Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |      
Autore: Lady Numb    03/01/2012    2 recensioni
Corre l'anno 2025 in quel di Belleville, New Jersey... Gerard e Mikey Way sono due seri (?) padri di famiglia e si sa, è tempo di lasciare spazio ai giovani.. ma Gerard non è poi così propenso a farlo se significa perdere il controllo sulla sua bambina... quando poi il destino ci mette lo zampino...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

We’ll meet again when both our lives collide

 

Capitolo 1

 

2025:

Gerard era una persona felice.

Aveva quarantotto anni, una bella famiglia, un bel lavoro, molti amici e molte soddisfazioni.

Certo, aveva anche qualche rimpianto, i My Chemical Romance il primo fra tutti, ma nella vita non sempre tutte le cose finiscono bene, quello aveva imparato ad accettarlo molto tempo prima.

Accontentarsi di quello che si aveva, quella era diventata la sua regola di vita.

‘Papà, è questo il negozio!’.

Gerard fu riportato alla realtà da Anya, la sua adorabile principessina di undici anni, che gli tirava la manica del giubbotto per richiamarne l’attenzione.

‘Ok principessa, entriamo allora!’ rispose lui, accarezzandole i capelli castani ‘Owen, non pensarci nemmeno, tu vieni con noi’ disse al bambino, che guardava estasiato la vetrina del negozio di videogiochi a fianco a quello di vestiti in cui stavano per entrare loro.

‘Ma papà...’ cominciò a protestare il bambino, ma Gee lo interruppe.

‘Prima entriamo qui e facciamo contenta tua sorella, poi andiamo lì e facciamo contento te, d’accordo?’ propose lui.

Il bambino annuì, un po’ riluttante ma tutto sommato soddisfatto e Gerard sorrise, da quando lui e Liv avevano avuto i gemelli era diventato un mago nelle contrattazioni.

‘Papà, io faccio un giro nel negozio di musica, ok?’.

Gee si voltò verso Hailie, la sua “bambina” di diciassette anni.

‘Ok, ma fammi uno squillo quando esci così ti recuperiamo’

‘Perché lei può?’ protestò Owen.

‘Perché io sono grande tappetto’ gli disse amorevolmente la ragazza, ignorando l’occhiataccia di Gerard, a cui non piaceva quando chiamava così il fratellino ‘A dopo... e mi raccomando Anya, fai spendere tanti bei soldini a papà!’ aggiunse, facendo l’occhiolino alla sorellina, che le sorrise.

Gee sorrise a sua volta, Anya aveva una vera e propria adorazione per Hailie e la ragazza questo lo sapeva bene, motivo per cui cercava di prestarle spesso attenzione, senza contare che anche lei adorava Anya.

In realtà Hailie era un’ottima sorella, ovviamente aveva sempre preferito la sorellina per una questione di rapporto fra femmine, ma voleva un bene dell’anima anche a Owen, nonostante a volte si divertisse a punzecchiarlo un po’ e Gerard si ricordava molto bene di una volta in cui Hailie, a dieci anni,  aveva quasi scatenato una rissa col papà di un bambino che all’asilo prendeva in giro Owen.

A dire la verità di quell’episodio si ricordava tutta Belleville, era ancora oggetto di ilarità generale.

‘Più ne spende lei, meno ne spendi tu tesoro!’ le urlò dietro Gerard ridendo, mentre lei gli faceva una linguaccia in risposta.

‘Entriamo papà?’ chiese impaziente Anya.

‘Andiamo!’ disse lui, recuperando Owen per il polso prima che, facendo finta di nulla, scivolasse oltre la porta del negozio di videogiochi.

 

Trenta minuti più tardi, Gerard osservava sorridendo Anya e Owen, ciascuno soddisfatto dei propri acquisti: Anya aveva finalmente comprato quel vestitino che aveva visto qualche giorno prima mentre era al centro commerciale con Liv, mentre Owen aveva trovato un videogioco che voleva disperatamente da mesi.

