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Autore: Papillon_    23/12/2011    7 recensioni
"...Apro gli occhi spaventata, ho avuto un incubo. Per grazia di Dio, sono tra le braccia di Kaname, così mi stringo un pochino a lui, e mi sento di nuovo bene.
Dio, Yuuki...come puoi avere un incubo la notte di natale?
Accarezzo la guancia calda del mio uomo; lui dorme, ma al mio contatto ha un sussulto. I nostri corpi si cercano e si richiamano perfino quando non siamo coscienti, e mi rendo conto che questo è un piccolo miracolo.
Mi alzo e mi allontano dal letto. Non lo so nemmeno io, perché sto facendo tutto questo; so solo che ho bisogno di respirare, di sentirmi libera. Solo un secondo.
Devo respirare, fatemi andare fuori. Voglio andare fuori.
Mi vesto velocemente con un cappottino pesante, dei guanti e una sciarpa, e al minimo tocco dei miei scarponcini con la neve, sussulto nel sentire il fragore provocato. Sorrido, quasi piango di gioia e respiro l'aria pura, quella che non faccio mia da davvero troppo tempo.
Sono libera."
Nella prima notte di Natale che trascorre sola accanto a Kaname, Yuuki comincia a riflettere.
E sa che c'è una cosa che deve fare...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Merry Christmas even to you
di ZeR0_nel_cuore
 

 

 

La miglior cosa che ti può capitare nella vita è d'incontrare qualcuno
che conosca a memoria tutti i tuoi errori, le tue mancanze,
i tuoi passi falsi, i tuoi difetti
e le tue debolezze e che tuttavia continui a pensare
che tu sia completamente incredibile così.

M. Bisotti. 

Caro Kayen,
Sinceramente non so nemmeno se te la spedirò, questa lettera, ma per adesso non mi importa, ho bisogno di parlare con qualcuno.
E quel qualcuno sei tu, papà.
Dio, mi stavi sempre ad ascoltare. Anche se non ne avevi voglia ed eri stanco per il lavoro, tu c'eri. Ed io ero talmente stupida da non valorizzare ogni tuo gesto, da non credere al fatto che tu mi volessi bene davvero. Quel tuo “chiamami papà”, che io a malapena ascoltavo, a volte, ora, rimbomba nelle mie orecchie e fa male. Fa male davvero. Ed è colpa mia, riesco a farmene una ragione ed è per questo che forse, spesso mi ritrovo a piangere in silenzio.
Tutti dovrebbero avere accanto una persona come te. Io ti ho trovata e ho avuto il coraggio di perderti, di abbandonarti.
Papà... hai voglia di ascoltarmi, solo cinque minuti? Ho solo bisogno di questo.
Fra poco sarà mezzanotte. Ci credi che è già natale? Il primo che passo senza te.
E senza Zero.
Oh, Dio mio, ricordi quel natale in cui avevamo cucinato io e Zero, per te? Quanto ci eravamo divertiti...
Fa male ricordarlo. Quindi la smetto, giuro.
Sarà il primo Natale che trascorrerò in compagnia di Kaname e...basta. Ormai abbiamo lasciato l'accademia da così tanto tempo che mi sembra un'eternità, ma è stata la nostra scelta, e non mi aspetto che tu o gli altri la condividano.
Ma...ho così tanta paura, papà. Paura perché mi sento inutile, mi sento troppo piccola. Insignificante, ecco.
Vorrei essere di più. Vorrei anche con un flebile tocco o una semplice parola cancellare la tristezza che affiora sempre dagli occhi del mio uomo; ma non ci riesco e mi sento morire dentro ogni volta.
Se davvero ha scelto me, anche se non me ne capacito, un motivo ci sarà. Mi ama, e io lo amo. Mi protegge; e io gli darei la vita. Ma non è questo, ciò che siamo, ciò che dovremmo essere.
Voglio sentirlo esplodere dentro di me mentre mi bacia, voglio... morire mentre sussurra il mio nome e cerca le mie membra.
Ma io, da quando ho abbandonato voi, mi sono chiusa in un mondo tutto mio, troppo complicato per Kaname che ha paura di perdermi ogni giorno.
Così, oggi mi preparo per lui. Sarò bella e perfetta, per lui. Perché ho bisogno di vedere i suoi occhi gioire, e voglio che quel barlume di felicità mi appartenga. Lo voglio, papà. Voglio lui.
Quando tornerà, verrà accolto dalla sua donna, e non da una bambina.
E, sì, questo sarà il nostro primo, vero Natale insieme.
Yuuki
 
