Serie TV > One Tree Hill
Segui la storia  |       
Autore: Angye    10/12/2011    0 recensioni
La storia inizia nell'episodio 3x14 "Un istante per sempre". Cosa sarebbe accaduto se Brooke fosse tornata di notte da New York, ma le scuse di Lucas non fossero bastate a giustificare la presenza di Peyton nel suo letto? Una lite che sconvolgerà gli equilibri, portando Brooke lontana da Tree Hill per un intero anno. Quando tornerà sarà ancora innamorata di Lucas? E lui di lei?
Storia sospesa, ma non abbandonata; riprenderà non appena possibile
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brooke Davis, Lucas Scott, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                                                                                                                                                                                    


Aprì la porta lentamente, quasi temesse che il minimo rumore scalfisse l’oscurità che corteggiava dolcemente la stanza. Il letto a tre piazze era semi nascosto nel buio, sebbene uno spicchio di luna filtrato dalla finestra di fronte, dalle tende accostate, lasciasse intravedere il profilo sinuoso di una gamba muscolosa. Le lenzuola candide coprivano alla meglio la figura distesa e profondamente addormentata. Il respiro regolare e sereno, significava che la persona stava facendo sogni d’oro.
In punta di piedi avanzò verso il letto, il cuore che batteva più veloce, fino a raggiungere il comodino. Avvicinò una mano alla lampada, mentre un tremito infantile s’insinuava sulla sua pelle: si sentiva spaventata ed eccitata, proprio come quando, da bambina, giocando a nascondino si divertiva tremendamente a scoprire i mille nascondigli delle sue amiche e amava provare quella morsa allo stomaco quando una di loro saltava fuori, spaventandola.
Pigiò leggera l’interruttore dorato, parte integrante della base della lampada e questa si accese, emanando un sommesso click. Una luce fioca e dorata illuminò tutto per un raggio di un metro e mezzo, rivelando il raffinato intaglio della spalliera di legno del letto e la testa bionda adagiata sul cuscino proprio accanto al comodino. Brooke sorrise dolcemente al volto angelico e rilassato di Lucas, accarezzato a tratti dalla lampada. Si chinò per sfiorargli una guancia con le dita sottili e il tocco leggero bastò per ridestare il giovane. Gli occhi chiari saettarono per la stanza, sorpresi, confusi. Poi Lucas si voltò e la vide. E il suo sguardo cambiò ancora, stavolta quasi d’istinto. Sembrava spaventato. Una morsa, simile a quella a cui aveva ripensato poco prima, quella che accompagnava lo spavento quando una delle sue amiche saltava fuori da un nascondiglio, ma molto più feroce e cattiva, le strinse lo stomaco. Perché il suo ragazzo non sembrava felice del fatto che lei fosse tornata quella notte stessa da New York, per lui?
Aveva preferito la sua vita genuina e sincera a quel mondo fatto di droghe e abusi. Eppure Lucas, il suo angolo sicuro, non sembrava felice di vederla. Non l’aveva accolta sorridendo e non l’aveva trascinata di botto sul letto, per fare l’amore. O, semplicemente, per dormire abbracciati, persi l’uno nel respiro dell’altro. Alla luce della lampada d’oro, i riccioli morbidi dai toni del mogano sobbalzarono quando, il movimento Lucas fece per mettersi dritto, provocò un mugolio dall’altro lato del letto che fece sussultare Brooke. Sconvolta, la ragazza sgranò gli occhi verdi, cercando di frenare il nodo che sentiva stringersi alla sua gola. Le labbra carnose e ben delineate si tesero in una smorfia di dolorosa comprensione. Le bastò afferrare il lenzuolo e scostarlo per vedere i capelli biondi di Peyton che ricadevano scomposti sul cuscino accanto a quello del ragazzo.
Fulminò Lucas con un’occhiata d’odio puro e si precipitò fuori, prima che lui potesse emettere alcun suono.
- Brooke!.- la rincorse per il corridoio dell’albergo, ignorando il fatto che fossero passate le tre di notte e che Whitey li avrebbe scuoiati vivi se si fosse accorto che non erano nelle loro camere.
- E io che sono anche tornata prima da New York, per te! Che idiota!- esclamò, mentre camminava impettita verso una meta ancora non definita. Bastava che fosse lontano da lui. E da lei.
- Brooke, non è successo niente!- la prese per un polso, costringendola a voltarsi e guardarlo.
- Era ubriaca, io ho dormito sul pavimento. Che ne è stato del discorso sulla fiducia reciproca? Sai che Peyton ha bisogno di noi, ora.- le disse,guardandola con aria condiscendente.
Il fuoco prese ad arderle dentro. Non poteva resistere senza sputargli contro tutto quello che sentiva.
Assottigliò pericolosamente gli occhi, diventando una pantera bellissima pronta all’attacco.
