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Autore: Francesca Akira89    03/12/2011    7 recensioni
C'era una volta un regno. E dove c'è un regno ovviamente c'è un regina. Normalmente ci sarebbe anche un re, ma stranamente in questa fiaba non è contemplato.
N.B.: Parodia di Biancaneve con i personaggi di Code Geass
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: C.C., Kururugi Suzaku, Lelouch Lamperouge, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bianconeve

Bianconeve

 

C'era una volta un regno. E dove c'è un regno ovviamente c'è un regina. Normalmente ci sarebbe anche un re, ma stranamente in questa fiaba non è contemplato.

Dicevo, c'era una volta una regina... che per ragioni piuttosto oscure, si trovava a governare il regno da sola; e come potete immaginare, questa non era affatto un'impresa facile per una donna.
Il mondo, e in particolar modo il mondo delle fiabe, è per sua natura assai sessista. Così, molti credevano di poter spodestare la regina, quando il solo diritto che potevano accampare sul trono era di essere uomini, e furono tentati numerosi colpi di stato.

Fortunatamente (o sfortunatamente, dipende dai punti di vista),  la regina sapeva il fatto suo, oltre ad essere assai ferrata nell'arte dell'omicidio. E così, un po' a colpi di pistola, un po' a colpi di fendenti di spada e pugnali, un po' a bordo del suo knightmare, finì con eliminare tutti i suoi oppositori politici e anche quelli che la guardavano di traverso.
A quel punto nella mente di tutti si affacciò il dubbio che il regno non avesse re perché era stata lei a farlo fuori prima che la fiaba iniziasse.

Un giorno di dicembre, guardando il sangue che imbrattava un campo di battaglia innevato, la regina pensò che il colore rosso vivo sulla candida neve creasse un delizioso contrasto con i neri corpi carbonizzati dei suoi nemici. Desiderò quindi un bambino che avesse la pelle bianca come la neve, le labbra rosse come il sangue e i capelli neri come il carbone.

Il desiderio si avverò e tempo dopo (anche se a quanto si diceva in giro, non aveva avuto uomini né aveva mostrato segni di essere incinta) la regina partorì un bel bambino con quelle caratteristiche. Decise di chiamarlo Bianconeve. Si dice che fu questa la ragione che la portò alla morte, quando il figlio fu abbastanza grande da tenere in mano una pistola.

Dopo la morte della regina, si insinuò sul trono il fratello del re invisibile e sconosciuto, e i legittimi dubbi della nobiltà al riguardo vennero soffocati da una combinazione di arti magiche, avvocati e mazzette. Il nuovo sovrano era un tipo ambiguo, tanto è vero che soleva farsi chiamare "regina", aveva una sigla al posto del nome e dimostrava all'incirca dodici anni.

V.V. era infatti una potente strega un potente mago, e grazie alla sua magia riusciva a mantenersi giovane come neanche Dorian Gray era riuscito a fare e a tenere i suoi lunghissimi capelli sempre lisci e lucidi anche nell'umidità più estrema. Ma la cosa più straordinaria è che possedeva un grosso specchio incantato, con cui poteva parlare. E questo era quello che faceva per la maggior parte del tempo:

V.V.: O specchio, specchio delle mie brame...

Specchio: Mi chiamo C.C. ...

V.V.: ...chi è la più bella del reame? Sono io, vero?

C.C.: V.V., tu sei un maschio.

V.V.: Lo sapevo! Grazie specchio!

C.C.: Ma che parlo a fare? -_-

Bianconeve nel frattempo cresceva bello, elegante e deriso da tutti per il suo nome, con gran gioia dei becchini del regno i cui affari, calati con la morte della regina, conobbero di nuovo un rapido incremento.

Senonché un giorno V.V. si staccò dallo specchio e notò che c'era stato un calo negli introiti dell'erario, così emanò un editto che proibiva a Bianconeve di sparare ai contribuenti.

Il principe allora iniziò a passare tutte le sue giornate al limitare del bosco, con la sola compagnia degli uccellini e degli scoiattoli.
Le cose andarono avanti così per un po', finché un giorno la regina il re interruppe la sua solita cantilena (un evento da segnare nei libri di storia, a detta dello specchio) e iniziò a parlare di suo nipote:

V.V.: Ultimamente Bianconeve trascorre tutto il suo tempo con degli animali, è veramente un tipo strano...