***
 
Un'altra piccola piroetta, e mi guardo nuovamente allo specchio. Sono agitata e si nota dalle guance, che hanno assunto un forte colore rosso, che però tanto male col vestito non sta.
Ti sto aspettando.
Nascondo per bene la lettera nel cassetto della mia scrivania, e sento i suoi passi che mi fanno sussultare e desiderare di averlo mio subito.
Scendo le scale velocemente, e mi ritrovo rispecchiata nei suoi occhi. Occhi cremisi che mi ospitano all'istante senza nemmeno aver ricevuto il permesso.
Sono qui, sono tua.
Ciao, piccola Yuuki”.
Sono sempre le stesse, le sue parole. Pronunciate con un lieve movimento del capo, un dolce sorriso, e il formarsi di lievi rughe che segnano il volto perfetto. Desidero affondare le mie mani nei suoi capelli, fargli sentire che sono viva e che sono vicina a lui. Che non me ne vado, Dio mio.
Sono qui, sono tua.
Senza parlare, lo abbraccio e in questa cosa metto tutta me stessa. Nascondo il volto nel suo petto che ha un profumo così forte, così inebriante, che in un attimo mi ritrovo ad avere sete nel momento meno opportuno.
Sei tornato”.
Per qualche inspiegabile motivo, ho sempre paura di rimanere sola, di non rivederlo rientrare la sera. Così lo stringo più forte, ricordo le parole che ho scritto a mio padre, e sono pronta. Lo sono davvero.
Kaname mi stringe a sua volta, dolcemente. Mi tratta quasi fossi di porcellana, per lui sono fragile.
Amore mio, certo che sono tornato”. Mi prende il volto tra le mani, e mi costringe a guardarlo.
Mi sento morire dentro ogni volta, ogni volta, che ci guardiamo così . Ci perdiamo, ma poi il mio cuore si ribella.
Ho bisogno di respirare.
Baciami, Yuuki”.
E non è un ordine. Forse, potrebbe essere considerato tale, ma in cuor mio, sento solo il desiderio del mio uomo di avermi sua, anche per un breve istante. Che gli concedo con piacere.
Al semplice tocco, sussultiamo entrambi. Il sapore delle nostre labbra è meraviglioso e lo cerchiamo a vicenda, scoprendo, passo dopo passo, di essere capaci di essere l'uno dentro l'altra anche con un gesto così semplice.
Glielo voglio dire. Glielo voglio dire adesso, perché sarebbe meraviglioso e varrebbe di più.
Kaname...”.
Shhh”, mi prende in braccio, il mio Principe, e in un attimo, ci ritroviamo in camera nostra. Mi adagia sul letto, e delicatamente, si poggia sopra di me. Proprio come ha fatto la sera della festa: il suo volto sul mio petto, sul mio cuore, che esplode.
Piccola, non cambi mai. Rilassati, sono solo io”.
Sei solo tu.
Lo stringo forte a me, e annuso il profumo dei suoi capelli, che mi accarezzano la pelle. E all'improvviso, il desiderio di sangue si fa talmente forte da accecarmi.
E questa volta faccio tutto da sola; senza nemmeno chiedere il permesso, arrivo a leccare il collo di Kaname, lo assaporo un istante prima di morderlo e di sentire un gusto sublime arrivare in tutta me stessa.
Gemiamo insieme, io perché provo il piacere assurdo di dissetarmi, lui perché è felice di poter essere il mio appiglio, la fonte della mia vita.
Rimaniamo a fissarci eccitati e compiaciuti, quando la mia sete si placa.
Mi dispiace, nobile Kaname”.
Non chiamarmi così. Fa più male dei tuoi morsi, sai?”.
