Instinct
Erano
tutti così presi dall'assenza dei pterodattili, che nessuno si accorse
che
Maddy era rientrata a casa. Non perché non le importasse che ormai
erano tutti
salvi, ma doveva ancora portare aventi un’ultima faccenda, svenuta nel
pavimento della sua camera.
Quando Maddy entrò in camera, Mark giaceva
nello stesso punto in
cui lo aveva lasciato. La ragazza si avvicinò a lui. Doveva far in modo
che il sangue
andasse al cervello, così che si risvegliasse al più presto. Maddy gli
afferrò
i piedi e li sollevò. Stette in quella posizione per alcuni minuti,
senza fare
nulla, se non osservarlo, sorridendo dolcemente: sembrava addormentato,
con
quell'espressione così seria e gentile che si ritrovava. Maddy
s’incantò a
guardarlo e perciò non si accorse neanche che stava per riprendere i
sensi. Per
prima cosa stropicciò gli occhi, confuso, cercando d capire cos'era
appena
successo. Poi passò a cercare di capire come mai le sue gambe erano
sollevate e
soprattutto da chi.
Quando i suoi occhi incontrarono la sorridente
Maddy, sorrise a
anche lui, fissando la ragazza, che ancora non si era neanche accorta
che Mark
si era svegliato.
- Hey! - Mark si decise a parlare, vedendo che
Maddy non aveva
avuto nessuna reazione dopo il suo risveglio. La sue voce, giunta
all'orecchio
della sedicenne la risvegliò all'improvviso. La ragazza arrossì
violentemente
quando capì di essere stata per tutto quel tempo a fissarlo. Era la
terza volta
che arrossiva con Mark, la volta prima era stata alle lezioni di
sopravvivenza,
quando il suo viso si era trovato a 5 centimetri da quello del ragazzo.
- Aspetta prima di alzarti, in questo momento
la tua pressione
sarà così bassa che non riusciresti neanche a stare in piedi due
secondi senza
svenire un’altra volta. -
- Il nervosismo le fece riprendere la sua
abitudine di dire cose
inutili al momento sbagliato.
- Ok dottoressa - Ci scherzò sopra il ragazzo,
strappando a Maddy
un debole sorriso.
Stettero in quel modo per alcuni minuti, in
silenzio, scambiandosi
di tanto in tanto qualche occhiata furtiva, finché Mark non parlò:
- Ora posso alzarmi, dottoressa? - Abbozzo un sorriso guardando verso
di lei.
- Mh. Ok! - Maddy fece finta di pensarci,
roteando gli occhi
mentre sorrideva al ragazzo, non più così nervosa come lo era
all'inizio. Gli
lasciò le gambe, poi gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi. Mark
l'afferrò, anche se l'esile corpo di Maddy non avrebbe potuto
sollevarlo, e
aiutandosi con l'altra mano si alzò velocemente.
- NO! - lo fermò Maddy, spingendolo verso il
letto, sotto lo
sguardo confuso del ragazzo che non capiva l'improvviso spavento di
Maddy.
- Mai alzarsi così in fretta: rischi di avere
un capogiro! - Gli
spiegò. Come risposta Mark la guardò e le fece cenno di sedersi accanto
a lui.
Questa, abbastanza confusa, si sedette, questa volta accanto a lui,
senza farsi
troppi scrupoli sulla vicinanza o lontananza dal ragazzo.
- Em... ascolta Maddy, io volevo scusarmi con
te. - Istintivamente
le prese le mani e le strinse tra le sue, costringendo Maddy a
guardarlo negli
occhi, come stava facendo lui con lei.
- Per cosa? - Nonostante il nervosismo per
quel gesto inaspettato
e per sguardo, il suo intenso sguardo, Maddy riuscì a trovare un tono
di voce
abbastanza normale.
Mark si morse il labbro prima di tornare a
parlare.
- Io non dovevo stare in questa casa, ma per
cercare di
proteggerti ho combinato un disastro! Se Jeckins fosse rimasto, forse
avrebbe
impedito che quei pterodattili entrassero in casa... - La fine del
discorso
sembrava più essere destinato a lei stesso che alla ragazza.
- Maledizione! - esclamò in seguito Mark
battendo la mano contro
il comodino di Maddy, arrabbiato con se stesso.
La prima cosa che avrebbe voluto fare Maddy
sarebbe stato
sorridere: insomma, aveva fatto finta di aver scambiato i turni
solamente per
proteggere lei.
Chi se ne fregava se alla fine era stato lui
il primo a cadere a
terra privo si sensi, alla fine, per quanto potesse essere strano, suo
padre
aveva ragione, piaceva davvero a Mark. In quel momento si sentiva
felice,
consapevole per la prima volta di non essere considerata da un ragazzo
come
quella che ti passa i compiti, ma come una ragazza. Però in quel
momento non
era il caso che si mettesse a sorridere, non con Mark che si insultava
per non
essere riuscito a proteggerla.
- Non torturarti, stiamo tutti bene, e poi chi
ti assicura che se
ci fosse stato Jeckins non fosse successo qualcosa di peggio? - Queste
furono
le uniche cose che vennero in mente a Maddy per cercare di tirarlo su.
