Serie TV > Una mamma per amica
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Autore: Alessia Da Deppo    04/12/2011    6 recensioni
Copioni di un'ipotetica 8a stagione.
Personaggi e luoghi sono stati creati da Amy Sherman-Palladino e appartengono esclusivamente alla Warner Bros' Television (The CW); Non vi è nessun scopo di lucro.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 15
ANSIE PRE-MATRIMONIALI
 
CASA DI LORELAI:
LORELAI E RORY:  - sono sedute al tavolo della cucina con davanti a loro un computer portatile –
RORY: - muove il mouse – Da quanto non aggiorni iTunes?
LORELAI: Da quando l’avviso esce mentre ho un’incombente voglia di ascoltare With or without you.
RORY: Quindi più o meno da sempre.
LORELAI: Esatto.
RORY: Beh, direi che non è il caso di eseguirlo adesso. Abbiamo un esorbitante lavoro da portare avanti.
LORELAI: - si infila le mani fra i capelli – Perché tu sei ancora così sobria e composta? Io credo di essere sull’orlo dell’esaurimento!
RORY: Perché non sono io quella che si sposerà domani.
LORELAI: Giusta osservazione. – ancora con le mani fra i capelli e volto sconvolto –
RORY: Forza, la scelta delle canzoni ci aspetta.
LORELAI: Come Luke aspetterà all’altare una specie di zombie grasso.
RORY: Non sei grassa, sei incinta di due gemelli e stressata perché ti stai per sposare.
LORELAI: - sbuffa a lungo – With or without you possiamo metterla?
RORY: Perché no? Vedi? E’ un buon inizio!
LORELAI: Ti avviso che è l’unica idea che ho.
RORY: Tu e Luke avrete delle canzoni, no?
LORELAI: Beh, aggiungi Reflecting Light, I will always love you e When you say nothing at all.
RORY: - entusiasta – Perfetto!
LORELAI: Sì. – poco convinta –
RORY: Andiamo avanti.
LORELAI: Another brick in the wall?
RORY: Beh… non è esattamente una canzone da matrimonio.
LORELAI: Neanche I will always love you.
RORY: Sì, ma quella è giustificata.
LORELAI: Non voglio le solite canzoni pallose. Voglio puro rock ‘n’ roll al mio matrimonio.
RORY: Beh, possiamo buttarci su altre canzoni degli U2. A te piacciono gli U2, no?
LORELAI: Io adoro gli U2. – sorride -
RORY: Le canzoni degli U2 sono rock e sono anche ballabili.
LORELAI: Ma i testi non sono molto matrimoniali.
RORY: Hai detto tu che non ti importa.
LORELAI: Giusto. Bene, allora One e All I want is you assolutamente.
RORY: Perfetto!
LORELAI: Ehi, che ne dici di Creep dei Radiohead?
RORY: Stai scherzando spero.
LORELAI: E’ un classico!
RORY: Ma è tutto fuorché adatta!
LORELAI: - sbuffa – Non sono in grado di decidere le canzoni del mio matrimonio, io ci rinuncio. E se questo fosse un segno per dire che non sono pronta neanche questa volta?
RORY: Hai inserito tre canzoni degli U2, questo è un segno che sei chiaramente pronta. Per Max non ne avevi messa neanche una.
LORELAI: Io e Chris abbiamo ballato Poker face di Lady Gaga a Parigi.
RORY: Quello sì che dovevi interpretarlo come un chiaro segno del destino.
LORELAI: Ero troppo sbronza per decidere quali canzoni ballare e quali no.
RORY: - sorride - Bene, ora dimmi un’altra canzone e ci avvicineremo sempre di più alla meta, mammina.
LORELAI: Beh, Eternal Flame delle Bangles non può mancare.
RORY: Vedi? Altro chiaro segno che sei pronta.  
LORELAI: - annuisce sorridendo – Oggi mi aspetta l’ennesima prova del vestito. – sospira -  E se non ci sto?
RORY: Ci starai. La nonna ha fatto eseguire dei calcoli talmente precisi su quanto la tua pancia sarebbe aumentata che non entrarci sarà praticamente impossibile.
LORELAI: Dimentichi che la sfortuna mi perseguita e che lei è addirittura più potente e impicciona di tua nonna. Non ce la farò nemmeno questa volta. – si accascia fra le sue stesse braccia -
RORY: - appoggia una mano sul braccio della madre – Ehi, lo so che hai paura, ma questa volta andrà tutto per il meglio. Non ti devi preoccupare di niente: tu e Luke vi sposerete, la festa sarà spettacolare e piena di buona musica rock e di gente che ti piace, il vestito ti entrerà come fosse stato cucito su di te e tu, Luke e i bambini vivrete la vita più bella del mondo.
LORELAI: Hai dimenticato di inserire il cavallo e avresti avuto la nuova fiaba Disney.
RORY: Ho un talento naturale.  E ora per tirarti su beccati questa! – fa partire No me moleste mosquito –
LORELAI: Oh mio Dio! – semi sconvolta, scandendo ogni parola – Questa la voglio assolutamente!
RORY: Non ci pensare nemmeno.
LORELAI: E’ la canzone più bella che io abbia mai sentito! E’ un chiaro segno che questa canzone prenderà il posto di With or without you e che se non ci sarà al mio matrimonio vorrà dire che non sarò pronta a sposarmi!
RORY: - la guarda per qualche secondo mentre l’assurda canzone continua a risuonare in sottofondo – Se la metti così… - resta zitta ancora qualche secondo - Ma la metterò per ultima, quando tutti saranno talmente ubriachi da non poterla ricordare!
LORELAI: Affare fatto! – contenta –
 
 
LUKE’S:
LUKE E JESS: - servono velocemente fra i tavoli –
JESS: Hai bisogno di una mano con i preparativi?
LUKE: Sì, ho bisogno che mi procuri un fucile e mi spari.
JESS: Non fare l’eroe!
LUKE: Con il suicidio sarei un eroe solamente in Giappone, Jess.
JESS: Su, zio Luke, cosa c’è che non va?
LUKE: Tutto!
JESS: Come sarebbe a dire?
LUKE: Sono agitato, stressato e nervoso! E questa gente che proprio il giorno prima del mio matrimonio affolla il locale non fa altro che aumentare la mia agitazione, il mio stress e il mio nervoso! Andate al diavolo! – urla verso i clienti -
TUTTI: - lo guardano scettici –
JESS: Ehi, fra due giorni si sposerà, siate comprensivi. – allarga le braccia -
TUTTI: - riprendono a parlare –
LUKE: - prende un hamburger da Caesar – Cerca di aumentare la tua velocità di cottura, Caesar!
CAESAR: - esce dalla piccola finestrella della cucina – Non posso aumentare la velocità di cottura! La carne ci mette quello che ci mette!
LUKE: Falla metterci di meno!
CAESAR: Ma è impossibile!
LUKE: Vuoi vedermi andare di matto, Caesar? Vuoi vedermi impazzire e schiaffare un hamburger crudo su ogni faccione di tutti questi clienti? No, vero? Quindi o fai cuocere quella carne più velocemente o l’unica faccia senza manzo appiccicato ovunque che vedrai sarà quella del segretario dell’ufficio di collocamento! – urla -
CAESAR: - guarda Jess scuotendo la testa –
JESS: - gli fa segno con la mano di lasciar perdere, poi raggiunge Luke e lo afferra per le spalle trascinandolo verso la porta –
LUKE: Ma che diavolo…?
JESS: Andiamo fuori a fare due chiacchiere!
LUKE: Ma non vedi che il locale è pieno di gente?
JESS: Che ce ne importa?
LUKE: - guarda il vuoto – Hai ragione! Che me ne importa di questa gentaglia? Che idiota! – annuisce  e poi esce dal locale sbattendo la porta –
TUTTI: - iniziano a lamentarsi –
JESS: - urla – Ehi, ehi, ehi! Lì fuori c’è mio zio che è in piena crisi pre-matrimoniale, dopodomani si sposa e, se io non vado là fuori, non lo farà perché vi spalmerà del manzo sulla faccia e finirà dentro! Cavolo, abbiate pietà!  - esce –
 
 
JESS: - uscito dal locale – Ehi, mi spieghi che ti prende?
LUKE: - sbuffa – Niente!
JESS: Luke… -  con un tono simile ad un’ammonizione –
LUKE: Sono semplicemente… - scuote la testa -  in panico. – sospira -
JESS: - ride –
LUKE: Che hai da ridere adesso?
JESS: - continuando a ridere – E’ solo strano sentirtelo dire.
LUKE: - grugnisce –
JESS: Tu in panico! E’ una contraddizione in termini!
LUKE: Vorrei vederti al mio posto: tutti i preparativi, il locale, April che deve arrivare! Non vedo la mia futura moglie da praticamente due settimane!
JESS: - aggrotta le sopracciglia – Ma non vivete insieme?
LUKE: Sì, ma lei lavora, io lavoro… e quando non lavoriamo dobbiamo mettere a punto qualche dannato preparativo! La vedo solo di notte e siamo talmente sfiniti che è già tanto se ci salutiamo! Capirai!
JESS: Questa si chiama astinenza, amico.
LUKE: – sbuffa di nuovo –
JESS: - lo prende per le spalle – Forza. – lo guarda annuendo appena – Ora chiamiamo Lane e Zach, li facciamo venire al locale ed io e te andiamo a preparare quello che c’è da preparare, qualsiasi cosa. Okay? – serio -
LUKE: Jess, io non voglio che…
JESS: - non lo lascia nemmeno finire – Insisto.
LUKE: Sei…
JESS: Sì, sono sicuro. Sono qui per te, Luke. Sfruttami! – allarga le braccia -
LUKE: - sospira appoggiandosi le mani alle tasche dei jeans, abbassando la testa e annuendo pensieroso –
JESS: Lo so che non sono esattamente attraente come Lorelai, ma…
LUKE: - lo guarda storto – Chiama Lane e Zach. – rientra nel locale –
 
