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Autore: Lesley_Gore    15/12/2011    6 recensioni
Dal Capitolo:
Mi guardo intorno, cercando di capire se qualcuno mi stia seguendo.
Per ora la prima parte del piano sta funzionando. Mi sto anche accorgendo che parlo come un fottuto fuggiasco, dopo aver rapinato una banca. La differenza è che non ho rapinato una banca, sto solo fuggendo dall'altra parte di me: quella che odio e disprezzo con tutto me stesso; e odio ancora di più il fatto che IO stesso ho permesso che mi facessero diventare quello che volevano.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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  Buonasera a tutte!
Dunque, che dire? E' la prima volta che posto in questo fandom, sto facendo un esperimento.  Questa storia l'ho iniziata questa estate, per gioco, con una mia amica. Dovevamo scriverla insieme, dopo che le ho proposto il progetto, ma alla fine non è stato possibile. Quindi ho deciso di farlo da sola. Ci tengo moltissimo a questa storia, senza pretese, spero che possa piacere anche a voi.
Il personaggio di Robert, è tutto frutto della mia immaginazione, è come me lo immagino io, come spero che torni ad essere, quindi appartiene al mio neurone robbesco xD
Questa storia è completamente dedicata a lei: RiceGrain , ti voglio bene stronza ù.ù

Detto questo, vi lascio al capitolo. Lasciatemi un commento, se volete. Se vedo che non piace toglierò il disturbo e la continuerò per conto mio :)
Buona lettura :***


Capitolo 1.

Robert -
  Hysteria-Muse

"Si, mamma, non ti devi preoccupare ogni volta." Siamo alle solite, ogni volta che devo partire si fa duemila paranoie, peggio di quelle che mi farei io, o meglio, che mi facevo io prima di prendere un aereo. Ormai sono anni che non faccio altro che viaggiare, ma mia madre non se ne rende conto.
"Robert, non fare il solito! Lo sai che mi preoccupo..", appunto e adesso attaccherà con la storia delle statistiche di incidenti aerei degli ultimi cinque anni.
"Lo sai a quanto ammontano gli incidenti aerei degli ultimi cinque anni, secondo la classifica nazionale e internazionale di British Air-Line? Sono ben più di venti incid..", come volevasi dimostrare. Ed io, come al solito, la lascio parlare,  se la bloccassi proprio ora sarebbe peggio. Mentre lei parla continuo a girare per la stanza cercando di ricordare dove ho messo il passaporto. Se ogni tanto riordinassi, dico, forse troverei quello che cerco al primo tentativo.
«Rob, mi stai ascoltndo?»
«Si mamma. Ammontano a molti incidenti. Non devi ricordarmelo ogni volta, mi metti ansia per niente. E, comunque, sono più in pericolo quando mi metto alla guida di un auto, rispetto a quando salgo su un aereo.» E' vero, sono un pericolo pubblico, meglio non incrociarmi neanche per sbaglio.
La sento ridere e mi unisco anche io.
« Senti, papà ti ha detto se Liz viene o no a New York, a giugno? Doveva farmi sapere qualcosa ma non mi ha chiamato.» Nel frattempo ho ritrovato il documento: era sotto il mobile della tv. Non so nemmeno come diavolo ci è finito.
« Non sapevo neanche che dovesse venire. Possibile che in questa casa sono sempre l'ultima a sapere le cose?»
Alzo gli occhi al cielo prima di risponderle: «Mamma, sei tu che non ti aggiorni. Io l'avevo detto a papà, e lui l'ha detto a te..Tre volte, se non sbaglio. Incominci a perdere i colpi?» Sorrido divertito, perchè so già cosa mi risponderà.
Infatti: « Robert, sarai anche l'attore più gettonato del momento, ma sei sempre mio figlio. Come tale, rimani sempre un'idiota.» Lo sapevo che mi dava dell'idiota. Mi diverto troppo a stuzzicarla.
Suonano alla porta, sarà Nick con l'auto che mi porterà all' aeroporto.
«Mamma, devo andare adesso. Sono arrivati a prendermi. Ti chiamo appena arrivo in albergo, ok?»
«Si, tesoro. Buon viaggio e stai attento. Ti voglio bene, Rob.»
«Anche io. Un bacio.» Riattacco proprio mentre apro la porta della stanza, trovandomi Nick davanti.
«Tutto a posto?» Mi chiede il mio manager.
«Si, possiamo andare».
Oggi parto per Cannes, prima, e per l'Italia dopo. Nella laguna francese vado a presentare il mio prossimo film: un progetto al quale sono molto legato: Remember Me. Inizierò le riprese a Giugno, dopo gli MMA. Si girerà a New York. E' un progetto molto importante per me, ho la possibilità di slegarmi un pò dal vampiro buono che mi ha reso celebre. Mi fa anche un pò paura, ma so che ce la posso fare.
In Italia, invece, si gireranno le scene madri di New Moon, il secondo episodio della saga. Il ritrovo tra Edward e Bella, è una scena importantissima, la aspettano tutti con ansia. Ed è proprio questo che mi spaventa di più. Non mi sento all'altezza delle aspettative che hanno verso di me e il lavoro che faccio. Tutti si aspettano sempre troppo, si aspettano qualcosa che non sono sicuro di riuscire a dare o fare. Tutti mi chiedono qualcosa, o vogliono qualcosa. Ed io mi sento sopraffatto da questo, perchè vorrei poter accontentare tutti, ma non posso. Spesso mi sento in trappola, in gabbia. Mi sento soffocare. E' come ritrovarsi, improvvisamente, in un reality show 24 ore al giorno. Le telecamere sempre puntate su di te, non puoi fare un passo che tutti lo sanno. Sto diventando talmente paranoico da rasentare la follia. Tom, spesso mi prende per il culo, chiamandomi 007 missione paranoia, perchè non faccio altro che guardarmi le spalle, cercando di capire se mi seguono o mi fotografano. E' ridicolo, ma è così.

