Prologo
Un
elfo un po’ presuntuoso, un discorso davvero
wow, ciambelle e caramelle.
Mi affretto ad
andare in
piazza. Devono essere già tutti lì, come minimo.
Anche i miei genitori. Ma che
teneri, loro. Arriva la Regina Arya con Fìrnen e neanche mi
svegliano. Solo
perché avevo detto che volevo dormire. Mi hanno preso alla
lettera. Poi dicono
che non mi devo arrabbiare.
Svolto
l’angolo e vado a finire
addosso a qualcuno. Mi scuso subito e, davanti a me,
c’è un elfo. Che figura di
merda.
Cerco di far
capire che mi sto
scusando e che mi dispiace davvero tanto, ma quello mi guarda mezzo
schifato e
se ne va.
Giornata
cominciata nel verso
giusto.
Continuo a
correre e la gonna
svolazza da tutte le parti tanto che mi si vedono anche le mutande.
Meno male
che in giro non c’è nessuno.
Giro un altro
angolo (Gil’ead è
un mezzo labirinto, per intenderci) e, finalmente, trovo la piazza,
anche se mi
astengo dal fare i salti di gioia.
Fortunatamente
la cerimonia non
è ancora iniziata, o forse è già
finita, quindi cerco i miei genitori per andare
a sedermi vicino a loro, ma non li trovo. O santo dio.
Quindi, piano B.
Cerco le mie
dolci e care amichette del cuore, che rubano il mio lucidalabbra ogni
giorno.
Le trovo che
stanno mangiando
una ciambella davanti al negozio di Madama Crown. Chissà se
mi offrono
qualcosa, visto che ho lasciato i soldi a casa.
Quando mi vedono
non si trattengono
dall’urlare sguaiate “NIERNEN!” e dal
venire ad abbracciarmi con le loro mani
appiccicose e piene di melassa ai mirtilli. Ringraziando la mia
agilità, mi
scanso e Ghart finisce anche a terra. Recupero la ciambella prima che
cada,
anch’essa, a terra e me la mangio in un boccone. Lei mi
guarda male.
Chien, che
è sempre in ritardo,
corre, corre e inciampa nel corpo di Ghart che è ancora
felicemente stesa a
terra e cade. Non so s’è fatto a posta oppure sono
le mie amiche che sono
sceme.
Mentre Angela
rimprovera Chien
perché è troppo maldestra, le sfilo le caramelle
da mano e me le mangio tutte
io. GNAM GNAM!
Pure lei mi
guarda male e sono
sicura che, nella sua contorta mente, mi sta dicendo tante parolacce da
far
venire la pelle d’oca anche a Kiev, che è il
più volgare della nostra scuola,
se non di Gil’ead e di Alagaesia.
Un ruggito mi fa
cadere le
caramelle che avevo in mano (poche, fortunatamente) e quelle che avevo
in
bocca. Alcune rimangono, però, e io sto con la bocca aperta,
così impaurita che
non riesco a muovermi. Angela mi guarda disgustata e mi rendo conto di
essere
davvero ridicola. Quindi chiudo la mia bella, bellissima e bellerrima
bocca e
mastico le caramelle che sono rimaste.
Mi giro a
guardare un enorme
Drago verde smeraldo ch’è appena arrivato al
centro della piazza.
“Figo”
borbotta Ghart.
La Regina degli
elfi Arya, che
ha più di duecento anni ma ne dimostra venti, inizia a
parlare.