C.C.: Perché, tu che te ne vai in giro con i capelli che strusciano per terra e passi le tue giornate a parlare con uno specchio ti credi normale?

V.V.: Non che la cosa m'importi, ma l'altro giorno, mentre tornavo dal bagno, ho sentito due cortigiane sospirare sulla sua bellezza... Sarà mica diventata più bella di me?

C.C.: BellO. E' un maschio.

V.V.: Se così fosse, dovrei assolutamente fare qualcosa! La principessa del regno non può essere più bella della sua regina!

C.C.: Principe, re.

V.V.: Magari cambiando estetista...

C.C.: Tu non hai un'estetista, usi creme magiche, ricordi?

V.V.: Potrei far rinchiudere la principessa, ma non risolverebbe il problema...

C.C.: E' un principe...

V.V.: Ecco! Ottima idea, specchio! L'ammazzerò, così poi sarò di nuovo io la più bella del reame!

C.C.: Perché non uccidere tutte le ragazze del regno, allora?

V.V.: Devo solo trovare la persona adatta all'incarico...

C.C.: Una cosa del genere non faresti meglio a portarla a termine personalmente?

V.V.: Ci sono! Chiamate il cacciatore!

C.C.: ...perché mai ha voluto uno specchio parlante se poi non mi ascolta?


***

Cacciatore: Salute, maestà.

V.V.: Tu non sei il solito cacciatore, che fine ha fatto Jeremiah?

Cacciatore: Ha dovuto ritirarsi. Per colpa di un'allergia alle arance, a quanto ho sentito. Lo sostituisco io, almeno finché non si sarà sgonfiato e avrà perso quella strana colorazione. Il mio nome è Suzaku.

V.V.: Bene, forse è meglio così... Dopotutto era diventato fastidioso, con tutto quel desiderio sessuale represso nei confronti di mia cognata... Stavo pensando di far cremare il corpo, tanto per essere sicuri che non gli venissero strane idee... Tu andrai bene comunque, immagino. Devo affidarti un incarico della massima importanza...

Suzaku: Se è così importante perché non ve ne occupate voi stesso?

C.C.: E' quello che ho detto IO!

Suzaku: ...quello specchio ha appena parlato?

V.V.: Si tratta di un incarico delicato. Devi uccidere la principessa.

Suzaku: ...quale principessa?

C.C.: Sta parlando del principe Bianconeve...

Suzaku: Oh... Ehi! Quello specchio HA parlato!

C.C.: ...E ci sente anche bene, quindi non c'è bisogno di urlare.

V.V.: Basta con queste facezie! Ti ho dato un ordine! Vai ed esegui!

Il cacciatore distolse l'attenzione dallo specchio parlante e rimase un attimo in silenzio, costernato.

Suzaku: Non posso uccidere un civile...

Disse infine, determinato.

V.V.: Non è mica un civile, è un membro della famiglia reale.

Suzaku: Oh, già. Però un innocente...

Lo specchio soffocò una risata di scherno.

Suzaku: ...così, senza neanche un processo... dobbiamo rispettare la forma...

V.V.: Non c'è mica bisogno di un processo per condannare a morte il futuro e unico erede del regno! Dopotutto, ha ammazzato più gente che io e la regina sua madre messi insieme!

C.C.: E soprattutto è più bello di lui.

Suzaku: ...l'orribile delitto, invero. Ok, vado.

V.V.: E portami il suo cuore come prova!

Suzaku: ...non vengo pagato abbastanza per questo...

C.C.: A chi lo dici...

***

Bianconeve nel frattempo, senza sospettare nulla, si trovava come al solito vicino al bosco a parlare con gli uccellini.

Bianconeve: Stupidi uccelli! Andate a fare i vostri bisogni da un'altra parte!

Mentre il principe sparava ai volatili con la sua colt, il cacciatore si avvicinò di soppiatto.

Suzaku: Principe Bianconeve...

Il principe reagì con una prontezza straordinaria e voltò la canna della pistola verso di lui.

Bianconeve: Non chiamarmi così!!! Dovete chiamarmi Lelouch, ok?! LELOUCH!

Ringhiò, scaricandogli addosso tutto il caricatore.