Mark le
sorrise, ancora incredulo di aver incontrato una persona come lei.
- Andiamo fuori? - Propose un più allegro
ragazzo, alzandosi dal
letto e tirando su Maddy che ancora teneva per mano.
I due andarono fuori, dove un cospicuo numero
di persone era
uscita, dopo essere costretta a rimanere dentro casa per giorni.
Dopo essersi assicurata che Josh avrebbe
badato a Zoe, Maddy si
allontanò per fare un giro con Mark, che gliel'aveva appena proposto.
Non si allontanarono troppo dalla casa,
arrivarono fino al confine
del settore M, dove c'era una piccola piazzetta ovale condivisa con
settori N, E
e F. Mark accompagnò Maddy fino ad una panchina messa sotto un antenato
del
ciliegio. Sembravano essere tornati al loro primo incontro, ognuno per
i fatti
suoi, in silenzio. Però al contrario dell'altra volta, fu
Maddy che parlò.
- Vieni a cena da me, domani. - Non lo seppe
neanche lei come
riuscì ad invitarlo così direttamente, forse il fatto che aveva
abbassato la
testa e non lo aveva guardato l'aveva aiutata, fatto sta che comunque
lo aveva
invitato a casa sua.
Mark si trovò un po’ male a quell'invito: era
l'occasione d'oro
per fare le cose per bene: avrebbe potuto presentarsi alla famiglia e
dimostrare che avrebbe corteggiato Maddy come un vero gentiluomo.
Rimaneva però
un problema che terrorizzava Mark. Jim Shannon.
Se fosse stato un padre normale, non avrebbe
avuto nessun problema
a parlargli, certo, un po'di terrore all'inizio, ma poi sarebbe
passata. Ma Jim
aveva una pistola ed era iperprotettivo. Ancora ricordava la prima
volta che
aveva visto Maddy, quando la stava accompagnando a casa: non aveva
fatto in
tempo a sorridere alla ragazza, che il padre le mise una mano intorno
alla
schiena e la fece camminare per tutto il viaggio ad una distanza di
sicurezza
da Mark.
- ... ok - Si decise alla fine di rispondere,
sperando che l'aver
accettato non fosse la sua condanna a morte.
- Ci sarà tutta la famiglia? - Cominciò ad
indagare, se ci fosse
stata tutta la famiglia al completo, forse sarebbe stato più facile,
anche se
avrebbe dovuto subire anche lo sguardo del fratello maggiore di Maddy.
- Penso di sì, forse Josh potrebbe andare da
qualche parte, ma gli
altri ci saranno tutti. - Al contrario di Mark, Maddy era molto felice
ed
eccitata, quell'invito a cena era come un appuntamento per lei, la
prima
occasione per stare con Mark con il consenso della famiglia.
- Dovremo tornare. - Disse Mark accendendo il
suo badge, e
guardando l'ora. Vide lo sguardo di Maddy che andava verso lo schermo
di
plexiglas, di conseguenza lo spense subito, lei non doveva sapere che
una sua
foto era archiviata tra le immagini del ragazzo. Gliel'aveva scattata
di
nascosto, mentre giocava con sua sorella al parco. Sorrideva in quella
foto, ed
a Mark bastava guardarla per un secondo per ritrovare il buonumore. Era
stato
dopo aver fissato quella foto per venti minuti, che decise di mettere
in scena
la messinscena del cambio turni per proteggerla. Maddy questo, però,
non poteva
minimamente immaginarselo, e perciò non fece neanche caso
all'improvviso
spegnimento del badge.
- Ok, andiamo! - Rispose la sedicenne con un
sorriso alzandosi
dalla panca e riprendendo la strada verso casa, affiancata da Mark,
alzatosi
dopo di lei. Arrivata davanti al portico di casa sua, trovò Josh seduto
fuori,
con Zoe appisolata in collo a lui.
- Sei tornata. - Costatò il ragazzo, lanciando
un’occhiataccia a
Mark. Si vedeva da lontano che alla sorella piaceva quel ragazzo e
perciò era
suo compito spaventarlo per fargli fare le cose per bene, anche se,
essendo un
soldato il doppio più forte di lui, avrebbe potuto ridurlo in polvere
in due
secondi.
La tensione si sentiva nell'aria, fino a che
Zoe non risvegliò.
- Ciao Mark! - Salutò tutta allegra dopo aver
sbadigliato.
- Ehi dormigliona! - salutò lui sorridendole
leggermente, per poi
notare lo guardo di Josh, molto più spaventoso dopo che aveva visto che
anche
l'altra sua sorella era stata conquistata dal ragazzo.
- Io ora... dovrei andare, a domani Maddy - la
salutò con un
sorriso, mentre si allontanava, verso casa sua, o almeno questo fu
quello che
suppose Maddy.
- Perché "ci vediamo domani"? Chiese
sospettoso il
fratello, ma la ragazza prese per mano Zoe e con uno sbuffo entrò in
casa.
