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Autore: elyforgotten    15/12/2011    5 recensioni
FANFIC COMPLETAMENTE REVISIONATA! *Periodo risalente dalla 2 stagione in avanti*
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Questa Fan-fic parla della sorellasta di Caroline, la figlia maggiore di Bill, Briony che torna a Mystic Falls dopo che si era trasferita per un evento drammatico che le era capitato... Ma quando tornerà scoprirà che niente è più come prima... Una nuova realtà che la sovrasterà, la incanterà, fino a divorarla.
DAL CAPITOLO 20:
"Non stai parlando con il cuore ora, è solo un pretesto per..”
Ma Elijah la interruppe bruscamente, guardandola diabolico:
"Io non ho un cuore, Briony" affermò lui con tono spietato allontanandosi da lei.
Dopo un po' lei lo seguì:
"Eppure io lo sento battere, dentro di te" disse timorosamente.
"È solo una tua illusione" sussurrò il vampiro fissandola con il suo sguardo crudelmente glaciale.
Briony non capiva se stesse mentendo a sé stesso o se stesse lottando per avere ragione. Sapeva soltanto che lui, un cuore, lo aveva...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm always in this twilight, in the shadow of your heart. '
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25 CAPITOLO

 

 Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro

Briony staccionò ogni centimetro del paese per trovare qualche traccia che riconducesse a Elijah, ma purtroppo non trovò niente di niente. Nulla tra le mani che la riconducesse all'oggetto dei suoi desideri.

Sospirò amaramente, guardando il vuoto di fronte a sé e pensando che tutti i suoi sforzi erano stati inutili e infruttiferi, e maledisse Klaus per averle dato delle false speranze.

Ma non doveva abbattersi; forse se fosse stata sola e perduta si sarebbe lasciata andare alla disperazione per tutti quei fallimenti, ma non lo era.

Ylenia era molto forte e il suo aiuto da strega poteva esserle utile.

E c’era anche Rebekah… Briony pensò di andare a parlarle quel giorno per cercare di convincerla a stare dalla sua parte e a sconfiggere Klaus.

Non sarebbe stato facile perché quel verme comandava tutto e tutti grazie alla sua forza di ibrido e la sorella infatti gli stava dietro, forse per paura. O per l’affetto che ancora provava per lui.

Briony si diresse a scuola.

Col continuo e persistente pensiero che l’attagliava, di giorno e soprattutto di notte. La tomba dentro la quale era rinchiuso Elijah… lei nei suoi incubi gli era vicina ma mai abbastanza per aprirla…

Al solo pensiero che non ce l’avrebbe fatta nemmeno nella realtà, si sentì una morsa gelata stringerle dolorosamente lo stomaco.

Il cuore perforato anch’esso da aghi.

Ma le sue determinate mani alla fine li avrebbe tolti tutti. Sì, li avrebbe tolti tutti...

 

 

Era il primo giorno di scuola.

Molti studenti erano tristi e depressi perché un nuovo anno di studio odioso era giunto, altri invece erano tesi perché era l’ultimo. La fine della giovinezza.

Ma quell’anno arrivarono due nuovi studenti…. Bellissimi, stoici e con la pelle bianchissima.

 

Anche se non ne aveva più il diritto, Briony entrava a scuola quando voleva per andare a trovare la sorella e gli altri amici, e non incontrava mai ostacoli visto che era sempre stata la cocca dei prof ai tempi, anche se qualcosa di buono da mangiare da offrire aiutava sempre in ciò.

In quel giorno di sole, tutti gli studenti erano fuori ad allenarsi per gli allenamenti di football.

Caroline era il capo delle cheerleader e si stavano allenando come d’abitudine; Briony si avvicinò a lei per salutarla e Caroline fece una pausa.

“Oggi è una giornata piena di sorprese.” esclamò guardandola.

“Cosa intendi?” le chiese Briony guardando gli altri ragazzi.

Rebekah si è iscritta a questa scuola e anche Stefan è tornato”

“Come?” domandò Briony sorridendo all’idea che dei vampiri centenari, se non millenari, frequentassero ancora la scuola.

“Non c’è niente da ridere! Non voglio quella stronza sgualdrina tra i piedi anche a scuola… vorrei tanto ucciderla con le mie mani!” rispose Caroline arrabbiata.

“Per l’amor del cielo Caroline… è la sorella di Elijah.” Mormorò Briony lanciandole un’occhiataccia.

“Oh certo perché tutto ruota intorno a te!”

“E non stai facendo anche tu la stessa cosa? Rebekah apparentemente ha la tua età e se vuole andare a scuola ci va, e non sarai tu a impedirglielo.”

La sorella minore sgranò gli occhi, sorpresa per quella risposta.

“Non credo alle mie orecchie, la stai difendendo?”

“Sono soltanto acuta a differenza di qualcun altro. Rebekah è un’Originaria, ricordatelo, e può spazzarci via tutti anche solo schioccando le dita. Non ci conviene averla contro.”

Ma Caroline non era per niente d’accordo e scosse indispettita la testa.

“Hai più sentito papà?”

“No, e non ne ho neanche l’intenzione” rispose Briony duramente.

Caroline sbuffò per come la sorella parlava di suo padre:

“Fai come ti pare. Se ti chiudi così, rimarrai sola alla fine”

Briony le sorrise allora freddamente.

“Meglio soli che male accompagnati”

All’improvviso spuntò dal nulla un’altra cheerleader molto carina e bionda. Era Rebekah e si mise in mezzo alle altre ragazze facendo un po’ di scena.

“Tu che fai?” le chiese Caroline in tono acido.

“Manca una persona per completare il gruppo no? E io penso di essere la persona adatta!” rispose l’Originaria ammiccando e facendo vedere il suo corpo perfetto e statuario.

Tutti i ragazzi, che un minuto prima si stavano allenando, in quel momento avevano sgranato gli occhi  e avevano la bava alla bocca guardando la nuova arrivata, che poteva benissimo rubare la corona di Miss reginetta a Caroline Forbes.

