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Autore: ici_tot    09/12/2011    4 recensioni
Steven è stato via per anni a causa del suo ritorno nei SEAL, e finalmente ritorna a casa.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm coming home - McDanno Title: Sad coming back
Pairing: Steve/Danno (of course)
Genre: one-shot, pseudo song-fic
Rating: T
Disclaimer: I own nothing, CBS does.
Notes: 
Ho scritto questa cortissima fan-fiction per liberarmi da un pensiero fissatosi nella mia mente in occasione del mio compleanno. Il mio intento era quello di descrivere lo stato d’animo di Steve ma non ci sono riuscita perché a corto di parole, ma indipendentemente dal risultato finale rimane un pezzo della mia vita poiché so cosa vuol dire andare via e avere voglia di tornare a casa. Rya


Sad coming back
I’m coming home I’m coming home
Tell the world I’m coming home
Let the rain wash away all the pain of yesterday
And all my kingdom awaits and they forgiving my mistakes
I’m coming home I’m coming home
Tell the world I’m coming home    [Skylar]
 
~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O~O

Salutò la sua squadra e poi corse via sotto la pioggia: finalmente, dopo tanti anni, rimise piede a Honolulu, la sua terra, la sua casa. Forse non aveva mai sentito il cuore battere così forte all’annuncio di una missione finita e la possibilità di ritornare. Erano trascorsi anni in cui non aveva fatto altro che correre, sparare, cercare di restare in vita e tutto ciò con un pensiero fisso in testa.

Non gli importava di correre ancora, quindi sotto la pioggia e con lo zaino in spalla raggiunse la scuola e ci si fermò davanti con il fiato corto e con speranza negli occhi e nel cuore. Guardava tutti gli adolescenti uscire e aprire gli ombrelli per ripararsi dalla pioggia ma lui cercava con lo sguardo la monkey di Danno; una ragazza ormai cresciuta dall’ultima volta che l’aveva tenuta in braccio tanti anni fa. In realtà non sapeva bene che aspetto avesse adesso perciò si aspettava che venisse riconosciuto lui. Mentre vagava con lo sguardo sulla folla che fluiva fuori dall’edificio continuando la sua ricerca sentì un distinto “Steven!” e se non si fosse girato in tempo non sarebbe riuscito a prendere al volo Grace senza che cadessero entrambi a terra. Respirare quel profumo così familiare era una delle migliori cose che potessero capitargli. Sentiva Grace stringerlo sempre più forte come se volesse accertarsi che era veramente lui e per rassicurarla le sussurrò piano “Sono io, sono tornato”. Era diventata una ragazza grande ormai pensò Steve cercando di coprire Grace dalla pioggia.

“Mi sei mancato Steven” Disse piano piangendo la ragazza mentre l’uomo la prese in braccio e le disse di tenere l’ombrello per ripararli entrambi. Voleva tenerla ancora in braccio, per sentire il calore di una persona a cui voleva tanto bene contro il suo corpo.

“Tuo padre non ti viene a prendere?”

“Sono cresciuta papà Steve - mise su un dolce broncio – e poi tu sei venuto a prendermi o sbaglio? E siccome anche tu sei mio padre, anche se non biologico, si può dire che mio padre sia venuto a prendermi da scuola nonostante io sia una ragazza grande che sa prendersi cura di se stessa”

Steven sorrise, gli era mancato davvero tutto, anche questo sentir parlare in continuazione tipico di Grace e Danno. Sfilò il cellulare dalla tasca dei suoi cargo e chiamò un taxi che li avrebbe riportati a casa. Prese un bel respiro e chiuse gli occhi per qualche secondo pensando a come sarebbe stato respirare di nuovo l’aria di casa sua, l’odore della brezza che spirava dall’oceano e soprattutto il profumo di Daniel. Prima di arrivare a casa Steven e Grace si fermarono a comprare tutti gli ingredienti necessari a preparare una deliziosa cena con cui accogliere Danno al ritorno da una sua, sicuramente pesante, giornata di lavoro.

Trascorsero le ore fra risate e racconti, ma nonostante la presenza di Grace Steven non riusciva a non pensare al ritorno del suo amato compagno; desiderava stringerlo fra le braccia, sentire i loro corpi a contatto e i brividi lungo la sua schiena scatenati da questo contatto,voleva godere di un suo sguardo pieno d’amore e di un bacio di bentornato. Mentre la ragazza metteva i piatti in tavola il comandante si perse in alcuni ricordi messi da parte nel suo cuore, e la pioggia sembrava aiutarlo a rimembrare momenti passati assieme alla sua famiglia. E un sorriso gli scappò quando sentì il suono del motore della Camaro.

“Danno è arrivato, vado ad aprirgli. Tu cerca di fare qualcosa come – gesticolò con le mani per aria – insomma qualcosa che sembri come una sorpresa; tipo quando si fa la festa a sorpresa però senza urlare o saltare” Fece ancora un gesto con la mano a Steve, voleva che si nascondesse, e poi aprì la porta salutando suo padre.

“L’ho mai detto che odio quest’isola? Perché  abito alle Hawaii? Questa mattina quando sono uscito di casa ero asciutto, invece adesso – e con un gesto delle mani si indicò da capo a piedi – sono completamente bagnato, come se avessi fatto la doccia vestito” L’uomo si tolse le scarpe e dicendo “Che buon profumo Grace. Ma ti ho già detto che non devi ancora avvicinarti ai fornelli perché io non voglio che tu ti faccia male e non possiamo rischiare di far esplodere la casa di McGarrett, perché in questo caso – parlando e intento a gesticolare per sottolineare il concetto non si rese conto della persona che stava appoggiata allo stipite della porta a braccia conserte – rischiamo di doverci nascondere per il resto della nostra vita cercando di non farci trovare da un certo feroce animale che è il proprietario di questa casa” prese a camminare verso la cucina.

“L’ultima volta che ho verificato, Detective Williams, questa era anche la sua casa” Si intromise Steven con un ghigno stampato sulle labbra. Gli piacque sentire la voce di Danno e averlo a pochi metri di distanza. E gli piacque vedere il suo compagno bloccarsi dalla prima parola pronunciata e alzare gli occhi su di lui. Abbandonò lo stipite della porta per avvicinarsi al biondino e fermarsi a solo un passo di distanza da lui.

“Sei tornato” Constatò con ovvietà Daniel come se prima di questa sua affermazione Steve non fosse stato in quella casa, in quella stanza, lì davanti a lui.

“Io sono un uomo che mantiene le sue promesse”

“Quando?”

Aggrottò le sopraciglia “Quando? Quando cosa Daniel? Sono tornato e tu mi chiedi soltanto quando? La mia assenza ti ha reso insensibile per caso?”

 “Io sarei …”

Ma Steve non poteva andare oltre, poiché fremeva dalla voglia di sentire quelle labbra sulle sue e per averle coinvolse Danno in un bacio, un semplice e dolce tocco di labbra .

“Grace ci sta guardando, uomo di Neanderthal!”

Si staccarono rimanendo comunque a una distanza molto ravvicinata e Steve riprese il discorso di prima “Come stavo dicendo, io mantengo sempre le mie promesse ed è per questo che sono tornato. Sono tornato a casa per sposarti Danno”

  
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