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Autore: Secret Whispers    12/12/2011    0 recensioni
Questa fanfiction è pubblicata come premio per la Caccia alla Pecorenna organizzato dal Secret Whispers GDR Forum.
"Hikaru è una Cacciatrice della periferia di Tokyo. Ha appena incontrato Shiri, Cacciatrice senza saperlo, e insieme al proprio Osservatore l'ha messa al corrente della sua natura. Inaspettatamente entusiasta a quella scoperta, Shiri ha insistito per accompagnare la sua nuova amica all'inaugurazione di un nuovo locale notturno, alla quale Hikaru è sicura ci sarà movimento di “sanguisughe”, come lei chiama i vampiri."
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fiction che segue è pubblicata poiché la sua autrice, Simdaka, è vincitrice della caccia alla Pecorenna indetta dal Secret Whispers nel mese di Dicembre 2011 per Natale; previo suo consenso la fiction è stata esposta sull'account.

 

Titolo: Prescelte
Autrice: Simdaka
Fandom: Hikaru x Shiri, Hikaru x Miwako, Buffy the Vampire Slayer.
Personaggi: Hikaru Maeda, Shiri Inoue e, indirettamente, Miwako Ine e Vardys Darkbreaker.
Avvertimenti: ritengo necessario informare chi conosce il Buffyverse solo marginalmente che nell'ultima stagione del telefilm il sistema che vedeva Buffy unica Cacciatrice al mondo è stato sovvertito, portando all'attivazione contemporanea di tutte le potenziali. Per questo nella mia fan fiction troverete più di una Cacciatrice, e nel mondo in cui è ambientata è una cosa normale.
Genere: yuri
Breve introduzione: Hikaru è una Cacciatrice della periferia di Tokyo. Ha appena incontrato Shiri, Cacciatrice senza saperlo, e insieme al proprio Osservatore l'ha messa al corrente della sua natura. Inaspettatamente entusiasta a quella scoperta, Shiri ha insistito per accompagnare la sua nuova amica all'inaugurazione di un nuovo locale notturno, alla quale Hikaru è sicura ci sarà movimento di “sanguisughe”, come lei chiama i vampiri.
N.d.A: è vero, questa è la seconda fan fiction della mia vita ed è la seconda che vede Hikaru come protagonista, ma da tanto desideravo utilizzare questa canzone nella mia role Hikaru x Shiri che, purtroppo, è stata chiusa per inattività della mia partner. Questa fan fiction è il mio modo per riscattare quell'idea altrimenti irrealizzabile, e nello stesso tempo di chiudere idealmente quella role e aprire la nuova role di Hikaru con Miwako.


We are the chosen ones, we sacrifice our blood,
we kill for honor.
We are the holy ones, our armor stained with blood,
we killed the dragon.
We're the chosen ones.

It seems to me like an army without men,
so many years, too many battles.
We've finally arrived, now we're standing at the gates,
heroes of the day, legends forever.


The Chosen Ones – Dream Evil


Il “Good Vibe”, in effetti, emanava potenti vibrazioni positive: la musica era trascinante e non troppo alta, gli alcolici ammiccavano dal ripiano del bancone centrale e i feromoni quasi erano visibili a occhio nudo. Se leggendo il volantino, quel pomeriggio, Hikaru aveva ipotizzato che l'inaugurazione avrebbe attirato le sanguisughe come mosche al miele, varcando la soglia del nuovo locale la sera stessa ne ebbe la certezza. E un'altra cosa di cui era certa e che la irritava terribilmente era l'eccitazione di Shiri; c'erano mille motivi per cui la presenza della ragazza rappresentava un errore e un rischio che normalmente la Cacciatrice non si sarebbe mai permessa, ma sembrava che altri mille motivi rendessero quella situazione intrigante, per Shiri. Ma Hikaru non aveva alcun diritto di decidere per una ragazza appena conosciuta, e solo ripetendosi questo più e più volte si era finalmente decisa a portarla con sé. E poi...

Shiri è una Cacciatrice, proprio come me.

Anche di questo fatto Hikaru aveva avuto il sentore prima di riceverne conferma. L'alchimia tra Cacciatrici è innegabile, ma stavolta c'era stato qualcosa di più alla base del loro reciproco riconoscimento. Nella fattispecie, Hikaru si era rivelata per quel che era salvando la vita a Shiri, e quest'ultima aveva dimostrato a sua volta capacità fuori dal comune.

Ma lei non sa ancora cosa questo significhi.

Daichi, suo padre e Osservatore, aveva fatto una delle sue indagini rapide ed efficienti, e aveva appurato la natura della ragazza; aveva scoperto anche che il suo Osservatore non era reperibile, e non lo era da molto, troppo tempo...

Morto, sicuramente. E la sua Cacciatrice lasciata al suo destino senza nemmeno conoscerlo.
In tutto questo, io.
Io ho dovuto presentarle il suo futuro, io l'ho accompagnata a farlo.