“Ah buongiorno non ti avevo vista!” disse Rebekah ad un tratto rivolgendosi a Briony. Stranamente le aveva sorriso in maniera quasi normale, e poi era tornata ad allenarsi con le altre compagne.

Caroline lanciò un’occhiata alla sorella e andò dalle sue compagne per far valere la sua autorità di capo squadra.

Rebekah certamente aveva ricevuto l’approvazione di tutti facendo mille capriole l’una dietro l’altra, mostrando la sua elasticità e prontezza di riflessi.

“Ma tu guarda come si mette in mostra!” gridò Caroline infastidita.

“Stai diventando rossa d’invidia sai?” le rispose Briony ridendo mentre le sue compagne applaudivano a Rebekah.

“Accidenti che bomba sexy!” All’improvviso arrivò da loro anche Tyler per fare i complimenti alla bella vampira.

“Ti prego non farmi vomitare.” mormorò Caroline adirata per tutta quella situazione.

“Comunque come stai Tyler…? Riesci a reagire alla tua nuova condizione?” gli chiese Briony sviando il discorso.

“Sto benissimo! Mi sento in forma e davvero ho tutto quello che desidero!” rispose  lui felice come una pasqua. Sembrava che non si sentisse minimamente uno scherzo della natura, anzi.

“Sei sicuro di star bene…?” gli chiese Caroline con tono preoccupato.

“Caroline sì! Quante volte te lo devo ripetere?” urlò Tyler sgarbato e spazientito per le continue allusioni della fidanzata.

La Blond-girl ci rimase male e lo guardò dispiaciuta mentre Tyler tornava al campo.

La vampira si girò verso la sorella per avere un po’ di sostegno, ma la mora le parlò con lo stesso tono che aveva usato Tyler:

“Sta bene.” Rispose scherzando.

“E’ un ibrido e non è normale”

“Qui nessuno è normale ma se lui sta bene ed è felice così perché bisogna far sorgere problemi che non esistono?”

Caroline sbuffò perché proprio nessuno voleva darle retta e rientrò a scuola.

“Ci vediamo.”

Briony scorse in lontananza Rebekah assillata da qualche compagno che le faceva sicuramente i complimenti, e notò che anche lei la stava fissando.

 

 

All’uscita da scuola Rebekah trovò Briony ad aspettarla vicino al portone e che le fece segno di venire da lei.

“Cosa vuoi?” le chiese l’Originaria gelida avvicinandosi.

“Volevo parlare un attimo con te.”

Rebekah si guardò intorno sospettosa e la portò in un angolo.

“Ho poco tempo. Meno ancora se intendi rompermi.”

“Sarò veloce e precisa. Voglio solo sapere dove Klaus ha nascosto le tombe.” Ogni espressione del viso di Briony trapelava la sua urgenza e il suo bisogno.

Rebekah però le rise in faccia, sprezzante:

“E perché dovrei dirtelo?”

Briony alzò le spalle:

“Solidarietà femminile forse. O magari perché ti sto simpatica come hai detto tu ieri.”

“E’ stato un errore, non devo avere nulla a che fare con te.” rispose la bionda cercando di distogliere lo sguardo.

“Perché? Te l’ha forse ordinato Klaus? Sei la sua nuova marionetta?”

Rebekah alzò così lo sguardo e la fulminò con gli occhi.

“Senti ho tollerato a lungo la tua strafottenza e arroganza ma la mia pazienza, che è già poca di suo, è arrivata al limite massimo quindi levati!” rispose in tono brusco e cercando di scostarsi, ma Briony le fu subito davanti.

Almeno il coraggio ce l’aveva da vendere.

“Andiamo sii ragionevole! Non vuoi aiutarmi a salvare la tua famiglia?” le domandò subito la mora impedendole di muoversi ancora.

“A te interessa solo Elijah.”

Briony deglutì allora e rispose tristemente:

“E’ vero... Ed é per questo che sai che non sto mentendo sui miei fini, puoi anche soggiogarmi se vuoi. Ma ti chiedo di venire incontro alla mia proposta, ti prego, io amo tuo fratello e tu sei sua sorella... Ti prego, dammi almeno una mano.”

La vampira a suo dire fu veramente colpita dalle parole sincere della ragazza, dal suo parlare chiaro, senza schemi, dal suo sentimento umano così esternato al mondo senza alcun dubbio o paura; ma non poteva comunque aiutarla.

“Ci ucciderà tutti… Klaus non avrà un minimo tentennamento a spedirci all’altro mondo.”

“Perché hai così paura di tuo fratello? Sei o non sei un’Originaria scusa? O ti sei persa l'emancipazione femminile?” domandò Briony facendosi d'istinto ironica.

Rebekah avrebbe potuto staccarle il collo per quell'offesa ma le venne solo da roteare gli occhi.

“Fare i saputi non conta niente in questo caso perché non sono - non siamo - niente in confronto a lui, e se me lo metto contro per me è la fine. Se ti dirò quello che so, lui mi ucciderà. Un’altra volta. E farà lo stesso con te prima che tu salvi Elijah; quindi non ne ricaveremo nulla alla fine, se non la nostra morte!”

“E dovremmo stare a guardare quello che lui fa?? Nossignore, non ho attraversato quel pezzo d'inferno per questo; io non rinuncerò mai e sono disposta a tutto." dopo quella raffica di parole decise, Briony si inumidì le labbra e si fece di nuovo sotto: "Elijah…" esclamare solo quel nome le provocava un male che non conosceva varchi di cura. "mi sta aspettando. Io devo salvarlo. E so che gli vuoi bene anche tu per la persona che é. Ti prego, aiutami come puoi.” La implorò Briony senza alcun imbarazzo o tentennamento. La sincerità negli occhi, legati ad un filo a quelli della vampira in ascolto.

Non le importava se Rebekah era una sconosciuta o comunque una diabolica Originaria… Era la sorella di Elijah, qualcosa di lui doveva pur avere, e per lei era vitale il suo aiuto.