‘Dov’è Hailie?’ chiese Anya.

‘Non lo so, adesso la chiamo e...’.

Gerard si bloccò trovandosi davanti ad una delle scene meno piacevoli che avesse mai visto.

La sua bambina era seduta su una delle panchine che si trovavano lungo il corridoio del centro commerciale e di fianco a lei c’erano ben tre ragazzi che lui non conosceva minimamente ma che lei sembrava invece conoscere molto bene, a giudicare dal modo in cui ci stava ridendo e scherzando.

Notò anche che uno dei suddetti ragazzi stava appoggiando la mano sulla spalla di Hailie un po’ troppo spesso per i suoi gusti.

‘Ehy, zio Gerard!’.

Si voltò verso la voce e di fianco a uno di quei ragazzi vide anche Kyle, il suo “nipotino” di sedici anni.

‘Ehy, Kyle’ rispose lui, tornando a guardare male i ragazzi attorno ad Hailie, che non si era minimamente accorta del padre.

Tuttavia, il ragazzo si rese conto dello sguardo assassino dello zio e pensò che fosse il caso di intervenire in soccorso della cugina e le diede un colpetto con la spalla, indicandole poi Gerard con la testa.

‘Oh, arrivo papà! Ciao ragazzi!’ disse poi, salutando ciascuno di loro con due baci sulle guance, facendo diventare Gerard quasi bordeaux.

‘Papà, stai bene? Sei rosso’ gli chiese Anya, mentre sia lei che Owen lo fissavano perplessi.

‘Tutto benissimo principessa’ rispose lui con un po’ troppa enfasi.

‘Ok, andiamo?’ chiese Hailie, arrivando di fianco ai gemelli ‘Oh, Anya, fa un po’ vedere questo famoso vestitino?’ chiese alla sorellina, che fu ben felice di mostrargli il suo acquisto.

‘Ehy, anch’io ho comprato qualcosa!’ protestò Owen, che essendo egocentrico quanto il padre odiava sentirsi escluso.

‘Su, fa vedere anche tu!’ gli disse Hailie, mentre lui tirava fuori dalla borsa il suo videogioco.

‘Forte! Vero che mi ci fai giocare qualche volta?’ chiese al fratellino, che annuì, contento dell’attenzione ‘Papà, ma stai bene?’ chiese infine Hailie, notando la faccia sconvolta di Gerard.

‘Chi erano quelli?’ chiese lui.

Hailie ridacchiò, ora era tutto più chiaro.

‘Dei miei amici’ disse lei, prendendo per mano Anya e dirigendosi con lei ed Owen, che camminava di fianco a loro, verso l’uscita del centro commerciale.

‘E da quando hai così tanti amici?’ domandò Gerard, sottolineando con enfasi il maschile.

‘Sono un po’ amici miei, un po’ di Kyle...’

‘E tutte le tue amiche dove sono finite?’

‘Lilith è col suo ragazzo oggi...’ cominciò Hailie, mentre Gerard inorridiva alla parola ‘ragazzo’, Lilith aveva la stessa età di Hailie, ma per lui il fatto che la sua bambina potesse avere un ragazzo era un’ipotesi da non contemplare nemmeno ‘E lo stesso Kris... Sophie invece è coi suoi, credo...’

‘Non c’era anche Sally con voi?’ chiese Gerard.

‘Non più, ha cercato di rubare il ragazzo a Lilith, è fuori dal gruppo’ disse seccamente Hailie.

‘Ok... e siete solo voi tre ragazze con quei ragazzi?’

‘Papà, non sarai mica geloso, vero?’ chiese Hailie, fermandosi e voltandosi verso il padre con un sorrisetto divertito in volto.

‘Io? No!’ rispose Gee, con quel tono isterico che smascherava tutti i suoi pessimi tentativi di mentire.