- Tu, maledetto ipocrita!- sbottò, puntellandogli un dito sul petto. – Ho sopportato mordendomi la lingua ogni tua stupida osservazione riguardo la mia insicurezza. Ho sopportato che continuassi a vederla, senza di me. Ho sopportato la vostra amicizia, - sputò la parola con ironia.- perché tu non mi reputassi infantile. Ho sopportato che andassi in viaggio con lei, per accompagnarla da Ellie, nonostante l’ultima volta tu ci fossi quasi andato a letto. Ho sopportato che tu sapessi abbastanza di lei da poter spedire i suoi disegni, ma non abbastanza di me per poter fare altrettanto. Ho sopportato che tu tenessi le sue cose, facendolo passare per un modo per tenere a mente quanto mi avevi ferita. Ho sopportato che tu mi abbia scritto le stesse identiche parole che avevi scritto a lei. Ora basta. Tu mi hai ferita, tu mi hai tradita con la mia migliore amica, tu mi hai spezzato il cuore. Maledetto egoista, invece di fare di tutto per riconquistarmi, per dimostrarmi che stavolta io venivo prima di lei, lasci che dorma tranquillamente al tuo fianco. Era ubriaca? Ma certo, povero Lucas, costretto ad assistere una dolce e sexy inferma, da cui è anche incredibilmente attratto. Potevi andare a dormire da Tim o da tua madre. O nell’atrio, ovunque. Ma non con lei. Non sapendo quanto mi avresti ferita. Sei un bastardo.- concluse, dandogli una spinta violenta.
Come richiamata dal nulla, Peyton fece capolino dal corridoio, raggiungendoli.
- Brooke, è stata tutta colpa mia, ero così triste per via di Ellie e Rachel mi aveva offerto da bere e io ho esagerato e…- tentò di dire, affiancando Lucas.
- Ma certo, Peyton. Come al solito è colpa degli altri se tu ti comporti da stronza. Ma che razza di amica sei?- le sputò addosso.
- Stai esagerando, Brooke.Ti ripeto che non è successo niente.- s’intromise Lucas.
Brooke sollevò la testa per guardarlo, incredula e ferita. – Come osi? Esagerare? Si, ho esagerato. Ho esagerato nella mia ingenuità quando vi ho perdonato e mi sono fidata di voi. Siete fatti l’uno per l’altra. Spero che siate felici nella vostra cattiveria. – aggiunse, voltandosi per tornare nella hall.
- Brooke, dove vai?- le domandò dolcemente Haley, che aveva aperto la porta con la camicia di Nathan addosso.
- Prendo una stanza.- rispose, mentre le braccia dell’amica arrestavano la sua marcia.
Sapeva che tutto l’albergo l’aveva sentita e ne era fiera. Fiera di essersi fatta valere, di non aver sopportato ancora di fare da terzo incomodo. Ma il dolore bruciava dentro in modo violento, come una tempesta che infuria senza tregua.
- Puoi stare qui, se vuoi.- le sussurrò Haley, abbracciandola. Nathan, comparso dietro di lei annuì violentemente col capo.
- Non importa, sul serio.- sapeva che lui, che loro la stavano guardando. Non avrebbe dato loro la soddisfazione di vederla cadere, ancora. Mai più.
- Che farai?- domandò ancora Haley.
- La gara, ovviamente.- rispose Brooke, allontana dosi verso le scale.
 
Haley sospirò, dispiaciuta. Brooke non meritava di soffrire così. Era stata lei a darle un posto dove stare, quando si era ritirata dalla turnée.  Lei l’aveva difesa, lei aveva fatto ramanzine a Nathan.
Le braccia di suo marito le cinsero le spalle e lo seguì in camera, lanciando uno sguardo di rimprovero a Peyton e Lucas, ancora immobili in corridoio.
 
La stanza che le aveva dato il ragazzo della hall era carina, anche se piccola. Era stata una sua richiesta. Sentiva un grande vuoto dentro, non aveva bisogno di altri spazi enormi da colmare.
S’infilò sotto le coperte, senza smettere i tremare. Si sentiva triste, tradita, impaurita, arrabbiata.
Le lacrime scivolavano lungo le guance candide, per poi depositarsi come cristalli argentati sul cuscino. La notte l’avvolse, cercando forse di placare il suo dolore. Un raggio di luna le accarezzò il viso e Brooke chiuse gli occhi, concedendosi il piacere di quella magia.
Il mattino venne troppo presto, la luce del sole l bruciò gli occhi. Si alzò e s’infilò sotto la doccia.
Aveva bisogno di mettersi a nuovo: il torneo sarebbe cominciato di lì a poco e loro sarebbero stati lì. Infilò la divisa e si sistemò i riccioli scuri. Si truccò con semplicità, non voleva mostrarsi desiderosa di competizione con la sua ormai ex migliore amica. Un lieve tocco sulla porta la fece sussultare.