La vampira dopo la sua confessione la guardò dritta negli occhi, rimanendo in silenzio e segretamente impressionata. Lo sentiva che era sincera… che avrebbe fatto di tutto per salvare Elijah. La sua forza d’animo e il suo amore disperato la facevano sembrare così delicata e commovente, che Rebekah non riusciva a negarle un suo aiuto. In qualche modo provò una forma di empatia verso di lei.

“Le tombe... le trasporta in un camion…” sussurrò poi debolmente.

“In un camion?”

“Sì, lui si sposta con quello così è sicuro di averle sempre vicine... Ma purtroppo mio fratello è scomparso e non so dove sia. E con lui sono sparite ovviamente anche le tombe”

Briony allora imprecò:

“Maledizione! E non hai la minima idea di dove sia??”

“No. Mi ha lasciata qui da sola senza neanche avvertirmi!” rispose la vampira adirata per essere stata abbandonata.

“E ora che farai?” le chiese Briony dubbiosa.

“Innanzitutto devo trovare una sistemazione. Ho dormito per troppo tempo in una sudicia bara e vorrei avere un bel letto grande e confortante. Per ora sto dai Salvatore”

“Da Stefan e Damon?” domandò l'altra sorpresa. << E hanno accettato di buon grado? >>

“Sì. Non avevano altra scelta se non volevano che li uccidessi!” replicò l'altra come se le avesse letto nel pensiero.

Briony sospirò e le sorrise, ringraziandola:

“Grazie per l’informazione Rebekah…. Spero ancora in un tuo aiuto in futuro”

L’Originaria però si richiuse di nuovo dentro se stessa:

“Mi sono già spinta troppo oltre con te. Non sperarci così tanto.” Le mormorò seria e fredda, andandosene subito.

Briony tuttavia sorrise dentro di sé. Aveva lo stesso tono di Elijah quando si sentiva minacciato o non voleva confessare quello che sentiva; intuiva che anche Rebekah soffriva per quella situazione drastica. Glielo si leggeva negli occhi e come l’aveva guardata la scorsa notte dimostrava tutto.

“Perché mi hai chiamata Gwendolyn?” le chiese all’improvviso.

Rebekah si fermò paralizzata sentendo quel nome. Briony ebbe l’impressione che stesse tremando ma la vampira si voltò troppo velocemente. Aveva gli occhi tristi e tremendamente malinconici…

“Credevo fossi mia sorella…” sussurrò debolmente trattenendo a stento le sue emozioni. Quella scena Briony l’aveva già vissuta: quando Elijah le aveva parlato della sua famiglia e quando aveva dimostrato apertamente il suo dolore per quella importante perdita. Le vennero le lacrime agli occhi pensando a quel giorno… quando ancora lui era lì, con lei…. Vivo. Quando poteva ancora stargli accanto e assaporare la sua inebriante vicinanza.

Ad un tratto l’espressione addolorata nel volto della vampira scomparve e fece allora un sorriso sarcastico: “Ma non le assomigli per niente! Lei era molto più bella e più alta, mi sono soltanto confusa perché ti ho vista alle spalle. Non credere di approfittare di questa situazione per chiedere altre pretese da me. Tu non sei niente.” rispose seccamente, andandosene via.

Dopo quella reazione chiunque avrebbe mollato perché Rebekah aveva fatto capire chiaramente che non voleva aiutare nessuno, se non se stessa, ma Briony invece sentiva la speranza riaffiorare lentamente dal baratro.

Le reazioni brusche di Rebekah erano soltanto dettate dalla paura di morire di nuovo e ritrovarsi nuovamente sola. Solamente quello.

La speranza divenne sempre più forte.

 

 

Briony stava ancora guardando Rebekah andarsene via, quando all’improvviso si materializzò accanto a lei Ylenia, che le disse:

“Ho delle novità che potrebbero interessarti.”

Tutte e due stavano spalla contro spalla e guardavano dritto davanti a loro, senza farsi notare dai passanti.

“Dimmi tutto.”

“Ho seguito Elena e i suoi amici come mi avevi chiesto, e infatti stanno architettando qualcosa di molto strano. Passano la maggior parte del tempo in una grotta dei Lockwood

“In una grotta? A far che?” chiese Briony cercando di capire cosa stavano combinando.

“Mi sono intrufolata lì dentro senza farmi vedere e ho potuto ascoltare le loro conversazioni… a quanto pare quella grotta è così antica che risale ai tempi dei vichinghi, infatti ci sono delle scritte nelle pareti in quella lingua”

E…?”

“Ci sono i nomi degli Originari. NiklausRebekah… e Elijah” Ylenia sussurrò quel nome delicatamente per paura di far soffrire ancora Briony; e infatti lei sussultò sentendo il nome ad alta voce di quel vampiro che le aveva rubato il cuore e stritolato poi tra le sue mani.

“Elijah si trovava qui millenni fa?” chiese interrogativa, cercando di non far trapelare la sua tristezza e il dolore del non averlo più lì con lei.

“Ovviamente non era ancora stata fondata Mystic Falls, ai quei tempi c’era un villaggio sconosciuto al resto dell’Europa perché l’America non ancora stata scoperta. Ma adesso viene il bello… c’era un altro nome nelle pareti. Mikael.”

Briony ci pensò  e rispose:

“Non mi suona niente”

“Forse perché è il papà Originario”

“E loro come fanno a saperlo??”

“Damon e Katherine l’hanno rintracciato nell’antico cimitero di Charlotte… è una storia un po’ lunga, infatti ormai mi stavo addormentando e finivo per essere scoperta, ma comunque in poche parole quei due hanno rintracciato il paparino, che guarda un po’ vuole la stessa cosa che vogliamo noi: uccidere Klaus e dice che ne ha il potere. Purtroppo ora nessuno sa dove sia”

“Si sono fatti scappare Mikael??” gridò Briony senza volerlo. Certo che i suoi cari amici senza di lei non riuscivano a fare nulla di buono.