Hailie fece una risatina, poi ricominciò a camminare verso l’uscita, mentre Gerard, dietro di lei, la fulminava con lo sguardo: la sua bambina era sempre stata troppo furba per i suoi gusti, ma fino a quel momento gli era parsa una cosa buona, tuttavia in quel momento scenari apocalittici di primi appuntamenti si stavano facendo largo nella sua testa.

 

‘Mamma, mamma, siamo a casa!’ esclamò Anya, entrando in casa seguita da Owen, Hailie e Gerard.

‘Amori miei!’ disse Liv, uscendo dalla cucina ‘Oh, avete fatto acquisti!’ esclamò, sorridendo.

‘Sì, ho trovato il vestito!’ disse Anya.

‘E papà mi ha preso un videogioco!’ le fece eco Owen.

‘Ma bene... Hailie, tesoro, che c’è da ridere? Gee, ma che hai?’ chiese poi, notando l’espressione divertita della figlia e quella sconvolta del marito.

‘Chiedilo a papà... io vado a sentire i cd nuovi, a dopo!’ rispose la ragazza, dando un bacio sulla guancia alla madre prima di correre su per le scale, seguita dai gemelli.

‘Gee?’ chiese Liv.

‘Era con tre ragazzi... tre ragazzi!’ esclamò Gerard e la donna, anche se sapeva benissimo che non era affatto carino da parte sua, non poté fare a meno di ridere, quando suo marito cominciava a comportarsi da donna isterica era impossibile resistere.

‘Non c’è nulla da ridere!’ esclamò Gerard.

‘Gee, ha diciassette anni... prima o poi uscirà con dei ragazzi...’

‘Shh!’ la interruppe lui ‘Shh! Non è vero! Lei è la mia bambina ed è troppo piccola per avere un ragazzo!’

‘Se ti piace crederlo... ma ti vorrei solo ricordare quanti anni aveva la tua prima ragazza...’

‘E tu come lo sai?!’ chiese sconvolto lui.

‘Mi piace chiacchierare con Mikey...’

‘...Mikey Way è un uomo morto’ commentò Gerard ‘A proposito, devo fare due chiacchiere anche con lui, sono amici di Kyle quelli’

‘Gerard, seriamente, rilassati... è normale, le ragazze escono con i ragazzi, è così che funziona il mondo’

‘Non mi arrenderò senza combattere... il mondo dobbiamo cambiarlo, no?’ ribatté lui, andando a prendere il cordless mentre Liv scuoteva la testa divertita.

Gerard si sedette sul divano e compose il numero di suo fratello, che rispose dopo pochi squilli.

‘Pronto?’

‘Io e te dobbiamo parlare Mikey...’

‘Senti Gee, ok, potrei aver parlato un po’ troppo, ma quella vecchia storia della coca e vodka sarebbe saltata fuori prima o poi...’ cominciò Mikey, facendo andare di traverso a Gerard la caramella che aveva appena messo in bocca.

‘Di quanto tu sia una vecchia pettegola ne parleremo poi, non era per questo che ti chiamavo’ commentò Gerard.

‘Ah no?’ disse Mikey, dandosi dell’idiota mentalmente.

‘No... voglio parlare di tuo figlio e dei suoi amici’

‘Che ha fatto Kyle?’ chiese perplesso l’altro, suo figlio generalmente era un ragazzo tranquillo e anche i suoi amici, per quel che ne sapeva.

‘Da quando Kyle gira con gente più grande di lui?’

‘Da quando aveva dodici anni, Gee?’ rispose ironico Mikey, Kyle aveva sempre avuto la tendenza a uscire con gli amici di Hailie piuttosto che con i suoi compagni di classe, diceva che non gli piacevano, invece con gli altri si divertiva e a Mikey non importava poi molto, l’importante era che Kyle stesse bene e che gli altri fossero persone a posto, entrambe cose di cui era certo.

‘E non credi sarebbe ora di farlo socializzare con quelli della sua età?’ commentò Gerard.

