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Autore: ElizabethAudi    09/12/2011    2 recensioni
«Cazzo, quella band è forte!»
Era partito tutto così, mi sembra.
Con una frase così semplice e innocente, detta così, presi dal momento.
La tipica frase che andava detta e poi dimenticata, insomma.
(...) IN PROGGETTAZIONE.
Questa è una stupida fanfiction/quellochecavoloè per dimostrare quanto la musica possa avvicinare le persone.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And all the roads that lead to you were winding.

Today is gonna be the day
That they're gonna throw it back to you
By now you should've somehow
Realized what you gotta do
I don't believe that anybody
Feels the way I do about you now.

 
«Cazzo, quella band è forte!»

Era partito tutto così, mi sembra.
Con una frase così semplice e innocente, detta così, presi dal momento.
La tipica frase che andava detta e poi dimenticata, insomma.

Oltre al fatto che avevo assistito alla prima prova giusto come pretesa per rivedere il bassista,
il classico amico storico che non scompare mai.

Rimasta ammaliata dai movimenti delle dita del chitarrista,
dagli occhi arrangiamenti del secondo chitarrista
e dall'intraprendenza del cantante ho pensato ok, questi sono dei tipi a posto!,
e subito rimossi pensieri superficiali, capendo che quella piccola band di mocciosi avrebbe combinato qualcosa.

«...ah, domani abbiamo le prove, vieni?»

Backbeat the word was on the street
That the fire in your heart is out
I'm sure you've heard it all before
But you never really had a doubt
I don't believe that anybody feels
The way I do about you now.

Ehi, e com'era bello assistere. Gran casinisti, a dir la verità.
Il bassista e il secondo chitarrista non facevano altro che bisticciare su chi andava a tempo e chi no;
il cantante continuava a cantare;
il batterista - che, a dir la verità, cambiava spesso - sbuffava per l'interruzione della sua arte;
il bassista si sedeva sull'amplificatore, come se l'avessero fatto cadere dalle nuvole e, infine,
il chitarrista urlava a tutti di starsi zitti e di starlo ad ascoltare.
Povero, basso e tenero com'era, nessuno lo stava mai ad ascoltare.
O, almeno, finché non minacciava di morte qualcuno.

Mi facevano venire il mal di testa, in effetti.
«Ci andiamo a fumare una sigaretta?»
In genere, a interpretare i fan della band c'era anche - vediamo, come posso soprannominarlo? -
ska-p - gli chiederò il consenso per questo nomignolo esclusivo per questa storia -.
Mh. Altro genio ingannatore.
Sembra tanto lindo e pinto le prime volte che gli parli, poi ti rendi conto di non riuscire a capire realmente il suo carattere.

Chissà, forse sarò solo io a vederla così. Ho pur sempre dei giudizi particolari delle persone, io.
Comunque sia, non era per niente una cosa spiacevole passare due ore a sentirli bisticciare/urlare/arrangiare/ridere/cazzeggiare/ronfare...ah, suonare.

And all the roads we have to walk along are winding
And all the lights that lead us there are blinding
There are many things that I would
Like to say to you
I don't know how.


E' stato curioso notare come mi ci affezionavo sempre di più.
Qua
si la consideravo la mia band, cosa che ora come ora mi fa ridere.
Quindi composta da persone che sono state importantissime per me, facendomi passare delle giornate indimenticabili e facendomi divertire sul serio. E, sapete, queste persone sono ancora qui, disposte a rimanere ancora al mio fianco, nonostante tutto.
Questa è una stupida fanfiction/quellochecavoloè per dimostrare quanto la musica possa avvicinare le persone.


Because maybe
You're gonna be the one who saves me ?
And after all
You're my wonderwall.




Note dell'autrice.

Questa era la prima parte, dove i diretti interessati capiranno immediatamente il messaggio.
La seconda parte, e forse anche terza, con la fanfiction in sé, arriverà a breve.
Ellie.




   
 
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