-Sono Haley, sei pronta?-
Brooke aprì la porta e uscì. Haley le prese un braccio, tenendola stretta. – Stai bene?- le chiese.
- No, ma nessuno dovrà saperlo.- rispose, sincera.
- Posso fare qualcosa per te?- domandò l’amica.
 - Se dovessi capire che sto per mettermi a piangere, fermami, d’accordo?-
- Contaci.- mormorò la ragazza, sorridendole con dolcezza.
Arrivarono nella sala del torneo e Brooke vide la chioma dorata di Peyton spiccare accanto a quella di Lucas. Entrambi si voltarono a guardarla, colpevoli, dispiaciuti. La bionda si incamminò verso di loro.
- Un’altra cosa. -  sussurrò Brooke a Haley. – Non permettere né a lei, né a lui di avvicinarsi a me. -
- Brooke, per favore ascoltami. Sono davvero dispiaciuta ma ti giuro che abbiamo solo dorm…- cominciò Peyton, fermandosi di fronte a lei. Haley scosse il capo comunicando tacitamente con la ragazza e la raggirò, trascinando Brooke con se. Peyton sospirò, alzando le spalle in direzione di Lucas che le stava guardando.
Anche il ragazzo tentò più volte di avvicinarla, ma le dirottazioni di Haley furono magistrali.
Il torneo fu un disastro, sebbene Brooke, riuscì a salvare il salvabile mettendo in scena uno strano e divertente balletto che coinvolse il resto della sala.
All’uscita dall’albergo, i due nemici si fecero di nuovo sotto, approfittando del fatto che Haley fosse ancora intenta a istruire Nathan su come caricare le valige sul pullman della scuola.
- Brooke, devi ascoltare.- le disse Lucas, togliendole la maniglia del trolley delle mani.
Lei sollevò un sopracciglio. – Devo?- sorrise. – Non sei nelle condizioni di dare ordini.-
- Per favore.- aggiunse Peyton per lui.
Brooke sospirò. – Su, avanti, parla.- lo invitò, incrociando le braccia.
- Io ti amo, Brooke. Mi dispiace se ti ho ferita, se sono stato stupido a non pensare a quanto ti avrebbe fatto male saperci nello stesso letto.- mormorò. – Ma Peyton stava davvero male, per Ellie e ci siamo ripromessi di restarle accanto.- aggiunse.
- Sei la mia migliore amica, Brooke. Non ti ferirei di nuovo.- intervenne la bionda.
- Lucas, com’è che ti dice sempre Peyton? “Tu mi salvi sempre”. E’ vero. Sei sempre pronto ad accorrere quando ha bisogno. Che meraviglia, no? Una persona su cui poter contare. Sempre. Ma per me, Lucas? Quand’è che ci sarai? Solo perché non passo la giornata a parlare dei miei problemi, non vuol dire che io non ne abbia. Ma tu non mi salvi, Lucas.- sussurrò la ragazza. – E tu, Peyton. Perché quando ti sei infilata in quel maledetto letto non hai pensato per un attimo a me?
La verità è che sono stanca. Stanca si sentirmi insicura, di temere che tra voi due possa accendersi di nuovo la scintilla. Stanca di sembrare patetica per via della gelosia. Non è stato il trovarvi insieme a mandarmi su tutte le furie. E’ stato il capire che voi non avete capito quanto male mi avete fatto la prima volta e il vedere che non prestate ugualmente attenzione alle cose  che potrebbero ferirmi ancora. – si avviò verso un’auto bianca arrivata da poco, strappando il trolley dalle mani del ragazzo.
- Dove stai andando?- le chiese Lucas, correndole dietro.
- Lontano da qui.-
- Brooke, che stai dicendo?!-
- Parto, Lucas. Ho bisogno di stare lontana per un po’. Haley penserà a spedirmi le carte per il cambio di scuola  quando saprò la mia destinazione.- rispose, mentre il tassista caricava le borse nel bagagliaio.
- Non puoi andartene. Ho bisogno di te. – la implorò Lucas.
Brooke lo guardò, la portiera dell’auto li separava. Sorrise forzata e triste. – Spero di riuscire a dimenticare, un giorno. Di tornare a volervi bene senza ombre.- mormorò.
- Quando tornerai?- le urlò Lucas, mentre il motore si accendeva.
- Non lo so, davvero non lo so. -rispose sottovoce Brooke.
Il taxi partì diretto all’aeroporto, lasciando una scia di polvere.
- Ti aspetterò.- disse Lucas, mentre osservava i riccioli ramati dal vetro.
                                                                                                            
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > One Tree Hill / Vai alla pagina dell'autore: Angye