********

Arrivati all'aeroporto siamo assaliti da un branco di paparazzi, così Dean  è costretto a trascinarmi via con la forza, facendosi spazio a spintoni.
Possibile che non mi danno mai pace? Non ci sono altri colleghi da perseguitare? Andiamo! Ho sentito che la coppia BranJolina è in crisi. Andate da loro, no? Non ho idea di che razza di scoop sia, quello di me che parte per lavoro. Vai a capirli questi avvoltoi, non mi ci abituerò mai. Magari alle fan pazze posso anche fare un' eccezione. Ai paparazzi, quelli
proprio no. Non li sopporto! Cazzo, non hanno rispetto di niente e nessuno.
«Robert! Di qua! Guarda di qua!» Non alzo neanche lo sguardo, i flash riescono ad accecarmi anche attraverso le lenti scure degli occhiali da sole.
Mi sento il cuore rimbobare nelle orecchie e il nervosismo salire alle stelle. Vorrei poter urlare a tutti di smetterla, di lasciarmi in pace, di smettere di urlare come pazzi e far girare tutti dalla mia parte. Un gruppo di ragazze mi ha riconosiuto proprio grazie alle urla di queste teste di cazzo e incominciano a seguirmi, urlando il mio nome come ossesse. Una, addirittura, riesce a prendermi per un lembo della camicia e a strattonarmi, chiedendomi di morderla.


