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Autore: telesette    09/12/2011    0 recensioni
[Rumble Roses]
Sola nell'oscurità della sua cella, Evil Rose ritrova improvvisamente il filo della memoria e, preoccupata per la vita di sua sorella Reiko, si libera in fretta dalle catene per correre subito in suo soccorso...
500 parole!
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Rumble Roses ( ランブルローズ) è un videogioco di combattimento prodotto e pubblicato da Konami nel 2004 per la PlayStation 2.
Un altro gioco della serie, Rumble Roses XX, è stato rilasciato il 28 marzo 2006 solo per la Xbox 360.
Rumble Roses è l'unico gioco di wrestling in commercio a contare su un roster tutto al femminile. I giocatori possono combattere match singoli o nel fango. Ci sono anche una Modalità Storia ed un'opzione che consente di guardare un match fra due lottatrici controllate dal CPU. 

Rumble Roses' offre un sistema heel/face. Ogni personaggio ha un lato buono ed uno malvagio, il che porta il numero dei personaggi a 22. La maggior parte dei personaggi incomincia come face. Tre di questi ( Bloody Shadow, Candy Cane, ed Evil Rose ), iniziano il gioco come heel. Le varianti alternative vengono sbloccate combattendo con il WOW system. Il gioco è stato pesantemente criticato perché fa presa sul sex appeal per vendere, come la serie di Dead or Alive . Comunque, la serie ha conquistato un ampio numero di fan non solo fra i fans del wrestling reale, ma anche fra quelli dei giochi di lotta e fra quelli dell'animazione giapponese.

Clicca qui per vedere la theme introduttiva del gioco:
https://www.youtube.com/watch?v=70NEiCYm-4k

 

IL RISVEGLIO

 

Buio...

La mente di Evil Rose era avvolta nella più totale oscurità, proprio come la cella ove Anesthesia era solita rinchiuderla al termine di ogni incontro. Da tempo ormai non ricordava più chi era o cosa era… Il dolore che le attraversava il cervello, ogni volta che un avversario le si parava davanti, era un tormento costante; non poteva evitarlo, poteva solo obbedire all’impulso irresistibile del suo sistema nervoso; l’ordine era uno solo: uccidere, uccidere senza pietà!
Incontro dopo incontro, vittoria dopo vittoria, Evil Rose era diventata il terrore di tutto il wrestling femminile. Nessuna lottatrice, anche fra quelle più tecnicamente preparate, poteva sperare di batterla e chi osava sfidarla finiva inevitabilmente al tappeto. Eppure tutto ciò non significava nulla per lei perché, a prescindere dalla sua forza e dalla sua abilità, Evil Rose non aveva idea del perché stesse facendo tutto questo. Poteva definirsi davvero una lottatrice, colei che non attribuiva alcun valore alla vita umana? Che cosa si nascondeva dietro a quella maschera color rosso intenso e ai suoi occhi inespressivi ? Lei non lo sapeva e, per quanto continuasse a chiederselo nei rari momenti di lucidità, ogni volta si ritrovava su quel ring… Con le mani sporche di sangue e un corpo esanime disteso ai suoi piedi.
Legata e ammanettata, contro quella oscura parete fredda e silenziosa, Evil Rose non sapeva neanche dire con certezza se fosse giorno o notte. Ormai aveva perso ogni contatto con l’esterno, e il riposo rigenerante per lei era solo un ulteriore momento di oscurità ( un sonno senza sogni ). 
Tuttavia quella giovane lottatrice, Reiko Hinomoto, per qualche incredibile e assurdo motivo le sembrava familiare. Non sapeva chi era, né da dove venisse, ma sentiva fortemente di essere legata a lei in qualche modo. Prima d’ora non aveva mai provato alcun tipo di sensazione e, guardando Reiko negli occhi, qualcosa le ritornò alla mente: il suo nome, il suo volto… Lei conosceva Reiko, anche se non ricordava dove l’avesse conosciuta, ed era preoccupata per lei.

- Rei… ko… - mormorò ad un tratto Evil Rose, sollevando il capo.

Fuori della sua cella, attraverso le grida concitate dei tifosi, la donna capì che l’incontro era già cominciato. Il torneo Rumble Roses non era affatto una semplice manifestazione di lotta, bensì un paravento necessario a nascondere uno dei più sporchi e malvagi progetti che mai mente malvagia fosse stata in grado di concepire. Ogni lottatrice non era altro che una pedina del perverso gioco di Anesthesia, un corpo da utilizzare per i suoi biechi scopi, e Reiko rischiava di cadere anche lei vittima dei suoi piani. Ora però Evil Rose stava cominciando a ricordare: Reiko non era un’estranea, era sua sorella, per questo doveva correre a salvarla e metterla in guardia dal pericolo che stava correndo.
Con un ruggito terribile, Evil Rose tese i muscoli del braccio e strappò via le catene che la tenevano legata. Ora finalmente sapeva ciò che doveva fare.

- Aspettami Reiko - mormorò. - Sto venendo a salvarti!

 

 

FINE

 

   
 
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