****
La
mattina dopo Maddy si svegliò con un assurdo mal di collo, e in più,
quando
aprì gli occhi, non capì neanche dove si trovava, finché la voce
allegra di suo
padre non le rimbombò nelle orecchie.
- Forza dormiglioni! C'è molto lavoro da fare.
–
Quando finalmente, con quelle parole, le
ritornò in mente il disastro
che avevano fatto quegli uccelli, cercò di girarsi dall'altra parte,
come per
sfuggire a tutto quel lavoro che si sarebbe volentieri risparmiata.
Però
dimenticò che si era addormentata sopra un tavolino, e cadde
goffamente,
ritrovandosi stesa a faccia in giù.
- Dopo questo, posso anche sprecare un po'
tempo per pulire -
Ironizzò Josh, scoppiando in una fragorosa risata, mentre si
stiracchiava,
subito sodo essersi alzato anche lui.
- Ah-ah - Commentò la sedicenne, alzandosi in
piedi e avviandosi
verso la camera per cambiarsi.
Dopo essersi data una rinfrescatina, l'intera
famiglia iniziò a
ripulire il macello creato dai pterodattili. Mentre puliva il
pavimento,
Maddy non faceva altro che mordersi il labbro: doveva trovare il
momento giusto
per annunciare alla famiglia che aveva invitato Mark a cena, non poteva
aspettare fino a domani, rischiando che si presentasse e i genitori non
sapessero nulla.
- Se io invitassi qualcuno a cena? - Chiese
così, all'improvviso,
sperando che i suoi pensassero che fosse solamente una curiosità. La
loro
reazione però f molto diversa: Jim alzò gli occhi, sospettoso e
terrorizzato
allo stesso tempo: aveva una figlia intelligente che non lasciava nulla
al
caso, e che perciò aveva un motivo ben preciso per fare quella domanda,
Josh si
poteva dire che ebbe una reazione simile, Elisabeth invece sorrise, era
passata
per quell'età anche lei e sapendo quanto fosse iperprotettivo di Jim,
sapeva
anche che sarebbe toccato a lei ammorbidirlo.
- Chi vuoi invitare? - Chiese cautamente Jim,
guardando la figlia.
- In realtà... - un altro morso -
avrei-invitato-Mark-domani-sera
- Jim si accorse che aveva fatto bene a essere terrorizzato, anche se
Maddy
aveva pronunciato quell'ultima frase con una velocità assurda, Jim
aveva capito
tutte le parole, comprese quelle tra le righe, che gli dicevano che la
sua
bambina era cresciuta.
- Che bella notizia! Vorrà dire che domani
faremo una bella
cenetta tutti insieme. - Prima che suo marito peggiorasse le cose,
Elisabeth
decise di parlare, ma fu seguita subito da Josh:
- Per quanto sarebbe divertente vedere papà
che tortura quel
povero ragazzo, io mi tiro fuori. - Per un conto l'assenza di Josh
sarebbe
stata un punto a favore per Maddy che a quel punto si ritrovava con un
"spaventa-ragazzi" in meno. Jim gli lanciò un’occhiata strana, ma
alla fine dovette ammettere ch aveva ragione: se non poteva impedire
che sua
figlia crescesse, almeno poteva spaventarlo un po', giusto per farlo
remare
dritto.
Maddy intanto scrutava i volti dei parenti,
per riuscire a captare
le reazioni che avevano avuto. Si concentro più che altro su suo padre:
passava
da espressioni terrorizzate per la crescita improvvisa della figlia, a
facce
molto più concentrate.
Il culmine fu quando si mise la mano nella
tasca della giacca per
controllare se aveva la pistola: a questo fu Maddy a terrorizzarsi: non
poteva
sparare a Mark, era fuori questione, e in più, suo padre non era un
assassino!
- Allora, Jim, che ne pensi? - Chiese
Elisabeth: vedeva
l'espressione preoccupata della figlia e perciò sentiva la necessità di
mettere
un punto a questo discorso.
- Ormai Maddy l’ha invitato, sarebbe scortese
digli che non si fa
più niente - Rispose alla fine Jim, sospirando.
Maddy, invece, fece un gran sorriso: sarebbe
potuto andare peggio.
L'angolo
dell'autrice
Come vi avevo promesso eccomi qui, 2 Gennaio, ad aggiornare la storia.
Mi scuso
per tutto questo ritardo, ma le vacanze mi hanno tolto il tempo di
scrivere...
sembra strano, ma il fatto è che quando c'è la scuola, io avevo la mia
mezz'oretta di pullman dove scrivevo tranquillamente, e ora non ce l'ho
più
fino al 9 (che spero non arrivi mai xD).
Comunque, questo pezzo è ambientato dopo il casino con i pterodattili e
la
mattina dopo. L'ultima parte non doveva esserci, solamente che mentre
scrivevo
mi sono chiesta "come ha fatto a dirlo ai genitori" e da lì è nata la
scenetta in famiglia dove, mentre danno una ripulita alla casa, lei
annuncia
che ha invitato il suo "corteggiatore" a casa. Spero vi piaccia, per
ora è il capitolo migliore, secondo me (anche se non ne ho scritti
molti xD).
Enjoy (;
Silver.