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Autore: Silver_    02/01/2012    3 recensioni
[Terra Nova - Maddy & Mark missing moments ]
"Quella notizia fu come un fulmine a ciel sereno, nonostante i fumi e l'inquinamento rendevano quel cielo tutto tranne che sereno. Maddy Shannon avrebbe avuto l'opportunità di andare a Terra Nova."
Il futuro 85 milioni di anni fa. E' questa l'occasione di Maddy Shannon: sua madre è stata reclutata come medico, e di conseguenza verrà seguita dalla famiglia.
Ma oltre ad un modo per ritrovare se stessa, Terra Nova, per la giovane Maddy, sarà anche il posto dove conoscerà Mark. Lui è un soldato, ed ha intenzione di fare le cose per bene.
Genere: Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Instinct



Erano tutti così presi dall'assenza dei pterodattili, che nessuno si accorse che Maddy era rientrata a casa. Non perché non le importasse che ormai erano tutti salvi, ma doveva ancora portare aventi un’ultima faccenda, svenuta nel pavimento della sua camera.
Quando Maddy entrò in camera, Mark giaceva nello stesso punto in cui lo aveva lasciato. La ragazza si avvicinò a lui. Doveva far in modo che il sangue andasse al cervello, così che si risvegliasse al più presto. Maddy gli afferrò i piedi e li sollevò. Stette in quella posizione per alcuni minuti, senza fare nulla, se non osservarlo, sorridendo dolcemente: sembrava addormentato, con quell'espressione così seria e gentile che si ritrovava. Maddy s’incantò a guardarlo e perciò non si accorse neanche che stava per riprendere i sensi. Per prima cosa stropicciò gli occhi, confuso, cercando d capire cos'era appena successo. Poi passò a cercare di capire come mai le sue gambe erano sollevate e soprattutto da chi.
Quando i suoi occhi incontrarono la sorridente Maddy, sorrise a anche lui, fissando la ragazza, che ancora non si era neanche accorta che Mark si era svegliato.
- Hey! - Mark si decise a parlare, vedendo che Maddy non aveva avuto nessuna reazione dopo il suo risveglio. La sue voce, giunta all'orecchio della sedicenne la risvegliò all'improvviso. La ragazza arrossì violentemente quando capì di essere stata per tutto quel tempo a fissarlo. Era la terza volta che arrossiva con Mark, la volta prima era stata alle lezioni di sopravvivenza, quando il suo viso si era trovato a 5 centimetri da quello del ragazzo.
- Aspetta prima di alzarti, in questo momento la tua pressione sarà così bassa che non riusciresti neanche a stare in piedi due secondi senza svenire un’altra volta. -
- Il nervosismo le fece riprendere la sua abitudine di dire cose inutili al momento sbagliato.
- Ok dottoressa - Ci scherzò sopra il ragazzo, strappando a Maddy un debole sorriso.
Stettero in quel modo per alcuni minuti, in silenzio, scambiandosi di tanto in tanto qualche occhiata furtiva, finché Mark non parlò:
- Ora posso alzarmi, dottoressa? - Abbozzo un sorriso guardando verso di lei.
- Mh. Ok! - Maddy fece finta di pensarci, roteando gli occhi mentre sorrideva al ragazzo, non più così nervosa come lo era all'inizio. Gli lasciò le gambe, poi gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi. Mark l'afferrò, anche se l'esile corpo di Maddy non avrebbe potuto sollevarlo, e aiutandosi con l'altra mano si alzò velocemente.
- NO! - lo fermò Maddy, spingendolo verso il letto, sotto lo sguardo confuso del ragazzo che non capiva l'improvviso spavento di Maddy.
- Mai alzarsi così in fretta: rischi di avere un capogiro! - Gli spiegò. Come risposta Mark la guardò e le fece cenno di sedersi accanto a lui. Questa, abbastanza confusa, si sedette, questa volta accanto a lui, senza farsi troppi scrupoli sulla vicinanza o lontananza dal ragazzo.
- Em... ascolta Maddy, io volevo scusarmi con te. - Istintivamente le prese le mani e le strinse tra le sue, costringendo Maddy a guardarlo negli occhi, come stava facendo lui con lei.
- Per cosa? - Nonostante il nervosismo per quel gesto inaspettato e per sguardo, il suo intenso sguardo, Maddy riuscì a trovare un tono di voce abbastanza normale.
Mark si morse il labbro prima di tornare a parlare.
- Io non dovevo stare in questa casa, ma per cercare di proteggerti ho combinato un disastro! Se Jeckins fosse rimasto, forse avrebbe impedito che quei pterodattili entrassero in casa... - La fine del discorso sembrava più essere destinato a lei stesso che alla ragazza.
- Maledizione! - esclamò in seguito Mark battendo la mano contro il comodino di Maddy, arrabbiato con se stesso.
La prima cosa che avrebbe voluto fare Maddy sarebbe stato sorridere: insomma, aveva fatto finta di aver scambiato i turni solamente per proteggere lei.
