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Autore: the princess    01/08/2006    8 recensioni
...Come sarebbe conoscere i Simple Plan, ed essere ignari di tutto? E successivamente incontrarli?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10 e trenta del mattino…

10 e trenta del mattino…

-Oddio, ma perché dobbiamo svegliarci così presto…- chiese una voce assonnata dal fondo dello scuro corridoio.

-Marta… mi mancavano le tue lamentele…- le rispose la madre, abbracciandola.

Marta aveva 20 anni, era tornata a casa dei suoi per una settimana, da passare a mare con pace e serenità, senza né esami né professori né ragazzi…

-Si mamma… anche tu mancavi!- la ragazza la strinse forte a se, che era bella quella sensazione… A Roma, dove la ragazza alloggiava durante l’anno, non aveva nessuno che la facesse sentire così bene, ma dopo tutto: niente è come la mamma!

-Ok… adesso staccatevi che dobbiamo andare a mare!- urlò Simona, la sorellina di Marta.

-OK, puffa andiamo... ma sbaglio o manca qualcuno?- le rispose quest’ultima.

-Certo che avete molto considerazione dell’unico uomo della casa…- precisò il padre uscendo dalla camera.

-Ecco cos’era…- rise la madre, facendo ridere tutta la famiglia.

I quattro salirono in macchina e si diressero verso la spiaggia più vicina, il solo passava attraverso i vetri illuminando, ed infastidendo i passeggeri dell’automobile.

-Madonna!- urlò Marta dopo circa mezz’oretta di viaggio.

-Ma cos’hai?- le sbraitò contro la sorellina che si era svegliata di soprassalto.

-Mi sono dimenticata di mandare un messaggio a D!-.

-Sapevo…- si calmò la madre che, come tutto il resto dei passeggeri era sobbalzata all’udire del grido.

Marta prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni, una fatica immane, ed iniziò a scrivere:

SVEJA E RISPLENDI D!!!!!!!!

OGGI NON TI SCORDARE, SIAMO TUTTI A MARE!!!!!!(HO FATTO PURE LA RIMA!)

NON VEDO L’ORA DI RIVEDERE TE E CHIARA E C! ODDIO… QUANTO TEMPO! MI SIETE MANCATE! SPERO CHE IL TEMPO NON VI ABBIA FATTO CAMBIARE, O MEJO MATURARE! NON VOJO AMICHE PALLOSE! VOJO QUELLE CHE HO LASCIATO UN ANNO FA! UN BACIO B!

 

Trovò il nome nella rubrica e inviò lo sms.

Quanto le mancavano le sue amiche, le mancavano tutte le stupidate che facevano insieme.

Le mancavano tutte e tre… Chiara ma anche D e C alias Francesca (Kekka) e Mary.

Si erano date quei soprannomi prima di partire, il motivo era piuttosto idiota, ma le faceva sentire ancora più unite oltre che notevolmente sceme… cosa che non spiaceva loro per niente! Le tre avevano un anno in più di Marta, ma tutte e quattro si comportavano da quattordicenni.

Ovvio, tutte avevano lo studio i rispettivi lavori, ma quando stavano insieme gli piaceva tornare a quell’età.

Avrebbero passato tutto il pomeriggio a scherzare ed a parlare di ciò che adoravano di più: I Simple Plan!

Beh, sinceramente questa passione non era condivisa da tutte, poiché Chiara adorava tutt’altra musica, ma le altre tre… beh le altre adoravano quei ragazzi!

Ascoltavano la loro musica fino alla nausea, che non arrivava mai! I membri della band erano diventati dei miti per loro, sarebbe stato un sogno incontrarli… eh si un bel sogno!

Sfortunatamente, i cinque ragazzi, durante tutto l’inverno avevano ben pensato di starsi ritirati nelle loro case a Montreal… alle tre però, la speranza continuava ad imperversare…

 

-Siamo arrivate grazie a Dio!!!! Stavo cocendo la dentro!!!!- sospirò Simona mettendo un piede fuori dalla macchina.

-È vero!!! Papà quando ti deciderai a cambiare la macchina?- chiese Marta appoggiandosi ai finestrini dell’automobile, respirando finalmente aria pulita.

-Beh adesso i soldi sono impegnati nei tuoi studi… fra un paio di anni, forse…- rispose lui aprendo il cofano e prendendo la borsa con i teli da mare.

-Ti vorrei ricordare che quando finirà lei sarà il turno mio!- rise Simona.

-Ancora… hai tutta la vita davanti a te…- disse la sorella.

-Beh io non vedo l’ora di crescere e diventare una donna matura!- finì l’altra con gli occhi che brillavano.