Prescelte, ecco cos'erano. Ma prescelte da chi? Hikaru se lo chiedeva spesso, con la rabbia rassegnata con cui era cresciuta. Perché lei, perché loro, perché delle bambine? E perché stavolta era toccato a lei dare ad una nuova Cacciatrice la notizia che le avrebbe sconvolto la vita? Hikaru non avrebbe mai voluto quella responsabilità, non avrebbe mai voluto essere la causa dei guai di un'altra ragazza come lei. Eppure erano lì, a dare la caccia ai guai prima che i guai trovassero loro.

E questo è il nostro destino.

Ma non era il momento di perdersi nei propri pensieri, quello: era il momento di tenere gli occhi aperti, perché c'erano già almeno tre vampiri tra il bancone del bar e la postazione del DJ. Hikaru rivolse a Shiri uno sguardo eloquente, indicando alla ragazza con un cenno della testa la coppia seduta al bancone; lei aveva un caschetto di capelli biondi e un piercing sul sopracciglio destro, ed era vestita come se avesse voluto essere sexy senza averne il coraggio, con un risultato a dir poco goffo che alternava una minigonna microscopica ad una maglietta con il collo alto e le maniche lunghe. Ma sotto la minigonna aveva dei gambaletti che le arrivavano a metà coscia, lasciando scoperto uno degli spuntini preferiti delle sanguisughe, l'arteria femorale. Lui aveva lunghi capelli castani raccolti in una coda di cavallo, un giubbetto di pelle marrone aperto su una t-shirt bianca che faceva pensare a Fonzie e jeans strappati alle ginocchia. La ragazza tentava, ad intervalli regolari, di tirar giù la minigonna che stando seduta le si sollevava, scoprendo gran parte delle sue cosce nude, e il ragazzo, che sembrava di poco più grande di lei, stentava a distogliere lo sguardo da esse. Poteva sembrare una scena assolutamente normale di giovani in cerca di qualcuno con cui scaldare la propria nottata, ma Hikaru notò un dettaglio che sarebbe facilmente sfuggito ad un osservatore casuale: il ragazzo aveva ordinato un drink ma non si era preso la briga di berlo, a differenza della ragazza che dava al proprio lunghe sorsate avide, cercando nell'alcool la disinibizione che le avrebbe reso più facile il gioco del corteggiamento.
Shiri seguiva la scena con attenzione, quasi corrugando la fronte nella concentrazione di capire cosa avesse attirato l'attenzione della compagna, ma quello che accadde un istante dopo non lasciava spazio a dubbi.
La ragazza, che aveva finito il proprio drink, si allungò sul bancone per parlare al barman, scoprendo, nel movimento, le cosce semiaperte; si intravedevano le mutandine nere, ma Hikaru era certa che il ragazzo non fosse interessato a quelle. Quando portò una mano sulla coscia di lei, andò subito a cercare con i polpastrelli il punto pulsante dove il sangue scorreva rapido, vivo... Irresistibile. Fu allora che lui si leccò le labbra, mostrando per un momento i canini totalmente estesi.

Molto stupido, pensò la Cacciatrice, ormai sicura che il ragazzo avrebbe invitato la ragazza a seguirlo fuori per poterla mordere indisturbato. Shiri fece come per muoversi verso la coppia, ma Hikaru la prese per un braccio, fermandola. Il contatto con la pelle calda della ragazza, però, le uccise le parole in gola e quasi la paralizzò sotto un'ondata di desiderio del tutto inaspettata. Per un istante la ragazza avvertì fin dentro le viscere come l'incontro di due potenti energie, ma l'istante successivo tutto ciò a cui riusciva a pensare era il corpo di Shiri, adesso premuto contro il proprio, e le sue labbra che si incollavano alle proprie. Solo una minima parte di Hikaru era sconvolta da quella voglia improvvisa e travolgente, mentre tutto il resto di lei chiedeva di più, affamato; quindi la sua mano destra si intrufolò senza indugio sotto la camicia di Shiri, sollevandola nella sua risalita verso i seni. Shiri non era nemmeno lontanamente contrariata da tutto questo e, anzi, prese a sua volta ad esplorare le forme di Hikaru con mani avide.

