“Ciao Judsie...
Nonostante gli anni che passano resti sempre un bambino, sia fisicamente che mentalmente.
Comunque, auguri!”
Leggo l’sms con un sorriso. Sì, è tipico di Rob celebrare il mio compleanno con una presa in giro che cancella tutte le moine e le belle parole ricevute finora.
E tipica è anche la mia risposta bastarda.
“Dopo il tuo sms mi son reso conto che la differenza d’età è davvero troppa per continuare la nostra storia... Addio, Rob. Sei stato importante.”
Non faccio in tempo a riporre il cellulare nella tasca che uno squillo annuncia la subitanea replica di Rob.
“Ma che peccato! Vuol dire che ho viaggiato fino a Londra per niente.”
Rimango basito a leggere queste parole, e chiamo il mio amico - “Amante!”, mi correggerebbe lui - per chiedergli spiegazioni.
Risponde immediatamente.
“Rob, cosa intendi con ‘ho viaggiato fino a Londra per niente’?”
Lo sento ridacchiare. “Vuol dire che sono a Londra, amore mio. Volevo passare con te questo giorno speciale...”
Mi blocco un attimo, incredulo. Poi mormoro: “Anche io lo volevo.”
Rob ha ora una voce esitante, e leggermente divertita. “Cosa intendi dire, Judsie?”
“Eh... Sono venuto in America.”
Qualche istante di silenzio, poi entrambi scoppiamo a ridere.
“Beh, mon amour, Mi sa che la nostra serata non andrà come avevo programmato...”
Me la sono immaginata la sfumatura maliziosa nella sua voce?
“Un vero peccato, Rob... Avevo dei programmi interessanti...” Istante di silenzio per aumentare la suspence... “ Beh, ci si sente!”
Faccio per riattaccare.
“Ehi ehi ehi!” Mi interrompe lui indignato. “Hai intenzione di farmi dormire in un volgare ALBERGO?”
Sospiro. “L’indirizzo lo sai. La chiave di riserva è sotto lo zerbino. Alza la tavoletta dopo aver usato il bagno e non consumare tutta l’acqua calda che domani mi serve.”
Posso quasi vedere il suo volto soddisfatto.
“La chiave di casa mia è sotto un vaso di fiori, e Susan è fuori casa... Devi solo scavalcare il cancello.
Attento a non farti vedere dai vicini o chiameranno la polizia... Ciao Jude!” E riattacca il telefono in faccia alla mia protesta.
Sospiro, chiamo un taxi. Do al conducente l’indirizzo di Rob, e mi immergo nei miei pensieri.
Un vaso di fiori... Il giardino di Rob è fatto SOLO di vasi di fiori!
E poi... Essere costretti a dormire da soli dopo aver sognato una notte d’amore non è certo il massimo.
Sospiro di nuovo.
Però, però... Dormire nel SUO letto... Sotto le SUE lenzuola... Vicino al SUO armadio... Con dentro i SUOI vestiti e la SUA biancheria... Impregnata del SUO odore... Sorrido. Dopotutto, questa notte non sarò completamente solo.
E chissà, forse... Forse, dall’altra parte dell’oceano, i pensieri di un altro uomo innamorato vanno nella stessa direzione dei miei.