‘Seriamente fratello, qual è il tuo problema?’

‘Gli amici di tuo figlio escono anche con mia figlia!’.

Mikey scoppiò a ridere, ecco qual era il problema di Gee, era geloso di Hailie.

‘Per l’amor del cielo Gerard, stai scherzando? Ha diciassette anni!’

‘Siete fissati con questa storia! Non mi interessa, fino ai ventun’anni non vedo la necessità di avere un ragazzo’ commentò convinto Gerard.

‘Andiamo Gee...’

‘Bene, quindi suppongo che se si trattasse di Iris non ci sarebbe nessun problema...’ rispose lui, rendendosi conto di quanto fosse diabolico il commento e andandone estremamente fiero.

‘...Iris ha dodici anni’ rispose Mikey dopo qualche attimo di silenzio e Gee notò con soddisfazione che il suo tono di voce non era più scherzoso, per nulla.

‘Ma avrà diciassette anni anche lei prima o poi’

‘Fra nove anni’ rispose convinto Mikey.

‘Lo vedi?!’ esclamò Gerard trionfante.

‘Aaaaah, piantala Gee!’

‘No che non la pianto, è la mia bambina Mikey!’

‘Sembri una donna isterica’

‘Grazie fratellino’

‘Ed io cosa dovrei farci scusa? Ti vorrei far notare che se sono più grandi di Kyle, ci sono ottime probabilità che siano amici di Hailie prima che suoi’ commentò Mikey ‘Rassegnati Gee, non hai scampo... ma io ne ho... che dici, convento o esilio fra le montagne dell’Himalaya?’ chiese al fratello.

‘Fottiti Mikey, ti odio’

‘Lo sai che in realtà mi vuoi bene, fratellone’

‘Io vivo nel mondo della fantasia e lì ti odio’ ribatté Gee, non potendo però fare a meno di sorridere divertito.

‘Certo... salutami la mia nipotina preferita!’

‘Quale delle due esattamente?’

‘Uh... entrambe, e anche Owen!’

‘Sarà fatto... saluta Iris e dì a Kyle che dovrebbe cominciare a portarla fuori’ lo provocò Gerard.

‘Passando sul mio cadavere’ commentò lapidario Mikey prima di riattaccare, facendo ridere il fratello.

‘Hai risolto qualcosa?’ domandò Liv, sedendosi sul divano accanto a Gerard.

‘No, ma ho instillato il dubbio perenne in Mikey, mi basta come vendetta’ rispose lui, sorridendo diabolicamente mentre lei rideva.

‘Sei tremendo Way’

‘Mi hai sposato anche per quello’ disse sicuro lui.

‘Può essere... comunque fossi in te mi farei passare questa cosa alla svelta... Hailie è una brava ragazza, ti puoi fidare di lei’

‘Io mi fido di lei, ciecamente... è dei ragazzi che non mi fido, conosco la categoria’ commentò lui, facendosi serio: ricordava anche troppo bene la sua adolescenza e i discorsi fra ragazzi sulle ragazze.

‘Gee, tu non ci conosci bene come credi... anche noi fanciulle sappiamo essere terribili se lo vogliamo’

‘Lo so, è proprio quello il problema... tua figlia è furba, molto furba, troppo furba... devo cominciare a tenere gli occhi aperti... da domani la porto a scuola’

‘Tu non farai nulla del genere Gerard... tu starai calmo come ogni padre del mondo, la lascerai uscire coi suoi amici e non la stresserai, sono stata chiara?’ gli intimò Liv.

‘Ma uno le stava facendo una radiografia!’ piagnucolò Gerard.

‘Gerard Arthur Way, devo forse ricordarti la radiografia che mi hai fatto tu quando ci siamo conosciuti?’ gli fece notare lei.

‘Dettagli’ la liquidò lui.

‘Gerard!’

‘Ok, ok, potresti aver ragione...’ concesse lui ‘Io imparo dai miei errori! E non li lascerò fare a mia figlia’

‘Stai dicendo che con te ho fatto un errore?’ lo provocò Liv.

