Never you seen you looking so gorgerous as you did tonight

                                                    Never seen you shine so bright...

                                                         DAN & EMMA

PROLOGO:

Avete presente quella sensazione strana che vi prende quando meno ve lo aspettate?

Quando tutto sembra più bello, e nel tuo cuore senti riempirsi un vuoto che solo una persona poteva colmare?

REPRIMETELA!

Prima che sia troppo tardi!

Perché un bel giorno scopri che sei troppo fifona per confessare ciò che provi al diretto interessato, e scopri che sarà a rischio di baciare una tua amica!

Io odio l’amore!

CAPITOLO 1: Ancora una volta Harry e Hermione

-Emma! Vuoi finirla di leggere quel libro?- le disse sua madre, la signora Watson.

Emma la fulminò, e rispose con semplicità –No, mamma. Devo leggerlo ora, altrimenti quando lo potrò fare! Devo ricordarti che sto per girare il sesto film di Harry Potter, e devo fare in modo di finire questo libro, così da conoscere già la storia? Sono rimasta indietro, tutti l’avranno già letto tutto!-

-Avresti dovuto farlo prima- disse la madre –non fa bene leggere in auto, a me gira la testa!-

-a me no… scusami un attimo… se… se vado da metà libro e lei non c’è ancora… vuol dire che… Cho Chang non ci sarà quest’anno! Mamma guarda! Che bello! Io adoro J.K. Rowling!-

-come mai tanta felicità?-.

Emma arrossì lievemente. Quando si accorse di star diventando sempre più calda, “affondò la testa nei libri” come faceva Hermione, il suo personaggio, per nascondere l’imbarazzo.

-mi stava antipatica…- rispose alla madre.

Lei rimase un po’ perplessa, ma non ci pensò su molto.

La verità era che Emma odiava Cho Chang alias Kathie Leung. Il pensiero che quest’anno non ci sarebbe stata, la confortava, e le faceva promettere una cosa a se stessa: avrebbe recitato meglio dei due anni precedenti.

Scese dalla macchina, e si fermò davanti ad un albergo non molto lontano dal set del castello di Hogwarts, dove avrebbero girato il film. Andò a sistemare le sue cose assieme a sua madre, rincontrando molti operatori, compreso il regista e J.K. Rowling. Quando la vide, le prese le mani e le disse: -grazie, grazie, grazie!!- prima di sparire nell’ascensore con sua madre.

La famosa scrittrice la guardò curiosa e divertita: conosceva Emma da quando era una bambina timida e insicura. Era felice di notare che non era più quella bambina, ma una ragazza espansiva e matura.

Entrò nella sua solita stanza, che, come lei, non era cambiata di una virgola. Anche se era stata ridipinta e i suoi mobili erano stati spostati era sempre la sua dolce, piccola stanzetta.

Prima che poté sgattaiolò via, così da poter dare un’occhiata in giro, mentre sua madre sistemava un po’ tutto. Forse era un po’ ingiusto, ma quel luogo era conosciuto e allo stesso tempo nuovo. Ogni anno era la stessa cosa.

“qualcuno del cast, qualcuno del cast…” pensava tra se e se “ma dove diavolo sono finiti tutti!”. Continuò a guardarsi in giro, fino a che si affacciò alla finestra, e notò quattro teste rosse che conosceva bene. Scese sorridendo: aveva proprio voglia di rivedere tutti quanti, compresi “i quattro fratelli Weasley” chiamati amichevolmente così anche fuori dal set.

-Rupert! Bonnie!- disse, abbracciando l’uno dopo l’altro i presenti –e i miei gemellini del cuore!- disse, abbracciando i due gemelli.

-Emma, basta con questa storia dei gemellini del cuore, ti prego, abbi pietà di noi…-

-quando siete sul set ne dite di tutti i colori ad Hermione! È giusto che la difenda qualche volta!-

James fece una faccia disgustata: -mi sa tanto di little pony del cuore…-

-è da lì che ho preso l’ispirazione!- disse lei divertita, mentre i due gemelli la supplicavano di non aprire bocca con il resto del casting.