Glielo voglio dire. Glielo voglio dire. Ma non ci riesco, mi sento...
C'è qualcosa che mi blocca, e lui se ne accorge.
Piccola, ti mancano. E io lo so. Ma se c'è qualcosa che posso fare, qualsiasi cosa, voglio che tu me la dica.”
Perché?”.
Perché cosa, piccola Yuuki?”.
Perché...ti ostini proteggermi, a volere ostinatamente che tutto vada per il meglio? Io...sono stanca, Kaname, sono stanca di vederti sacrificare ogni cosa per me. Io non sono niente, non ti merito”.
Eccole, le lacrime. Bruciano e vogliono venire fuori e farmi ancora più male.
Vorrei...vorrei cancellare ogni tuo dubbio, vorrei essere diversa. Invece mi rendo conto che sono solo sbagliata”.
Arriva il silenzio. Ecco, gliel'ho detto.
Oh, piccolo amore mio. Davvero, non capisci? Guardami, guardami”.
Mi bacia, assurdamente, ma lo fa. E quello che mi sussurra dopo, è letale.
Ti amo, Yuuki. Questo ti dovrebbe bastare. Non mi importa, se parte di te è legata a Zero. Non m'importa, se non sei perfetta. La odio, la perfezione. Ti voglio così, fragile, insicura, a volte sbagliata...perché infondo, sono così anche io”.
I nostri corpi, ancora l'uno sopra l'altro, hanno cominciato a respirare all'unisono. E' una bellezza rara, e noi l'abbiamo raggiunta.
La mezzanotte arriva, spezzando il silenzio con i suoi sussulti.
Buon natale, Principessa”.
Oh, Kaname”, lo chiamo, mentre capisco perché, più di due mesi fa, ho scelto di seguire lui.
Buon natale. Buon natale, amore mio”, sussurro veloce, rischiando di impazzire.
Ora ci mettiamo a sedere, e lui mi culla, intonando una canzone che da piccolo mi cantava sempre per farmi addormentare.
Kaname?”.
Sì?”.
Ho una cosa per te”.
Mi sento avvampare mentre mi alzo, sciogliendo l'abbraccio, e vado a prendere velocemente il suo regalo di natale. Un regalo che è impacchettato da troppo tempo, che nel suo piccolo, per me vuol dire tanto.
Tieni”.
Kaname accetta il pacchetto, e nei suoi occhi, lo posso vedere, si crea una scintilla meravigliosa che catturo all'istante. Non la dimenticherò mai, perché è mia, l'ho provocata io.
Apre il regalo con mani delicate, e poi, cautamente, estrae dalla carta una collana d'argento, con un ciondolo a forma di “Y”. La soppesa per un momento infinito, e io comincio a pensare che non gli piaccia.
Oddio. Non ti piace. Non ti piace”.
Piccola Yuuki...è la cosa più bella che abbia mai ricevuto in tutta la mia vita”.
Per ringraziarmi, mi bacia così intensamente da farmi quasi svenire. Le sue labbra sono calde, intense, passionali come non le ho sentite mai.
Gli sottraggo il gioiello dalle mani, e comincio ad armeggiare per metterglielo, senza staccarmi dalle sue labbra.
Promettimi che non te lo toglierai mai”.
Mi sta troppo vicino, mi guarda troppo intensamente, ma io ho bisogno delle sue parole, delle sue risposte...
Dimmelo, Kaname”, gli sussurro praticamente sulla labbra.
Sorride, e posso sentire il suo gesto sotto la mia pelle. E muoio dentro.
Mai. Mai, piccola Yuuki. Mai”.
Papà, mi sento esplodere dentro mentre mi bacia... mi sento morire mentre sussurra il mio nome e cerca le mie membra.
E ci addormentiamo insieme con la consapevolezza di non poterci perdere più.
Sono qui, sono tua.

