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Autore: _IWantAnIceCream_    16/12/2011    3 recensioni
"Solo guardarla lo metteva tremendamente a disagio.
Sentire il suo profumo delicato lo faceva andare fuori di testa.
Sfiorare i suoi riccioli dorati lo mandava in paradiso, se questo davvero esisteva, nonostante quello che aveva fatto.
Appena il corpo di lei si appoggiò a quello di Tyler, lui sentì distintamente un fremito, come un brivido, che gli scorreva nella spina dorsale, per poi avvertire un dolce tepore che si espandeva in tutto il corpo. Ne era sicuro: quello era amore.
E l’avrebbe amata in silenzio. Perché lei non si meritava ancora problemi, dopo quelli che aveva già."

OneShot Caroline/Tyler. Credo che debba venire dedicato di più a loro.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Caroline/Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Holaaa! Come va?

Innanzitutto volevo dire che è la mia prima ff. O, per lo meno, la prima che metto qui.

È una Tyler/Caroline, perché è innanzitutto una coppia che amo. Sono perfetti insieme, e ci sono rimasta davvero male quando si sono lasciati nella 3x09 ç___ç

La one-shot è ambientata prima che i due babbeiravi bimbi si mettessero insieme. E ho un po’ immaginato cosa sarebbe potuto succedere in una serata random tra i due.

Beh. Un bacio e…ci vediamo sotto :3. 

*

Ti amerò in silenzio.

 

 

Solo guardarla lo metteva tremendamente a disagio.

Sentire il suo profumo delicato lo faceva andare fuori di testa.

Sfiorare i suoi riccioli dorati lo mandava in paradiso, sempre se questo fosse esistito, nonostante quello che aveva fatto.

Lei aveva l’aspetto di un angelo. Se il Paradiso fosse esistito avrebbe voluto lei come guida. Perché era certo che lei fosse un angelo venuto sulla Terra.

Era tremendamente difficile guardarla negli occhi grandi e non dirle quello che, anche se non voleva, provava per lei.

Cercava di respingere tutto. Nascondendosi dietro ad una falsa amicizia che anche i sassi sapevano finta.

Perché doveva essere sempre lui a consolarla, dopo che veniva respinta da Matt ?

Perché era sempre lui a doversene stare zitto e guardarla da lontano ?

Non era il classico bravo ragazzo, ma ci provava. Era irascibile, irritabile e sempre incazzato con il mondo, eppure con lei gli veniva quasi facile non esserlo. Sarebbe stato  così perfetto per lei. L’avrebbe amata come quell’idiota del suo migliore amico non era capace di fare.

Lei meritava il meglio. Lui avrebbe fatto tutto per darglielo. Anche andare in capo al mondo se fosse stato necessario.

Se solo lei glielo avesse permesso. Se glielo avesse permesso lui avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di stare con lei. 

Perché, nonostante non volesse, era quasi certo di capire il significato della parola “amore” mentre era con lei. Non sapeva se lo fosse realmente, ma era la cosa che più si avvicinava a quel sentimento che, dicono, ti fa sentire tremendamente fuoriposto, maledettamente strano ed imbarazzato, come se avessi un milione di farfalle svolazzanti nello stomaco, pronte a farti vomitare. Se questo era amare, si diceva. Ma avrebbe sopportato questo ed altro, per lei. Se la ricompensa era averla per sé, solo per lui, per anche solo un giorno, un’ora, un misero minuto, ma solo per sé. Perché, lui lo sapeva, anche quando lei era con lui pensava ad altro. La buona parte dell’attenzione la dedicava a lui, ma era distratta da un punto fisso che aveva nella testa. Questo variava, alle volte erano i problemi del mondo soprannaturale, a volte le feste da organizzare, alcune invece erano i rompicapi del cuore.

Quel cuore bellissimo e pieno di sfaccettature. Se lei glielo avesse donato, lui lo avrebbe protetto senza esitare, senza domandare perché o come, senza chiedere nulla in cambio: quella era la cosa più preziosa al mondo.

