Anime & Manga > Black Lagoon
Segui la storia  |       
Autore: MissyHarry    23/12/2011    1 recensioni
Una vecchia conoscenza di Revy, una nuova associazione che tenta di prendere il sopravvento sull'Hotel Moscow e i soliti fattorini che ogni tanto si scontrano con la legge.
Perché in fondo un traditore, anche se passa dalla tua parte, rimane pur sempre un traditore.
RevyxRock, accenni... O forse qualcosa di più di semplici accenni, hmmm...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dutch, Nuovo personaggio, Revy, Rock, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5.
 
Search and destroy
 
 
La donna aveva appena portato il tailleur grigio a lavare, e aveva optato per una camicetta e una gonna alta. Si rimirò un paio di minuti allo specchio, ravvivò i capelli e raggiunse il padre al piano inferiore dell'appartamento affittato lì a Roanapur, intento nell'ufficiale riunione d'affari della nascente Trading Company. Una decina di teste si voltarono alla vista della bella signorina, e accennarono a un saluto col capo.
"Buongiorno a tutti. Papà, allora, cos'è questa storia che il contatto non è arrivato??" "Oh, Nicole, buongiorno!" L'anziano signore l'accolse con un sorriso, appoggiando la tazza di caffè fumate sul tavolo. "Stavo giusto facendo colazione, la faccio preparare anche per te?" La donna si sedette di fronte a lui, scacciando quella frase con un gesto stizzito della mano. "Parliamo di cose serie. Il cliente avrebbero dovuto portarlo qui col taxi. Sono stata molto precisa, l'ho descritto alla perfezione, eppure non si è presentato… Gli sarà successo qualcosa?"
Il membro thailandese scoppiò in una fragorosa risata. "Signorina, si vede che è nuova di questi ambienti… E' troppo innocente. Ed è ovviamente un pregio" si affrettò ad aggiungere, preoccupato di poter offenderla. "Il tassista è stato avvistato a un locale di prostitute, lo Yellow Flag, subito dopo lo sbarco della nave. Evidentemente se l'è data a gambe con i soldi". Sorrise, stringendosi nelle spalle. "Cosa pensava? Qui ognuno fa i propri comodi". Nicole sgranò gli occhi, sorpresa. "Ma come… Mi era sembrato così gentile…" I commensali cominciarono a ridacchiare sommessamente, e un americano contenendosi cercò di chiarire la situazione. "Lady, lei deve capire una cosa fondamentale… A Roanapur, dove nessuno sa chi è lei, tutti la vedono come una normalissima signora benestante da spennare. Ma non si preoccupi troppo, né si deve sentire offesa" sfilò la pistola dalla cintura "vedrà che l'onta verrà vendicata. Parola d'onore".
La donna rabbrividì alla vista dell'arma, alzandosi di scatto. "Io… Vado a fare una passeggiata in giardino. Arrivederci."
Il padre scrollò le spalle, dedicandosi nuovamente alla tazza di caffè. "Dovete abituarla, per lei è tutto nuovo. Ha insistito ad accompagnarmi per non rimanere in Francia da sola… Jameson, ti ringrazio per l'intraprendenza, e sarò molto onorato se vorrai vendicare la scorrettezza subita dalla mia piccola figlia" sorrise, rivolto all'americano che annuì in un gesto d'intesa "Ma ora, l'obiettivo principale rimane quello di trovare il nostro contatto indiano. Senza segni di riconoscimento sarà molto difficile trovarlo". Un inglese si alzò in piedi, preoccupato "Capo, e per quanto riguarda il giapponese? Quel traditore stava per spiattellare tutto all'Hotel Moscow… Non vorrei che…" "Ah, quante storie!" Lo interruppe un uomo dalla carnagione molto scura "il suo cadavere è stato trovato al porto. Probabilmente quella cretina dalla faccia scuoiata l'ha ammazzato prima che parlasse… E comunque, qui nessuno sa il giapponese. E nemmeno lui sapeva granché di noi… Nomi non poteva farne". L'inglese si sedette, tranquillizzato. Effettivamente era stata quella la manovra difensiva della Trading Company. Per un'associazione che riuniva in Thailandia i rappresentanti di quindici nazioni sconosciuti fra loro era necessaria la totale fiducia, ma anche la massima segretezza: nessuno sapeva nulla dei propri compagni, né dove si dovessero riunire, a parte ovviamente il capo. Ma se uno, come nel caso dell'Indiano, si fosse perso, trovarlo sarebbe stato un bel casino.
"E' sveglio". Lo spagnolo interruppe il silenzio che era calato sulla compagnia "quell'indiano ci troverà, prima che lo troveremo noi".
 