 
Apro gli occhi spaventata, ho avuto un incubo. Per grazia di Dio, sono tra le braccia di Kaname, così mi stringo un pochino a lui, e mi sento di nuovo bene.
Dio, Yuuki...come puoi avere un incubo la notte di natale?
Accarezzo la guancia calda del mio uomo; lui dorme, ma al mio contatto ha un sussulto. I nostri corpi si cercano e si richiamano perfino quando non siamo coscienti, e mi rendo conto che questo è un piccolo miracolo.
Mi alzo e mi allontano dal letto. Non lo so nemmeno io, perché sto facendo tutto questo; so solo che ho bisogno di respirare, di sentirmi libera. Solo un secondo.
Devo respirare, fatemi andare fuori. Voglio andare fuori.
Mi vesto velocemente con un cappottino pesante, dei guanti e una sciarpa, e al minimo tocco dei miei scarponcini con la neve, sussulto nel sentire il fragore provocato. Sorrido, quasi piango di gioia e respiro l'aria pura, quella che non faccio mia da davvero troppo tempo.
Sono libera.
Comincio a camminare per le strade che circondano la mia casa, mentre mi auguro con tutta me stessa che Kaname non si svegli. Non mi sono allontanata per colpa sua, non sono fuggita per non stare con lui.
Sono scappata per ritrovarmi al pari con me stessa, per cinque minuti. Per non essere costretta a rimanere chiusa per un solo dolce, fuggente attimo.
Per cui perdonami, nobile Kaname, ma torno presto, promesso.
Mi ritrovo già in paese, e mi tiro su il cappuccio, per non farmi notare da nessuno. C'è pochissima gente, in giro, a quest'ora: ci sono praticamente io, la strada, e la neve, silenziose e impenetrabili.
Improvvisamente e senza capire il perché, mi fermo a fissare un enorme albero costernato di luci che mi riscalda, mi fa sentire veramente che è Natale. Rimango lì, senza proferire parola, inspirando l'aria della notte fredda che oltrepassa il cappotto e mi raffredda.
E lo vedo.
E' davvero lui.
Dio, è da così tanto che non lo vedo che subito mi pare di non riconoscerlo, di non ricordare la perfezione delle sue membra. L'intensità dei suoi occhi incredibili e caldi, che sono solo miei, lo so, solo miei.
O lo erano, solo miei, un tempo, forse.
Comincio a camminare verso di lui; come al solito, il mio gesto impulsivo lo fa raggelare. Tira fuori la Bloody Rose e me la punta addosso, senza nemmeno guardarmi in faccia.
Allontanati da me, vampiro”.
La freddezza con cui mi dice queste parole mi spezza, mi uccide, e in silenzio, cade una lacrima. Non respiro più, mi sento morire.
Ma devo essere forte. Sì, devo essere più forte del mostro che si chiama orgoglio che ci ha sovrastati e separati; devo dimostrarmi più forte di qualsiasi cosa, per il nostro bene.
Zero...”, lo chiamo piano, accarezzandogli la guancia. E lui chiude gli occhi, cede al mio tocco, si immerge nella beatitudine di un tentativo, da parte mia, di far tornare tutto come era un tempo.
Mi sei mancata”, ammette lasciando cadere la pistola.
Lo so, lo so, sapessi quanto mi sei mancato tu, ma non posso dirtelo, non ora, perché non mi crederesti. E ti capirei, piccolo Zero.
Mi bacia dolcemente sulla fronte, sembra voler strapparmi un pezzettino di me stessa; desidera tenerlo con sé anche quando io non ci sarò più, penso io.
Mi avvolge con le sue calde braccia, senza far terminare il bacio, e io, lo posso giurare, non ho più freddo.
Solo il rintocco delle campane lontane, ci ricorda che è tardi, che dobbiamo smetterla di mentire e di tradirci.
Vai via, piccola Yuuki”. E mi lascia così, facendomi rimanere al freddo di nuovo.
Ho bisogno di te, di te. Zero...
Yuuki”, mi chiama, mentre si incammina per tornare a casa. Questo tentativo di ritrovare me stessa è andato fallito, come pensavo. Né con Kaname, né con Zero, ritrovo me stessa, ritrovo casa mia; forse è per questo che il mio cuore è così combattuto, spezzato in due, e ciò mi spaventa tantissimo.
Buon Natale, Yuuki”.
Oh, Zero. Non andare via, non andare via da me. Se solo esistesse un rimedio, un rimedio per salvare tutti e tre..ma non lo trovo, non lo trovo, Dio. E non ce la faccio più.
Buon Natale anche a te, Zero”, dico, mentre assaporo il dolore delle lacrime che scendono inesorabili, di nuovo.
Di nuovo.
.
.
.
Ok, ok, un piccolo regalino di Natale per tutti voi, mie care e miei cari. Non è un gran che e me ne rendo conto, ma prendetelo per quello che è.
Mi piaceva questa idea di rimpianto assoluto (alla faccia de “A natale si è tutti più buoni!) e l'ho messa giù. Il risultato: un racconto che vede una Yuuki sempre più confusa. Come al solito, nelle mie storie! XD
Ragazze, penso sia l'ultima volta che mi leggerete di quest'anno. Per li prossimo sto già lavorando ad altri scritti, tra i quali, (e finalmente ve lo svelo) l'arrivo di due long su cui mi sto “scervellando” da un sacco di tempo. Una sarà su VK, l'altra su un anime che mi auguro conosciate, “Tokio mew mew”. E adesso basta perché sennò vi svelo tutto.
Cari lettori, un grazie speciale a tutti voi. E' una parolina che non vale niente, lo so, e mi dispiace. Sappiate che quest'anno la vostra Je è maturata grazie a voi, grazie a questo bellissimo sito. Trovarvi è stato bellissimo, e mi auguro che rimarremo insieme per tanto, tantissimo tempo.
Quindi, un grazie speciale a chi mi segue senza magari dire nulla. A chi mi lascia qualche parolina, che fa sempre bene. A chi mi tira le orecchie, a chi si ferma e che mi lascia praticamente un pezzo del suo cuore.
Insomma... grazie, EFP. Perché la Je, quella vera, sensibile e che si emoziona ad ogni parola, è quella che c'è qui dentro.
Vi auguro un buon Natale, e un felice anno nuovo.
   
 
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