Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: reberebecca    21/12/2011    8 recensioni
Una misteriosa indovina predice il futuro di Bella prima ancora del suo trasferimento a Forks.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sui siti stranieri ci sono una marea di fic come lettura dei libri.
Io le adoro tutte.
(Se c’è qualcuna su efp per favore fattemelo sapere, mi piacerebbe poterla leggere.)
Quando le ho finite di leggere tutte, ne volevo ancora e ancora, così per soddisfare la mia voglia mi sono messa a scriverlo da me.
Vi avverto sin da ora che è una storia senza alcuna pretesa e per giunta il mio italiano fa schifo.

Non volevo essere troppo ripetitiva, oltre modo sono anche piuttosto pigra e copiare tutti i libri mi sembrava un lavoro massacrante, io non l’ho trovato online (tranne MD, s’intende) da poter fare una semplice copia incolla per cui ho rinunciato. Ma spero che questa versione che ho immaginato vi piaccia lo stesso.
A chi non piace o è un perfezionista per favore non perdete tempo con me, ci sono molti bravissimi scrittori su questo sito che si potrebbe apprezzare.
A chi piace, è benvenuto e magari ha pure voglia di darmi una mano io m’inchino alla sua misericordia e a tutti voi che leggete.
Baci
Rebe


 

Capitolo 1


 
Bella
 



Mamma, perché devo venire anch’io? La supplico per l’ennesima volta da questa mattina.
Abbiamo attraversato a piedi quasi tutta Phoenix prima di arrivare a questo quartiere dimenticato da Dio.
Trascino i piedi peggio di un condannato a morte mentre giriamo l’angolo della strada che sbuca in un vincolo stretto.
L’insegna sopra a una porta piccola e rossa dice **SM-Prevede il tuo futuro!**
Che cosa vorrà mai dire SM? Medium Sensitiva? Santa Megera?
L’ultima pazzia di mia madre, dopo “Yoga”; “Come comporre la tua canzone usando bicchieri di cristallo” …. E varie strane culture ora si è fissata con le sensitive.
O meglio con il futuro.
E chi meglio delle sensitive può conoscere il futuro?
Si è fissata con l’obiettivo di aiutare Phil, il suo nuovo marito, a indovinare i risultati della sua carriera, cosi finalmente prende lo slancio.
Ecco magari prendesse il lancio.. come giocatore professionale di baseball è assolutamente mediocre, ma rende felice mia madre per cui, il resto passa in secondo piano.
Entriamo e per mia sorpresa non c’è gente che aspetta con offerte di galline o polpettoni.
Chissà perché avevo questa idea alla “Ghost”.
Non c’è nessuno oltre a noi.
Il piccolo ingresso che fa da sala d’aspetto e luminosa, nessun odore sgradevole galleggia nell’aria. Il che è più notevole.
Sospiro e mi rilasso mentalmente. Almeno è meglio degli scenari raccapriccianti che la mia fantasia aveva ideato.
La porta dell’altra stanza si apre e una donna ci accoglie con il sorriso sulle labbra.
E’ carina, giovane, sulla trentina forse, semplice e per niente sfarzosa, niente elmi strani o penzoli che la indichi come mago- truffatore da strapazzo.
“Oh, vi stavo aspettando. Bella”
Ci saluta, finisce dicendo il mio nome con enfasi, allunga la mano e stringe la mia con calore.
“E Renèe” Fa altrettanto con mia madre anche se il suo nome e pronunciato con meno entusiasmo ma comunque con tono gentile.
Wow. Deve essere brava… O più probabilmente ha degli abili informatori. Come fa questa gente? Rovista nella spazzatura per ottenere le informazioni, ti seguono?
Mah?! Sono sempre più scettica.
“Sì” Rispondo timidamente. Non sono brava ad affrontare la gente, mia madre accanto a me sembra entusiasta e per giunta questa piccola donna continua a sorridermi in un modo che non riesco a essere sgarbata.
“Accomodatevi prego.” Ci invita a entrare.
L’altra stanza e altrettanto piccola e accogliente riesce ancora a spiazzarmi.
Niente tavolo rotondo con tanto di tovaglia che può coprire eventuali trucchi. In gran vista, ansi, c’è un piccolo tavolino di cristallo che fa da scrivania, sopra è appoggiato un computer. Una sedia, dall’aria molto comoda e due poltroncine dall’altra parte del tavolino. Non c’è altro oltre a qualche quadro sulle pareti bianche.
Questa prospettiva riesce quasi a rilassarmi, sono stata preoccupatissima quando mia madre ha insistito tanto a trascinarmi a questa sensitiva, medio o quello che è.
Non ho capito ancora come ha fatto a trovarla, quando Renèe parte per spigare una cosa dopo le prime frasi mi perdo. La lascio naturalmente parlare e mi godo soltanto le sue espressioni perennemente felici.
Ci accomodiamo sulle due poltrone, la medium si siede dall’altra parte sulla sedia. Inizia a collegare e preparare il computer.
Rimando perplessa. Che cosa vuole fare?
“Ti ho già spigato come funziona, hai capito tutto vero?” Fa cenno verso mia madre.
“Sì, sì e non vedo l’ora” Renèe saltella sul posto, batte le mani come una bambina che non sta più nella pelle per avere il suo dolcetto.
“Bene, procediamo”
Cosa? No! Io non so niente. Ma poi chi senne importa, d'altronde non sono qui per me.
Mi limiterò a fare da tappezzeria.
La medium mi guarda intensamente, mi squadra da capo a piedi, mai con malizia però, più che altro strano, poi chiude gli occhi sembra concentrarsi.
Per un momento m’immagino la Whoopi Goldberg che fa tutte quelle smorfie e ho paura di scoppiare a ridere.
La tipa invece rimane seria e dopo un attimo inizia a scrivere al computer.
E’ velocissima.
Sembra irreale la velocità con cui muove le dita sula tastiera.
Be, su questo gli riconosco il proprio merito.
È brava. Molto brava.
Mentre scrive, tutto il resto sembra svanirgli intorno. Esistono solo lei e quella tastiera.
