Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Lucia_Kstew    30/12/2011    3 recensioni
Prime cotte, prime amicizie, primi litigi forti, prime delusioni, primi amore.
L'adolescenza!.Eh bell'età quella, quand'eri piena di insicurezze, quando la mente viaggiava verso la felicità, quando la frase "staremo insieme per sempre" ci sembrava quasi vera.
Ma si cresce, si soffre, si diventa grandi... e non è giusto piangersi addosso inutilmente, non avere più il sorriso.. e perchè? Per un amore finto, sbagliato, malato, un pò ossessivo a volte.. Non serve piangersi addosso quando si ha la consapevolezza che la persona che hai amato per cos' tanto tempo ti ha abbandonata.." staremo insieme per tutta la vita" diceva, e chi ci crede più a quelle parole? Non di certo Carli, una vent'enne un pò spaesata in cerca di se stessa, con l'anima ferita, con il cuore a pezzi, con i ricordi ancora negli occhi e con le farfalle ancora nello stomaco. Un pò pazza, arrogante e a volte anche volgare, testarda e orgogliosa. Sembrerebbe una tipa forte e coraggiosa a primo impatto, ma chi la conosce sa bene che si scioglie con niente, che è debole e codarda. Chi la consce come Clelia, la sua migliore amica da sempre, l'altra metà, la sua colonna portante, la sua stella polare, il suo punto di riferimento, la sua bussola, sua sorella...la sua vita. Clelia, la ragazza timida e responsabile, razionale e materna, la guida di Carli. Un viaggio che cambia la vita a tutte e due, un sogno che avevavo sin da adolescenti che hanno realizzato: Londra servita su un piatto d'argento con contorni pieni d'amore, un pizzico di follia e rancore, una grande quantità di divertimento ma anche di lacrime.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buongiorno a tutte, ed ecco qui anche il sesto capitolo.! Come già scritto nel precedente, ho perso tutti i capitoli che avevo scritto e sto riscrivendo tutto, che fatica però!Avevo pensato di mollare tutto ma molti mi hanno fatto ragionare, in effetti sono molto affezionata a questa storia perchè è un insieme delle mie emozioni. Questo capitolo è un po' movimentento e spero vi piaccia! Ah mi piacerebbe che ascoltaste questa canzone, io la ascolto spesso mentre scrivo e mi ispira davvero tanto!





POV CARLI- I want only to live my years.

“ Qualcuno ha lasciato qualcosa per te”
Neanche il tempo di aprire la porta che Clelia mi si piombò davanti con un fogliettino, sorrisi involontariamente e il pensiero volò subito a Tom.
“ Chi l’ha lasciato?”
“ secondo te? Dai lo sai meglio di me Carli!”
Si era Tom! Lo aprii e lessi quello che c’era scritto:

L’amore si fa perché ami una persona.
Il sesso lo si fa per dimenticare una persona.
Ecco qual è la differenza, ed io non potrei mai fare l’amore con te sapendo che per te è solo sesso, non potrei mai fare l’amore con te mentre tu pensi ad un'altra persona.