 

Distratto e perso nei suoi pensieri, Tyler scosse la testa, passandosi più volte la mano tra i capelli neri, scompigliandoli.

Sdraiato sul divano, con i piedi che per poco non uscivano oltre, una pesante coperta a coprirlo per metà, lasciandogli il braccio sinistro e buona parte del torso nudo e scolpito scoperto, cercava di guardare una partita di football alla televisione.

Cercava, appunto. La mente era da tutt’altra parte, come praticamente ogni momento della giornata, ed anche se partiva da un pensiero totalmente diverso, alla fine arrivava sempre a Caroline.

Sbuffò pesantemente, reclinando appena la testa all’indietro e sprofondando il viso tra i cuscini.

Decise di cambiare canale, afferrando il telecomando e stringendolo nella mano sinistra, così forte da riuscire a romperlo. Poi, con un gesto secco, iniziò a fare zapping.

Arrivato ad un canale in cui trasmettevano un odioso reality, fin troppo noioso e stupido, tornò alla partita di football, cliccando i tasti così veloce da sembrare appena stato fulminato da una scossa elettrica: era sicuro che a Caroline quel programma piacesse senz’altro. E lui non voleva pensare ancora a lei.

Ma quando mai i suoi desideri venivano esauditi?

Il suono trillante del campanello lo fece sobbalzare, per poi darsi dello stupido ed infilarsi una maglietta, alzandosi ed avviandosi alla porta per vedere chi potesse essere, a quell’ora della sera.

Appena aprì la porta, però, rimase folgorato: gli apparve una Caroline Forbes bagnata fradicia, i boccoli gocciolanti, i vestiti grondanti di acqua.

«Po…sso?» balbettò lei, indicando un punto dietro di lui.

Tyler si riscosse nel sentire la sua voce tremula «Oh…sì, certo.» Si fece da parte per farla entrare, scostandosi accanto alla porta. Lei cercò di far sgocciolare un po’ i vestiti fuori dall’ingresso, così da non bagnare tutto dentro.

«Lascia stare, tranquilla, non fa niente.»  sospirò Tyler, con un sorriso, spingendola ad oltrepassare la porta.

«S-sei sicuro che non disturbo?»  chiese lei, ancora titubante.

Lui rise di gusto «No, Care, tu non disturbi mai!» disse, in tono sarcastico.

Caroline sbuffò, facendogli una linguaccia ed avviandosi con dei passetti titubanti verso l’interno della villa.

«Ora, mi vuoi dire perché sembri un pulcino che è appena uscito dall’autolavaggio?» il licantropo si lasciò cadere, di peso, sul divano.

«Ehm…insomma. Ero al Grill con Stefan, ma lui poi è dovuto scappare da Elena ed io sono rimasta ancora per un po’. Poi ho tentato di…parlare ancora con Matt…» qui la sentì sospirare e scuotere la testa, per poi riprendere. «…Mi ha ignorata del tutto, questa volta. Quindi ho deciso di tornare a casa, ma la macchina era senza benzina. Sì, sono una stupida che non controlla se ne ha ancora o meno. E, non so perchè, la spia non ha suonato. Allora ho deciso di andare a corse, deviando per il bosco, perché sapevo di non poter correre alla mia velocità per strada, ho deviato per il bosco e sono finita qui. Ero stufa di girovagare ed avevo freddo. Quindi ti ho bussato.» finì il racconto annuendo convinta, e Tyler sorrise del modo in cui lei riusciva a parlare senza mai interrompersi per minuti e minuti di seguito: anche quella era una cosa che adorava di lei.

Annuì anche lui, consapevole di quello che doveva fare, anche se non voleva. «Mi…dispiace per Matt. Che è successo?»

Caroline sospirò «Niente…è quello il punto! Mi sono avvicinata, ho provato a fare la carina, e lui non mi ha nemmeno notata!» disse, stringendo i pugni con evidente tono irritato.

