Stelle e sogni.
 

You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one. 

1950.
John Lennon ha dieci anni, una chitarra e tanti sogni nel cassetto.
Nella squallida casupola che divide con una zia e tre gatti, quando il sole si rintana dietro una coltre di tenebre, insegue le stelle che si nascondono sotto le sue coperte; ogni tanto riesce anche a toccarle, ma voci e grida e pianti lo riportano alla realtà – e lui è solo un bambino di dieci anni circondato da pareti di cartongesso.
La realtà non gli piace, è troppo fredda; non gli basta sognare il cielo, lui vuole andare oltre – ed ha imparato che può farlo solo con una chitarra e un po’ d’immaginazione in più.
Per fuggire da quelle pareti di cartongesso che lo rinchiudono, impedendogli di sfiorare ancora le stelle.

1960.
John Lennon ha vent’anni, una chitarra e tante parole nella testa.
Non è più il ragazzino sperduto abitante una casa fatiscente - è un beatle, ora. Schiere di donzelle adoranti lo seguono in ogni dove, il suo nome – il loro nome – è conosciuto in tutto il mondo.
E’ più facile realizzare i tuoi sogni quando senti che la Terra è stretta nel tuo pugno, quando milioni di cuori battono insieme per uno stesso ideale.
Freme, canta, suona, vive – ha dimenticato per un attimo le stelle che inseguiva sotto le coperte.
Ha dimenticato le grida e le voci che lo riportavano, anni addietro, alla fredda realtà - ma continua a cercare il suo sogno, che forse è impigliato tra le corde di una chitarra.

1970.
John Lennon ha trent’anni, una chitarra e l’idealizzazione di un mondo perfetto.
E’ ancora aggrappato ai vecchi sogni di bambino, agli ideali bruciati che vanno via assieme ai Beatles e agli anni Sessanta; un po’ gli piacerebbe tornare indietro, dire a Paul che è un idiota e che, in altri tempi, l’avrebbe amato con ogni singola fibra del suo corpo.
Forse tutto ciò che ha fatto è sbagliato, ma John vuole ancora seguire i suoi sogni – perché sono l’unica cosa che lo tiene aggrappato alla realtà.
Perché John crede ancora che, la pace, si stia solo nascondendo dietro i cannoni che distruggono il mondo.

1980.
John Lennon ha quarant’anni, una chitarra e quattro proiettili affondati nella carne.
Guarda il sangue che macchia l’asfalto – è davvero il suo? -, senza ascoltare le grida e i pianti che lo circondano – ancora una volta, John, ti costringono a tornare alla realtà.
Vorrebbe zittirle, dire loro che ormai il suo tempo si è concluso, lui non vuole più sentirle; sta per raggiungere il nulla eterno, il silenzio assoluto, la fine di tutto.
L’utopia che ha sempre sognato sbiadisce, assieme alle immagini confuse che riempiono i suoi occhi - avrebbe voluto accarezzare, per un'ultima volta, il legno lucido della sua chitarra. Ma le sue mani sono macchiate, vermiglie, e tra un respiro e l’altro il battito cardiaco rallenta; qualcuno lo copre con una coperta, nota, e prima di abbassare le palpebre – per sempre, stavolta – allunga le dita verso un puntino luminoso.
Forse è una stella, forse no; ma l’hai raggiunta, John, ce l’hai fatta.

Imagine ∞

Sì, rieccomi, con questa piccola raccoltina su John Lennon. Ci tengo davvero moltissimo perchè, qui dentro, ci ho messo tutta la mia anima di beatlemaniaca. Per celebrare, ancora una volta, i trentuno anni dalla sua morte - ma in realtà noi sappiamo che lui, in fondo, vivrà in eterno ♥
Tutto il mio amore per John - o meglio, quasi tutto, perchè anche quello è infinito ♥ - è rinchiuso in queste quattro drabble/flash!fic che ripercorrono i suoi quarant'anni. Dieci anni, venti, trenta, quaranta. 
Perchè può cambiare l'aspetto, il modo di agire o di pensare, può cambiare tutto - ma i sogni rimangono gli stessi. E questa è una delle cose che mi ha insegnato il buon vecchio Lennon. ♥
Spero che vi sia rimasto qualcosa, alla fine della lettura; il "nulla eterno" è preso dalla buon anima di Foscolo.
Imagine è stata pubblicata nell'ottobre del 1971, ma John ha sempre creduto in un mondo migliore: da qui, l'idealizzazione di un mondo perfetto. Ah, c'è anche un accenno John/Paul che non ho potuto evitare ♥
Ancora una volta, miei cari lettori, spero che vi sia piaciuta; un altro piccolo omaggio all'immenso John, che vivrà forevaH.
Hayley