“I vampiri se ne vanno e poi tornano, tranquilla. Ma la cosa preoccupante è che questo Mikael è più pericoloso di Klaus e degli altri suoi figli messi insieme; pare la reincarnazione di Attila e i tuoi amici non sanno se possono fidarsi di lui.”

“E perché io lo vengo a scoprire solo ora?”

“Beh lo sai che Elena e company te la stanno facendo sotto il naso da mesi. Ma per fortuna ci sono io che posso sentire quello che dicono senza farmi vedere.” rispose la strega in tono ironico.

Briony si voltò per guardarla. Sorrise al pensiero che magari si fosse trasformata in una mosca o addirittura in un pipistrello per entrare in quella grotta e spiarli. Ma all’improvviso si fece seria e le domandò:

“Perché mi stai aiutando Ylenia? Quando ti ho chiesto di seguirli pensavo che avresti avuto una reazione del tipo “Non sono la tua schiavetta, io ho altro a cui pensare ecc.” Mentre invece hai subito accettato senza lagnarti… e non mi conosci nemmeno.”

La strega la guardò tristemente.

“Ti conosco invece Briony… più di quanto tu creda.”

La ragazza la fissò non riuscendo a capire cosa volesse dire, ma Ylenia distolse subito lo sguardo e cambiò discorso:

“Ora penso che dovresti andare da Elena. Insomma magari lei può dirti altri particolari che mi sono sfuggiti o che non ho sentito… fai un po’  la finta tonta, chiedile se ha trovato qualcosa per incastrare Klaus; insomma non far intravedere che tu sai tutto. Ci vuole furbizia in queste cose.”

Tutte e due sorrisero.

“Ormai sto imparando a mentire come loro! Dovrei riuscire a farmi dire tutto quanto senza problemi. Grazie mille…

Ylenia le sorrise senza però girarsi verso di lei.

“Figurati.”

 

“Buongiorno Elena. Sono passata a vedere come stavi.” disse subito Briony entrando a casa sua.

“Non va per niente bene Briony… Stefan è tornato in città ma non è più lo stesso… sembra cattivo… non prova più niente e mi considera solo una sacca umana vivente da proteggere fino a quando Klaus è via.” rispose Elena tristemente.

“Mi dispiace ma sai che lui è stato costretto farlo.”

“Ma mi sento malissimo ogni volta che lo vedo così….”

Briony la guardò negli occhi; poteva notare il suo tormento che faceva in un certo senso il paio col suo, ma comunque lei era lì per altri scopi. Elena per prima non aveva ricambiato l'empatia.

Allora… hai novità riguardo a Klaus…? Qualcosa bolle in pentola?” le chiese titubante.

“Oh si! Scusami se non te ne ho parlato prima, ma ho avuto talmente tante cose per la testa..”

Briony le sorrise falsamente, facendo finta di niente.

“Non preoccuparti Elena”

Allora la 18enne incominciò a raccontarle tutto ciò che Briony sapeva già grazie a Ylenia, e qualche volta lei faceva finta di mostrarsi sorpresa o shockata dicendo “Oh ma davvero? Mi pare impossibile! E ora come facciamo? E’ una cosa rischiosa sì sì..”

Briony risultava così convincente nella scena che nessuno avrebbe potuto accorgersi della verità.

Dopo aver finito di raccontare, Briony chiese quello che voleva veramente sapere.

“Perché allora non cercate subito questo Mikael così la facciamo finita?”

“Perché abbiamo la sensazione che potrebbe ucciderci tutti… e se fosse peggio di Klaus? Ma la cosa più importante è che Klaus è sparito quindi non abbiamo nulla in mano! Per questo ora sto andando da Rebekah

“Da Rebekah? E perché?” le chiese Briony fermandola.

“Per farmi dire tutto… su Klaus, su Mikael… sulla sua famiglia.”

“Non penso abbia la minima voglia di dirtelo.”

“Ho le giuste argomentazioni. In realtà Mikael ha dato la caccia a Klaus e a Rebekah per secoli e secoli, e magari se le diciamo che sta arrivando qui può farsi prendere dalla paura e raccontare tutto.”

“Perché un padre darebbe la caccia ai suoi figli?” E subito Briony pensò al suo di padre. Forse la famiglia non era così bella e sicura come sempre appariva.

“Non te l’ha detto Elijah? Il padre odiava a morte Klaus quando scoprì la verità sulle sue origini, e Rebekah si mise dalla sua parte… credo fosse per questo motivo ma non ne sono sicura…

Briony assentì con la testa e rispose prontamente:

“Vado io da lei.”

“Come?”

“Parlerò io con Rebekah.”

“Preferisco andarci io.”

Briony scosse la testa spazientita.

“Scusami Elena ma non penso che ricaverai granché, anche con la minaccia di Mikael. Io potrei farla parlare perché… beh insomma dai resoconti di mia sorella non avete proprio iniziato un approccio favorevole nei suoi confronti e umanamente parlando io sarei l'unica nel gruppo a instillarle un po’ di simpatia, o almeno ci provo."

"Non potevamo di certo farle la parata, insomma é un pericolo!" replicò Elena come offesa sulle sue virtù.

"Ma certo!" rispose l'altra quasi fosse ovvio ma nel frattempo gli occhi navigavano rigidi nella stanza. "però nonostante tutto un obiettivo in comune c'è."

"Io per prima voglio tastarlo quindi cosa cambierebbe me o te."

La Gilbert non voleva proprio cambiare posizione a suo vantaggio ma qui non si trattava di chi sa fare meglio la capa. Ancora non aveva capito? Come non poteva vedere le differenze, quelle più importanti, nell'intimo, tra loro due.

"Elena..." La faccia di Briony si fece scura. Seria. Non stava recitando. "Devo forse farti ricordare che io ho vissuto sulla mia pelle certi approcci con la famiglia Originaria?"

