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Autore: marphell    12/12/2011    3 recensioni
Anche quest'anno è arrivato il Natale... e anche se non è più bello come quando eravamo piccoli possiamo scrivere storie che ci rallegrano e ci fanno sognare. Jisbon natalizia ;)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Christmas coffee

 

Scendo dalla mia macchina, parcheggiata al CBI, e mi dirigo verso il mio ufficio. Questa notte non ho chiuso occhio, anche perchè sono tornata a casa a mezzanotte e tenendo conto che la sveglia suona alle cinque e mezza, avrei dormito poco comunque.
Le porte dell'ascensore si aprono e percorro il corridoio che mi porta davanti al mio ufficio: non c'è nessuno, o quasi; potrei mettere la mano sul fuoco che Van Pelt sarà la prima ad arrivare, seguita da Cho e poi da Rigsby. Jane, inutile dirlo, arriverà alle dieci, con la sua solita calma e allegria. Mentre appoggio la giacca e la borsa nel mio ufficio, non sento neanche i passi dietro di me, tanto sono assorta nei miei pensieri.
-Buongiorno Lisbon!- quella voce familiare mi fa sobbalzare, mi giro per confermare la fonte: Patrick Jane.
-Jane! Accidenti! Mi hai spaventata! Ma che ci fai già qui? Di solito arrivi alle dieci e te la prendi comoda!- mi guarda con uno di quei suoi sorrisi a trentadue denti.
-Sto bene Lisbon, grazie per avermelo chiesto. Ti ho preparato una tazza di caffè, visto che stanotte non hai dormito.- mi porge una tazza di caffè fumante che accetto volentieri.
-Grazie.- ormai non gli chiedo neanche più come fa a sapere che non ho dormito, ho capito che lo sa e basta.
Dopo aver bevuto qualche sorso, lo guardo: è sempre lì, sorridente di fronte a me. I suoi occhi sono fissi su di me e se non faccio qualcosa, arrossirò molto presto.
-Allora, cosa stai tramando? Come mai sei qui così presto?-
-Come sei malfidente Lisbon, credi davvero che stia architettando qualcosa? Non posso essere semplicemente venuto in orario, per una buona volta?- sono riuscita nel mio intento, ha smesso di fissarmi e si è seduto sul divano.
-Mmh... scoprirò cosa stai combinando.-
Finisco di bere il mio caffè e sporgo la testa fuori dal mio ufficio per vedere se sta arrivando qualcuno: le porte dell'ascensore si aprono svelando una Grace Van Pelt pimpante e pronta a lavorare. Proprio mentre sto per tornare nel mio ufficio, sento una voce chiamarmi.
-Agente Lisbon, può raggiungermi in ufficio un attimo?- mi giro e vedo Wainwright che mi fa cenno con la mano di andare verso di lui.
-Certo signore.- saluto Grace ed entro nell'ufficio del capo.
-Eccomi capo.- Wainwright è seduto alla scrivania e muove velocemente la penna.
-Buongiorno agente. Allora, l'ho convocata perchè, come lei sa, il 22 dicembre cominciano le vacanze di Natale. Ecco, volevo invitarla al piccolo party tra colleghi che si terrà al ristorante qui di fronte alle 20.00 del 21 dicembre. Ovviamente se non può venire non c'è problema.-
-Oh, va bene. Verrò sicuramente, capo.-
-Bene, può andare agente Lisbon. Buona giornata.- Esco dall'ufficio di Wainwright e mi dirigo verso il mio con un solo pensiero in testa: Patrick Jane. Nel frattempo sono arrivati anche Cho e Rigsby e li saluto con un cenno della mano.Quando apro la porta, trovo Jane con una tazza fumante in mano in piedi davanti alla mia scrivania.
-Altro caffè?- mi guarda con quello sguardo da cucciolo che usa sempre quando vuole farsi perdonare. Afferro la tazza e bevo la bevanda tutta d'un fiato, ancora.
-Era questo che stavi organizzando, una festa.-
-Già. So che le odi, ma sarà divertente.-
-Lo spero per te.-
-Fidati, vedere Rigsby che ci prova con Van Pelt sarà esilarante...- ci guardiamo qualche secondo e poi scoppiamo a ridere: pensare a quando Rigsby ci provava con Van Pelt è davvero divertente; era impacciato e goffo, ma stavano davvero bene insieme. Stiamo ancora ridendo e penso a quanto è cambiato Jane da quando abbiamo ucciso Red John, due mesi fa; è sempre il solito Jane, fa gli scherzi, le battute e i trucchi di magia, ma ora è libero da quel peso che lo stava distruggendo. I suoi occhi non hanno più quell'ombra triste che ogni tanto si notava, ora sono sempre azzurri e luminosi. Il mio istinto ora è di abbracciarlo perchè è una delle poche volte in cui lo vedo libero e felice allo stesso tempo, ma mi trattengo. Sto per sedermi sul divano, ma la mano del mio consulente mi blocca un braccio e mi attira a sè, abbracciandomi. Sento il suo cuore battere velocemente e le sue dita giocare con una ciocca dei miei capelli. Inevitabilmente, mi ritrovo anch'io a giocare con un suo riccio. Rimaniamo così ancora alcuni secondi, poi ci separiamo e ci guardiamo negli occhi.
-Grazie.- gli sorrido di rimando; non ho bisogno di chiedergli perchè mi ringrazia, lo so già. Mi ringrazia per essere stata dalla sua parte fino alla fine e per aver ucciso Red John. Due colpi nel petto mentre stava per sferrare l'ennesimo pugno a Jane; quando ho visto Patrick pieno di sangue, l'unica cosa che mi è venuta in mente è stato sparare. Fortunamente si è ripreso in fretta e dopo un mese è tornato al CBI. Sento bussare e mi risveglio dai miei pensieri, accorgendomi che il viso del mio consulente è molto vicino al mio e che i suoi occhi non si sono staccati dai miei neanche un secondo. Improvvisamente sento le guance in fiamme e Jane si siede sul divano.
-Avanti.- quando mi giro, noto Rigsby che mi guarda con un'aria esaltata.
-Ha sentito capo? Il 21 c'è una festa! Venite anche voi?-
-Si, Rigsby, veniamo anche noi.-
-Perfetto. Mi raccomando vestitevi eleganti!-
-D'accordo.- ancora prima di finire la frase, la porta si richiude. Non avevo mai visto Wayne così emozionato, probabilmente gran parte di quella felicità è costituita dal fatto che ci sarà del cibo, molto cibo. Mi siedo alla mia scrivanie e senza guardarci, io e Jane parliamo contemporaneamente:
-Ci proverà con Van Pelt!- scoppiamo di nuovo a ridere e mi metto ad aspettare qualche caso.

 
Non riesco a capire se Patrick sta dormendo o non sta facendo niente; tutto il giorno è passato tranquillamente, sono uscita dal mio ufficio solo qualche volta per prepararmi un caffè, ma di casi neanche l'ombra. Ormai sono le sei e mezza, esco dall'ufficio e dico ai ragazzi di andare a casa, è inutile restare qui se non c'è lavoro da fare. Decido di rimanere ancora una mezzoretta per essere sicura che non ci sia niente da fare e mi risiedo alla scrivania.
-Hai bisogno di riposare, Lisbon.- la voce di Jane è rilassante e calda, improvvisamente sento le palpebre pesanti. Prima di addormentarmi il miio consulente mi prende in braccio e mi stende sul divano; riconoscerei quel profumo dolce di zucchero e the tra mille.




Essendo periodo natalizio, non poteva mancare una storia di natale jisboniana o.O
Recensiteee!
;)

 

 

  
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