MACCHINA DI LORELAI:
LORELAI: - guidando – Come sta il bambino?
RORY: Come non ci fosse, a dirti la verità.
LORELAI: Beh, sei di soli due mesi in fondo.
RORY: Ma io ho voglia di sentirlo!
LORELAI: Se vuoi te ne impresto uno.
RORY: Se ti avanza… - ridacchia -
LORELAI: Allora, ricapitolando… dove diavolo mi sto dirigendo?
RORY: Al centro commerciale di Hartford.
LORELAI: Ma perché? – sbatte le mani sul volante facendo partire il clacson – Ehi, tu! Non suonavo a te! E’ solo che non ragiono più su quello che faccio! Non è colpa mia! E poi è solo un clacson! E che cavolo! – urlando guardando la finestra della jeep poiché un’altra macchina aveva iniziato a strombazzarle per colpa del suo sbaglio –
RORY: Sei un disastro!
LORELAI: Mi dici perché Hartford?
RORY: Perché stasera c’è l’addio al nubilato e dobbiamo trovare qualcosa con cui addobbare la casa in modo che assomigli il più possibile ad una discoteca.
LORELAI: Non è meglio andare in un’osteria?
RORY: - la guarda storto –
LORELAI: E poi da Doose’s non avevano i soliti palloncini colorati?
RORY: Vuoi un addio al nubilato o una festa per una bambina di cinque anni?
LORELAI: Perché? Io non ho cinque anni?
RORY: Chiedo perdono. Errore mio.
LORELAI: Perché non ho cinque anni! – con un tono di rimprovero a se stessa -
RORY: Chissà chi vorresti sposare se avessi cinque anni…
LORELAI: Quel bel bambino dei Clevers! E’ delizioso con quei piccoli occhialetti tondi! E’ a metà strada fra Harry Potter e Stuart Little!
RORY: E secondo te lo prenderebbe come un complimento?
LORELAI: Beh, in fondo Stuart è un topolino delizioso.
RORY: Un topolino da sposare.
LORELAI: Esatto!
RORY: Ehi, vuoi uno spogliarellista?
LORELAI: Russo.
RORY: Russo?
LORELAI: Hanno il sedere migliore.
RORY: Come fai a saperlo?
LORELAI: Ho un catalogo di sederi stato per stato! – ironica –
RORY: A volte non ti capisco.
LORELAI: Non voglio uno spogliarellista. Ho 41 anni e mi sto per sposare con un bell’uomo. Non ho bisogno di uno spogliarellista russo. Poi tutti gli spogliarellisti hanno di bello soltanto il sedere.
RORY: Anche i cubisti.
LORELAI: Che ne sai tu di cubisti?
RORY: Ho un catalogo!
LORELAI: Oh!
 
 
STARS HOLLOW, GAZEBO:
BABETTE: Zucchero, mi trovo nel bel mezzo di una crisi esistenziale! – mentre si siede sulla panchina –
MISS PATTY: Oh, non dirlo a me, tesoro. Tutti i vestiti del mondo non mi sono mai parsi più inadatti!
BABETTE: Sembra che gridino: “Non mettermi! Non mettermi!”
MISS PATTY: In fondo abbiamo un’età in cui il vestiario non dovrebbe essere un problema.
BABETTE: E dimentichi che anche la nostra taglia non fa sì che qualcuno pretenda chissà cosa da noi, zucchero.
MISS PATTY: E’ che non voglio sembrare ridicola.
BABETTE: D’altronde è il giorno più importante per Stars Hollow dal matrimonio di Taylor con il suo martelletto.
MISS PATTY: Anche in quell’occasione i miei vestiti più belli sembravano essere così dannatamente sciatti… - con sguardo perso nel vuoto scuote la testa -
BABETTE: Eh, già. – sospira –
MISS PATTY: Ci servirebbe un consulente.
BABETTE: Un consulente? – perplessa –
MISS PATTY: Qualcuno che ci consigli su come vestirci.
BABETTE: E io che ero rimasta ai tempi in cui le amiche ne discutevano qui sotto senza trovare mai una soluzione.
MISS PATTY: Non lo fanno più dai tempi del matrimonio di Taylor col martelletto, tesoro!  
BABETTE: In effetti non chiedo consigli proprio da quell’occasione, ora che ci penso.
MISS PATTY: E’ chiaro. Qui non ci sono mai grandi eventi.
BABETTE: Luke che si sposa! Non credevo sarebbe mai veramente accaduto!
MISS PATTY: - ridacchia – Dovremmo metterci tutte una camicia da boscaiolo!
BABETTE: Penso che quello screanzato si sentirebbe più a suo agio. L’hai visto prima? Povero zucchero, era così agitato!
MISS PATTY: D’altronde per lui tutto questo è nuovo. Voglio dire, si è anche rifiutato di venire al matrimonio di Taylor col martelletto ai tempi! Non ha mai vissuto la brezza della cerimonia!
BABETTE: E che brezza, zucchero.
MISS PATTY: Io direi più: ebbrezza!
BABETTE: Grande ebbrezza!
MISS PATTY: Il mio punch era più punch del punch dell’inventore del punch stesso.  
BABETTE: Puoi dirlo forte!
MISS PATTY: Beh, obbiettivamente nessuno avrebbe resistito un minuto di più senza.
BABETTE: Li davo già tutti per spacciati quando tu hai estratto la mitica bevanda da sotto il tavolino e la folla è esplosa! Lo ricordo come fosse ieri!
MISS PATTY: Io vi dichiaro marito e martelletto! – ride –
BABETTE: Finché punch non vi separi! – scoppia a ridere –
 
 
CENTRO COMMERCIALE:
LUKE: Un cosa? – estremamente perplesso, mentre camminano velocemente –
JESS: Un addio al celibato, Luke. Un addio al celibato. Non c’è nulla di strano in un addio al celibato.
LUKE: Io non lo voglio fare un addio al celibato.
JESS: Se non volevi fare un addio al celibato bastava che non volessi dire addio al tuo celibato.
LUKE: Ma io voglio dire addio al mio celibato.
JESS: Allora non vedo quale sia il problema.
LUKE: Che voglio addire addio al celibato in modo serio e composto. Del tipo: “Arrivederci, signor celibato. E’ stato bello conoscerla, signor celibato. Abbiamo passato tanti bei momenti insieme… lunghi e interminabili momenti. Ma ora che ne dice di levarsi fuori dalle scatole e lasciarmi andare  dormire?”
JESS Sì, signor capitano! – sarcastico –
LUKE: Che c’è di male ad immaginare il mio celibato come una persona composta?
JESS: Una persona composta non può abitare nel corpo della personificazione di un orso bruno.
LUKE: Una stretta di mano al celibato e poi una bella dormita fino all’indomani. Io lo trovo perfetto.
JESS: Se immagini di stringere la mano ad un celibato alto un metro e ottanta, magra, bionda e bulgara, okay.
LUKE: Non verrà nessuna spogliarellista a nessun addio al celibato ovunque tu creda di fare un addio al celibato dove io non verrò.
JESS: Su, Luke. Non fare il difficile. Un giorno anche Lorelai diventerà una racchia e tu ricorderai “la stretta di mano” alla signorina Irina come un bellissimo ricordo.
LUKE: Eh, fammici pensare un secondo… Okay, ci sono: no.
JESS: Come sei noioso.
LUKE: Sì, sono un noioso futuro padre di famiglia che non ha nessuna intenzione di guardare alcuna spogliarellista bulgara, slovena o bengalese prima di sposarsi con la futura madre dei suoi figli.
JESS: Incredibile che esista ancora della gente come te.
LUKE: Lo dici come fosse inconcepibile.
JESS: Beh, un po’ lo è.
LUKE: Certo che non lo è.
JESS: Ho detto un po’.
LUKE: Un po’ è sarcastico. E’ come dire: dico un po’ ma in realtà è strano all’ennesima potenza.
JESS: Pensala come vuoi.
LUKE: La penso come voglio.
JESS: Quindi questo addio al celibato?
LUKE: Ma quale addio al celibato!
JESS: Ehi, non vorrai la spogliarellista cubana, ma almeno…
LUKE: Da quando la spogliarellista è diventata cubana?
JESS: Perché? Cubana ti va bene?
LUKE: - sbuffa - Sei il nipote più odioso che ho.
JESS: Non sopporterei di perdere il primato.
LUKE: Beh, sentiamo, che intenzioni avresti per questo famigerato addio al celibato?
JESS: Oltre ad Irina?
LUKE: Oltre ad Irina.
JESS: Non ne ho la più pallida idea.
LUKE: Siamo in due.
JESS: Due uomini scaltri come noi dovranno pur avere un’idea!
LUKE: Non c’è.
JESS: Bene, allora visto che siamo arrivati qui… - davanti ad un negozio di vestiti eleganti – vado a ritirare i nostri smoking. Tu intanto vedi di farti venire un’idea geniale per il tuo addio al celibato.
LUKE: Sei consapevole che quando uscirai da quel negozio le mie idee si saranno dimezzate? – come una domanda retorica –
JESS: - mentre entra nel negozio – Affascinante come il nulla possa essere addirittura dimezzato! Buongiorno. Sono qui per… - rivolgendosi al commesso –
 