‘No!’ esclamò lui ‘Dio Liv, piantala di avere ragione, ho bisogno di avere ragione io ora!’ protestò poi, facendo ridere la moglie.

‘Io lo dico per te Gee, altrimenti smetti di vivere bene’

‘Troppo tardi per quello, ho smesso di farlo oggi pomeriggio’ ribatté lui.

‘Come sto?’ disse Anya, correndo giù dalle scale e fermandosi davanti a Gerard e Liv con indosso il suo vestitino nuovo.

‘Sei bellissima principessa!’ le disse lui ‘Ehy, promettimi che tu sarai sempre la principessina di papà, almeno tu...’ aggiunse poi, prendendola il braccio.

‘Va bene!’ disse la bambina, abbracciandolo, mentre Liv scoppiava a ridere davanti all’espressione sollevata di Gee.

‘Illuso...’ lo provocò lei.

‘Shh, lasciami illudere’ rispose lui, facendola ridere di nuovo.

 

‘Papà, mi presti la macchina?’.

Gerard, che stava disegnando nel suo studio, si voltò di scatto verso Hailie.

‘Numero uno: perché? Numero due: dove credi di andare vestita così?’

‘Numero uno: perché non voglio andare a piedi per Belleville di sera e nemmeno Kyle ci tiene. Numero due: una maglietta e una gonna sono due normalissimi capi di abbigliamento’ rispose la ragazza.

‘Troppo corta’ sentenziò Gerard.

‘Papà, me l’hai comprata tu!’

‘Evidentemente avevo bevuto’ commentò lui, facendo alzare gli occhi al cielo alla ragazza.

‘Me la presti la macchina o devo chiedere a Mark di passare a prendere me e Kyle?’ chiese Hailie, trattenendo a fatica un sorriso soddisfatto davanti agli occhi strabuzzati di suo padre.

‘Chi è Mark?’ chiese Gerard.

‘Hai presente quello con cui parlavo oggi? Biondino, occhi chiari...’.

Gerard annuì, era quello della radiografia.

‘Ma ha la patente?’ chiese lui.

‘Ha diciannove anni, certo che ha la patente!’.

A Gerard per poco non venne un colpo: diciannove anni?

Prima di salire in macchina con sua figlia sarebbe dovuto passare sul suo cadavere.

‘Le chiavi sono al solito posto’ rispose infine lui rassegnato, mentre sul volto di Hailie si faceva largo un sorriso trionfante ‘Ti voglio a casa per le undici e mezza, sono stato chiaro? Domani devi andare a scuola’

‘Ok papino, grazie!’ disse lei, andando ad abbracciarlo e stampandogli un bacio sulla guancia per poi correre al piano di sotto, mentre Gerard scuoteva la testa divertito: era una piccola ruffiana e sarebbe stata la fine della sua sanità mentale.

 

‘Buongiorno famiglia!’

Tutti si voltarono verso Hailie, che era appena entrata in cucina vestita di tutto punto.

‘Ciao Hailie!’ la salutò Anya.

‘Ciao piccola!’ le rispose la ragazza, dandole un bacio ‘E ciao a te piccolo!’ aggiunse, scompigliando i capelli al fratello.

‘Buongiorno tesoro’ la salutò sua madre, dandole un bacio sulla guancia.

‘Ciao papino!’ esclamò Hailie, andando a sedersi di fianco a Gerard e abbracciandolo, scoccandogli un bacio sulla guancia.

‘Cos’è, mi hai distrutto la macchina?’ chiese lui, divertito da quelle manifestazioni d’affetto di prima mattina.

‘No! Ehy, sono anche tornata alle undici e un quarto, sono stata un angelo ieri! Lo zio Mikey era impressionato quando ha visto Kyle tornare così presto’ rispose Hailie, versandosi contemporaneamente del caffè.

