Anime & Manga > Kimi ni Todoke
Ricorda la storia  |      
Autore: adelfasora    17/12/2011    5 recensioni
Come si può andare avanti? fare QUEL passo giusto, quello che ti cambia, che VI cambia, senza avere paura? Semplicemente non si sa; si fa. Spero che questo piccolo screzio/raptus di un momento passi tra le mani di qualcuno e gli faccia provare qualcosa, una qualsiasi emozione andrà bene.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dedicata alla mia stupida amica, ma tanto dolce

che ha preso un nome, di quelli a caso,

Ros the elphe

a cui mando un bacio, di quelli che non mando mai.

 

Alla fine.

 

“inconsapevoli di stare percorrendo la stessa strada tanto affollata di avvenimenti e passi avanti, da parti opposte,  per arrivare allo stesso punto, fino ad incontrarsi.”

 

 

I loro passi li avevano guidati, l’uno di fronte all’altra.

 

Era davvero certa di non essere nulla di speciale, di essere egoista.

Era con il tempo divenuta sempre più avida nei suoi confronti di attenzioni, che era certa non sarebbero state ricambiate: come avrebbero potuto?

 

Lui era così alto, così in alto.

 

Lui era sempre così pieno di vita, di amici, di risate.

Lui era tanto bello da essere irraggiungibile, e lei nel suo profondo egocentrismo aveva pensato di volerlo per sé. Ma come avrebbe potuto?

 

Poteva qualcuno spaventoso e solo come lei, spingere qualcuno come lui ad abbassarsi?

 

Lei doveva fare abbastanza, da riuscire a sorridere, a spingersi avanti con le sue forze, oltre i suoi capelli neri: il vento da solo poteva fare in modo che si sarebbe visto quello che portava dietro e dentro?

Così lui l’avrebbe vista.. ma era la cosa migliore?

 

Come avrebbe potuto?

 

Però alla fine lui l’aveva fatto, nonostante le avesse detto che non era così speciale, così fantastico come lei credeva, lei lo vedeva, in tutte le sue imperfezioni, come qualcuno che di speciale e fantastico, di vivace, aveva tanto.

 

E ce l’aveva fatta, l’aveva nuovamente accettata, era andata contro i fraintendimenti e, alla fine, era successo.

 

 

L’aveva raggiunto.

 

|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||

 

 

Non ce la faceva.

Lei era così lontana, così onirica.

Una bambola perfetta, liscia e soffice, che ti lascia senza parole, che soffoca qualsiasi pensiero.

 

 Il suo, in particolare.

 

Pensava sempre di essere quella sbagliata, ma erano gli altri a fare errori su errori.

Pensava di essere quella emarginata, ma erano solo gli altri che non riuscivano a vedere il suo sorriso dietro alle crepe di un aspetto che non aveva conosciuto finzione e artifizi.

 

Non riusciva ad immaginare che poteva definire qualcuno amico, e aveva trovato man mano che cambiava persone che intorno a lei le sorridevano.

 

Perché dopo aver imparato a mostrare la propria felicità, il passo successivo era breve come cadere a quota libera, lasciandosi andare.

 

Sorridere senza alcuno sforzo.

 

E lui per primo era riuscito a vederlo, quel tesoro che era rimasto così ben custodito.

Se ne era innamorato ancor prima di scoprire il resto.

 

Era ai suoi occhi diventato sempre più umano.

Lui, così vivace.

Lui, così impaziente.

Lui, così impulsivo.

Lui, così innamorato di lei.

 

Piano piano, dopo scelte, giuste o sbagliate, dopo momenti tristi, dopo aver tanto riflettuto, fino a trovare la soluzione più incasinata, alla fine si era voltato, e aveva ancora una volta sorriso.

 

Alla fine, ci era riuscito.

 

 

L’aveva raggiunta.

 

 

 

 

Avevano trovato entrambi qualcuno con cui condividere qualcosa di speciale.

 

E alla fine, sia lui che lei, erano riusciti a dirsi e a capire che quell’affetto, quella confusione, nulla era se non amore.

Perché mai finale è più lieto, se non quando lo si è vissuto in tutti i suoi frangenti, con tutti i suoi passi avanti e indietro, con tutti i loro cambiamenti, con tutti i nuovi incontri e quelli vecchi che creano meravigliosi legami.

 

Perché un alla fine non esisterebbe se non ci fosse percorso qualche tragitto, perché solo dopo qualsiasi tipo di viaggio, di vita come crescita, di pensiero come opinioni, di scelte come risultati, si può terminare qualcosa.

 

E quel qualcosa loro, probabilmente, lo stavano tuttora vivendo.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kimi ni Todoke / Vai alla pagina dell'autore: adelfasora