Mia madre continua a saltellare sulla sedia. E’ instancabile, a volte sembra lei l’adolescente pieno di energia, non io.
La sensitiva continua a scrivere instancabilmente e passa così una buona mezzora, e poi un'altra, e ancora, e poi perdo il conto.
Sono un tipo tranquillo, mi piace il silenzio, raramente mi lamento ma ora inizio proprio ad annoiarmi. Se sapevo, mi portavo qualcosa da leggere.
Inizio a sbuffare sonoramente al rischio di sembrare maleducata.
Che cosa avrà mai da scrivere tanto? E poi cos’è questa, l’ultima moda? Anche le medium ora si sono modernizzate?
Dopo un'altro po’ di tempo in qui ho studiato ogni crepa visibile sui muri, ho ripassato mentalmente ogni dettaglio nella stanza, che per mia sfortuna è un pure un po’ spoglia e minimalista.
La ormai scrittrice, perché di medium questa donna per me non ha niente, alza gli occhi vesso di me e mi sorride ancora di più.
“Ho finito. Diciamo quasi, ma andrà bene lo stesso.” Mi lancia un’occhiata sull’ultima pare della frase.
Cosa? Non sarà mica colpa mia se il suo capolavoro non è finito?
Mentre parla, sento partire la stampante, che inizia a sfornare foglio dopo foglio.
“Andrà bene? Phil avrà il contrato con i Suns…” Inizia mia madre ansiosa.
“ Andrà benissimo, ma lei sa che io non posso controllate le mie visioni” fa una pausa, mi guarda “ O… su chi vengono”
Mia madre annuisce. Io sono ancora più confusa.
“Non importa, se tutto sarà bene” finisce raggiante mia madre.
Prende pochi fogli dal mucchio che sì e creato davanti alla stampante e che continua a stampare senza sosta.
“Ecco a lei Renèe” Sorride gentilmente non prima di aver guardato verso di me. Che cosa vorrà mai da me, poi?
Personalmente non interesse nei suoi servigi.
Sono quasi stizzita e non vedo l’ora di andarmene da qui, devo ancora fare i bagagli, prepararmi, riposarmi… insomma non ho tempo da perdere nell’indovinare il futuro. Che poi capirai il grande futuro che mi aspetta a Forks. Quasi rido all’idea.
“E’ stato un piacere” finisce poi l’indovina, e ci accompagna gentilmente verso l’uscita.
Tutto qui?
Non chiede soldi?
Non predice grande sfortuna in arrivo a cui cura ci sono altre sedute da esorbitante prezzo?
Ah, devo smettere di torturarmi con fantasie da film spazzatura.
Usciamo tranquillamente senza voltarci, senza perdere tempo in chiacchiere e saluti.
Mia madre inizia a leggere avidamente senza guardare dove cammina.
Per due volte devo tirarla indietro prima che sbatte contro un idrante e poi un palo.
Andiamo proprio bene, sbuffo nervosa, sono già incapace di mio, non riesco a coordinare contemporaneamente anche lei, finiremmo sicuramente entrambe con il fondoschiena ammaccato prima di arrivare a casa.
“Ma non l’hai pagata?” Non riesco a trattenere la curiosità.
“Certo, pagamento con carta di credito. Anticipato. Online” Risponde automaticamente senza alzare gli occhi dai fogli.
Ah, certo, come non ci ho pensato. Siamo nell’era della tecnologia, cosa servono i contanti. Mi chiedo se la fattura la manda per via e-mail. Probabilmente.
“Mamma” inizio esitante. “Io partirò domani, non voglio che continui con questa storia…”
“Ho tranquilla cara, qui dice che presto ci trasferiamo in Florida” Sorride felice.
“Tu più tosto, sei sicura di voler ancora partire? Forks è così noioso” Cerca ancora di convincermi.
“Sì, ormai ho deciso. E poi non fa differenza dove andrai mamma, tu avrai sempre Phil ed io farò un po’ di compagnia a papà” Dico convinta.
Decidere di andare a vivere con mio padre a un anno dalla fine del liceo non è stato semplice. Ma una volta presa questa decisione tutto è sembrato avere un senso.
Mia madre potrà seguire il suo nuovo marito ovunque la sua squadra va, rendendola così felice, ed io cercherò di sopravvivere al liceo in attesa del college.
Non è poi tanto diverso da quello che facevo qui.
“Oh, guarda qui, avremo una casa bellissima a Jacksonville” M’indica con entusiasmo le parole sul foglio.
“Gialla e con grandi finestre bianche” Il suo viso ora sembra radioso.
E così questa medium scrive le sue predizioni come se fossero romanzi. Innovativa non c’è che dire.
“Va bene mamma” Le sorrido, comprensiva.
Lei è strana davvero con le sue idee strampalate, ma è la mia mamma e le voglio bene; e poi mi poteva capitare di peggio, mi accontento di quello che ho. La stringo in un forte abbraccio.
“Andiamo che preparo la cena.” Dico dolcemente.
Mia madre va avanti. Togliendo finalmente gli occhi da quella stana predizione, probabilmente l’ha finito, erano poi solo pochi fogli, io mi fermo al supermercato, voglio preparare qualcosa di carino come ultima cena. Domani sarò a Forks e chissà quando la rivedrò.
Arrivo dopo una bella oretta di spesa, la mia intenzione e di riempire il più possibile il frigo con roba commestibile prima che parto. Renèe non è brava a cucinare, anzi, risparmierò un’intossicazione al povero Phil, almeno nella prima settimana.
“Tesoro sei arrivata?” La voce di mia madre mi giunge dal salotto. E subito dopo mi viene incontro.
“Prendo io le borse” si allunga per aiutarmi con la spesa.
“E’ arrivato un pacco per te mentre eri via” Indica una scatola appoggiata sul tavolino nell’ingresso.
“Il fattorino diceva qualcosa tipo, consegna straordinaria” aggiunge, alzando le spalle con non curanza.
“Un pacco? Non ho ordinato niente” Rispondo esitante.
“Sarà, ma c’è il tuo nome sopra”
Le passo tutte le borse e prendo il pacchetto. Non è grande ma è pesante. Sopra effettivamente c’è il mio nome.