LORELAI: - aspettando Rory fuori da un negozio – Hai trovato tutto l’occorrente? – mentre esce –
RORY: L’occorrente è la parola più cretina che siano riusciti ad inventare! – con il muso –
LORELAI: - ride – Che succede?
RORY: Succede che se vai in un negozio pretendendo di trovarci almeno cinque cose su sei di cui hai bisogno, te lo puoi assolutamente scordare!
LORELAI: Come pretendere che nei negozi dove vendono ciò che ti serve abbiano realmente ciò che ti serve?
RORY: Esatto! Avrei trovato più cose in una farmacia!
LORELAI: Oh, cucciola, hai finito la scorta di psicofarmaci? – con sguardo afflitto –
RORY: - la sua espressione diviene subito distesa e ride – Sei sempre la solita.
LORELAI: Come faresti senza di me?
RORY: Impazzirei perché i negozi sono l’invenzione più stupida del nuovo millennio!
LORELAI: Non dirlo mai a tua nonna.
RORY: Cercherò di tenerlo per me in sua presenza, ma sappi che lo penserò intensamente ogni ora del giorno! – convinta –
LORELAI: - ride - Dunque… facciamo il punto della situazione.
RORY: E’ tutto pronto fuorché tutto.
LORELAI: Oh, detta così suona tanto, tanto meglio.
RORY: Hai perfettamente ragione.
LORELAI: Ti prego, tesoro, non farti prendere dal panico perché se tu ti fai prendere dal panico, il mio panico aumenterà finché desterà il panico cosmico.
RORY: La vita umana dipende dalla mia capacità di controllare il panico. Fico.  
LORELAI: E la tua capacità di controllare il panico è immensamente immensa, giusto?
RORY: Lo spero.
LORELAI: Bene, allora… vesito tuo e per Sookie?
RORY: Ritirati.
LORELAI: Palloncini per il mitico addio al nubilato?
RORY: Presi. Ma se non troviamo altro sarà un fiasco.
LORELAI: Una buona prospettiva rispetto al resto. Ora… gli anelli li devo ritirare io o Luke?
RORY: La nonna.
LORELAI: Beh, effettivamente tua nonna e Luke si somigliano molto fisicamente! Due gocce d’acqua! E, visto che è così facile confonderli, è meglio che ci assicuriamo del chi realmente li debba ritirare. Non voglio arrivare lì e vedere il mio sogno infranto perché gli anelli magari li è andati a ritirare Kirk.
RORY: Hai ragione, sarebbe una catastrofe. Sookie ha la lista di tutto, ora le mando un sms e siamo a posto anche con gli anelli.
LORELAI: Bene. L’albergo è addobbato?
RORY: L’albergo è tuo.
LORELAI: Mio è una parola grossa. Non vedo il mondo che mi circonda da più o meno due settimane.
RORY: La dura vita matrimoniale!
LORELAI: Beh, degli addobbi si occupano Sookie e Michel, giusto?
RORY: Così come Sookie si occupa anche dei menù e del cibo e Lane e i ragazzi della musica.
LORELAI: Sembra che ci siamo scelte gli amici giusti in vista di questo grande avvenimento.
RORY: Kirk di cosa si occupa? – leggermente preoccupata –
LORELAI: Kirk è Kirk. Si occuperà di tutto e un po’.
RORY: Come sospettavo.
LORELAI: Uh! Oh… Oh. Oh! – l’ultimo molto in modo preoccupato –
RORY: Oh! Oh! Che succede adesso?
LORELAI: Il mio vestito! Dove devo ritirare il vestito? O qualcuno l’ha già ritirato? E se qualcuno l’ha fatto, chi ce l’ha? Non Luke spero! Non deve vederlo un’altra volta!
RORY: Perché l’ha visto già una volta? – con espressione sconvolta –
LORELAI: Sì! No! Cioè… non questa volta!
RORY: Come sarebbe a dire non questa volta? – muovendo le mani per farla continuare –
LORELAI: Quando… quando ci dovevamo sposare l’altra volta ha visto il vestito perché io, l’idiota, gliel’ho mostrato e infatti è andato tutto a rotoli!
RORY: Beh, credo che lo abbia a casa la nonna! Mi pare fossimo d’accordo che, dopo lo shopping, saremmo andate da lei per la prova!
LORELAI: La prova? – sconvolta –
RORY: Del vestito!
LORELAI: E avevi intenzione di dirmelo?
RORY: Ma non ne sono sicura! Mio Dio, questi preparativi mi stanno mandando in confusione!
LORELAI: Benvenuta nel club, amica! Chiama la nonna e assicurati che il mio vestito non sia finito in mano di qualche banda di malviventi.
RORY: La chiamo subito. – estrae il telefono dalla borsetta –
 
 
DRAGONFLY INN:
MICHEL: Questo posto è maledettamente piccolo. – mentre aggiusta degli addobbi matrimoniali appena aggiunti -
SOOKIE: Non dire sciocchezze, Michel.
MICHEL: Lorelai non poteva scegliere un altro periodo dell’anno per sposarsi?
LIZ: A Lorelai piace l’inverno.
SOOKIE: E poi dubito volesse aspettare ancora.
MICHEL: Sposarsi con un pancione esorbitante…
LIZ: Non è esorbitante!
MICHEL: Poteva almeno aspettare di espellere i due pargoletti, tutto qua.
SOOKIE: Invece di farci sapere la tua opinione che non condivide nessuno, puoi aiutarci e tacere?
MICHEL: - grugnisce qualcosa di incomprensibile, forse in francese -
LIZ: Sookie, tu non ti senti così eccitata?
SOOKIE: Eccitata è anche poco!
MICHEL: Vi prego, tenete le vostre zozzerie per voi.
SOOKIE: Ma quali zozzerie?
LIZ: Penso che la parola eccitata innervosisca Michel.
MICHEL: Ogni vostra parola innervosisce Michel in questo momento.
SOOKIE: Oh, andiamo, Michel! Scommetto che anche tu sei eccitato per il matrimonio di Lorelai!
MICHEL: Perché dovrei esserlo?
LIZ: Conosci Lorelai da molto…
SOOKIE: E le vuoi molto bene…
MICHEL: Ma per favore. – ridacchia ironico -
SOOKIE: - rivolgendosi a Liz – Finge sempre di essere indifferente, ma dentro è un’esplosione di sentimenti e emozioni.  – sottovoce -
MICHEL: - ignora l’affermazione -
LIZ: - congiunge le mani e le porta al viso – Il mio fratellone domani si sposa! Prendetemi sulla parola che io non riesco ancora a credere che sia vero!
MICHEL: Oh, prendi sulla parola anche me: neanch’io. Avrei scommesso che sarebbe morto zitello. – ride di gusto -
SOOKIE: - fulmina Michel con lo sguardo e poi si volta verso Liz - E dimmi: com’è? È felice?
LIZ: Oh, sì! Penso proprio di sì! – sorride –
SOOKIE: Anch’io! – sognante –
LIZ: Ce ne hanno messo di tempo!
SOOKIE: Un tempo interminabile. – sbuffa come se ora ne fosse sollevata -
LIZ: Tutta la città sta fermentando.
MICHEL: Speriamo non diventi uno yogurt.
SOOKIE E LIZ: - lo guardano perplesse –
MICHEL: Taccio. Taccio. – porta le mani avanti –
LIZ: Hai già pensato a come vestirti?
SOOKIE: Ho comprato il vestito il giorno stesso in cui Lorelai mi ha annunciato che si sposavano!
LIZ: - ride – Davvero?
SOOKIE: Giuro sul mio coltellaccio per tagliare la carne.
MICHEL: E ti va ancora?
SOOKIE: Certo.
LIZ: Ma Michel! Non sei affatto carino! – ridacchia -
SOOKIE: - quasi sbianca – O almeno io… io… lo spero!
MICHEL: Hai preso qualche chilo, dolcezza.  
LIZ: Michel!
SOOKIE: Oh mio Dio! E… e se… se non mi va più? – in panico –
LIZ: Troveremo una soluzione. Stai tranquilla.
SOOKIE: Devo tornare a casa a provarlo! Devo assolutamente! Io vado, ragazzi. – si guarda intorno – Beh, vado. Sì, beh…
MICHEL: Ancora qui?
SOOKIE: - corre verso l’uscita – Prega che mi entri ancora, Michel! – urla infuriata –
LIZ: - guarda Michel con sguardo cattivo – Sei consapevole che ora dovremmo finire di addobbare l’albergo da soli?
MICHEL: Io l’ho detto per lei. Non volevo trovasse tutti i negozi chiusi e andasse in crisi più di quanto non è già ora.
LIZ: - grugnisce – Continua ad attaccare quelle orchidee alle pareti. – dura –
MICHEL: – ne prende un po’ indifferente e inizia ad attaccarli canticchiando - 
 