Se solo si fossero guardate attorno, le ragazze avrebbero visto che quello che aveva travolto loro stava accadendo con la stessa intensità a tutti i presenti all'interno del “Good Vibe”, facendo del locale un'estemporanea, immensa orgia. Ma Hikaru era troppo impegnata a far scivolare la propria lingua dalle labbra di Shiri giù sul suo collo fino ai seni ormai liberi dalla camicia, finita chissà dove, per rendersi conto di qualunque altra cosa. Per questo fu traumatico il momento in cui, una manciata di secondi dopo, l'eccitazione che le annebbiava la mente lasciò Hikaru con la stessa repentinità con cui era arrivata.
«Che diavolo...?»
Trovando nello sguardo di Shiri il proprio stesso smarrimento, la ragazza finalmente volse lo sguardo all'intorno; giovani di tutte le età erano ancora avvinghiati in effusioni al limite della decenza in ogni angolo del piccolo locale; le labbra, le lingue, le mani danzavano sui corpi come poco prima i corpi avevano danzato sulla pista da ballo; i barman avevano mollato gli shaker e le bottiglie ed erano impegnati in un'intricata cosa a tre, e persino sul tavolo da biliardo in fondo alla sala si stava svolgendo dell'attività confusa che coinvolgeva diverse persone. In questo caos anche i vampiri avevano mollato tutti i freni, a partire dal Fonzie al bancone del bar che in quel momento era inginocchiato con la testa tra le gambe della bionda, che gridava di dolore e di piacere mentre lui le succhiava con foga l'interno coscia.
«Dannazione!»
Hikaru scostò bruscamente Shiri e la gente che le intralciava il cammino e tirò fuori il paletto di frassino dall'ampia tasca dei jeans dove lo teneva: non c'era più motivo di prestare attenzione alla forma, le sanguisughe avevano scoperto le carte. Ora era tempo di morire.

Sembrò quasi che con la nuvola di cenere che si sollevò dal punto in cui il vampiro si trovava prima che la Cacciatrice lo impalettasse si fosse dissolta quella sorta di magia che aveva gettato gli avventori del locale nella lussuria più sfrenata e animalesca, e i gemiti e i risolini e le parole fossero stati messi a tacere con il gesto di Hikaru. Ma il silenzio, rotto solo dalla musica che per tutto il tempo aveva continuato a suonare dalle casse, durò poco: il grido di terrore della bionda inaugurò il panico. Ma era tardi per le fughe precipitose verso l'uscita, il passaggio verso la quale era bloccato da quattro vampiri, una donna di colore e tre uomini di cui si notavano solo i ghigni soddisfatti.
«Festa!», gridò uno di loro, come un segnale, e Hikaru si rese conto con orrore che il “Good Vibe” ospitava tanti non morti quanti vivi, e che i primi erano stati autorizzati ad avventarsi sui secondi a piacimento. Hikaru non ebbe nemmeno tempo di imprecare, e già si ritrovò a lottare contro un vampiro moro che doveva averla trovata succulenta.

E dove poco prima c'era stata la potenza creatrice del sesso, ora si abbatteva la furia distruttrice della morte. Era il regno dei vampiri.

Erano tanti ed erano eccitati, ma non avevano previsto la presenza di due Cacciatrici: prima di perderla di vista nell'ammasso di corpi in agitazione, Hikaru vide che Shiri aveva fatto esattamente quello che lei l'aveva pregata di evitare, e cioè combattere. La ragazza non era addestrata, è vero, ma pur nella concitazione di quei frenetici momenti Hikaru ebbe modo di constatare che quello che aveva ricevuto lei stessa proprio quel pomeriggio era stato solo un assaggio delle capacità nella lotta di Shiri.

Ma la sua ferita...!

Questo pensiero fu l'unico che Hikaru si concesse, prima di dover rivolgere tutta quanta la propria attenzione alle due vampire che, una di fronte e una di dietro, la stavano attaccando. Doveva fare in fretta, la Cacciatrice sentiva le grida delle persone che mentre lei era impegnata a difendersi venivano morse, dissanguate, uccise... Quante sono, di già? Quante ne salverò? Salverò Shiri? Ad ogni calcio, pugno, colpo di paletto corrispondeva un grido di rabbia di Hikaru. Quanti sono, ancora? Quanti ne ho uccisi? Li ucciderò tutti?

Si, li uccise tutti. Solo quelli che erano fuggiti si salvarono. Tra gli umani molti erano stati morsi o feriti, ma solo tre furono le vittime. Una di esse era Shiri.
La musica aveva lasciato il posto alle sirene. La gente era fuggita, erano rimasti solo coloro che erano con chi era rimasto ucciso, sconvolti, in lacrime, sporchi di sangue proprio o altrui. A terra bicchieri e cubetti di ghiaccio infranti, e un sottile strato di cenere. Hikaru stava in piedi in mezzo al locale vuoto sui cui aleggiava l'odore di morte che l'indomani sarebbe già sparito, e fissava il corpo di Shiri riverso a terra, immobile.

Se mi inginocchio accanto a lei, se le prendo la mano...
Sarà Shiri quella a cui dirò addio, non un'altra Cacciatrice caduta nella sua battaglia.


Non era la prima, non sarebbe stata l'ultima. Anche agli occhi della gente che aveva vissuto tutto ciò sarebbe stata un'eroina solo per un giorno, e per sempre soltanto una leggenda.

Come me. Io non sono Hikaru Maeda. Io sono la Cacciatrice.

Il cellulare le squillò nella tasca dei jeans.
«Hikaru!», fece suo padre quando lei accettò la chiamata; «è arrivato qualcosa in città. Lo hai avvertito?».

Oh, si: lo aveva avvertito. Ed era suo compito dargli il benvenuto.
Hikaru voltò le spalle a Shiri e uscì dal locale.

Il lavoro di una Cacciatrice finisce solo con la sua morte.
  
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