“Come
la maggior parte di voi
saprà”, inizia col suo tono altezzoso ma allo
stesso tempo rassicurante, “sono
ben cent’anni che Eragon, e il suo Drago Saphira, sono andati
via da Alagaesia,
per adempiere al loro compito che consiste nell’addestrare
nuovi Cavalieri di
Draghi.” Pausa. “Molti di noi, sia elfi che umani,
lo hanno accompagnato in
quest’impresa. Ora, nel corso di questi cento anni, si sono
formati quindici
nuovi Cavalieri: quattro elfi, sei umani, tre nani e due Urgali. Ora,
io, il
mio Drago Fìrnen e altri quattro elfi, siamo qui per
consegnare nelle mani del
Lord di Gil’ead quest’uovo di Drago, che
resterà qui per sei mesi. Se entro
quest’arco di tempo non si sarà trovato un
Cavaliere, torneremo e lo porteremo
a Taurida. State ben attenti: un Cavaliere di Draghi deve essere
coraggioso,
saggio e ben istruito. Deve sapersi relazionare con chi gli sta intorno
e non
deve far influenzare le sue scelte da altre persone o dai propri
sentimenti. Un
Cavaliere di Draghi è una persona che conta: deve dare il
buon esempio, deve
dispensare consigli e deve far sì che chiunque si fidi di
lui. Deve avere
sangue freddo e, soprattutto, deve essere onesto con tutto e tutti. Non
pensate
che la vita di un Cavaliere di Draghi sia facile.
“Prendete
Eragon, ad esempio.
Credo che molti di voi conoscano la sua storia: è vissuto a
Caravahall per
sedici anni, inconscio di tutto. Poi trova un uovo di drago che si
schiude
davanti a lui. Ha vissuto così tante emozioni, sia positive
e negative, nell’arco
di così poco tempo che dubito che molti di voi ce
l’avrebbero fatta.
“Siate
consci del fatto che
essere un Cavaliere non sarà una passeggiata. Penso che qui,
a Gil’ead, ci
siano molti giovani valorosi e di buon cuore, che sarebbero degli
ottimi
Cavalieri. Non rammaricatevi, però, quando l’uovo
non si schiuderà dinanzi a
voi. Solo una persona verrà scelta: questa non
riceverà solo gloria e onori, ma
anche perdite e sciagure. Pensate, dunque, prima di agire”
La piazza
scoppia in un boato
di applausi e Arya si gira a prendere l’uovo. Da qui non
riesco a vederlo bene,
ma credo che sia tipo blu scuro/nero/viola.
Sento Angela
dietro di me
borbottare una cosa tipo “Credo che dopo questo discorso non
vorrò mai diventare
un Cavaliere di Draghi”
“Io
credo che lo diventerò,
invece” ribatte Chien, sempre piena di sé.
Angela alza le
sopracciglia ma
non dice niente.
Io continuo a guardare Arya che si congratula con Lord Garrett che fa un discorso, ma sono troppo impegnata a rimuginare e quindi non sento ciò che dice.
Buon salve, popolo di Alagaesia. Ma non è strafigherrima la mia storia? *w* No, ok, fa cagare ç.ç Non trucidatemi, però. Questo è solo il Prologo >.< Mi piacerebbe sapere che ne pensate. Mi va bene anche se mi dite che fa schifo :D Poi, poi, poi. Visto che non ho nulla da fare ho fatto un remix di 'Fratelli d'Italia' rendendolo 'Fratelli d'Alagaesia'. Una cosa puramente ironica:
Fratelli d'Alagaesia.
Fratelli
d'Alagaesia,
Alagaesia s'è desta,
dell'elmo di Eragon
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Uru'baen
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
Alagaesia chiamò!
Noi siamo da un secolo,
calpesti, derisi.
perché ci son troppe razze,
perché siam divisi.
Cavalieri, raccoglieteci in un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò!
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte,
Alagaesia chiamò!
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione e l'amore,
rivelano alle razze,
le vie dei Regnanti;
Giuriamo nell'Antica Lingua,
il luogo natìo:
Uniti per Alagaesia
chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
Alagaesia chiamò!
Dalla Du Weldenvarden ai Monti Beor,
Dovunque è Dars-Leona,
Ogn'uom di Aberon,
ha il core, ha la mano,
i bimbi d'Alagaesia,
si chiaman Alagaesini,
il suon de corni degli Urgali,
la Morte suonò!
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
Alagaesia chiamò!
Son Lethrblaka che piegano
le spade dei Cavalieri:
già le uova dell'Helgrind
il guscio han perduto.
Il sangue di Caravahall,
il sangue Nanesco,
bevé col caalice,
ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte,
Alagaesia chiamò!
Dopo questa credo che andrò a suicidarmi.
MI ASPETTO TANTE RECENSIONI!
un bacio, eli <3