 
CENTRO COMMERCIALE:
LORELAI: - sospira – Non ho mai fatto tanta fatica in un sol giorno.
RORY: A chi lo dici, madre.
LORELAI: E mi scappa la pipì.
RORY: Anche a me.
LORELAI: Dobbiamo trovare un bagno.
RORY: L’odore dei bagni pubblici mi fa venire da vomitare.
LORELAI: Non sono i bagni, è che sei incinta.
RORY: No, succedeva anche prima.
LORELAI: Allora sei spacciata. Vomiterai.
RORY: Non posso vomitare!
LORELAI: Prima accetti che il vomitare in questi nove mesi sarà una costante, beh… prima lo accetterai.
RORY: Che grande perla di saggezza.
LORELAI: Tramandata di generazione in generazione. Me lo diceva sempre tua nonna quando ero incinta di te.
RORY: Le chiederò conferma.
LORELAI: Ma guarda un po’ chi c’è: il mio futuro marito e il suo fedele compare. – indicando poco più avanti sorpresa -
RORY: - ride – Non ci credo!
LORELAI E RORY – si avvicinano –
LORELAI: Ave! – ad alta voce –
LUKE: - si volta e le vede – Ehi!
JESS: - guardando ancora una vetrina sportiva – Chi saluti? Hai rivisto Irina? – si volta – Ehi, ciao.
LORELAI: Giusto per sapere… chi è Irina?
LUKE: Ness…
JESS: - lo interrompe – La spogliarellista.
LUKE: Ma quale spogliarellista! Ti ho detto mille volte che non ci sarà nessuna spogliarellista! – arrabbiato -
RORY: Se lo neghi a così gran voce significa che ci sarà, Luke. – ironica -
LUKE: Ma chi dice tutte queste fesserie? I detti popolari sono la più grande stupidaggine che l’uomo abbia inventato!
LORELAI: Dopo i centri commerciali e il caffè… - come a ripetere una cosa già sentita mille volte -
RORY: E non hai sentito l’ultimo detto della mamma.
LUKE: Preferisco rimanere nella mia ignoranza.
LORELAI: E’ per questo che lo amo. – indicandolo a Rory -
JESS:  Beh, qual buon vento vi porta qui?
LORELAI: Quello dell’ira di Era.
JESS: Non fare la gelosa. Il tuo caro Zeus, al contrario di quello mitologico, è l’uomo più noiosamente fedele dell’Olimpo.
LUKE: - sbuffa –
LORELAI: Uhm, lo sospettavo. – sorride -
RORY: - ride – Immagino che anche voi siate qui per via di questo strano matrimonio.
JESS: Davvero bizzarro.
LORELAI: Già, chissà chi sono quei due pazzi che si sposano in Dicembre.
LUKE: Non capisco proprio come facciano.  
- si sente una voce chiedere permesso a voce molto alta e con tono ansioso –
LORELAI: Ma questa voce…
RORY: Mi pare di…
LUKE E JESS: - guardano la scena dietro le ragazze perplessi –
LORELAI: Non sarà mica…
LUKE: - annuisce sempre più perplesso –
LORELAI E RORY: - si voltano a guardare -
SOOKIE: - da dietro si faceva strada tra la gente correndo – Permesso! Permesso! Ho un matrimonio imminente e un vestito troppo stretto da mettermi! Abbiate pietà! Permesso! Cavolo, permesso!
LORELAI E RORY:  E’ Sookie. – all’unisono, divertite –
 
 
LORELAI: - va incontro a Sookie – Sookie! Che stai combinando? – divertita –
SOOKIE: - si ferma col fiatone – Oh, Lorelai! Non hai idea! Ho comprato il vestito per il matrimonio di Lorelai tempo fa e ora non mi va più! Una strage! Ma aspetta… sei tu Lorelai. Lorelai! Oh, Lorelai! Cosa ci fai tu qui?
LORELAI: - la prende per le spalle – Sookie, sembri agitata.
SOOKIE: Beh, lo sono!
LORELAI: Per il vestito, giusto?
SOOKIE: Sì! Per il vestito! Per cosa credi che abbia farfugliato fin’ora?
LORELAI: Okay, bene. Vediamo… puoi ancora cambiarlo?
SOOKIE: E’ quello che stavo cercando di fare prima che tu mi fermassi!
LORELAI: Che idiota. E io che pensavo che stessi semplicemente assalendo tutte le persone che non si spostavano alla velocità della luce.
SOOKIE: Stavo mettendo fretta alla gente?
LORELAI: No, figurati. Sembravi solo un leader nazista.
SOOKIE: Scusate, gente! Scusate! – urla guardandosi intorno –
GENTE: - tutti passando la guardano malissimo o ridono di lei –
LORELAI: Sookie…
SOOKIE: Mi spieghi come fai ad essere così calma, Lorelai? – innervosita -
LORELAI: Non sono per niente calma.
SOOKIE: E allora!
LORELAI: Ma non sono nemmeno prossima ad essere rinchiusa in un reparto di psichiatria intensiva.
SOOKIE: Sono messa così male? – afflitta –
LORELAI: Beh…
SOOKIE: Ho capito: lo sono.
LORELAI: Allora… adesso prendi un bel respiro insieme a me, andiamo al negozio a vedere se puoi cambiare questo vestito qui e, se non puoi, ne cercheremo un altro, va bene?
SOOKIE: Ma allora lo vedi che sei calma? – quasi scocciata –
LORELAI: Sono solo una brava attrice. – la spinge in avanti per dirigersi verso il negozio –
SOOKIE: E se non me lo cambiano? – sul punto di piangere –
LORELAI: Te l’ho detto: ne troveremo un altro.
SOOKIE: Non troveremo mai un vestito così perfetto!
LORELAI: Lo troveremo.
SOOKIE: Senti, se non me lo cambiano mi metto subito subito a digiuno e vedrai che domani mi entra!
LORELAI: Ne troveremo un altro, Sookie.
SOOKIE: Un digiuno quanti chili può far perdere se praticato solo per un giorno?
LORELAI: Non ne ho idea.
SOOKIE: Perché potrei farcela a fare digiuno per un giorno. Insomma, non è mai morto nessuno, no?
LORELAI: Non credo. – alzando gli occhi al cielo –
SOOKIE: Ce la farò, ce la farò, Lorelai. E lo farò per te e il tuo matrimonio!
LORELAI: Sookie, sei autorizzata a venire al mio matrimonio anche in tuta da ginnastica, basta che tu stia bene mentalmente, okay?
SOOKIE: In tuta da ginnastica? Ma ti sei bevuta il cervello per caso? Te l’ho detto: io entrerò in quel vestito! Costi quel che costi!
LORELAI: - sospira rumorosamente alzando gli occhi al cielo -
 
 
RORY: - mentre camminano fra le varie vetrine – Che programmi avete tu e Luke per l’addio al celibato?
JESS: Diciamo che Luke fatica a dire addio al suo celibato.
RORY: - ride – In che senso?
JESS: Non gli va bene niente, come suo solito.
RORY: Neanche la mamma ha molta voglia di fare le cose in grande.
JESS: Beh, almeno avete idea di che fare?
RORY: Festeggeremo a casa con pizza, schifezze, tanti addobbi e tutte le donne di Stars Hollow.
JESS: Wow.
RORY: Quel wow suonava strano.
JESS: Strano?
RORY: Sì, lasciava sottintendere qualcosa.
JESS: Qualcosa… - perplesso –
RORY: Su, Jess, cosa volevi dire con quel wow?
JESS: Sarà un bel manicomio.
RORY: Lo sapevo!
JESS: Cosa sapevi?
RORY: Che l’addio al nubilato che avevo in mente ti avrebbe fatto schifo!
JESS: Non mi fa schifo.
RORY: - si ferma a fissarlo scettica –
JESS: Okay, solo un pochino.
RORY: Perché?
JESS: Tutte le donne di Stars Hollow in una sola stanza… - sospira –
RORY: Uh, e credo ci sarà anche Michel.
JESS: - tira un sospiro di sollievo – Ora sì che l’addio al celibato da me organizzato può dirsi sano e salvo.
RORY: Dimentichi T.J. .
JESS: - stringe i denti - Cavolo. – ride –
RORY: Poi non credere che io ti invidi! Passerete una serata a bere birra e fare rutti! Non farebbe proprio per me.
JESS: Perché? Per me sì?
RORY: In effetti no. – sorride –
JESS: Lo faccio per Luke.
RORY: Luke che ha bisogno di un addio al celibato?
JESS: Beh, deve pur salutarlo.
RORY: E Kirk è invitato?
JESS: Dio, spero proprio di no!
RORY: Non potete non invitare tutti!
JESS: Neanche fosse l’evento del secolo.
RORY: Beh, da quello che si sente per Stars Hollow lo è.
JESS: Sì, hai ragione. E’ solo che…
RORY: Kirk… - ride –
JESS: E’ ingiusto! Perché non puoi sorbirtelo tu!
RORY: Perché sono donna!
JESS: Non essere femminista!
RORY: Non sono femminista, è un dato di fatto!
JESS: Ma anche Michel viene da voi! Perché non può venire anche Kirk?
RORY: Beh, perché Michel…
JESS: Oh mio Dio, non intraprendiamo questo discorso! – porta le mani in avanti –
RORY: L’hai voluto tu, Mariano!
JESS: Beh, ora ho cambiato idea, Rory Gilmore!
RORY: - gli dà una piccola spinta sul fianco –
JESS: - le mette il braccio intorno alle spalle – Dai, vieni che ho bisogno di una consulenza per il regalo di nozze.
RORY: - si gira sorridendo – Non l’hai ancora comprato?
JESS: Sono un uomo non un robot.
RORY: Ma che c’entra?
JESS: Zitta e cammina, donna.
RORY: Sessista!
JESS: Tu!
RORY: - scuote la testa divertita –
JESS: Pronta a sorpassare tutti? – non appena detto, tenendo ancor il braccio intorno alle spalle di Rory inizia a guidarla molto velocemente tra l’infinità di gente –
 