Quelle parole mi arrivarono dritte al cuore, e mi scese una lacrima pensando a quanto sono stata stupida. Ma cosa diavolo mi era passato per la testa eh? Che diavolo avevo combinato? Riflettei ancora di più su quelle parole e immensi dubbi mi assalirono. Cosa voleva dire con le ultime parole? Provava qualcosa per me? L’ha detto solo per dire? L’ha detto per rispetto nei miei confronti? E quella reazione per il messaggio?
Una serie di domande a cui non riuscivo a rispondere….
“ cosa diavolo è successo Carli?” la voce di Clelia mi smontò
“ niente, cosa doveva succedere? È solo che non capisco questo ragazzo è come se parlasse in codice”
“ non so cosa sia successo, magari ti va di raccontarmelo? Ecco io avrei voluto parlarti del nostro rapporto…. Siamo distanti Carli io non ti capisco più, mi eviti, non parliamo più….”
E aveva ragione, non parlavo più con la mia migliore amica, avevo mandato a fanculo tutto, non sentivo mia madre da giorni non cagavo nessuno da giorni tranne Tom ovvio. Non avevo più quel rapporto con Clelia, il lavoro poi era l’ostacolo più grande tra di noi, ci vedevamo poco e quelle poche volte che ci incrociavamo in appartamento io la ignoravo e mi chiudevo in camera. Ero una fottuta stronza con tutti, con lei, con Tom, con i clienti, con me stessa.
Ero una codarda e lo sapevo benissimo, il coraggio mi era sempre mancato nella mia fottuta vita e cercavo di cambiare ma non ce la facevo.
“ cambierò” è la promessa/cazzata più grande che una persona può dire nella sua vita.
Sono poche le persone che riescono a cambiare, sono quelle persone forti, coraggiose, senza orgoglio. Chi è che riesce a cambiare davvero? Chi? Pochi.. è questo perché ognuno di noi ha paura di perdere se stesso, ha paura di perdere qualcuno, ha paura di sbagliare ancora, ha paura di non potercela fare, ha paura di vivere…
E la paura è l’amica più stronza che abbiamo, amica perché pur sapendo che ci fa male continuiamo ad aggrapparci ad essa, e a volte diamo la colpa dei nostri problemi a lei e non capiamo che la causa dei nostri problemi siamo solo NOI.
Io ero cosi, avevo paura di cambiare, di aprirmi di più al mondo, di vivere ‘sti fottuti 20 anni. Volevo ridere, sbronzarmi, farmi il primo che incontravo ma non ce la facevo… questo perché non ero la classica ventenne spensierata e cazzona.
“ Clelia scusa davvero, non era mia intenzione, giuro non sto capendo più una pizza. Sta succedendo un casino con Tom, è successo un casino e sono un’emerita testa di cazzo, cazzo!”
Si mise a ridere a non finire.
“ cazzo ti ridi, ti sembra divertente ridere sulla mia vita di merda?”
“ Carli lo sapevo che il tuo linguaggio non era molto fine, ma ti sei superata! Ok basta, pensiamo alle cose serie, racconta adesso”
“ niente un giorno abbiamo fatto una passeggiata insieme, lo stesso giorno che Mat mi ha mandato un messaggio, ah si Mat mi ha mandato un messaggio dicendomi che era dispiaciuto per quello che era successo e cazzate varie, e niente mentre passeggiavo con Tom rispondo al messaggio, quando torniamo a casa sfiniti ci addormentiamo ma lui la notte si alza e legge il messaggio che ho inviato a Mat, emh si gli ho detto che lo amo ancora ma anche che non volevo più sapere niente, e lui la mattina mi ha fatto la scenata però quando si è calmato mi ha baciato e…”
“ ti ha baciato? O mio Dio! Siete andati oltre? È successo qualcosa di più del bacio?”
“ stava quasi per succedere “qualcosa di più” ma ovviamente ho rovinato tutto, o forse ho solo fatto bene”
“ Cosa c’era scritto nel bigliettino?”
Glielo porsi e fece tipo una faccia indecifrabile e poi scoppiò nuovamente a ridere.
“ neanche un mese e questo è cotto di te Carli, come cazzo fai?”
“ a fare cosa? Io non faccio niente ha fatto tutto da solo, e poi non è che a me dispiaccia eh” arrossii  e sorrisi.
“ beh questo l’avevo capito dal primo giorno, te lo stavi scopando mentalmente”
“ ma quanto sei stronza tesoro mio eh?”
“ Tanto cara, tanto. A parte gli scherzi va da lui e parlarci è la cosa migliore, il silenzio non fa bene a nessuno, tanto meno a chi è innamorato come lui” .
Clelia sapeva sempre cosa dirmi e riusciva a tranquillizzarmi ogni volta, aveva sempre ragione ed era davvero il caso di parlare con Tom ma non sapevo assolutamente cosa avrei potuto dire. “ mi dispiace” troppo banale, abbandonai l’idea di preparare il discorso, le cose dette al momento erano le migliori…
 “ tra pochi giorni è Natale, ci danno un giorno libero potremmo chiedere se ci possono dare lo stesso giorno, cosi stiamo un po’ insieme no?”
Clelia interruppe i miei pensieri e per un momento ne fui lieta.
“ mmm… si sono d’accordo, ma non credo che quello stronzo ce lo dia in comune, ha bisogno di una di noi, cercheremo di convincerlo.”
“ Ti voglio bene Carli, sarò sempre al tuo fianco”
Beh non me lo sarei aspettato in quel momento ma ne fui davvero felice, avevo bisogno di quelle parole. Le volevo bene, davvero ed era la sola persona che mi aveva supportato in tanti anni, aveva creduto in me, nei miei sogni e nelle mie aspettative ed è stata lei la ragione per cui la mia vita è andata avanti, per cui non mi sono abbattuta nelle sconfitte, per cui ce l’ho fatta ad andare avanti quanto Mat mi ha lasciata, lei ha dato un senso alla mia vita e solo adesso mi rendo conto che io non ho mai fatto niente per lei. Lei era una di quelle persone che pensa solo agli altri e se ne fotte altamente di se stessa, se ne fotte se sta male o se ha qualche problema, lei non vuole essere aiutata neanche nelle cose più banali, non chiede mai aiuto ma nonostante questo dice che lei sta bene. E non so quanto crederle, ho provato più volte a farla parlare e svuotare il sacco ma l’unica risposta che ricevevo era “ ce la devo fare da sola”. Ma si renderà conto che da soli non si va da nessuna parte. Ci stendemmo sul divano, e ci abbracciammo. Lei era quel filo che riusciva a mantenermi in vita ancora, e separarmi da lei sarebbe stata davvero la fine di tutto.
“ Ti voglio bene anche io tesoro”