 
 
Erano le otto di mattina, e Rock, per la prima volta, non andò a svegliare Revy nella sua stanza. Che ci pensasse quell'inglese, come si chiamava? "Uh, Mark". Scacciò immediatamente dal cervello quelle due parole e si accinse a preparare un caffè a Benny e Dutch che si erano appena svegliati. "Rock, ti vedo rabbuiato… Sono due giorni che hai il morale a terra, ti è successo qualcosa?" chiese il biondo, stappando una bottiglietta di coca. "Ah, ma come diavolo fai a bere quella roba la mattina?" piagnucolò Rock. "È il tuo caffè che fa schifo…" borbottò Dutch. "Piuttosto, dove sono finiti quei due? Ieri Revy era ubriaca marcia". Rock indicò la stanza della ragazza senza muoversi dai fornelli, e senza celare un'espressione tetra. 
"Dai, Rock, che hai? Seriamente, non ti ho mai visto così teso!" ripeté Benny, insistente. "Mah, niente di che… È che questa faccenda mi dà sui nervi…" "Ah, non preoccuparti, vedrai che stasera al night club ti risollevi un po' il morale, neh…?" il biondo gli batté una mano sulla spalla cercando di incoraggiarlo, ma l'altro reagì freddino. "Eh, già… io e Mark…"
In quel momento, l'attenzione fu catturata dalla porta della stanza di Revy che si stava aprendo cigolando. "Uh, svegli, finalmente!" sbottò il nero. "Ma lo sapete che ore sono…?" Ne uscì soltanto l'inglese, stropicciandosi gli occhi a torso nudo. "Awn, fai piano, guarda che lei sta ancora dormendo…" Si sedette al tavolo strascicando la sedia. "Ehi, tu, fai il caffè anche per me…?" 
Rock si voltò stizzito, la caffettiera fumante in mano. "Rock. Mi chiamo Rock. …Con o senza zucchero?" Aggiunse, pentendosi immediatamente dell'uscita scortese. È ovvio che la gente si comporta male con te, se tu fai altrettanto… Si ripetè questa massima un paio di volte, e si diresse verso la stanza della ragazza. "Hm? Dove vai?" Gli chiese Mark con tono inquisitore. "A  svegliare Revy". Rock sparì dietro la porta, chiudendola piano alle sue spalle.
 