Elena inghiottì duramente la saliva e Briony notò il tormento e il dilemma sul suo volto perché sapeva di star dicendo la verità che nessuno voleva udire, che quella parte della sua vita esisteva alla luce del sole e riguardava soltanto lei, ciò che aveva passato.

Elena dopotutto era sensibile, conosceva l'amplesso vorace dei sentimenti della maggiore Forbes e quanto potesse essere grande e irremovibile un amore dannato.

E per questo Briony la guardò, senza filtri, a tu per tu, nude nei loro cuori afflitti, per farla parlare.

<< Avanti Elena so che non hai il cuore di pietra, ammetti il tuo gioco, ammetti che ti dispiace averlo intrapreso, e che ti sei fatta trarre nel piano senza volerlo o per paura… ammetti che voi tutti volevate sabotare il mio sentimento. >>

Se Elena lo avesse ammesso ciò non avrebbe lenito la ferita del tradimento ma forse l'avrebbe perdonata.

Briony restava in attesa, sperando che le venisse offerta sana fiducia e rispetto per ciò per cui lottava con tutta l'anima da mesi. Elena c'era quasi, stava per dire qualcosa, ma all'ultimo retrocedette e non osò andar oltre:

"Beh certo... La tua posizione é più considerevole della mia."

Briony alzò il sopracciglio. Che eufemismo! Ma d'altronde cotanta faccia di bronzo non le permise più di tanto di avercela per quell'ennesimo voltafaccia e lasciò perdere lo sforzo vano con un sospiro che diceva tutto e niente.

“Comunque posso lo stesso venire con te.”

Ora era troppo.

“Credo sia meglio che io ci vada da sola”

Il tono veloce con cui rispose dovette aver allarmato Elena:

“Perché? Non ti fidi di me Briony? Ti ho pur detto tutto…

<< Quello che fa solo comodo e di grandi speranze di cambiamento non ne ho la scorta. >>

“Non è niente di personale Elena. Voglio solo andarci da sola perché mi é più comodo” disse fingendosi distaccata.

“Sicura che non c’è nient’altro?” le chiese Elena preoccupata.

Briony ebbe l'impulso di indietreggiare perché non voleva ricevere falsa pena ma per la sua recita doveva dimostrarsi calma.

“Sicura Elena. Appena avrò finito verrò da te” rispose Briony cercando di sorridere e di far trapelare la serenità di un gruppo che oramai non c'era più.

 

Quando Rebekah aprì la porta, sbuffò vedendo che era Briony.

“Cosa c’è ancora piantagrane?” le chiese infastidita restando sull’uscio.

Briony non badò al nomignolo.

“Damon e Stefan sono in casa?”

“No, perché?”

“Devo parlarti… so che mi hai detto che non hai alcuna intenzione di aiutarmi… ma forse sei tu ad averne bisogno: devi sapere che abbiamo trovato tuo padre. Mikael.”

Rebekah guardò in un lampo Briony sotto shock e spalancò gli occhi terrorizzata.

Briony si aspettava una reazione drastica ma non così… perché aveva così paura del padre?

Rebekah riprese però il controllo di se stessa e urlò adirata:

“Stai bluffendo! Nessuno sa dove sia!”

“Invece abbiamo scoperto dove era rinchiuso e ora sta venendo qui a Mystic Falls. L'argomento può interessarti?"

Rebekah sapeva che non stava mentendo e questo la fece innervosire ancora di più… avere alle calcagna il padre era l’ultima cosa che voleva e ne era spaventata a morte, tanto che non riusciva a parlare.

“Hai paura vero? Tuo padre ha dato la caccia a te e a Klaus per secoli.” Sussurrò Briony convinta.

“Non avete la minima idea di quello che avete fatto. Mikael ucciderà non solo Klaus, ma voi tutti!”

“E allora spiegami la vostra storia per capire meglio come fare. Siamo disperati Rebekah! Elena cerca in tutti i modi di liberare Stefan dalle grinfie di Klaus, e io se non riesco a trovare Elijah rischio veramente di impazzire! Tutti gli altri stanno completamente allo sbando! Di belle cose qui scarseggiano quindi ti prego collabora con noi, per il bene della tua famiglia, e tuo... ti prego..”

Rebekah però di fronte alla sua implorazione quasi da ceci sulle ginocchia  le sorrise perfida.

“Dovrei ucciderti sai?”

“Non lo farai. Mi sono accorta del modo in cui mi fissavi la prima volta che mi hai vista... Avevi degli occhi così tristi e malinconici, come bisognosi diqualcosa… Non sei come Klaus, senza cuore. Ti manca molto la tua famiglia non è vero?” le chiese Briony avvicinandosi.

Rebekah furibonda le diede uno spintone per farla allontanare. Per non far intravedere le sue debolezze.

“Tu non sai niente! Non m’importa niente se te la sei spassata con Elijah per qualche mese! Tu non mi conosci affatto, smettila di fare la parte dell’amica con me!”

Briony sospirò piano, avvicinandosi coraggiosa.

“Mi dispiace, non volevo farti arrabbiare. Ma siamo tutti sulla stessa barca Rebekah! Aiutami a capire! Ti prometto che ne varrà la pena.”

Alla fine la vampira si arrese.

“Cosa vuoi sapere?”

“La storia della tua famiglia… dall’inizio”

“Perché? Vuoi guardare gli album di famiglia forse?”

Briony sorrise.

“Sarebbe divertente ma… mi accontento di sentire la storia da te”

“Va bene. Tanto cosa ho da perdere? Potrei essere uccisa o da mio fratello o da mia padre, che bella prospettiva!” mormorò esausta.

Briony allora la guardò davvero dispiaciuta per quello che le stava succedendo... doveva essere davvero difficile per una ragazza sopportare tutto quel dolore, quello sconforto e solitudine. Anche se era un vampiro e poteva quindi annullare ogni emozione… ma evidentemente Rebekah non lo aveva mai fatto… lei si faceva consumare dalle sue emozioni e talvolta ne veniva dominata.