POV TOM

Erano le 4:00 pm  e non mi aveva chiamato né tantomeno aveva bussato alla mia porta. Eppure era tornata da un pezzo dal lavoro, si era incazzata?
Credo che Carli sia quel tipo di ragazza che non riuscirei mai a capire, eppure ne ero attratto sia fisicamente che mentalmente.
Aspettavo da tre ore sul divano che si facesse viva, ma persi tutte le speranze e andai a fare una doccia, puzzavo di cipolla e volevo scrollarmi i pensieri di dosso. I miei pensieri si alternavano, da Carli  a Emma, ed ero esausto di tutta questa situazione. Pensare ad entrambe mi faceva male, non sapevo se Carli era solo un capriccio e non sapevo se c’era ancora Emma nella mia vita.
Uscii dalla doccia che non fu affatto rilassante, mi avvolsi un asciugamano alla vita ed andai in cucina. Restai pietrificato, il mio corpo si immobilizzò quando la vidi.
“ Ehi schianto, ciao!” la sua voce era divertita e le se aprii un sorriso enorme sulle labbra, quei sorrisoni che ti fanno uscire il cuore di fuori.
“ Ciao Carli!” risposi freddo, la sua espressione cambiò di botto, e mi sentii tremendamente in colpa.
“ la porta era aperta e perciò…” disse quasi dispiaciuto.
“ tutto ok, non ti preoccupare” risposi voltandomi per tornare in bagno. Codardo.
“ senti lo so, scusa, cioè mi dispiace per tutto, mi dispiace se ho rovinato tutto ma, non so cosa mi è preso. E hai ragione sono una bambina, una stupida, un’idiota e anche una testa di cazzo, ma io ci tengo davvero a te ok? E non ti voglio perdere per questa cazzata, cioè non è una cazzata però… non voglio perderti solo perché sono una testa di cazzo. Non so cosa mi è preso in quel momento….” La bloccai ancora una volta, ma non la baciai, sorrisi e la strinsi a me. Non avevo voglia di dire niente, volevo solo godermi quel momento, volevo vivermelo. Ma fu lei a parlare.
“ ti volevo davvero in quel momento, ti voglio anche in questo istante, e credo che ti vorrò sempre e mi dispiace per quel messaggio ma mi  ero abituata a pensare a lui mi ero abituata al pensiero che l’amavo ma non è cosi. Lui è niente per me in questo momento, perdonami.”
Sorrisi alle sue parole e non so se si accorse che era un sorriso amaro. Forse il vero problema non era lei ma ero solo io. Per lei non è niente Mat o come si chiama, ma per me cos’è Emma? Io non ce l’avevo con Carli, ero incazzato nero solo con me stesso perché non riuscivo ad accettare il fatto che amavo un'altra, e quell’altra non era Emma.
Le lasciai un bacio sulla fronte, scostandole i capelli cioccolato.
“ La mia mente è un casino Carli, il problema non sei tu sono io. C’è un casino dietro a tutto questo, non credo sia giusto, insomma sentirci, vederci, frequentarci non è una buona idea”
“ Cosa c’è che non va? Parlamene” mi disse con un tono talmente dolce che quasi avrei potuto cedere. Nessuno sapeva niente oltre alla mia famiglia e al mio migliore amico, nessuno sapeva che soffrivo a causa della perdita della mia quasi moglie.
“ non credo sia il caso parlarne, per favore lasciami da solo”
Mi costò molto dire quelle parole…
“ PRIMA FAI LA SCENATA DEL CAZZO E POI DICI “LASCIAMI DA SOLO? SEI FUORI? VAFFANCULO TOM, VAI DA UNO STRIZZACERVELLI CHE È MEGLIO. NON VENIRE PIÙ A CERCARMI PERCHÈ GIURO CHE TI TRUCIDO. HAI ROTTO I COGLIONI. E LA BAMBINA SAREI IO EH? MA VAFFANCULO STRONZO!”
Mi urlò pesantemente contro e uscì dall’appartamento sbattendo la porta, non l’avevo mai vista così. Odiavo il fatto di farla stare male ancora una volta, era l’ultima persona che avrei voluto fare soffrire. Ma non ce la facevo, non ce la potevo fare.
Il mio cellulare vibrò,  era Collin il mio migliore amico.

