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Autore: Will P    31/12/2011    4 recensioni
"Ospitare un angelo ti dilaniava da dentro. Non era come viaggiare incatenati ad una cometa, era come– come essere al centro del sole e sentirne ogni singolo atomo esplodere sulla propria pelle ancora ed ancora ed ancora.
Jimmy sentiva ogni cosa."
[Jimmy Novak centric; Destiel se la leggete a testa in giù in una notte di luna piena]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Castiel, Jimmy Novak
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Disclaimer: Non è roba mia.
Note: Okay, questa flashfic? L'ho scritta più di sei mesi fa, per il compleanno di quella splendida creatura che è Blaise (hi bb, giuro che l'anno prossimo ti mailo *ride*), ed è effettivamente la prima cosa che abbia mai scritto su SPN senza quasi averlo mai visto (I'm smart like that). È ambientata a metà/sul finire della quinta stagione ed è un Destiel che più vago non si può. Probabilmente è un po' un disastro, ma mi serviva qualcosa da pubblicare per festeggiare i miei... cinque anni di scrittura. Dear god, è già un lustro?



Omnia vincit amor

Jimmy era convinto che, una volta detto sì, non avrebbe sentito più nulla. Credeva che sarebbe stato come cadere in coma, o che l’avrebbero assunto in cielo, o che semplicemente sarebbe rimasto bloccato nel tempo, come un fotogramma spezzato, finché Gli fosse servito, e la cosa non lo spaventava. Era sempre stato un uomo semplice, con poche convinzioni ma ridicolmente salde, e non era mai stato difficile seguirle. Anche con Claire, in quel momento, pur con tutto il dolore ed il rimpianto del mondo, prendere una decisione non era stato difficile: una scelta tra la libertà e sua figlia, in fin dei conti, non era una scelta. C’era stata solo una cosa da fare e l’aveva fatta, benché questa volta sapesse già cosa lo aspettasse.

Ospitare un angelo ti dilaniava da dentro. Non era come viaggiare incatenati ad una cometa, era come– come essere al centro del sole e sentirne ogni singolo atomo esplodere sulla propria pelle ancora ed ancora ed ancora.

Jimmy sentiva ogni cosa. Sentiva la sicurezza, la Grazia, sentiva cose che un’anima non avrebbe mai e poi mai dovuto sentire perché le sensazioni degli angeli sono così più grandi. Avrebbe dovuto sgretolarsi come un castello di sabbia al primo soffio di vento, sbriciolarsi come una foglia secca nel fuoco, e invece il vento continuava a dilaniarlo e le fiamme ad avvolgerlo e lui non poteva fare altro che restarsene lì, bloccato, a sentire tutto.

Poi, in un inaspettato lampo di lucidità, aveva realizzato che sentire ogni cosa significava che c’erano cose da sentire.

Aveva provato il dubbio, all’inizio, una piccola bolla nella Grazia di Castiel che l’aveva trafitto con la forza di mille lame, e aveva sentito il panico come una catena di ferro rovente attorno al collo che gli stritolava il respiro in una morsa spietata.

Poi c’era stata la curiosità, lo stupore, e la gioia che ti dà solo il ritrovare la strada di casa dopo una lunga notte da solo a tremare nel buio. Aveva sentito la tristezza del veder cadere i propri fratelli con la violenza del pianto di ogni madre che avesse mai perso un figlio, e aveva sentito il rispetto per l’Uomo sbocciare con l’impeto del primo big bang. Aveva sentito Castiel vivere e aveva vissuto con lui.

Ma la cosa che lo sconvolgeva davvero, nel profondo di quell’anima che nemmeno lo sguardo di un angelo poteva toccare, era la quantità di amore che Castiel provava. Non era l’amore di un semplice angelo, l’amore richiesto e ottenuto perché così doveva essere. Era più profondo, più ampio, più puro. Era l’amore di tutto l’universo per una sua unica creatura ed era totale, assoluto, definitivo.

Jimmy sapeva – vagamente, come un riverbero in lontananza, nello stesso modo in cui ricordava di essere un uomo – che doveva esserci una guerra in corso, un’Apocalisse. Sapeva che avrebbero potuto perdere, che era pericoloso, che non c’era tempo, ma non gli importava, non aveva paura.

Se c’era una convinzione che gli rimaneva, l’ultima, la più importante, era che in un mondo in cui poteva esistere un amore del genere sarebbe andato tutto bene.

   
 
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