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Autore: Blissa    11/12/2011    0 recensioni
Ho preso dieci fogli,su dieci fogli ho scritto parole, dieci fogli ho strappato e gettato nel cestino della carta straccia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10 Dicembre 2011

Ci sono quelle giornate crudeli dove tutto è come sembra e non c'è più spazio per le illusioni.

Cominciano con risvegli malinconici, dopo un sonno tormentato,faticosamente conquistato dopo essere stata mezz'ora accasciata davanti alla porta di casa singhiozzando come una bambina mentre l''unica persona di cui ti fidi ti abbandona in sella alla sua bici.

Che si fottano,lui e la sua bici.

L'hai costretto a rimanere  sotto casa tua per non si sa quanto tempo, per parlare di qualcosa che era rilevante solo per te. Il fatto è che nemmeno tu sai bene cos'è. Magari la paura o forse la gelosia, anche se in questo caso coincidono quasi alla perfezione.

Dopo la tua imbarazzante performance quindi,ti senti veramente patetica e speri che la notte ti porti consiglio.

Cosa che non succede mai.

Questi giorni così grigi però hanno un lato positivo: i raggi di sole che puntualmente accompagnano tutti i rimorsi,l'imbarazzo e il disagio del risveglio dopo una serata disastrosa, ti sbattono in faccia la seguente verità: te la sei cercata. 

Che ti serva di lezione.

**               

 

29 Marzo 2011

Vai ai giorni in cui lui mi baciava piano e io credevo che le cose non sarebbero potute andare meglio di così. Diceva di volermi bene e lo diceva in un modo solo suo, che non lasciava posto a dubbi o incertezze. Non lo faceva solo con la bocca,ma anche con gli occhi. Loro ridevano con lui,parlavano con lui ed io ero certa che non potessero dire bugie.

Con mani grandi e sicure scioglieva i miei ricci vaporosi e ribelli, con le sue labbra esperte guidava le mie che non si erano ancora abituate a quella danza d'affetto che erano i nostri baci.

A volte ridevo senza motivo e lui fingeva di arrabbiarsi,chiedendomi cosa ci fosse di tanto divertente. In realtà era solo serenità allo stato puro. Col tempo infatti mi sono convinta che la felicità,come l'ebbrezza, sia fatta di questo: ridere senza motivo.

Rannicchiata sulle sue ginocchia pregavo che il tempo non passasse mai,ma il buio arrivava presto e davanti al portone di legno di casa mia ci salutavamo.

L'amore giovane è così bello: non ha bisogno di altro oltre a se stesso.

  
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