Amico come va da te? È da un pezzo che non ci sentiamo!
Ti va una birretta al Red Lion o al Sun? come preferisci! Ti saluto fratello!

 

Il suo tono da spaccone mi era sempre piaciuto, era un vero amico, se stavi nella merda si metteva anche lui nella merda pur di salvarti il culo. Mi è stato accanto quando è morta Emma, mi è stato accanto nelle decisioni più importanti della mia vita. Ultimamente ci siamo persi si, ma solo per colpa mia, non mi andava più di vedere nessuno e avevo mandato affanculo tutti, compresi i miei genitori.

Qui tutto una merda come sempre, si dai ho bisogno di una sbronza stasera!
Passi tu a prendermi? Alle 21:00 a casa mia! A dopo amico.


Premetti invio, lanciai il telefono sul divano e andai in bagno a sistemarmi.
Stasera non volevo più pensare a niente. Volevo solo godermi e vivermi ‘sti fottuti 26 anni.

POV CARLI.

Accasciata sola sul divano, con le lacrime agli occhi e mille pensieri per la testa, decisi di farmi ancora del male guardando un film strappalacrime. Mi alzai dal divano per prendere dalla libreria vicino la porta di entrata il film che avrei dovuto vedere e sentii la porta di Tom sbattere e delle voci non comuni… senza pensarci mi fermai a origliare.

Amico è da una vita che non ci si sente, che fine hai fatto? Lo so che Emma è stata importante nella tua vita ma non puoi continuare così. Da quanto che non senti i tuoi? Da quanto non vedi un amico? Cambia vita fratello, basta. Lei non c’è più, non tornerà..
 

Mi prese un’improvvisa rabbia a quelle parole, ma che razza di stronzo? Non ero la solo che “pensava” a qualcuno allora, anche lui pensava alla sua ex. Dio santo che coglione, e mi viene a fare la predica a me? Fa il ferito con me? ma che vada seriamente affanculo.