La tremenda convinzione di essere soli al mondo era una sensazione che purtroppo anche Briony conosceva. Era orribile.

Rebekah cominciò dunque a parlare della storia degli Originals. E Briony ascoltò col cuore in gola nell’ascoltare il passato del vampiro che amava, come era stato uomo.

I loro genitori, Mikael e Esther, partirono per l’America, consigliati da una strega per sfuggire alla peste in Europa perché avevano perso un figlio durante l’epidemia. Si trasferirono in un villaggio abitato da discendenti di licantropi; era pericoloso ma avevano stabilito una tregua e la famiglia viveva serenamente. Tutti i figli avevano una loro speciale peculiarità e si facevano ben volere dal villaggio.

A Briony si illuminarono gli occhi nel pensare a un Elijah come condottiero valoroso, fiero, onorevole ma perseverante. Come doveva apparirgli divina e senza macchie la sua esistenza e il suo futuro da invidiare!

Purtroppo però i litigi fra il capo famiglia e Klaus aumentavano di giorno in giorno perché il padre giudicava il figlio un fannullone, un ragazzo inutile e senza alcuna virtù. Il resto della famiglia guardava impotente le scenate quotidiane perché nessuno aveva il coraggio di ribellarsi all’ira di Mikael, e nemmeno a contraddirlo.

Perché avevano paura di lui. L'atmosfera in casa si faceva sempre più pesante.

Un giorno però Klaus e il loro fratello minore Henryk uscirono fuori di casa nella notte di luna piena e andarono a vedere i lupi trasformarsi; ma purtroppo il piccolo Henryk fu morso mortalmente da uno di loro e non c’era niente da fare per curarlo.

La tregua quindi si ruppe.

Mikael così escogitò un piano per contrastare i licantropi e diventare più forti di loro, così nessuno dei suoi figli sarebbe più morto per colpa loro.

“Ma scusa perché non ve ne siete andati semplicemente dal villaggio?” le chiese Briony convinta che quella fosse la soluzione più saggia da prendere.

“Per orgoglio. Mio padre non se ne sarebbe mai andato, ormai quella era la sua casa e per colpa del suo orgoglio non poteva sopportare di essere inferiore ai licantropi; per cui pensò a un modo per rendere la sua famiglia più potente… e immortale. Noi dovevamo mordere più forte di loro e dovevamo essere anche più veloci di loro. Ecco perché una sera parlò con una strega per parlarle del suo folle piano”

Rebekah si sedette e continuò. La strega, che era anche amica di Esther, si oppose all’idea di Mikael definendola una blasfemia, una cosa contro natura e non l’avrebbe sicuramente aiutato.

Mikael allora chiese aiuto alla moglie, perché anche lei era una strega, e dovevano farlo per difendere i loro figli.

Diventare dei vampiri poteva sembrare difficile ma in realtà avvenne tutto in una notte; Esther canalizzò il potere del sole e della luna e la forza vitale di una quercia bianca; poi con l’inganno fece bere del sangue umano ai suoi figli. Dopo di che Mikael li infilzò al cuore con una spada, e li uccise.

Mikael vi ha uccisi?” chiese Briony shockata. Il respiro bloccato in gola nell’immaginarsi una scena tanto terribile.

Quello che avevano dovuto sopportare era più forte di quanto avesse immaginato.

Sì… e non è stato neanche delicato” rispose Rebekah ferita ricordando quel doloroso ricordo.

Klaus e i suoi fratelli si risvegliarono con le vesti coperte di sangue, chiedendosi cosa fosse successo, quando entrò Mikael portando delle fanciulle umane pronte per essere divorate da loro. Alcuni si opposero, disgustati all’idea di uccidere una persona e di berne il sangue, ma Mikael li convinse con la forza, urlando che sarebbero morti se non l’avessero fatto subito.

E così la trasformazione avvenne.

Immediatamente bruciarono l’albero di quercia bianca, perché ciò che aveva donato loro l’immortalità poteva anche toglierla, visto che un paletto del legno di quell’albero poteva ucciderli.

Ma Mikael non si rese conto di una cosa terribilmente pericolosa e oscura.

Il sangue aveva permesso a loro di diventare dei vampiri ma diventò anche la loro dipendenza; resistere alla sete era insostenibile e fu così che nacque la razza predatrice.

Purtroppo quando Klaus si trasformò in vampiro si scoprì la verità: avendo ucciso un uomo si manifestò anche la sua parte da lupo mannaro. Questo significava che aveva una discendenza diversa… E che non era quindi un vero Mikaelson ma il figlio nato da un adulterio. Sua madre allora lo rinnegò e lo maledisse con una maledizione così avrebbe assopito la sua natura di licantropo, dopo di che gli voltò le spalle.

Intanto i loro sentimenti si erano amplificati e così come l’orgoglio di Mikael, che ferito profondamente, uccise mezzo villaggio e preso dall’ira quando tornò a casa uccise sua moglie, nonché la madre dei suoi figli.

“Ha ucciso tua madre??”

“Disse che le avrebbe spezzato il cuore così come lei aveva fatto con lui… ma solo Klaus era presente. La nostra famiglia in seguito si disperse colpita da quel dramma, ma io restai per seppellire mia madre e Klaus mi aiutò… sapeva che volevo dirle addio un’ultima volta. Gli dissi che in realtà nostra madre non lo odiava ma aveva solo paura e io gli promisi che non gli avrei mai voltato le spalle, così come aveva fatto lei, e che non l’avrei mai abbandonato. Comparve all’improvviso anche Elijah; era completamente sconvolto per la morte di Esther, per tutto, ma a tutti i costi voleva dimostrarsi il fiero fratello maggiore e anche lui promise a Klaus di non voltargli mai le spalle. Restammo così solo noi tre, insieme. Come una cosa sola, "always and forever". Ma alla fine come ben sai le cose andarono diversamente”

Rebekah finì così la storia degli Originals e Briony restò a bocca aperta, guardandola immobile. Lei non sapeva tutta la verità allora… Elijah non le aveva confessato tutto… E lo aveva scoperto ora da un’altra persona.