Nick è davanti a noi e non se ne accorge nemmeno, essendo occupato al cellulare in una conversazione molto animata.
 Dean la allontana in malo modo, intimandola con lo sguardo a lasciarmi passare, ma non fa in tempo a toglierne una che altre cinque ci circondano; così sono costretto a fermarmi per firmare autografi e fare qualche foto: metto su il solito sorriso da Robert l'attore, e faccio il mio lavoro. Nick, dopo dieci minuti se ne accorge e torna indietro: «Ragazze adesso basta, per favore. Abbiamo un aereo da prendere e si è fatto davvero tardi.», poi si rivolge alla mia guardia del corpo e gli chiede di portarmi via. Mentre me ne vado mi giro un secondo indietro per salutare - sono pur sempre un ragazzo educato- e noto le ragazze che piangono tra i sorrisi. Un pò mi fanno tenerezza, non credo che si rendano ben conto che io non sono Edward Cullen. E' proprio questo che mi lascia sempre l'amarezza in bocca. Ormai per loro non c'è più differenza, da quando iinterpreto il vampiro buono: per quanto io possa impegnarmi in altri progetti, per quanto io mi sforzi di dimostrare il contrario, per loro sono e rimarrò sempre Edward Cullen, l'incarnazione della perfezione. Se solo sapessero quanto io sia lontano da lui. E quanto io mi senta solo e rassegnato come lui.
 Finalmente riusciamo a fare il check in senza altri problemi. Un addetto al servizio di terra ci scorta alla saletta riservata ai Vip, cosa che io odio, per attendere di essere imbarcati in prima classe.
 La prima cosa che faccio appena seduto, è quella di tirare fuori l'ipod dallo zaino. La seconda, prendo  il copione di Remember Me e una penna per aggiungere qualche annotazione, dove ritengo neccessario. Ormai è diventato un malloppo di fogli pieno di appunti ai margini, incomprensibili pure a me, e fogli spiegazzati. L'ho letto e riletto fino a saperlo a memoria. L'ho detto che ci tengo tanto a questo film, vero? Bene.
 Dopo mezzora, Nick richiama la mia attenzione tirandomi via una cuffietta dall'orecchio, per chiedermi se voglio qualcosa dal bar, visto che ci sta andando. Gli dico di prendermi solo un caffè nero zuccherato, con caramello e panna, da mangiare non prendo nulla. Ho lo stomaco chiuso. Quando torna con la mia colazione, mi porta anche una rivista con la mia faccia in prima pagina.
Lo guardo interrogativo e lui mi dice di andare a pagina 45. Lo faccio e leggo il titolo dell'articolo: «Robert Pattinson e la bella Nikki andranno a vivere insieme?» Sono sbigottito. Da quando in qua io e Nikki staremo insieme? Incuriosito vado a leggere la didascalia accanto alla foto. Leggo il mio nome, la mia età e quelli di Nikki, poi dice che siamo stati avvistati in una copisteria a prendere scatoloni per traslochi. Mi leggo anche l'articolo dove si parla di noi due e leggo che la mattina del 21 Gennaio, eravamo in questo negozio e che abbiamo comprato scatoloni e nastro adesivo. Fin qui nulla di male. Poi l'articolo prosegue, parlando di noi due che siamo entrati mano nella mano, sorridevamo e scherzavamo tra noi. All'interno del negozio qualcuno ci ha visto scambiarci dei baci fugaci e intimi. Di quelli che solo due persone innamorate si danno. E poi finisce con una domanda ad effetto: ''Le due star di Twilight, sono così innamorati da essere pronti per andare a vivere insieme?'' Ma che cazzo scrivono? Ma quando mai ho baciato Nikki in bocca o l'ho presa per mano? Adesso due amici non possono uscire più insieme, solo perchè sono famosi e lavorano allo stesso film? Uno non può più fare un favore a un amico senza essere frainteso dalla stampa?
Sono furioso è dir poco. Metto via sia l'ipod che il copione, mi è passata la voglia.
No, dico, ma non hanno di meglio da scrivere? Va bene, avevo promesso che avrei smesso di leggere cosa dicono sul mio conto, ma questo è troppo! Se mai lo leggesse mia madre, le verrebbe un colpo. Ma questa gente di merda ci pensa che abbiamo anche una famiglia? Che, magari, potrebbero leggere? Già ho fatto fatica a convincerla che non sono un alcolizzato con manie depressive, dopo che ha visto e letto sui giornali di una mia uscita con amici e mi hanno fotografato ubriaco, mentre tornavo a casa. Se leggesse questo, penserebbe che le sto tenendo nascosta una relazione seria.