 
LORELAI: Perché sono finita a girare per il centro commerciale con te?
LUKE: Oh, mi chiedo la stessa identica cosa.
LORELAI: Siamo fatti per stare insieme, ma non per girare insieme in un centro commerciale.
LUKE: Decisamente incompatibili.
LORELAI: Insomma, a te non va bene niente.
LUKE: E tu ti fai prendere dalle cose più inutili sul mercato.
LORELAI: Ad esempio?
LUKE: Quegli angioletti da dipingere!
LORELAI: - sbuffa – Ancora! Erano deliziosi!
LUKE: Se si sa dipingere.
LORELAI: Io so dipingere.
LUKE: Tu non sai dipingere. Sai sporcare la casa di tempera, quello sì.
LORELAI: Noioso.
LUKE: E tu ti sopravvaluti.
LORELAI: Tornerei indietro a comprarli solo per dimostrarti che avevo ragione.
LUKE: Tipico di te.
LORELAI: E tipico di te farmi sopravvalutare perché tu non mi credi.
LUKE: - grugnisce –
LORELAI: Nient’altro da dire? Ho vinto?
LUKE: Come sempre.
LORELAI: Lo sospettavo.
LUKE: - grugnisce di nuovo –
LORELAI: - gli prende un braccio – Ehi, guarda lì. – con l’altro braccio gli indica una vetrina –
LUKE: - scuote la testa – Cosa?
LORELAI: Ma dai! Non vedi?
LUKE: Non sarà mica un altro stupido negozio di baggianate?
LORELAI: No, è un negozio di cose per bambini. Guarda quella culla!
LUKE: - mentre si avvicinano – E’… sì, carina.
LORELAI: Carina?
LUKE: Ho visto di meglio.
LORELAI: Da quando sei esperto di culle?
LUKE: Beh, non sarò esperto di culle ma sono un bravo falegname.
LORELAI: Uh, e guarda quelle carrozzine!
LUKE: Sì! Quella mi piace! – fermandosi a guardarla con attenzione -
LORELAI: Non è troppo larga?
LUKE: No, passerebbe tranquillamente per la porta. E, oh! E’ vero! Devo richiamare per far mettere la passerella sugli scalini così non farai fatica a salire! Come posso essermene dimenticato?
LORELAI: Grazie di avermi ricordato perché domani ti sposo. – gli sorride –
LUKE: Comunque secondo me una carrozzina del genere sarebbe l’ideale. E’ doppia, ma, guarda lì, poi diventano due passeggini.
LORELAI: Magari dovremmo trovarne una staccabile.
LUKE: Staccabile?
LORELAI: Sì, staccabile! Così non dobbiamo portarli sempre in giro insieme! Se siamo io e te o… o io e Rory possiamo portarli separati! Insomma, non voglio che i nostri figli si ritrovino a 18 anni a non sopportarsi perché hanno passato troppo tempo insieme durante l’infanzia!
LUKE: Credi esistano delle carrozzine del genere?
LORELAI: Non lo so.
LUKE: Dobbiamo informarci.
LORELAI: Abbiamo dei mesi in fondo.
LUKE: Già.
LORELAI: Domani…
LUKE: Cosa?
LORELAI: Ci sposiamo.
LUKE: Oh, lo so.
LORELAI: Ci sei ancora?
LUKE: Con la storia degli angioletti stavo quasi per ripensarci.
LORELAI: Oh, anch’io. Grazie a Dio ho trovato la carrozzina.
LUKE: Non so come avrei fatto a sopravvivere.
LORELAI: Ma… riguardo la culla che ne dici se…?
LUKE: - sbuffa e si incammina da solo –
LORELAI: Luke!
LUKE: - la ignora –
LORELAI: Dai, Luke! Scherzavo! Niente culle! Dai, aspettami!
LUKE: - continua a camminare e sorride –
LORELAI: Sono gravida, dannazione! Luke! – urla ridendo –
 
 
CASA GILMORE:
EMILY: - arrivando in salotto – Richard, hai sentito Lorelai?
RICHARD: - abbandona ciò che stava leggendo e discosta di un pelo gli occhiali - Avrei dovuto sentirla, Emily cara?
EMILY: Non lo so, era una semplice domanda. Ma quanto ci mette! – si sfrega le mani ansiosamente–
RICHARD: Mi sembri ansiosa, cara.
EMILY: Nostra figlia si sposa domani e ovviamente i preparativi sono un disastro! – sospira -
RICHARD: Non essere esagerata come di consueto. – mentre riprende a leggere -
EMILY: Ma deve provare il vestito!
RICHARD: Ha provato talmente spesso quel vestito che mi stupisco che non si sia sgualcito. – continuando a leggere indifferente –
EMILY: Beh, ovviamente avendo a che fare con un pancione in continua crescita, bisognava adottare delle misure di sicurezza. Se il vestito domani non le andasse sarebbe un vero disastro.
RICHARD: Posso immaginare.
EMILY: Ma come fai ad essere così indifferente? Domani tua figlia si sposa!
RICHARD: - la guarda – Non sono per niente indifferente, Emily.
EMILY: - lo guarda e le sue sopracciglia le donano un’espressione scettica –
RICHARD: Sono rilassato, Emily cara, e molto orgoglioso per mia figlia, ma paranoico, quello certo no.
EMILY: Stai  forse dicendo che sono paranoica?
RICHARD: Oh, forse. – divertito –
EMILY: Sono previdente!
RICHARD: E nella tua palla di vetro cosa vedi precisamente in questo momento? – leggendo –
EMILY: - spalanca la bocca, ma non emette alcun suono –
RICHARD: Come immaginavo.
EMILY: Può darsi.
- suonano alla porta –
RICHARD: Ecco, sono arrivate. Ora puoi farle provare quel vestito e dormire sonni tranquilli, cara.
EMILY: - senza dire niente sgambetta verso la porta e la apre –
LORELAI E RORY: - aprono la bocca per salutare –
EMILY: - afferra Lorelai per un braccio – Grazie a Dio ti sei decisa a venire! Abbiamo un sacco di cose da fare! Forza!
LORELAI: Ciao, mamma. Sono contenta anch’io di vederti. – mentre si lascia trascinare perplessa –
RORY: Nonna, non me la vorrai rapire?
EMILY: Neanche rapirla servirebbe a farla arrivare in orario. In una stanza un metro per un metro più il bagno sarebbe capace di arrivare in ritardo perché si è persa!
LORELAI: E’ bello sapere quanto profonda è la stima che hai nei miei confronti, mamma. Ti ringrazio.
RORY: Come mai tanta fretta, nonna?
EMILY: Dobbiamo assicurarci che il vestito le entri il più presto possibile o sarà una catastrofe.
RORY: Oh, ti prego. Non aumentare le sue paranoie. – mentre arrivano in salotto –
LORELAI: Ciao, papà. Ti prego di scusarmi, ma mi stanno tenendo prigioniera.
RICHARD: - alza lo sguardo – Non me ne stupisco.
EMILY: Ma che stai aspettando? Aumenta il passo, non stai partecipando ad un corteo! 
LORELAI: Mamma!
RICHARD: - fa l’occhiolino a Rory –
RORY: - lo guarda, gli sorride e raggiunge di sopra sua nonna e sua madre –
 
 
LORELAI: - davanti ad un enorme specchio indossa un bellissimo abito da sposa: il sopra, in raso bianco e pizzo, non aveva spalline e le metteva in risalto il pancione e, da sotto la schiena, chiusa da un nastro incrociato, partiva un largo strascico bianco coperto da finissimo velo tra il bianco e il trasparente su cui erano cucite delle eleganti rose rosa chiaro –
RORY:  - guarda la madre – Mamma, sei… sei… stupenda. – senza fiato -
LORELAI: - si gira verso Rory e le sorride felice  -
EMILY: - le tira su e giù lo strascico osservandola insistentemente a destra e poi a sinistra – Non ti sembra che qui stia ancora un po’ largo?
LORELAI: Ma no, è…
EMILY: - non la lascia finire – Devo chiamare il sarto. Sì, ora lo chiamo e sistemiamo. Adesso… un attimo. L’agenda. Rory, hai per caso visto la mia agenda qui da qualche parte? – si guarda attorno ansiosamente –
RORY: No, non…
LORELAI: - prende per le spalle la madre – Mamma…
EMILY: Che c’è, Lorelai? Non vedi che sto cercando la mia agenda? – mentre continua a guardarsi attorno –
LORELAI: Guardami.
EMILY: - quasi la ignora – Oh, Lorelai, ti ho vista quasi un centinaio di volte con quel vestito addosso!
LORELAI: Ma una volta era largo, un’altra sostenevi fosse macchiato, un’altra ancora dicevi che era da stirare. Una volta pensavi persino che Cho l’avesse rubato! – alza gli occhi al cielo –
EMILY: Va bene, va bene. Ora ti guardo! – sospira e guarda la figlia –
LORELAI: Visti i calcoli precisi al millimetro, quel sarto avrebbe dovuto fare il ragioniere. – gira su se stessa per mostrare bene il vestito -
RORY: Allora? Che ne dici, nonna?
EMILY: - la guarda attentamente, con una nuova attenzione e gli occhi le diventano subito lucidi –
LORELAI: - tra i denti a Rory – Dimmi che non sta succedendo quello che penso.
RORY: - si porta una mano davanti alla bocca e sussurra – Temo di sì.
EMILY: Oh, Lorelai, sei bellissima! – si asciuga subito le lacrime che le stavano per scendere –
LORELAI: Grazie, mamma. Ma… sicura di stare bene?
EMILY: Ho sognato tante di quelle volte di vederti in abito da sposa! Sono così… - si vergogna del suo pianto -
LORELAI: Rory, prendi una foresta amazzonica di fazzolettini per tua nonna.
RORY: - sorride – Vado! – esce dalla stanza velocemente -
EMILY: Rory! Ma dove vai!
LORELAI: Mamma, ma guarda quel mascara che cola! – ironica, se la ride -
EMILY: Non c’è nulla da ridere, Lorelai.
LORELAI: Beh…
EMILY: E’ un’emozione vedere la propria figlia in abito da sposa. Anche tu lo capirai un giorno.
LORELAI: Quel giorno sarai tu a ridere di me.
EMILY: Quando avrò visto anche Rory in abito da sposa potrò andarmene felice.
LORELAI: Ehi, e di loro non ti interessa? – portandosi la mano alla pancia -
EMILY: Sono una donna forte, ma non immortale, Lorelai.
LORELAI: Ti prego, non intraprendiamo questo discorso proprio ora.
EMILY: Hai ragione. Ehi, vieni qui. – le fa segno di avvicinarsi –
LORELAI: Oh no. Non vorrai anche abbracciarmi ora?
EMILY: Oh, Lorelai, andiamo! Certo che no! Voglio metterti a posto lo strascico!
LORELAI: - sospira portando le mani in avanti – Per un attimo ho temuto il peggio. – le sorride –
EMILY: - ricambia il sorriso – Sono orgogliosa di te, Lorelai Gilmore. E’ valsa la pena aspettare.
LORELAI: Sì, è valsa davvero. – la guarda seria e commossa –
 