“Mi dispiace…. Questa parte della storia non la sapevo.” Rispose ferita nel ricordare ancora quanto corazzato fosse l’animo di Elijah.

Rebekah capì il suo stato d’animo e le disse:

“Non colpevolizzare Elijah, lui più di tutti era attaccato a nostra madre e soffrì moltissimo per quello che le era accaduto. In tutti quegli anni non parlò mai della sua morte, si rifiutava persino ad affrontare il discorso con noi. Alla fine andammo avanti con le nostre vite senza voltarci indietro... lasciandoci il passato alle spalle perché non potevamo far altro che questo.”

Briony assentì con la testa. Chissà come aveva sofferto Elijah perdendo la madre in quel modo… a cosa pensava quando era solo…

Mikael sembra più crudele di Klaus..” sussurrò con sgomento.

“Infatti. Klaus è vero può sembrare cattivo ma è solo per colpa di Mikael se è diventato così.”

“E tu gli resti accanto per la promessa che gli hai fatto vero? Di non abbandonarlo come aveva fatto sua madre.” Dedusse Briony guardandola dolcemente.

“Sì. Una promessa è una promessa” rispose Rebekah cercando di sorridere.

Briony allora si accorse che la sorella di Elijah non era una persona così malvagia come gli altri pensavano. Alla fine, come tutti loro, aveva sofferto e pagava ancora le conseguenze di quel dolore.

“Ma lui ti ha uccisa, Rebekah… sei rimasta sotto terra per 90 anni”

“Lo so che dovrei avercela con lui ma… è mio fratello. E io sono un vampiro. Dovrei passare l’eternità da sola?” chiese malinconicamente.

Briony allora cercò di farle cambiare idea.

“Ma Klaus non era il tuo unico fratello… e lui sta tenendo in pugno il resto della tua famiglia, che è rinchiusa da secoli dentro delle bare per chissà quale ragione contorta!” gridò con disgusto e repulsione.

“Credimi ci sono delle ragioni per questo. Quando ci siamo trasformati le nostre caratteristiche umane si sono amplificate. Elijah è virtuoso, io sono testarda e Klaus… non sopporta chi lo delude. E tutti i membri della mia famiglia hanno fatto questo errore. Io l’ho commesso più di una volta” rispose tristemente.

Briony la guardò sinceramente dispiaciuta ma non poteva provare compassione per Klaus. Qualunque fosse stato il motivo per il quale la sua famiglia lo aveva fatto arrabbiare, non aveva alcun diritto di ucciderli e poi la ragione per cui aveva accoltellato Elijah alle spalle era stata davvero ingiusta e meschina.

Non poteva fargliela passare liscia per quel gesto orribile. Senza contare che proprio loro due gli erano rimasti accanto per secoli cercando di non farlo sentire solo.

Bella gratitudine…

“Cosa hai fatto per farlo arrabbiare?” le chiese curiosa.

“E’ acqua passata ormai… scusa ma voglio restare sola ora.” rispose Rebekah in maniera fredda lasciando il salotto con passi incerti per riprendere il controllo delle sue emozioni lasciate alla deriva.

Briony le sorrise grata e la salutò.

“Certo. E Rebekah?”

La vampira si voltò perplessa sulle scale.

“Qualunque fosse il motivo, Klaus non aveva il diritto di fare tutto questo alla tua famiglia. Né di farlo ora.”

Briony con una lacrima agli occhi uscì.

 

 

Prima di tutto Briony andò ad informare Ylenia di quello che aveva scoperto - Elena poteva anche aspettare - ma la strega non fu convinta della parte finale della storia.

“Perché mai Mikael avrebbe dovuto uccidere la sua graziosa moglie?”

“Forse perché era cornuto.”

“Non mi convince… nella grotta c’erano dei simboli.. che riguardava anche la maledizione dell’ibrido. Guarda ho fregato alcune fotografie che ha fatto quel professore di storia.” Ylenia mostrò delle foto che ritraevano i disegni nella grotta e le fece vedere uno in particolare.

“Questo mostra l’uccisione della strega Originaria, cioè Esther, ma secondo la tua versione non ha senso inserire quest’immagine vicino alla maledizione dell’ibrido.” Disse pensierosa.

“Sì infatti cosa c’entra la morte di Esther con la maledizione di Klaus?”

Ma immediatamente ad entrambe si illuminarono gli occhi dalla sorpresa e dallo shock. Avevano capito cosa fosse successo realmente.

“Mio dio… Non è stato Mikael a ucciderla..” Sussurrò Briony paralizzata.

Elijah... Quante ombre nascondono il tuo passato, e ti perseguitano anche se non potresti intuirne la vera esistenza.

 

 

Briony era corsa subito da Rebekah per confessarle la verità e la bionda vedendo la sua faccia sconvolta le aprì la porta, chiedendo cosa fosse successo ancora.

“Devo farti vedere una cosa.” Briony le fece vedere velocemente sul tavolo le fotografie della grotta.

“Questi simboli rappresentano la maledizione dell’ibrido e questa è tua madre! La strega Originaria! La verità é molto più oscura di quella che tu sai! Non è stato Mikael a uccidere tua madre, è stato Klaus!” gridò Briony convinta.

Rebekah la guardò immobile, non riuscendo a crederci:

“Cosa?” sussurrò senza voce. Sembrava imbalsamata.

“Sì, guarda le immagini! Klaus sicuramente non avrà retto la delusione che la madre lo avesse ripudiato e l’ha uccisa in uno scatto d’ira. L’hai detto tu stessa che tuo fratello non sopporta chi lo delude, e la natura dei licantropi è molto violenta rispetto a quella dei vampiri.”