Nick tenta di parlarmi, di chiedermi spiegazioni, ma io non gli do nemmeno retta. Appoggio la rivista sulla poltroncina vuota accanto a me, finisco il mio caffè, poi mi alzo di scatto, prendo la rivista e la getto nel primo cestino disponibile; esco nel retro per fumarmi una sigaretta in santa pace e, sopratutto, in solitudine. Incomincia a stancarmi davvero tutto questo. Sono stanco, sfinito. E sono stufo di dovermi guardare le spalle ovunque vada. Amo follemente il mio lavoro, è quello che ho scelto di fare per vivere, ma fin quando sto davanti a una telecamera. Quando sono fuori dal set, è un' altra cosa: la mia vita privata è violata in continuazione, la mia famiglia perseguitata, i miei amici presi di mira. Questo mi fa star male, questo schifo di business mi fa vomitare. Vendere la vita degli altri per soldi.
E' vero che ci sono colleghi che pagherebbero oro, per avere la mia stessa visibilità, ma non io. A me piace stare nell'angolino più nascosto della festa, dietro quel pilastro dove le luci psichedeliche non arrivano, magari a farmi gli affari miei, o a parlare amabilmente con i miei amici. Non ricordo più quando ho fatto un' uscita con i miei amici di Londra, senza essere inseguito dai fotografi o da fan urlanti. Costretto, così, ad andarmene dopo venti minuti dal mio arrivo.
All'improvviso sento una folata di aria fredda arrivarmi dietro la schiena, segno che qualcuno è uscito fuori. Non mi giro nemmeno a vedere chi è, solo prego non sia una fan: non sono per niente in grado di affrontare piagnistei e suppliche perchè la morda. Invece è Nick.
Mi si affianca, vicino alla ringhiera, e mi toglie la sigaretta dalla bocca. Lo fulmino con lo sguardo, ma non mi lascia il tempo di dire nulla.
«Lo sai che quasta merda ti ucciderà,» mi dice con fare paterno.
«Tanto bisogna morire, no? Non siamo immortali.» Il mio tono di voce è piuttosto ironico e seccato. Era l'ultima sigaretta del pacchetto e lui mel'ha fatta sprecare.
«Robert, ascoltami, per favore: lo so che ora sei arrabbiato con il mondo per quello che hai letto su quella specie di rivista. Ma tu sai che questa è l'altra faccia della medaglia. Se vuoi fare questo mestiere, devi tenere conto anche di questo genere di cose. Io ti conosco bene, e conosco Nikki. So che non c'è nulla tra di voi. La Summit è stata molto chiara al momento della firma del contratto: niente relazioni personali tra colleghi di set. Sai anche che cosa vogliono da te e Kristen...», non lo feccio finire di parlare, perchè questo è ancora un territorio minato per me. So bene cosa vogliono, quello che non sanno bene loro, è che noi non ne vogliamo sapere di mettere in scena questa buffonata assurda.
«Fermati! Lo so già dove vuoi andare a parare, e so anche cosa vogliono loro. Ma tu sai cosa voglio io.» Lo guardo negli occhi per capire se ho la sua attenzione, perchè non voglio continuare a ripetermi all'infinito. Sono stanco di dire sempre le stesse cose e rispondere ai giornalisti sempre alle stesse domande: ''Tu e la tua co-protagonista, state insieme?''.
«Io voglio fare l'attore, chiaro? Non voglio essere il burattino di nessuno! Voglio fare quello per cui mi sono fatto il culo per anni, e non è di certo per mettere in scena una stronzata, solo per far fare soldi a loro, che ho fatto tutti questi sacrifici. Voglio che domani i miei genitori vengano a una prima mondiale e siano fieri di me, per il lavoro che ho fatto. Non perchè sto fingendo di stare con la mia partner di set. Voglio potermi guardare allo specchio senza vergognarmi di me stesso e senza pensare ''Mio Dio, che cazzo ho fatto? Mi sono venduto solo per fare più film''. Non è questo che voglio per me, Nick, e tu lo sai bene» , mi trema la voce e manco me ne rendo conto. Non voglio stare al loro gioco, se iniziassi ora non ne uscirei più.
Lui mi guarda contrariato e sospira profondamente per calmarsi, ma lo vedo che è nervoso e teso. Fa sempre quella cosa con il naso, tipo arricciarlo, quando è seccato per qualcosa. In questo caso, lo è molto e con me.
Ma Dean mi salva in calcio d'angolo, quando viene ad avvertirci che stanno imbarcando i passeggeri di prima classe.
Io e Nick ci scambiamo uno sguardo di fuoco prima di rientrare. Questo vuol dire solo una cosa: la partita non è ancora finita. 
   
 
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