 
APPARTAMENTO DI LUKE:
LUKE E JESS: - entrano –
LUKE: Ma che bel caos!
JESS: Ehi, ora in questo appartamento ci abito io e me lo gestisco io, zio Luke.
LUKE: Beh, lasciatelo dire, le tue capacità gestionali lasciano a desiderare.
JESS: Ti ricordo che per ampliare questo posto hai fatto un buco sul muro con una mazza.
LUKE: Era qualcosa di più pesante di una mazza.
JESS: Ciò non cambia il metodo che hai usato.
LUKE: Beh, e se ci dovessi portare una donna?
JESS: Ma quale donna… - ride –
LUKE: Rory ad esempio.
JESS: Se avessi scommesso tutto quello che ho che l’avresti detto, ora sarei milionario.
LUKE: Ah, allora ci hai pensato che potresti portarci Rory un giorno.
JESS: Senti, Luke, lascia perdere. Non ti confesserò il mio amore per Rory se è questo che vuoi.
LUKE: Non me lo confesserai ma c’è, quindi.
JESS: Non ho detto questo!
LUKE: Neanche il contrario.
JESS: Ti ho già detto di lasciar perdere questo discorso senza senso.
LUKE: Oh, ma come mai il mio nipotino si agita tanto? – si sta divertendo –
JESS: Perché le tue insinuazioni sono assurde!
LUKE: Ti ricordo che non ho insinuato proprio niente. Ho solo detto che potresti portarci Rory. Non ho neanche detto a fare cosa che tu hai iniziato ad agitarti.
JESS: Perché sapevo a cosa volevi arrivare.
LUKE: E a cosa volevo arrivare?
JESS: Che sono ancora innamorato di Rory, che avrei ancora delle possibilità, bla bla bla.
LUKE: Non è così?
JESS: Non è così.
LUKE: Non è così.
JESS: Bene!
LUKE: Benone.
JESS: Perfetto.
LUKE: Non ti credo.
JESS: Andiamo! – butta la testa indietro –
LUKE: Ti ho accolto in questa casa che avevi 17 anni, ti ho visto innamorarti di lei, tormentarti per lei, andartene da qui e poi tornare per lei. E so che tre anni fa quando sei tornato per via del tuo libro sei andato da lei e poi vi siete baciati.
JESS: E tu questo come lo sai?
LUKE: Ho le mie spie.
JESS: Lorelai! Certo! Tanto lei mi odia!
LUKE: Andiamo, Jess, sai bene anche tu che io e te non siamo poi così diversi! Sei ancora innamorato di Rory?
JESS: No! – d’impulso – Non… Senti, non lo so!
LUKE: Centro!
JESS: Non hai fatto nessun centro, bingo, canestro, punto o qualsiasi altra cosa, okay? Io non lo so. Quella ragazza mi confonde e… e le voglio talmente bene che, anche se so che mi fa… male starle accanto, io… io non…
LUKE: Non riesci a starle lontano.
JESS: Esatto.
LUKE: Beh, comprendo la situazione.
JESS: E sai una cosa? Ti maledico perché tu ci sei riuscito.
LUKE: Riuscito?
JESS: Sì, ad aspettare, a reprimere tutto per anni. E domani te la sposi!
LUKE: Sposo la madre.
JESS: Sposi un componente della famiglia Gilmore!
LUKE: Beh, magari Richard Gilmore potrebbe trovarti attraente…
JESS: - sospira e ride insieme – Cavolo, non voglio che lei sia la mia Billie Jean!
LUKE: La tua… Billie Jean… - perplesso –
JESS: Sì! Billie Jean è solo una ragazza che dice che sono l’unico, ma il bambino non è figlio mio. – ripete le parole della canzone -
LUKE: - ride –
JESS: E’ la pura verità.
LUKE: Quel bambino avrà bisogno di una figura paterna e sappiamo entrambi che, se tu lo volessi, lo potresti essere per lui.
JESS: Se volessi.
LUKE: E tu lo vuoi.
JESS: No, non lo voglio. Voglio lei, non il bambino.
LUKE: Ormai è compreso nel prezzo, Jess.
JESS: Lo so, Luke, lo so. E tu sai che sto mentendo quando dico che del bambino non me ne frega niente.
LUKE: Sì, lo so.
JESS: Mi interessa: mi interessa che lei stia bene e che il bambino stia bene. E vorrei stare con lei e aiutarla con il piccolo. Ma sto cercando di convincere me stesso che non è giusto per me, che ho bisogno di una persona che mi ami.
LUKE: Senti, all’inizio ero molto scettico riguardo a Logan, ma alla fine mi ci sono affezionato a quel bamboccio e mi dispiace per questa situazione. Ma, devo ammetterlo, non l’ha mai guardato come guardava te, Jess.
JESS: Dovrei basare le mie scelte di vita sulla tua percezione degli sguardi?
LUKE: Beh, è meglio che basarla su una canzone di Michael Jackson. – lo guarda dritto negl’occhi –
JESS: Tutto dipende da quello che vuole lei.
LUKE: Ma tu siici per lei. Se non vuoi farlo per te, fallo per lei. Se deciderà di non stare con Logan e con nessun’altro, avrà bisogno di una persona vicina. E so quanto Rory tenga a te.
JESS: Lo farò. – serio – Ho un signor esempio davanti a me.
LUKE: Potresti proprio essere mio figlio.
JESS: Un po’ è come lo fossi. O almeno lo spero.
LUKE: E’ così. – rimane in silenzio annuendo appena –
JESS: Grazie.
LUKE: Sai che sono sempre qui. – si avvia verso la porta – Ora vado a prendere April. Oh, e domani sei mio testimone. A dopo. – chiude la porta –
JESS: - a bocca aperta scuote la testa –
 
 
CASA DI LORELAI:
- il clima è estremamente sereno e festivo: tutte le donne di Stars Hollow, Emily, April e Michel festeggiano insieme l’addio al nubilato di Lorelai in modo allegro e spontaneo. La musica in sottofondo, altrettanto allegra, unita alle mille decorazioni colorate, dona un’aurea di spensieratezza nella casa che era stata solo di Lorelai e Rory e che quest’ultima, organizzando una splendida festa, si presta a cedere a Luke e ai suoi futuri fratelli con estremo orgoglio e felicità –
MISS PATTY: - ride di gusto – Lo ricordo bene!
BABETTE: Oh, anch’io, zucchero! Una scena memorabile! – ride -
GIPSY: Patetica.
LORELAI: Non è stata patetica. – con un finto broncio –
EMILY: Secondo me lo è.
LORELAI: Ma se tu non c’eri neanche! – ride –
EMILY: Per l’appunto, Lorelai. Non sapendo l’aneddoto prima di ora, il mio punto di vista esterno vale di più.
RORY: Vogliamo parlare del punto di vista di quella che era solo una bambina innocente?
MISS PATTY: Una bellissima bambina innocente!
LANE: Non crederti l’unica! Anch’io ero una bambina innocente e c’ero anch’io. – fiera –
LORELAI: Non è possibile che tutti ricordiate questo fatto! Siete una popolazione aliena? Mi state dicendo che l’unica persona umana in questa stanza è mia madre? – sottolineando “mia madre” – Giuro che avrei giurato il contrario. – porta una mano in avanti –
BABETTE: E’ una scena difficile da dimenticare, zucchero. – annuisce convinta –
MICHEL: Mi chiedo come io possa essermela perso.
APRIL: Lo sappiamo tutti che sei contento di essertela perso, Michel. – sorridendo –
MICHEL: Semplicemente per il fatto che l’aneddoto è ambientato in un locale dove nell’aria aleggiano residui di lipidi, sì, lo sono.
LORELAI: Beh, ora voglio che continuiate a raccontare. Giuro di non ricordare questo fatto. – ride –
EMILY: Hai appena detto che avresti giurato che io fossi un’aliena. Il tuo punto di vista non è molto affidabile, Lorelai.
RORY: La nonna è allegra stasera.
LORELAI: I suoi dipendenti possono tirare un sospiro di sollievo: Emily Gilmore è allegra, non sarà licenziato nessuno! Proporrei un brindisi.
MISS PATTY: Vorrei ben vedere che non lo fosse! Sua figlia domani si sposa! E con che gran figliolo!
LORELAI: Patty, frena l’ormone, ti prego! – ride -
GIPSY: Per carità, prima che la sposa si ingelosisca.
LORELAI: Io non sono affatto gelosa!
TUTTI: No! – intonano un coretto sarcastico –
LORELAI: Che vorreste dire?
LIZ: Babette, ricordi quella volta in cui Lorelai…? – alza le sopracciglia per far intendere il resto –
BABETTE: - scoppia a ridere e si accascia sulle sue gambe – Oh mio Dio, zucchero, come dimenticarlo!
LORELAI: Ehi, non potete iniziare un altro aneddoto senza finire il primo! Sarò in attesa come con il seguito di Desperate Houseviwes! Ho già questo grave peso sulla coscienza!
MISS PATTY: Deve sapere, Emily, che non molte domeniche fa sua figlia…
 