‘Giusto, questo te lo concedo...’ fu costretto ad ammettere Gerard, era rimasto stupefatto quando l’aveva vista tornare così presto, anche se il sorriso ebete che aveva in volto non gli piaceva affatto.

‘Sei contenta Hailie?’ chiese Anya, notando l’espressione della sorella.

‘Sì piccolina’

‘Perché?’

‘Così’ rispose lei, alzando le spalle e prendendo un biscotto, mentre Gee la guardava di sbieco, pensando che forse era sempre in tempo a seguire l’esempio di Mikey, un convento non suonava affatto male.

Sentì Liv ridacchiare di fianco a lui e si voltò verso di lei, fulminandola con un’occhiata che però ottenne l’effetto opposto a quello desiderato, dal momento che sua moglie sembrava ancora più divertita.

‘Beh, io scappo, ho promesso a Kyle che passo a recuperarlo a piedi... a oggi, buona giornata!’ esclamò Hailie, alzandosi in piedi e correndo in anticamera per recuperare il suo zainetto dall’appendiabiti.

‘Buona giornata tesoro!’ le urlò Liv un attimo prima che la porta di ingresso si chiudesse ‘Bene ragazzi, in camera vostra a finire di prepararvi, se no fate tardi, su!’ disse poi ai gemelli, che si alzarono dal tavolo e salirono al piano superiore.

‘Secondo te perché è così allegra?’ chiese Gerard.

‘Non lo so e non mi interessa Gee... perché io lascio vivere mia figlia e tu farai lo stesso, chiaro?’

‘Ma...’

‘No!’ decretò lei.

‘Però...’ provò lui.

‘No Gerard!’ ripeté decisa Liv.

‘Uff!’ sbuffò Gerard, facendola ridacchiare.

‘Andiamo tesoro, se anche ci fosse un ragazzo non sarebbe la fine del mondo’

‘Tu lo dici’ ribatté lui.

‘E dai...’ continuò lei, abbracciandolo da dietro e poggiandogli la testa sulla spalla ‘Non dirmi che credevi seriamente che avendo preso tutto da me e da te potesse stare senza ragazzi intorno a lungo’

‘Fare leva sul mio orgoglio è estremamente sleale Liv... ma fare leva sul fatto che non potrei mai dire nulla per offendere te è ancora più sleale’ commentò lui, dandole un bacio sulla guancia.

‘Lo vedi che so essere sempre molto convincente?’ ribatté lei angelica, dandogli a sua volta un bacio sulla guancia prima di staccarsi da lui e andare in salotto, dal momento che aveva sentito i gemelli scendere le scale ‘Pronti?’

‘Sì!’ esclamò Owen, l’unico dell’intera famiglia Way felice di andare a scuola.

‘E allora tutti in macchina! Su, andiamo piccolo genio!’ disse Gerard al figlio, scompigliandogli amorevolmente i capelli mentre usciva con loro per portarli a scuola.

 

...Cucù?

Allora... non so se qui qualcuno mi conosce... in effetti è la prima volta che mi cimento con i My Chem... mi presento, Lady Numb per servirvi, umile autrice di fic più o meno decenti, soprattutto sugli Avenged Sevenfold...

Che dire... questa storia in effetti è nata sugli Avenged, ma poi ho ritenuto più adeguati i My Chem... questo non è che l’inizio, credetemi, non è ancora successo niente...

Non sarà una storia molto lunga e infatti anche i capitoli sono abbastanza brevi, se facessi i capitoli della mia lunghezza abituale la finirei in quattro capitoletti probabilmente xD

Non so che altro dire... spero davvero che ci incuriosisca, io tengo molto a tutte le mie storie, soprattutto agli esperimenti come questa, per cui una recensione anche solo per dirmi cosa non va mi farebbe piacere :) (ovviamente tutte le opinioni sono benvenute purché il tono sia civile...).

Al prossimo capitolo!

 

xxx,

Lady Numb

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: Lady Numb