Revy era stesa sul letto in mutande, i capelli sparsi sul cuscino. Guardandosi intorno, il ragazzo si chiese dove diavolo avesse potuto dormire quell'uomo in tutto quel casino, ma non si volle rispondere. Si sedette sul letto accanto a lei e le appoggiò una mano sulla spalla delicatamente. "Ehi, sveglia…"
Ogni mattina era la stessa storia, se non la buttavi giù dal letto non aveva la minima intenzione di alzarsi; ma Rock aveva sempre tentato metodi un po' più ortodossi per strapparla dal sonno. "Dai, non farmelo ripetere mille volte, alzati!" La scrollò leggermente, voltandola a pancia all'aria. La luce della finestra le accarezzò gli occhi, e lei li strinse involontariamente. "Mhhh…" Si portò una mano alla testa, cominciando pian piano a prendere conoscenza. "Uh, che mal di testa…" Cercò a tentoni la spalla di Rock e vi fece perno per alzarsi; subito dopo la mano vagò verso il comodino, alla ricerca del pacchetto di sigarette che il ragazzo le porse prontamente. "Buongiorno. Dormito bene?" sorrise. "Una merda!" Sbraitò lei di rimando, la sigaretta già stretta fra i denti. "Non ricordo nemmeno come ci sono arrivata a letto…" "Ti ci ha portato Mark" completò lui. "Mark? E dove ha dormito…?" "Ah, se non lo sai tu" ribattè Rock, secco. Revy spostò gli occhi assonnati lungo il perimetro della stanza, per poi posarli di nuovo sull'amico. "Mh. Cazzo hai, sei più nero di Dutch stamattina". Il giapponese sospirò rassegnato. "Non sei la prima che me lo dice, sai? Sarà il clima". La ragazza roteò gli occhi, cercandogli in tasca un accendino e rubandoglielo. "Ma c'è il sole, cretino. Dai, almeno tu e Mark vi divertirete stasera, a vedere tutte quelle troie…" Si accese finalmente la sigaretta e buttò le gambe giù dal letto. "A me toccherà il White Flag con i ragazzi. Al massimo chiedo a Eda se viene a fare un salto… Porca puttana, che mal di testa!"
 
 
La sera non tardò ad arrivare, benché il pomeriggio fosse trascorso in un'assonnata pigrizia. A Revy il mal di testa non era ancora passato del tutto, Benny aveva finito ogni possibile aggiornamento esistente sulla faccia del pianeta, Dutch era andato a farsi un giro e Rock si era messo a leggere un vecchissimo libro trovato per sbaglio lì nell'appartamento. Solo Mark sembrava essersi divertito, navigando per ore sul portatile di Benny. 
I due avevano intenzione di presentarsi presto al night; Rock perché prima finiva meglio era, mentre per Mark era solo una perdita di tempo arrivare tardi. Verso le otto erano pronti, e Revy li squadrò prima che uscissero.
Rock era elegante nel suo completo comprato chissà dove; Mark, solo un po' meno sciatto del solito. Almeno si era cambiato quell'orrida maglietta, pensò.
Si alzò dal divano, gettando alle spalle la lattina vuota di birra, e raggiunse il giapponese. Lo guardò con sufficienza e gli spettinò i capelli impomatati. "Non vai a una riunione di lavoro, cazzo! Se rimani così tirato ti tirano per il culo…" "Ah, lasciami stare!" Si lamentò lui, cercando di riassestassi i capelli, ma ormai il solito ciuffo gli era ricaduto davanti agli occhi. La ragazza alzò un angolo della bocca in un mezzo sorriso, e gli mollò uno schiaffetto sulla guancia, girandosi e dandogli le spalle. "Divertitevi." Mark guardò il compagno. "Ha ragione, sembri un coglione". Rock inspirò profondamente e mandò a puttane le sue buone maniere; si girò verso di lui, guardandolo torvo, e stava per rispondergli per le rime, ma Dutch lo interruppe. "Mark, tu invece SEI un coglione. Vedete di non litigare e non mandare tutto a fare in culo. Chiaro?" "Chiaro, boss" sorrise Mark, alzando un pollice e ammiccando a Rock. "Andiamo a lavorare e ci divertiamo, right?"
"Right…" Sospirò l'altro, gettando un'occhiata interrogativa ad una Revy stranamente giù di corda e a un Benny chiaramente invidioso. "A domani, ragazzi…"
 
 
 
 ---
 
Salve a tutti i lettori... Spero vi stiate divertendo a leggere, well... Scusate il ritardo di aggiornamento! 
Il sesto devo ancora copiarlo, quindi tarderò... Poco, giuro! Buon Natale e buone feste!
 
Harry
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Black Lagoon / Vai alla pagina dell'autore: MissyHarry