Chi se ne fregava se alla fine era stato lui il primo a cadere a terra privo si sensi, alla fine, per quanto potesse essere strano, suo padre aveva ragione, piaceva davvero a Mark. In quel momento si sentiva felice, consapevole per la prima volta di non essere considerata da un ragazzo come quella che ti passa i compiti, ma come una ragazza. Però in quel momento non era il caso che si mettesse a sorridere, non con Mark che si insultava per non essere riuscito a proteggerla.
- Non torturarti, stiamo tutti bene, e poi chi ti assicura che se ci fosse stato Jeckins non fosse successo qualcosa di peggio? - Queste furono le uniche cose che vennero in mente a Maddy per cercare di tirarlo su. Mark le sorrise, ancora incredulo di aver incontrato una persona come lei.
- Andiamo fuori? - Propose un più allegro ragazzo, alzandosi dal letto e tirando su Maddy che ancora teneva per mano.
I due andarono fuori, dove un cospicuo numero di persone era uscita, dopo essere costretta a rimanere dentro casa per giorni.
Dopo essersi assicurata che Josh avrebbe badato a Zoe, Maddy si allontanò per fare un giro con Mark, che gliel'aveva appena proposto.
Non si allontanarono troppo dalla casa, arrivarono fino al confine del settore M, dove c'era una piccola piazzetta ovale condivisa con settori N, E e F. Mark accompagnò Maddy fino ad una panchina messa sotto un antenato del ciliegio. Sembravano essere tornati al loro primo incontro, ognuno per i fatti suoi, in silenzio. Però al  contrario dell'altra volta, fu Maddy che parlò.
- Vieni a cena da me, domani. - Non lo seppe neanche lei come riuscì ad invitarlo così direttamente, forse il fatto che aveva abbassato la testa e non lo aveva guardato l'aveva aiutata, fatto sta che comunque lo aveva invitato a casa sua.
Mark si trovò un po’ male a quell'invito: era l'occasione d'oro per fare le cose per bene: avrebbe potuto presentarsi alla famiglia e dimostrare che avrebbe corteggiato Maddy come un vero gentiluomo. Rimaneva però un problema che terrorizzava Mark. Jim Shannon.
Se fosse stato un padre normale, non avrebbe avuto nessun problema a parlargli, certo, un po'di terrore all'inizio, ma poi sarebbe passata. Ma Jim aveva una pistola ed era iperprotettivo. Ancora ricordava la prima volta che aveva visto Maddy, quando la stava accompagnando a casa: non aveva fatto in tempo a sorridere alla ragazza, che il padre le mise una mano intorno alla schiena e la fece camminare per tutto il viaggio ad una distanza di sicurezza da Mark.
- ... ok - Si decise alla fine di rispondere, sperando che l'aver accettato non fosse la sua condanna a morte.
- Ci sarà tutta la famiglia? - Cominciò ad indagare, se ci fosse stata tutta la famiglia al completo, forse sarebbe stato più facile, anche se avrebbe dovuto subire anche lo sguardo del fratello maggiore di Maddy.
- Penso di sì, forse Josh potrebbe andare da qualche parte, ma gli altri ci saranno tutti. - Al contrario di Mark, Maddy era molto felice ed eccitata, quell'invito a cena era come un appuntamento per lei, la prima occasione per stare con Mark con il consenso della famiglia.
- Dovremo tornare. - Disse Mark accendendo il suo badge, e guardando l'ora. Vide lo sguardo di Maddy che andava verso lo schermo di plexiglas, di conseguenza lo spense subito, lei non doveva sapere che una sua foto era archiviata tra le immagini del ragazzo. Gliel'aveva scattata di nascosto, mentre giocava con sua sorella al parco. Sorrideva in quella foto, ed a Mark bastava guardarla per un secondo per ritrovare il buonumore. Era stato dopo aver fissato quella foto per venti minuti, che decise di mettere in scena la messinscena del cambio turni per proteggerla. Maddy questo, però, non poteva minimamente immaginarselo, e perciò non fece neanche caso all'improvviso spegnimento del badge.
- Ok, andiamo! - Rispose la sedicenne con un sorriso alzandosi dalla panca e riprendendo la strada verso casa, affiancata da Mark, alzatosi dopo di lei. Arrivata davanti al portico di casa sua, trovò Josh seduto fuori, con Zoe appisolata in collo a lui.
- Sei tornata. - Costatò il ragazzo, lanciando un’occhiataccia a Mark. Si vedeva da lontano che alla sorella piaceva quel ragazzo e perciò era suo compito spaventarlo per fargli fare le cose per bene, anche se, essendo un soldato il doppio più forte di lui, avrebbe potuto ridurlo in polvere in due secondi.
La tensione si sentiva nell'aria, fino a che Zoe non risvegliò.
- Ciao Mark! - Salutò tutta allegra dopo aver sbadigliato.
- Ehi dormigliona! - salutò lui sorridendole leggermente, per poi notare lo guardo di Josh, molto più spaventoso dopo che aveva visto che anche l'altra sua sorella era stata conquistata dal ragazzo.
- Io ora... dovrei andare, a domani Maddy - la salutò con un sorriso, mentre si allontanava, verso casa sua, o almeno questo fu quello che suppose Maddy.
- Perché "ci vediamo domani"? Chiese sospettoso il fratello, ma la ragazza prese per mano Zoe e con uno sbuffo entrò in casa.