È un casino ultimamente, c’è un'altra che mi piace anche ma ogni volta che immagino Carli sento che tradisco Emma. Sono così simili, e io sento di volerla davvero ma è una lunatica del cazzo e…. pensa al suo ex forse. Non so non ci capisco più un cazzo. Piuttosto andiamocene da qui stasera voglio vivermela tutta.

Lui se la viveva e io me la piangevo. Decisi di uscire di casa e di andare in un pub a sbronzarmi fino a vomitare anche l’anima.
Mi tolsi il pigiama gigante, aprii il mio armadio e indossai un paio di jeans attillati e una felpa blu, presi le converse nere da sotto il letto e andai in bagno per rivestire il mio volto di un leggero velo di trucco.
Lasciai i capelli lungo la schiena, presi borsa, cellulare e portafoglio e uscii.
L’aria era fredda, pungente e umida, camminai lungo il corso sperando di incrociare un bar nelle vicinanze. Non conoscevo Londra e mi vergognavo di questo visto che ci vivevo da più di un mese. Era il 22 dicembre e l’atmosfera natalizia qui era fantastica, c’erano luci da tutte le parti e addobbi ovunque, le coppie camminavano felici sul corso scambiandosi sguardi sdolcinati, i bambini correvano felice e giocavano con entusiasmo, artisti di strada che suonavamo e rendevano tutto magico e i negozio delle vetrine che attiravano l’attenzione delle persone. Era tutto perfetto.
Entrai in un bar a caso, era un posto carino e c’era anche musica live, beh non era niente di che ma meglio di niente….
 “ Desidera qualcosa signorina?”
“ Una birra, grazie”
Il cameriere mi porse la birra e mi sedetti al tavolo vicino al palco dove si esibiva quel gruppo poco famoso, più gli ascoltavo e più mi piacevano.
Bevvi non so quante birre, tante da farmi sbronzare e mi ritrovai a parlare non so come con il cantante che pochi minuti fa stava sul palco.
Non ero completamente sbronza, riuscivo ancora a dire cose coerenti. Per fortuna.
“ e da quanto è che sei qui?” chiese il cantante che si chiamava Jonh, mi pare.
“ da poco più di un mese, te da quanto che lavori qui?”
“ un anno quasi, ma vorrei mollare, sai guadagno una miseria e non mi trovo neanche bene quindi….”
“ capisco, senti io dovrei andare sai domani lavoro e non vorrei ci fossero inconvenienti, poi sono pure a piedi si farà tardi,perciò ci sentiamo, ciao!”
“ ti dispiace se ti do un passaggio?” Cosa avrei dovuto rispondere? Un brivido di paura mi attraversò, e se mi avrebbe violentata? E se non sarei mai tornata a casa?
“non credo sia il caso, sai come sono i fidanzati no?” mentii
“ ah sei impegnata?” il suo tono deluso mi fece scoppiare in una risata fragorosa.
“ perché ridi?” mi chiese.
 “ oh sarà la sbronza, comunque si sono impegnata e il mio ragazzo è gelosissimo, mi dispiace” continuai a ridere come una stupida anche quando mi ritrovai a camminare lungo il corso per ritornare a casa.


Arrivai dopo non so quanto tempo, quando aprii la porta trovai Clelia e Tom seduti sul divano con il cellulare in mano.
Oh cazzo.
“ dove cazzo sei finita, sei impazzita?” la voce incazzata di Tom rimbombava nella stanza.
“ Carli ci hai fatto stare in pensiero, dove sei finita cazzo?” il tono preoccupato di Clelia mi fece tenerezza.
Risi ancora, camminai verso la mia stanza passando davanti a loro ma con un sorriso beffardo mi voltai.
“ Sai che vi dico? Io ‘sta notte me li so’ proprio vissuti ‘sti 20 anni”



THE END! ahahahah Ragazze vi auguro un felice anno nuovo, sperando sia migliore per tutti! Un bacio!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Lucia_Kstew