 
LOCALE:
TAYLOR: - mentre lui, tutti gli uomini di Stars Hollow e Richard Gilmore entrano – Dio, chi mi ha convinto a venire in questo posto? – guardandosi attorno schifato –
JESS: Dio, chi mi ha convinto ad invitarlo? – sottovoce –
RICHARD: Luke, devo ammetterlo: mi aspettavo un locale pieno di spogliarelliste. Ho preso una mezza pastiglia in più per il cuore questa sera a scanso di equivoci.
JESS: Io gliel’avevo detto, ma Luke non ha voluto ascoltarmi.
T.J.: Forse aveva paura di lei, grande padre della sposa. Voglio dire, io ne avrei.
RICHARD: Oh, spero non sia per questo. Credo sia usanza fare un addio al celibato con qualche donna in vesti succinte. Non ci avrei trovato nulla di male.
LUKE: - in imbarazzo – Non fa per me, Richard.
RICHARD: Oh, neanche per me, sai? Durante il mio addio al celibato ho giocato tutta la notte a poker con i miei ex-compagni di college! Un’esperienza fantastica!
LUKE: Dev’essere stato divertente.
RICHARD: Oh, lo è stato. Ma dire di sì ad Emily è stato persino più eccitante di avere tra le mani una scala.
T.J.: Una scala? Ma non sarà mica un pompiere? Non pensavo che i pompieri facessero tanti soldi! Salvare vite, essere dei sex simbol e fare soldi! Dovrei seriamente pensarci!
LUKE: T.J…. – si mette le mani fra i capelli –
T.J.: Che ho detto?
JESS: Lasci perdere il mio patrigno, è un po’ suonato. – rivolgendosi a Richard -
RICHARD: Oh, sembrate una bella squadretta di gente strana qui a Stars Hollow, ma, onestamente, vi trovo divertenti. – accenna una risata –
LUKE: Non serve che tu sia gentile, Richard. Lo so che sono tutti suonati e Dio solo sa quanto vorrei essere a casa a dormire in questo momento.
JESS: Ci risiamo…
RICHARD: Su, Luke, non essere così restio. In fondo da domani passerai la vita con mia figlia: un giorno preferirai la confusione di questa musica alla sua parlantina. – ride –
LUKE: - ride – A quella ci sono già abituato.
JESS: Ehi, padre della sposa, non starà cercando di fargli cambiare idea proprio ora? Non sa quanto lavoro e fatica mi ci è voluta per far capire a Luke che dovesse darsi una mossa con le donne.
RICHARD: D’altronde devo pur assicurarmi che sia pronto e che non ferisca la mia bambina.
LUKE: Oh, ti prego…
RICHARD: Okay, pensavo di farlo più tardi, ma si è presentata l’occasione adatta, quindi lo farò ora.
JESS: Uo! Ragazzi, accorrete! Zio Luke sta per ricevere la tipica ramanzina del padre della sposa il giorno prima delle nozze!
LUKE: - si infila la testa fra le mani – Ma perché proprio a me? – si strofina gli occhi e guarda Richard –
RICHARD: Luke, domani tu sposerai mia figlia.
T.J.: - scoppia a ridere – Sai che novità! Questi pompieri salvano tante di quelle vite, ma non sono poi così tanto intuitivi come pensavo!
TAYLOR: T.J., non è un pompiere, è un economista!
T.J.: Anche gli economisti hanno a che fare con scale? Non si finisce mai di imparare!
ANDREW: Beh, magari scale azionarie o semplicemente quelle di casa…
TAYLOR: Mi chiedo perché io perda tempo a parlare con un branco di idioti!
RICHARD: Bene, voglio avvisarti che i miei occhi sono puntati su di te e su ogni tua singola mossa. Fai del male a mia figlia o ai miei nipotini e te la vedrai con me.
LUKE: - cerca di parlare –
RICHARD: Sì, so che stai per dire che sono anziano e non potrò farti del male…
JESS: Io non lo giurerei con un gigante come lei!
RICHARD: Ma un padre che vuole proteggere la propria figlia può acquistare forze inimmaginabili. – porta le mani in avanti –
LUKE: Ne sono consapevole.
RICHARD: - congiunge le mani – Bene, ho fatto il mio dovere. Ora che ne dite di proseguire questo delizioso addio al celibato?
LUKE: - tira un sospiro di sollievo e, insieme agli altri, si avviano verso il loro tavolo –
 
 
CASA DI LORELAI, CUCINA:
LORELAI E RORY: - stanno prendendo alcune cose da mangiare –
LORELAI: Grazie a Dio è arrivata Sookie con le sue prelibatezze. Temevo che mi sbranassero viva. – ride –
RORY: La festa sta andando molto bene, non trovi?
LORELAI: Molto. – sorride –
RORY: Allora?
LORELAI: Allora? – scuote la testa poiché non capisce a cosa Rory voglia arrivare –
RORY: Come ti senti?
LORELAI: Bene.
RORY: - la guarda con espressione scettica –
LORELAI: - stringe i denti – Me la sto facendo sotto.
RORY: - ride – Me l’aspettavo!
LORELAI: Ehi, ma non dirlo a tua nonna! Inizierebbe ad essere troppo comprensiva e questo suo essere troppo comprensiva la fa essere non più lei e l’essere non più lei mi sta facendo impazzire!
RORY: La nonna è solo felice per te. E’ quello che volevi, no?
LORELAI Sì! Certo! Ma… è strano!
RORY: Lo ammetto.
LORELAI: Insomma, è una di quelle cose completamente inaspettate e pensavo anche di non dirtelo perché urlare cose positive fa sì che queste si trasformino immediatamente in catastrofi di portata mondiale, ma tu sei mia figlia e la mia migliore amica e il mio tutto, quindi dovevo sfogare questo peso che ho sulla coscienza!
RORY: - sorride divertita – Parli come se avessi ucciso qualcuno.
LORELAI: Ho ucciso la vecchia Emily!
RORY: Hai salvato un altro milione di camerieri che avrebbe licenziato brutalmente, io lo chiamerei un atto di pietà.
LORELAI: E’ strano, è tanto strano.
RORY: Non è strano. O meglio, sì, lo è perché la nonna che conoscevamo sarebbe stata molto più acida, ma… i vostri rapporti in questi anni sono cambiati, si sono consolidati e domani, oltre che un punto di arrivo con Luke, lo sarà anche con la nonna. Siete arrivate a dei compromessi: tu le stai dando qualcosa che voleva, e cioè che tu ti sposassi e costruissi finalmente una famiglia tradizionale, ma ha dovuto rinunciare che tu lo facessi con un uomo come diceva lei; e, da parte tua, tu l’hai accontentata sposandoti, nonostante tu non l’abbia certo fatto per lei, ma allo stesso tempo hai fatto valere le tue idee agendo a modo tuo e sposando l’uomo che tu volevi sposare.
LORELAI: - la guarda a bocca aperta – Mai pensato di studiare psicologia a Yale invece che giornalismo?
RORY: Ho sprecato una possibile carriera, ma ho ancora tempo! – con aria fintamente agguerrita –
- suonano il campanello –
LORELAI: Hai sentito anche tu quello che ho sentito io?
RORY: Dici che…?
LORELAI: - annuisce – Lo dico e lo confermo! Se tua nonna non avrà le sue solite reazioni almeno con lei, giuro che divento una hippie!
RORY: Peace & Love, amica! Corriamo ad aprire, su! – spinge la madre eccitata fino alla porta –
LORELAI: - apre –
MIA: Ragazze! – le abbraccia entrambe felicissima –
LORELAI E RORY: - in coretto – Mia! Ci sei mancata tanto tanto tanto tanto!
MIA: Oh, anche voi mi siete mancate tantissimo, miei tesori! Siete in formissima! – mentre si stacca dall’abbraccio collettivo per guardarle meglio – Lorelai! Tu mi devi alcune spiegazioni! – guardando il pancione – E un piccione viaggiatore mi ha detto che anche tu mi devi spiegare meglio qualcosa, signorina! – puntando un dito contro Rory -  
RORY: Sì, signora! – porta una mano alla fronte con fare militare –
LORELAI: Andiamo, entra, che fa freddo. Andiamo di là, il mio futuro da hippie dipende da te.
RORY: Non cercherò di giustificare quello che ha appena detto, la conosci quanto me.
MIA: - annuisce divertita mentre raggiungono il salotto –
 
