coppia.

Peter e Olivia restarono in disparte, con Henry. Lui la abbracciò e la guardò negli occhi.

“Ho deciso. La mia risposta è sì.” disse lei.

Lui sorrise di nuovo e la baciò, poi prese l’anello e glielo mise al dito.

“E dopo potremmo pensare di allargare la famiglia…” sussurrò all’orecchio di Olivia, sorridendo sornione. Lei lo guardò di sottecchi.

“Stai cercando un pretesto per portarti a letto il tuo capo?” chiese, in tono fintamente irritato.

“No, sto chiedendo alla mia fidanzata di fare un figlio con me. Magari una squadra di Bishop…”

Olivia sorrise e lo baciò di nuovo. Henry si mise in mezzo, voleva essere coccolato anche lui. Peter gli diede un buffetto affettuoso e Olivia gli baciò la fronte.

Ora erano una famiglia.

   
 
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