-Certo che ne hai d’immaginazione! Tieni ascolta questa canzone… tanto che siamo in argomento!- Marta accostò le cuffie del suo mp3 alle orecchie di Simona, da queste usciva ad alto volume la canzone Grow Up!

La sorellina iniziò a ballare smuovendo Marta, poiché le cuffie erano ancora legate al suo collo.

-Ok, Ok adesso basta! Dammi qua!- finì brusca riappropriandosi della musica.

- ‘I don't wanna be told to grow up’- iniziò a cantare.

“beh allora siamo in due Pierre … neanche io ho voglia di crescere… ma al posto di creare la bomba atomica gli scienziati non potevano applicarsi per costruire una macchina del tempo! Oddio che bella voce che ha!!! Io adoro questo ragazzo, oltre ad essere eccezionalmente bravo è eccezionalmente bello! Mamma cosa farei se t’incontrassi……………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Dai Marta fai pensieri casti!!!”

I pensieri della ragazza però furono interrotti da una mano sulla spalla.

-B!!!!!!!!!!!!!!!!- la ragazza si voltò… Francesca le sorrideva.

-D!!!!!!!!!- le due si abbracciarono ed iniziarono ad urlare!

-Certo alla povera C chi la pensa…- Marta non se n’era accorta ma dietro Kekka Mary la guardava imbronciata.

-Ciao!!!!!- disse prima di saltarle addosso, facendola quasi cadere.

-… ne manca una… Chiara?- chiese successivamente.

-Beh arriverà oggi pomeriggio, aveva impegni con Tom…- rispose Francesca.

-Tom…? Mi dovrò informare!- sorrise Marta, le tre si guardarono per qualche secondo in silenzio per poi tornare ad urlare come delle pazze.

-Mary, Kekka…- disse in coro il resto della famiglia di Marta. Ormai quelle tre, compresa Chiara erano diventate di famiglia, qualche giorno era anche successo che si infilassero a casa sua quando Marta non c’era…

-Andiamo al bar!- propose Marta allontanandosi saltellando.

-Cioè, non ci vediamo da un paio, forse un po’ di più, di mesi… e tu ci torni ubriacona… che vergogna!- disse scherzosa Mary ricevendo come risposta una botta amichevole sul braccio.

-Allora non ci racconti niente?- chiese Francesca.

-Io…?-

-No mia nonna… certo!- sbuffò Mary alla stupida domanda.

-Beh io non ho niente da dire, voi invece… amori, notti passionali…? Figli illegittimi…?- domandò lei ridendo. Non voleva dirlo alle altre, ma aveva molte cose da raccontare, ma siccome queste erano per lo più brutte… decise di trattenersi almeno per ora.

-No, mi sembra di non essere incinta… comunque io niente di che… le solite storie passeggere…- diede risposta Francesca seguita da Mary.

-Idem…niente di serio, o almeno niente che valga la pena di essere raccontato…-.

-Ma erano tutti così scarsi a letto??- chiese allora Marta ridendo di gusto.

-Non sei cambiata eh? La solita idiota!- disse Mary sorridendo.

-che vi fa morir dal ridere…- si difese Marta facendo la linguaccia all’amica.

Le tre si sedettero al tavolo ed iniziarono ad aspettare il cameriere, che dopo qualche minuto arrivò.

-Salve ragazze… cosa volete?- chiese sorridendo, il ragazzo era davvero molto carino, bruno occhi verdi.

-Beh tre caffé grazie!- lo congedò Mary. Questo si allontanò e le tre lo fissarono andar via, cioè fissavano il fondoschiena di quest’ultimo.

-Non era per niente male…- disse Francesca, le due risero.

-No, per niente!- risposero.

 

Intanto sull’altra parte della spiaggia alcuni ragazzi, francesi si preparavano a passare una stupenda giornata ricca di tranquillità.

-Oddio… da tanto che non vengo qua…- disse uno sedendosi su un telo appena disteso a terra.

-È vero! Potevamo avere 10 o 11 anni l’ultima volta…- precisò l’altro accomodandosi accanto all’amico.

-Al posto di parlare perché non mi date una mano?- chiese supplichevole un altro ragazzo appena arrivato.

-Pat non ti lamentare… se proprio vuoi aiuto chiedi a Jeff!-.

-David non iniziare a rompere! Invece, caro Pat perché non chiedi ai due piccioncini seduti a fissare il mare… Pierre, Chuck ma che state facendo?-. i due ragazzi si voltarono.

-Io sono sfinito…- mentì Pierre massaggiandosi le gambe.

-Io ho l’ernia non lo sapevi…- rise Chuck.