“Non è impossibile! Non è vero! Questi stupidi disegni sono stati fatti da stupide persone che non sapevano niente della mia famiglia!” urlò Rebekah in preda alla disperazione e prese con rabbia le fotografie, buttandole nel fuoco come se non volesse vederle mai più.

Rebekah ascoltami! É brutto ma devi crederci! In fondo non hai prove che sia stato proprio tuo padre a uccidere tua madre, soltanto Klaus era presente! Devi averti mentito per paura di poterti perdere se avessi scoperto la verità. ” disse Briony convinta, avvicinandosi a lei.

Ma all’improvviso Rebekah ebbe uno scatto d’ira disumano e la prese per il collo, appiccicandola alla parete come se non ce la facesse a sentirla.

“Stai zitta! Non dire più una sola parola!” Le gridò in faccia mostrando i suoi occhi neri da predatrice e i denti affilati. Tutta la rabbia repressa che esplodeva in quel momento.

Briony a sua volta non osava respirare; restava paralizzata e intimorita a guardare la vampira, aspettando suo malgrado che il momento passasse. E passò: la presa sul suo collo si ammorbidì e Rebekah la lasciò andare senza fiatare.

Aveva uno sguardo vuoto e profondamente sconvolto a causa di ciò che aveva appena scoperto. Lei più di tutti amava Klaus, nonostante quello che le aveva fatto, ma qualcosa si ruppe dentro di lei.

Successe infatti qualcosa che Briony non aveva mai visto prima d’ora: un vampiro piangeva.

Rebekah si accasciò per terra e si mise a piangere, dando libero sfogo alla delusione per colpa della verità, di quell'infame voltafaccia.

Briony guardò quella piccola creatura non più vampira feroce, così fragile e bella disperarsi per la propria famiglia, per il proprio cuore distrutto, ed ebbe l’impulso di abbracciarla.

E lo fece. Con naturalezza.

Tra le sue braccia Rebekah sembrava una bambola di porcellana: Briony le accarezzò dolcemente i capelli biondi, sussurrandole che sarebbe andato tutto bene, e cercò di stringere quel corpo freddo, estraneo al suo per consolarla e per farle percepire la sua vicinanza.

Rebekah piangeva senza emettere alcun rumore, ma Briony poteva percepire comunque i suoi deboli singhiozzi. L’Originaria non l’aveva allontanata con repulsione, si era soltanto arresa a quel gesto d’affetto sincero che poche volte aveva ricevuto durante la sua vita immortale.

All’improvviso Rebekah smise di piangere e guardò in faccia Briony. Aveva ancora gli occhi azzurri lucidi e tristi, e il petto tremava dallo sforzo; la stava fissando dubbiosa e in modo strano.

Elijah…?” Rebekah sussurrò quel nome come se non volesse crederci.

Briony la guardò sorpresa, e sussultò come le altre volte che sentiva quel nome

“Come?”

Rebekah la fissò stordita e parlò a fatica:

“Lo sento… dentro di te.”

Briony la guardò senza capire, frastornata, e Rebekah continuò, dandosi comunque una sistemata:

“Io riesco a percepire cosa contiene l’animo e il cuore delle persone.. chiamalo un dono datomi dalla mia naturale emotività. Ho percepito che Stefan amasse ancora Elena e ho dato l’allarme a Klaus. Non so come dirlo ma… posso sentire la presenza di mio fratello dentro di te, il tuo amore, e anche se ora è morto il vostro legame non si è mai spezzato.”

Rebekah infatti quando si era sentita abbracciare da Briony, non appena l’aveva toccata, le erano saltate nella mente delle immagini del fratello... di Elijah mentre sorrideva. Quando era ancora felice e vivo, realmente…

Era così che lui si sentiva quando era con lei?

Briony le sorrise allora dolcemente.

“Pensavo che tu l’avessi già capito quanto amassi Elijah”

“L’amore è terribilmente sopravvalutato, un giorno ce l’hai e il giorno dopo non lo possiedi più e poi ti dedichi a qualcos’altro. Ma quello che provi per lui è tra i sentimenti più puri e forti che abbia mai visto in tutta  la mia vita, e io ho vissuto parecchio. Wow piantagrane te ne do atto. Finché amerai Elijah con questa intensità, potrai davvero affrontare ogni cosa.”

Briony sorrise mestamente per quelle confidenze appena nate e scosse la testa, in modo bonario:

Rebekah, non smetterò mai di pensare a tuo fratello. Anche se è strano, visto che all’inizio non lo avrei mai immaginato che sarei giunta a questo punto… ma lui mi ha completamente destabilizzata, sotto tutti i punti di vista. Non posso tornare indietro, lui ha cambiato tutto…per sempre…

Briony la guardò con sincerità e commozione per farle capire che non sbagliava sul suo conto.

La vampira, dopo aver ascoltato le sue umane parole, le sorrise e si alzò scacciando via le ultime lacrime.

“Ti aiuterò Briony.” Rispose seria.

Briony non credette alle sue orecchie e rimase immobile dalla sorpresa e dalla felicità; avrebbe voluto abbracciarla di nuovo per dimostrarle la sua gratitudine ma pensò che era meglio una semplice stretta per le spalle, per incutere una sorta di fiducia.

“Grazie Rebekah. Noi due salveremo la tua famiglia” mormorò profondamente.

Se qualcuno avesse visto quella scena incredibile, probabilmente non ci avrebbe creduto… due ragazze, una apparentemente troppo giovane e indifesa, alla mercé delle proprie emozioni; l’altra con lo sguardo maturo e coraggioso anche se nascondeva una grande fragilità e inquietudine, pensavano di combattere l’essere più pericoloso e letale che esistesse al mondo.

E lo facevano per amore.

 

*FINE CAPITOLO.*

Come vi ho fatto già intravedere Briony legherà tantissimo sia con Rebekah sia con Ylenia, mentre si creerà una spaccatura irreversibile sia con “Santa Elena” sia con Caroline.

Vi avverto che il prossimo capitolo sarà L’ULTIMO!! E finirà così la prima parte della mia fanfic!

   
 
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