Titolo: Soldier
Avvertimenti: Flash fic
Pairing: J. Watson/ S. Holmes
Fandom: Sherlock Holmes BBC
Note: Dedicata a delle amiche speciali. Vi voglio bene!

Il Dr. Watson ancora prima di essere un medico è un soldato, e i soldati non dimenticano come si combatte una guerra. Non si lasciano trascinare senza aver prima valutato e deciso quali sono le probabilità di vittoria e quali le strategie da adottare. É l'essere stesso di John, che in più di una situazione si reprime e si maschera dietro una gentilezza.
Non è un violento, questo no, ma nonostante tutto sa bene quando è il momento di dichiarare guerra per ottenere qualcosa.

Quando Sherlock lo sfida a scacchi – se così si possono chiamare il quadrato disegnato approssimativamente sulla tovaglia o i segna posto bianchi e rossi usati come pedoni – non rifiuta, anche se ha il vago sospetto che non sarà facile vincere. La loro convivenza gli ha permesso di memorizzare le linee generali delle sue strategie di gioco, per cui mentre lo osserva spostare un pedone la sua mente si mette in moto e scalpita dal desiderio di vincere.

John non ha molte chance contro l'arguzia di Sherlock, ma d'altronde quante guerre ha combattuto sapendo di non avere possibilità? Eppure è ancora vivo, e quel pulsare che ogni tanto gli intorpidisce la gamba glie lo ricorda, come un post - it scolorito attaccato al frigorifero in mezzo a tanti altri, al quale ogni tanto si presta attenzione. Così valuta la situazione e muove a sua volta.
Sa perché lo ha sfidato, sa che le mura che separano le loro camere non sono abbastanza spesse da soffocare le proprie urla, sa anche che non c'è una soluzione definitiva a quella situazione. I ricordi non si cancellano, e i suoi hanno artigli che lo fanno sanguinare.

É convinto che stuzzicare il suo spirito battagliero lo aiuterà a superare la frustrazione. É lo stesso motivo per cui la prima volta che gli ha proposto di collaborare ai casi d'omicidio ha accettato senza esitazioni, e se si sofferma qualche minuto in più a pensarci si sente metà mostro e metà uomo.

Sherlock fa scacco matto al re, ma lui non si stupisce perché non c'è niente di nuovo nel sentirsi ancora una volta in svantaggio. L'indecisione lo innervosisce ma non vuole fare il passo più lungo della gamba, così anche se basterebbe solo allungarsi un po' di più baciarlo si trattiene e lascia che sia il tempo a decidere.

La fretta, gli hanno insegnato, fa commettere errori sciocchi.

- Ti concedo la rivincita John.