****

La mattina dopo Maddy si svegliò con un assurdo mal di collo, e in più, quando aprì gli occhi, non capì neanche dove si trovava, finché la voce allegra di suo padre non le rimbombò nelle orecchie.
- Forza dormiglioni! C'è molto lavoro da fare. –
Quando finalmente, con quelle parole, le ritornò in mente il disastro che avevano fatto quegli uccelli, cercò di girarsi dall'altra parte, come per sfuggire a tutto quel lavoro che si sarebbe volentieri risparmiata. Però dimenticò che si era addormentata sopra un tavolino, e cadde goffamente, ritrovandosi stesa a faccia in giù.
- Dopo questo, posso anche sprecare un po' tempo per pulire - Ironizzò Josh, scoppiando in una fragorosa risata, mentre si stiracchiava, subito sodo essersi alzato anche lui.
- Ah-ah - Commentò la sedicenne, alzandosi in piedi e avviandosi verso la camera per cambiarsi.
Dopo essersi data una rinfrescatina, l'intera famiglia iniziò a ripulire il macello creato dai pterodattili. Mentre puliva il pavimento, Maddy non faceva altro che mordersi il labbro: doveva trovare il momento giusto per annunciare alla famiglia che aveva invitato Mark a cena, non poteva aspettare fino a domani, rischiando che si presentasse e i genitori non sapessero nulla.
- Se io invitassi qualcuno a cena? - Chiese così, all'improvviso, sperando che i suoi pensassero che fosse solamente una curiosità. La loro reazione però f molto diversa: Jim alzò gli occhi, sospettoso e terrorizzato allo stesso tempo: aveva una figlia intelligente che non lasciava nulla al caso, e che perciò aveva un motivo ben preciso per fare quella domanda, Josh si poteva dire che ebbe una reazione simile, Elisabeth invece sorrise, era passata per quell'età anche lei e sapendo quanto fosse iperprotettivo di Jim, sapeva anche che sarebbe toccato a lei ammorbidirlo.
- Chi vuoi invitare? - Chiese cautamente Jim, guardando la figlia.
- In realtà... - un altro morso - avrei-invitato-Mark-domani-sera - Jim si accorse che aveva fatto bene a essere terrorizzato, anche se Maddy aveva pronunciato quell'ultima frase con una velocità assurda, Jim aveva capito tutte le parole, comprese quelle tra le righe, che gli dicevano che la sua bambina era cresciuta.
- Che bella notizia! Vorrà dire che domani faremo una bella cenetta tutti insieme. - Prima che suo marito peggiorasse le cose, Elisabeth decise di parlare, ma fu seguita subito da Josh:
- Per quanto sarebbe divertente vedere papà che tortura quel povero ragazzo, io mi tiro fuori. - Per un conto l'assenza di Josh sarebbe stata un punto a favore per Maddy che a quel punto si ritrovava con un "spaventa-ragazzi" in meno. Jim gli lanciò un’occhiata strana, ma alla fine dovette ammettere ch aveva ragione: se non poteva impedire che sua figlia crescesse, almeno poteva spaventarlo un po', giusto per farlo remare dritto.
Maddy intanto scrutava i volti dei parenti, per riuscire a captare le reazioni che avevano avuto. Si concentro più che altro su suo padre: passava da espressioni terrorizzate per la crescita improvvisa della figlia, a facce molto più concentrate.
Il culmine fu quando si mise la mano nella tasca della giacca per controllare se aveva la pistola: a questo fu Maddy a terrorizzarsi: non poteva sparare a Mark, era fuori questione, e in più, suo padre non era un assassino!
- Allora, Jim, che ne pensi? - Chiese Elisabeth: vedeva l'espressione preoccupata della figlia e perciò sentiva la necessità di mettere un punto a questo discorso.
- Ormai Maddy l’ha invitato, sarebbe scortese digli che non si fa più niente - Rispose alla fine Jim, sospirando.
Maddy, invece, fece un gran sorriso: sarebbe potuto andare peggio.





L'angolo dell'autrice

Come vi avevo promesso eccomi qui, 2 Gennaio, ad aggiornare la storia. Mi scuso per tutto questo ritardo, ma le vacanze mi hanno tolto il tempo di scrivere... sembra strano, ma il fatto è che quando c'è la scuola, io avevo la mia mezz'oretta di pullman dove scrivevo tranquillamente, e ora non ce l'ho più fino al 9 (che spero non arrivi mai xD).
Comunque, questo pezzo è ambientato dopo il casino con i pterodattili e la mattina dopo. L'ultima parte non doveva esserci, solamente che mentre scrivevo mi sono chiesta "come ha fatto a dirlo ai genitori" e da lì è nata la scenetta in famiglia dove, mentre danno una ripulita alla casa, lei annuncia che ha invitato il suo "corteggiatore" a casa. Spero vi piaccia, per ora è il capitolo migliore, secondo me (anche se non ne ho scritti molti xD). Enjoy (;
Silver.


   
 
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