Cap.
1 – I preparativi.
In una lussuosa villa
immersa nelle campagne Milanesi una ragazza stava stipando le valigie con ogni
vestito che aveva nell’armadio.
Sul suo viso appena
abbronzato era disegnata un espressione vittoriosa, i suoi occhi color cielo
sprizzavano pura felicità.
La ragazza, di nome Sara,
si fermò un attimo ad osservare l’armadio ormai sgombro, pettinandosi con le
mani ben curate i capelli biondi e riccioluti.
Stava per partire per la
vacanza più bella ed emozionante della sua vita e non aveva niente di adatto da
portare.
Aveva discusso molto con
i suoi genitori, che la volevano assolutamente portare con loro in Messico
pensando che fosse ancora troppo piccola per andare in vacanza da sola, ma alla
fine dopo tanti litigi e fatiche era riuscita a vincere e ad ottenere il
permesso di partire insieme alla sua amica.
Era da anni che lei e la
sua migliore amica Valentina programmavano questa fantastica vacanza per
festeggiare alla grande il compimento dei desiderati diciotto
anni.
Dovevano partire il
giorno dopo dall’aeroporto di Linate per passare un mese nel Villaggio Turistico
più IN del Mar Rosso, in Egitto: per una vacanza all’insegna del divertimento
tra feste favolose e gite in luoghi spettacolari.
Sara non stava più nella
pelle, non vedeva l’ora di allontanarsi dai suoi ossessivi genitori e di
rilassarsi in uno dei luoghi più belli del mondo.
Dopo un attenta
osservazione del contenuto della valigia, per nulla soddisfatta, impugnò il
cellulare e compose il numero di Valentina, sperando di convincerla ad
accompagnarla a fare spese.
Restò qualche secondo in
attesa, tamburellando con le dita sulla scrivania, fino a che una voce allegra e
gentile non fuoriuscì improvvisamente dal telefono.
Valentina: Heilà, Tesoro,
come va? Qualche problema con i vecchi?
Sara sorrise divertita
dalla risposta raggiante della mora.
Sara: Nono, con i miei è
tutto a posto, si sono arresi!
V: Per fortuna, la
vacanza non sarebbe stata la stessa senza di te!
La bionda sorrise ancora,
lei e Valentina si conoscevano dall’asilo e erano inseparabili, come
sorelle.
S: Ti ho chiamato perché
volevo sapere se per caso avevi voglia di accompagnarmi in centro per fare un
po’ di Shopping…
V: Ma certo! Dammi il
tempo di cambiarmi e passo a prenderti!
S: Ok, ci vediamo tra
poco!
Chiuse la telefonata e si
vestì, preparandosi a un ora di spese pazze.
Dopo qualche minuto sentì
suonare un clacson dal cortile e, afferrando in fretta e furia la borsa, si
precipitò fuori.
Arrivata nel atrio si
guardò intorno per capire dove si trovassero i suoi
genitori.
Una volta accurato che
non si trovavano nei dintorni agguantò il portafoglio del padre, estrasse la
carta di credito e la infilò velocemente nella sua borsa.
Dopo aver riposto ogni
cosa dove l’aveva trovata, uscì trionfante e saltò nella decappottabile di
Valentina, che partì all’istante a tutto
gas verso il centro.
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In un bar del centro di
Roma, cinque ragazzi discutevano allegramente davanti ad una birra della vacanza
programmata da tanto tempo.
Infatti il gruppo sarebbe
partito il giorno dopo per il Mar Rosso, avrebbero passato un mese in un
villaggio pieno di ragazzi e ragazze di tutte le età, dove ogni sera ci sarebbe
stata una festa o un altro divertimento.
Erano ormai le venti,
quando finalmente il gruppo si salutò e ognuno se ne tornò a casa sua, dandosi
appuntamento il giorno dopo all’aeroporto di Ciampino.
Un ragazzo alto e moro
saltò in groppa alla sua moto e si diresse a grande velocità verso casa
sua.
Una volta arrivato si
tolse il casco e volse la testa verso il parcheggio privato della palazzina dove
abitava e passò lo sguardo sulle auto parcheggiate lì.
Abbassò lo sguardo e
scosse il capo: lui non c’era.
Oramai era abituato a
stare da solo, senza il padre, a non vederlo per mesi
interi.
Avrebbe voluto soltanto
salutarlo prima di partire per l’Egitto, chissà se l’avrebbe trovata a casa al
suo ritorno dalle vacanze .
Parcheggiò la moto e si
diresse verso l’entrata del edificio.
Quando passò davanti alla
portineria una voce cordiale lo salutò.
Portiere: Ciao
Davide!
Ma l’uomo non ricevette
risposta: il ragazzo si avventurò su per le scale immerso tra i suoi
pensieri.
L’anziano uomo lo inseguì
per la prima rampa, ricordandosi di dovergli dare un messaggio
urgente.
Portiere: Hei, Davide, ha
chiamato tuo padre…è dovuto partire per lavoro prima del previsto……ti saluta e
ti augura una buona vacanza! Ok?
Il moro si fermò e si
voltò verso l’affaticato uomo, con un finto sorriso stampato in
viso.
Davide: Va bene! Grazie,
Antonio!
Portiere: Di niente!
Infondo faccio soltanto il mio lavoro!
Davide salutò il portiere
ed entrò in casa, iniziando a preparare le valigie.
Era così soprappensiero
che non si rese conto di cosa infilava nelle borse.
Si risvegliò dallo stato
di trance solo quando il suo cane, Sisar, non saltò dentro alla sua valigia e
iniziò a scavare tra i vestiti buttando tutto fuori.
Davide sorrise divertito
cominciando a giocare con il Labrador.
Solo dopo un ora, quando
Sisar se ne fu andato a mangiare, il moro tornò a fare i bagagli, con molta più
attenzione di prima.
Era gia mezzanotte quando
terminò di preparare l’occorrente per il viaggio e sfinito, dopo aver
programmato la sveglia per le sei del mattino, si butto sul
letto.
Si addormentò
all’istante, con Sisar appallottolato in fondo al letto.