Non parlarono più per alcuni minuti, in cui lui ascoltava il respiro di Caroline e le sue scarpe che, piene d’acqua, facevano rumore sul pavimento mentre la vampira faceva avanti e indietro per un metro.

Poi lei parlò. «…Senti. Non è che avresti qualcosa da…prestarmi? Che so…una maglia? Un paio di pantaloncini? È che muoio dal freddo.»

Lui rimase sorpreso. «Cosa? Oh…ehm…sì. Fai come ti pare, prendi qualcosa in camera mia.»

Caroline annuì, ringraziandolo, e si defilò salendo al piano di sopra.

Tyler attese qualche minuto, chiedendosi cosa si sarebbe messa. Continuava ad immaginarsela bellissima, con i capelli ancora bagnati, la sua maglia che le stava larga…

«Allora, come sto?» così preso dalla sua fervida immaginazione non si era nemmeno reso conto che la vera Caroline era scesa dalle scale, e gli sorrideva.

Era persino più bella di quanto se l’era immaginata: le gote appena rosse, gli occhi un po’ lucidi, i capelli biondi un po’ umidi legati in una coda alta, che ora non gocciolavano più. Spostando lo sguardo un po’ più in basso vide che si era messa una delle sue maglie nere, con uno strano logo sul davanti, e dei pantaloncini bianchi. Tutto, ovviamente, le stava enorme.

Però era così dolce! Gli faceva una tenerezza assoluta. Anche se, dandole un’altra accurata occhiata, notò che era anche sexy da morire.

Fermo, Tyler. Ritorna al “tenera”!, si disse, annuendo ai suoi stessi pensieri.

«Ehm…quindi. Se hai finito di farmi la radiografia…» disse lei ancora, imbarazzata.

Lui scosse la testa «…Cosa? Oh…no!» la sentì ridere.

Poi Caroline iniziò a sospirare e mordersi il labbro inferiore. Non sapeva perché si sentisse così a disagio: d’altronde lei e Tyler erano amici!

Non fare la codarda, Care!, pensò la vampira. Quindi parlò. «E se…Tyler. Posso restare qui, per stasera?» e lui sorrise, annuendo.

«Certo, Care. Tanto mia madre sta sbrigando qualche pratica su non so cosa che aveva in ballo mio padre. Credo che non tornerà, per stanotte.»

Caroline sorrise, e si sedette sul divano, seguita a ruota da Tyler.

Lui accese ancora la televisione e, mentre lui faceva zapping, lei lo bloccò non appena vide che trasmettevano il reality show che seguiva. «Fermo! Lascia qui!» i suoi occhi brillavano, e sembrava come illuminata: una bambina davanti ai regali di Natale.

Lui la fissò, incredulo. «Tu scherzi, vero?! Non mi farai guardare quella cosa! Nemmeno a costo di morire!» sentenziò, irremovibile.

«Avanti, Ty. Ti prego! Ti preeego!» si lagnò lei, sbattendo le ciglia all’inverosimile.

«Sei impossibile, lo sai?! Okay. A patto che la smetti di fare quella cosa inquietante con gli occhi.» E tanti saluti all’ atteggiamento “irremovibile”!

«Grazie!» rise lei, stringendosi a lui ed appoggiando la testa sul suo torace.

Appena il corpo di lei si appoggiò a quello di Tyler, lui sentì distintamente un fremito, come un brivido, che gli scorreva nella spina dorsale, per poi avvertire un dolce tepore che si espandeva in tutto il corpo.

Ne era sicuro: a parer suo, quello era amore.

Ma l’avrebbe amata in silenzio. Perché lei non si meritava ancora problemi, dopo quelli che aveva già.

 

*

 

Eccomi di nuovo qui! :3

Beh. Ecco qua.

Accetto qualsiasi critica, sempre costruttiva, che mi aiuti a migliorare.

Una recensioncina?  Ma proprio ina ina ina!
Okay. Un bacione!

 

 

 

xAlly 

  
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