-passiamo a te Rup! Dio quanto sei alto! Mi farai sembrare una nanetta…-

-no, che dici! C’è sempre Daniel!-. Emma sorrise: già, sempre e comunque, in ogni momento c’era lui, il suo Dan…

-Emma, tutto okay?- chiese Rupert, notando che l’amica si era incantata.

-certo!- rispose lei. Stava cominciando ad arrossire, perciò si rivolse alla sua piccola amica:

-Bonnie! E tu?- la fissò per un attimo. Non era più la sua piccola amica! Era… era alta… era… aveva i capelli lunghi… il viso più magro… Bonnie era molto più carina!

-Tutto a posto, Emma- disse lei un po’ imbarazzata. Ancora incredula, Emma la fissò, e con la bocca spalancata dalla sorpresa, provò a spiaccicare qualche parola sconnessa:

-tu… cresciuta…alta…magra…bella…-

-si Emma, anche noi abbiamo reagito così, ma è proprio lei, la nostra piccola Bonnie…- la rassicurò Rupert.

-e la chiami piccola?-

-giusto, finitela di chiamarmi piccola- sbottò lei.

-mi spiace sorella- le disse Rupert –tu sarai sempre la nostra piccola Ginny…-

-a proposito Rup- chiese Oliver –dov’è Dan?-

-ha detto che era già arrivato!- rispose lui indignato –quel ragazzo non mi ha mai mentito, è possibile che sia nell’albergo…-.

Ma non era nell’albergo.

Emma sapeva dov’era.

Senza dire nient’altro, scappò via.

-Emma! Dove stai…?- le stava chiedendo Rupert, ma lei era ormai troppo lontana.

Bonnie fissò con aria triste gli amici dai capelli rossi: -non credo che abbia letto il libro…- disse con voce sconfortata.

-ci sono due possibilità- disse Oliver –o, a Emma non piace Daniel, e in questo caso ha letto il libro e no problem…-

-o è come credi tu, cioè che a Emma piace Daniel, e quando leggerà il libro ti dovrai subire la sua reazione a freddo sorellina…- completò James. Bonnie non disse nulla, essendo convinta della sua teoria, e si avviò con aria affranta in albergo.

Emma correva verso il castello, dove c’era sicuramente Daniel.

Doveva essere sotto quell’albero nel parco della scuola di magia, dove avevano girato molte scene, e dove Daniel, come Harry, si rifugiava spesso per trovare la pace e la tranquillità.

Arrivò ansante nel parco, si appoggiò al muro per prendere fiato, e notò l’ombra di una figura sdraiata sotto la frescura dell’albero, sopra l’erba verde.

Si avvicinò piano per non farsi sentire, e vide che Daniel osservava il cielo azzurro come i suoi occhi: -Harry…- disse lei, come se stesse recitando.

Lui sorrise -sapevo che mi avresti trovato Hermione…-.

Entrambi si guardarono e, dopo un attimo di serietà, scoppiarono dal ridere. Emma gli si gettò al collo, cadendo anch’ella sull’erba, e facendo ricadere il ragazzo che si era sporto per parlarle.

-Quanto mi sei mancato Dan!- disse lei, ancora sopra di lui.

-Non vedevo l’ora di rivederti… Hermione- disse lui. Sottolineò l’ultimo Hermione, ed Emma decise di stare al gioco: -Signor Potter, dieci punti in meno per grifondoro per la troppa confidenza!-

-d’accordo Emma! Come hai fatto a trovarmi?-

-bè, infondo sei sempre Harry…-

-e tu sempre Hermione- concluse Daniel. Era così che ogni anno si rincontravano. Harry ed Hermione facevano parte delle loro vite, erano in loro. E, come loro, erano di nuovo insieme.