Il cacciatore evitò i proiettili con una serie di giravolte, e il principe ne fu così sorpreso che smise di sparare.

Lelouch: Ma chi sei, Neo di Matrix?

Suzaku: Eh, me lo dicono in tanti...

Il cacciatore si scrollò di dosso i residui di polvere da sparo e spiegò al principe che il sovrano gli aveva dato l' incarico di ucciderlo.

Lelouch: Perché mai mio zio vorrebbe uccidermi? Ok, ho fatto fuori qualche decina di migliaia di contribuenti, ma...

Suzaku: Sembra che la ragione principale è che siete... umh... più... erh... avvenente di lui.

Lelouch: E se n'è accorto solo ora?

Con disinvoltura, il principe mise di nuovo mano alla pistola, ma si accorse con stizza che i proiettili erano finiti.

Lelouch: "Ho sparato troppo a quegli stupidi uccelli... ora come lo sistemo questo svaporato?" - mise su la sua migliore aria tradita e alzò di nuovo lo sguardo sul cacciatore: - Credevo tu fossi mio amico!!- disse, con aria melodrammatica.

Il cacciatore sorrise, imbarazzato.

Suzaku: Beh, sa... gli ordini sono ordini. E poi... il mutuo, le tasse, le scatolette per Arthur... insomma, bisogna pur campare...

Lelouch: Ehi!!

Suzaku: ...Scherzavo. Non ho mai avuto intenzione di uccidervi.

Bianconeve Lelouch perse all'istante l'aria drammatica, un po' seccato di essersi stancato la faccia per niente. Aveva rischiato di farsi venire le rughe, tzé.

Suzaku: In fondo in questa storia sono un cacciatore, e i cacciatori mica uccidono le persone, solo gli animali. Tranne i gatti. Amo i gatti.

Lelouch: Oookey...

Fece il principe, muovendo qualche cauto passo indietro.

Suzaku: In effetti, mi chiedo perché non abbia ingaggiato un killer, piuttosto che un cacciatore.

Lelouch: Il regno è sprovvisto di assassini professionisti da anni, ormai. Sono emigrati perché mia madre rubava loro tutto il lavoro.

Suzaku: ...Comunque sia, uno lo si riesce sempre a trovare. Quindi vi consiglio di scappare nel bosco, (tra strane creature, belve feroci, serpenti velenosi e insetti malarici), dove sarete sicuramente più al sicuro. Io ucciderò un cervo e porterò il suo cuore al re, fingendo sia il vostro.

Lelouch: "Ma sei scemo?! Non ci cascherà mai!" - pensò, ma rimase zitto. Come si dice, "morte tua, vita mea". - Uh, grande idea. Allora io vado. Prestami un po' di munizioni.

Così, il principino partì alla volta del bosco, mentre il cacciatore uccise la madre di Bambi e ne portò il cuore al re.

***

V.V.: Ottimo lavoro, cacciatore!

Suzaku rimase muto, intimamente incredulo di essersela cavata. In realtà, aveva tirato fuori l'idea del cuore sostitutivo solo per timore che il principe altrimenti si sarebbe fatto degli scrupoli a scappare lasciandolo nei guai (ah ah ah).

V.V.: ...Il cuore di Bianconeve...

Suzaku: Ehm... allora io andrei...

Un po' disturbato, il cacciatore eseguì una rapida e doverosa ritirata, mentre V.V. stringeva il cuore insanguinato tra le mani, sollevandolo in aria.

V.V.: Ahahahah! Sono di nuovo io la più bella del reame!

C.C.: ...

Da qualche parte nel bosco, Lelouch esclamò: "Che idiota!".

 

(continua...)

Note:

Nel caso non si fosse capito, la regina - madre di Lelouch e cognata di V.V. - era Marianne.

Volevo fare una sola tirata non stop, ma si è un po' dilungata. ^^"
Avrei voluto scrivere prima cappuccetto rosso, in realtà, ma poi m' è venuta quest'altra idea.

Però sta venendo fuori piuttosto macabra, oltre che demenziale. XD

 

Extra:

Lelouch: Ma tu guarda se devo patire tutto questo!- strillò il principe, cercando di liberare il mantello impigliato nei rami di un albero che sembrava uscito da Nightmare Before Christmas.

Bambi: ...E che dovrei dire io che neanche c'entravo? :'(

  
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