 
MIA: Giuro che ricorderò sempre quando Lorelai, decisa come non mai, andò da Michel, lo prese per il colletto e gli disse talmente tante ingiurie che tutto l’Indipendence Inn la guardava allibita! 
MICHEL: Come dimenticare.
LORELAI: A mio favore dico che quel giorno mi aveva proprio fatto arrabbiare!
SOOKIE: La ricordo entrare in cucina e andare avanti indietro ansiosamente.
LORELAI: Poi tu mi prendesti di mano il caffè che mi ero versata perché dicevi che ero troppo nervosa e io ti iniziai a rincorrere per tutta la cucina!
SOOKIE: E alla fine rovesciai tutto il caffè sulla camicetta di Mia che era venuta a vedere cosa fosse successo!
MIA: E avevi una paura esagerata che ti licenziassi per questo!
LORELAI: - ride – E’ vero! E quando Sookie iniziò a piangere mi sentii talmente in colpa per quella situazione che uscii dalla cucina alla velocità della luce, presi Michel per il colletto e gli dissi tutto quello che mi passava per la testa!
MIA: E fu la prova per me che nella tua testa passavano persino più parole di quelle che riuscivi a dire in un minuto!
MICHEL: Parlava talmente veloce che io non capii niente! Ero da poco arrivato qui e faticavo a capire tutto quello che mi si diceva già in condizioni normali, ma a quelle velocità…
LORELAI: Mi stai dicendo che tu non avevi davvero capito niente di quello che ti ho detto?
MICHEL: Certo che no. Anche se posso immaginarlo.
LORELAI: E io che pensavo che mi prendessi in giro per farmi arrabbiare ancora di più quando dicevi che non capivi cosa ti stavo dicendo!
MIA: - ride battendo la mano sulla gamba – E’ sempre bello ricordare questi bei momenti all’albergo!
LORELAI: E’ un vero peccato, Mia, che tu non faccia più parte dei nostri. Continuiamo ad essere sempre le stessi pesti di una volta.
MIA: E immagino che la tua abitudine di raggiunger e il mio burbero Luke ogni giorno a pranzo non sia cambiata visti gli sviluppi recenti.
SOOKIE: Io e te l’avevamo previsto fin dall’inizio, ricordi, Mia?
MIA: Certo che lo ricordo: quando abbiamo notato che il tuo andare da Luke era sempre più frequente abbiamo scommesso che ne fossi innamorata.
LORELAI: Davvero?
SOOKIE: Giuro! Ma non avrei mai pensato che ci avreste messo così tanto a farci vincere la scommessa!
LORELAI: Eravamo così prevedibili… - il suo sguardo si perde un po’ nel vuoto –
MICHEL: Tremendamente prevedibili. Lui veniva in albergo ad aiutare Mia con qualche lavoretto e piantava chiodi storti perché guardava te. Quante arrabbiature inutili che mi sono preso per questo!
LORELAI: Ma perché io non ho mai saputo tutto questo?
MIA: Oh, perché Luke me ne aveva parlato. Mi aveva detto che si era innamorato di te, ma mi aveva fatto giurare solennemente di tenerlo per me.
SOOKIE: E noi aspettavamo impazienti che tu ti accorgessi di lui e di quanto, in fondo, piacesse anche a te.
MIA: Ma tu eri fissata con le tue idee che con Rory non potessi nemmeno guardare un uomo e ti ostinavi a negare e negare che Luke fosse qualcosa di più di un amico!
SOOKIE: Quando all’apertura del Dragonfly Inn ho saputo che vi eravate baciati, ero talmente dispiaciuta che Mia non ci fosse che mi veniva da piangere! L’ho chiamata subito!
MIA: Nel pieno della notte!
SOOKIE: Ci siamo fatte tante chiacchierate su di voi! Per noi è stato come vedere una bellissima storia d’amore in un film. Vi abbiamo visti nascere.
MIA: Già, e sono così orgogliosa che i miei due fiori più belli si sposino proprio l’uno con l’altro che in queste settimane ero così eccitata che mio marito doveva farmi lunghi massaggi e riempirmi di camomilla perché io riuscissi a calmare la mia ansia!
LORELAI: Oh, ragazze, io…
LIZ: Penso che qui ci sentiamo un po’ tutte così, Lorelai.
BABETTE: Confermo, zucchero.
MISS PATTY: Noi tutti qui a Stars Hollow abbiamo sempre tifato per voi, tesoro. E quante volte ci siamo infuriate perché vi buttavate via così facilmente!
LANE: E’ così bello tutto questo…
RORY: - ascolta sorridendo felice –
LORELAI: Già, bello, davvero bello. – sorride un po’ sulle spine – Volete scusarmi un momento?
RORY: Dove stai andando?
LORELAI: In bagno.
RORY: In bagno…
LORELAI: In bagno, sì.
RORY: Non mi suona bene il vederti andare in bagno durante il tuo addio al nubilato. Non ti starai facendo prendere dal panico anche questa volta?
TUTTE: - sono sedute rigide e spaventate –
LORELAI: Rory, sono incinta. Devo solo andare in bagno a fare pipì.
RORY: Dammi il cellulare.
LORELAI: Non ti darò il cellulare!
RORY: Giurami che non stai andando a chiamare papà.
LORELAI: Non sto andando a chiamare tuo padre, te lo giuro.
RORY: Cancella il numero.
LORELAI: Non servirebbe, lo so a memoria. Ora mi lasci andare in bagno?
RORY: Vai. – sospira e la lascia andare –
LORELAI: - si allontana –
MIA: Non è che l’abbiamo spaventata?
SOOKIE: Giuro che se scappa anche questa volta mi faccio suora di clausura anche se sono sposata!
RORY: - scuote la testa nervosa, qualcosa la inquieta –
 
 
LOCALE:
KIRK: E vorrei piuttosto parlarvi di quella volta che ho costruito un motoscafo da palude.
ANDREW: Un cosa?
KIRK: Un motoscafo da palude, un marchingegno geniale!
LUKE: - sente suonare il cellulare nella tasca interna della giacca e lo tira fuori guardandolo perplesso – Vogliate scusarmi un attimo, ma…
JESS: - lo guarda – Tutto bene?
LUKE: Sì, sì. Penso di sì. – va in bagno – Pronto, Lorelai? Tutto bene? Stai bene? I bambini stanno bene? – preoccupato –
LORELAI: Siamo scontati!
LUKE: Cosa?
LORELAI: Siamo scontatissimi! Tutti sapevano che un giorno saremmo finiti insieme! E ora eccoci qua!
LUKE: Cosa diamine stai blaterando?
LORELAI: Che qui stanno raccontando aneddoti di quando ci osservavano amarci senza amarci, capisci?
LUKE: Ehm, no.
LORELAI: Tutti lo avevano capito che tu eri innamorato di me, che io ero innamorata di te! E mi sento tremendamente stupida!
LUKE: Stupida…
LORELAI: Sì, stupida! Perché l’avrei dovuto capire prima! Invece a quanto pare tu piantavi chiodi storti perché mi guardavi e io pensavo a chissà cosa!
LUKE: Pensavi semplicemente a crescere tua figlia nel migliore dei modi.
LORELAI: Potevo crescerla ancora meglio con te accanto.
LUKE: - rimane in silenzio un secondo, non sa che dire –
LORELAI: Ehi, sei ancora lì?
LUKE: Sì.
LORELAI: Dio, che idiota!
LUKE: Sei solo agitata per domani.
LORELAI: Possibile.
LUKE: Ora prendi un bel respiro, torna di là e tutto andrà per il meglio, okay? Stai tranquilla.  
LORELAI: No, non voglio tornare di là.
LUKE: Ma è il tuo addio al nubilato.
LORELAI: Beh, non mi importa.
LUKE: Quindi hai intenzione di passare il resto della serata chiusa in bagno?
LORELAI: No.
LUKE: E che intenzioni hai, giusto per farmi un’idea?
LORELAI: Ho bisogno di calmarmi.
LUKE: Sono d’accordo.
LORELAI: Quindi voglio dirti che mi dispiace se tu eri innamorato di me ed io ero troppo addormentata per accorgermene.
LUKE: Lorelai, non ti sembra un’assurdità dirmelo proprio ora?
LORELAI: Certo che no!
LUKE: Stai calma, va bene così. Non eravamo pronti a sposarci tre anni fa, figurati se lo saremmo stati a quel tempo.
LORELAI: Forse hai ragione.
LUKE: Io sono una persona diversa. Ero talmente burbero che tutta la gente mi faceva… beh, ribrezzo.
LORELAI: Ah, perché adesso no?
LUKE: Beh, molto meno.
LORELAI: Hai ragione. E, beh, io ero troppo immatura e troppo in ansia per Rory per riuscire a sostenere una relazione importante senza mandarla al macero.
LUKE: Vedi?
LORELAI: Grazie, mi è servito.
LUKE: E’ l’agitazione.
LORELAI: Credo proprio di sì. Tu come ti senti?
LUKE: Beh, non vedo l’ora che questa nottata passi. Tuo padre mi ha fatto una ramanzina.
LORELAI: - scoppia a ridere – Oh mio Dio! Sul serio?
LUKE: Penso che Jess mi prenderà in giro a vita per questo.
LORELAI: Non solo lui. Ti stavo giusto per chiedere cosa stavate combinando voi ragazzi.
LUKE: Dunque, io e Jess esaminiamo da quale finestra possiamo scappare, Kirk racconta le sue invenzioni tra le più disparate…
LORELAI: Beh, questo è interessante!
LUKE: Da morire. Beh, Zach canta canzoni a caso perché è ubriaco…
LORELAI: Taylor?
LUKE: Taylor se n’è andato, il suo coprifuoco era scaduto.
LORELAI: Io direi la sua pazienza.
LUKE: Probabilmente. E, beh, T.J. è T.J..
LORELAI: Capisco! – accenna una risata –
LUKE: April come sta?
LORELAI: Oh, benone. Si gode aneddoti su di te e le storie horror del medico Paris.
LUKE: Sarà contentissima allora.
LORELAI: Uhm, così sembrerebbe!
LUKE: Allora, pronta a ritornare di là?
LORELAI: Non lo so, questo bagno è così confortevole…
LUKE: Lorelai.
LORELAI: Scherzavo! Scherzavo! Stai calmo! Sì, ora torno di là. E grazie.
LUKE: Grazie di avermi salvato almeno per cinque minuti da quel branco di squilibrati.
LORELAI: E’ stato un vero piacere. Allora a domani…
LUKE: A domani. – resta in silenzio per un po’ – Sarò quello che ti aspetterà all’altare, a scanso di equivoci.
LORELAI: Mi hai chiarito un dubbio fondamentale, Luke. Grazie tante. Non scappare dalla finestra.
LUKE: Neanche tu, e non chiuderti in bagno. Ciao. – mette giù –
LORELAI: - mette giù, sorride guardando il telefono e torna di là –
 
FINE EPISODIO
  
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