-Ok, Ok lasciate… che pigri!- li rimproverò un altro appena arrivato.

-Seb al posto di parlare perché non vai ad aiutare tu Pat?- disse David rivolgendosi a quest’ultimo.

-Ormai ho finito…- disse infine il povero ragazzo che si era ammassato tutta la roba addosso e l’aveva scesa fino alla spiaggia.

I ragazzi si cacciarono i vestiti rimanendo in costume… tutti e sei avevano un fisico stupendo.

Si coricarono su alcuni teli.

-Dave andiamo a prenderci qualcosa da bere?- chiese dopo poco Pierre.

-Non se ne parla neanche! adesso che ho trovato una posizione comodissima solo un uragano riuscirà a smuovermi da questo posto!- rispose l’altro.

-Che amico… Chuck mi accompagni tu?-.

-Ok, tanto ho una sete tremenda anche io…-.

I due si alzarono e si diressero verso il bar.

-Tanto che ci siete perché non mi portate un cola?- chiese uno.

-Jeff se ne hai tanta voglia ti alzi e te la prendi…-.

-Ok… lascia stare…-.

I due arrivarono al bancone del bar. Questo era praticamente vuoto, tranne per tre ragazze sedute in un tavolo piuttosto appartato.

-Hai visto quelle tre?- chiese Pierre sedendosi sugli sgabelli.

-No… sono nascoste da ‘sto cavolo di palo…- rispose l’altro muovendosi a destra ed a manca cercando di vedere le ragazze.

-Uffi… chi sa se sono carine?-.

-Tu sempre il solito… ti rendi conto che facevi gli stessi ragionamenti a dieci anni?- domandò l’amico controllando quando sarebbe arrivato il cameriere.

-Ma a quell’età non avevo tutta l’esperienza ed il fascino che ho adesso…- si vantò l’amico.

-Si, però il cervello quello era e quello è rimasto…- lo derise l’altro.

Pierre sorrise scuotendo la testa, lui e Chuck si conoscevano da una vita. Si ricordava ancora quell’ultima volta che erano andati lì, in Italia.

Avevano passato un mese davvero bellissimo.

Sua madre le aveva fatto conoscere una signora che aveva una figlia circa della sua stessa età.

Adesso gli sfuggiva il nome, ma ricordava perfettamente gli occhi profondi e il caratteraccio, per quanto una bambina di 4 anni potesse avere il caratteraccio.

-Ma quando arriva il cameriere??- chiese impaziente Chuck alzandosi.

-Beh si sarà perso per strada…-.

-No,quello sta parlando con le tre ragazze!- disse Chuck svelando il “mistero del cameriere scomparso”.

-SCUSI!!!- urlò Pierre in italiano, conosceva abbastanza bene la lingua, dopo quel mese in Italia aveva iniziato a studiarla.

-Un attimo e sono da voi…- rispose il cameriere ancora impegnato a parlare con le ragazze.

-Prima che si faccia notte…. Grazie!- disse Chuck conoscendo anch’esso l’italiano. Lo studio di questa lingua, Pierre l’aveva trasmesso a tutto il resto della band.

-Beh se aspetti un secondo non credo ti cresca la barba…- questa volta a rispondere fu una voce femminile.

-No, ma è probabile che crescano i capelli a Jeff…- disse sotto voce Chuck, non aveva voglia di mettersi a litigare.

Per fortuna le urla cessarono fino a quando Pierre non ebbe la bellissima idea di incitare nuovamente il cameriere.

-Sbaglio, o sta arrivando il tramonto?- chiese alzando la voce in modo da farsi ascoltare.

-Mamma che maleducazione…- disse la voce femminile con voce altrettanto alta.

-Dai Pierre, ti prego non iniziare…- lo supplicò Chuck.

Pierre roteò gli occhi e continuò ad aspettare il cameriere che finalmente giunse.

-Eccolo!- esultò Chuck.

-Scusate ancora per il ritardo…- sussurrò il ragazzo –Sbaglio o voi siete… no non sbaglio siete Pierre e Chuck!- finì poi alzando la voce.

I due spalancarono gli occhi, si erano quasi del tutto scordati di essere famosi.

-Si… bravo! Ma ti prego di non urlarlo a mezzo mondo…- disse Chuck.

Il ragazzo diventato improvvisamente sereno annuì.

-Allora vorremmo due caffé…- iniziò Pierre.

-No… per me no… il caffé italiano è troppo concentrato… per me una coca…-

-Si dai facciamo anche per me…- ci ripensò Pierre.

-Ok ve lo porto subito!- il ragazzo si allontanò lasciando i due soli.   

  
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