-Isabella Marie Swan-
Anzi, il mio nome completo. Nessun errore. Nessun scambio di persona.
Lo prendo ancora più esitante e lo porto in camera mia. Apro lentamente il pacchetto, neanche mi aspettassi una bomba.
Dentro ci sono cinque manoscritti. Ancora in carta straccia. Come i fogli che fino a poco fa maneggiava mia madre dalla sensitiva. Ogni manoscritto e impilato con cura in una legatura improvvisata.
Lego la copertina provvisoria ma accurata di ognuno.
-Twilight-
-New Moon-
-Eclipse-
-Breaking Dawn-
-Midnight Sun-
Che sarà mai? La curiosità mi assale completamente.
Per un attimo mi è sfuggito che c’era un foglio allegato e leggo avidamente.

“ Cara Bella
Il tuo futuro è stato già deciso. Solo te, se lo vuoi, puoi cambiarlo ora.
E’ stato bello conoscerti.
SM”

Ah, ecco ora suona veramente come una sensitiva.
Sorrido mentalmente, speriamo che non voglia essere pagata.
Richiudo la scatola compreso il foglio.
Non m’intersa.


Per tutto il tempo della cena però, non riuscivo a togliermi dalla testa quei manoscritti.
Mi attiravano come una calamita.
Perché me li ha mandati? Può essere che veramente lì dentro ci sia il mio futuro?
E anche se per una qualche improbabile possibilità, fosse vero, non sono il tipo da farmi condizionare.
Sono un tipo di persona razionale.
Ero in guerra con me stessa. Ma ancora una volta la curiosità ha preso il sopravento.
Ho deciso.
Lo leggerò, che male ci sarà?
 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: reberebecca