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Autore: elisabieb    06/01/2012    3 recensioni
Paola sorrise, rimanendo abbracciata a lui. Avvolta nelle sue braccia si sentiva protetta, protetta come mai nessuno l’aveva fatta sentire. Alzò il volto verso di lui, i cui occhi stavano brillando “Senti, io..”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa OS è stata scritta quasi di getto, ripensando ad una frase di un libro di un noto autore tedesco (la frase in questione è citata alla fine).
Ho scritto questa One Shot, riprendendo una scena della seconda serie e cambiandola completamente.
Sperando che sia gradita, buona lettuta! ;)


Noi due, solo noi due e basta.
 
Andrea aprì di scatto la porta della cucina. Rimase interdetto quando vide la luce dell’abat-jour illuminare lei, seduta sul divano, che dopo quel rumore si era voltata per capire chi fosse.
“Scusa, pensavo non ci fosse nessuno..”
Le si avvicinò, lentamente. Il suo volto triste con quegli occhi lucidi, lo facevano stare male.
“E’ che mi sento così inutile..” mormorò Paola mentre lui si sedeva sul divano accanto a lei.
“Paola” cominciò “non..” voleva confortarla, voleva cancellare quella tristezza dal suo viso, ma non riusciva a trovare le parole giuste.
“Io non faccio altro che pensare a quello che è successo quella notte..”
“Quella ragazza aveva bisogno aiuto”
Paola lo guardò con una punta di speranza negli occhi “Non ho sbagliato, vero?”
Andrea scosse la testa “No, non hai sbagliato”
Lei abbassò la testa “Ma..”
“Nessun ma” disse Andrea interrompendola “Sistemeremo tutto, vedrai”
Le sorrise, mentre vedeva il suo volto più sereno e tranquillo. La vide avvicinarsi di più a lui e posare il suo volto sul suo petto. Rimase quasi sbigottito da quel gesto. Non se l’aspettava, proprio. Senza saper bene cosa fare, delicatamente, passò una mano tra i suoi capelli, come per rassicurarla, respirando il suo profumo. Si sorrisero, impercettibilmente. Poi, guidato dall’istinto, lui chinò il volto su quello di lei e le sfiorò delicatamente le labbra, per poi baciarla dolcemente.
Sentì le mani di Paola posarsi sul suo volto, mentre ricambiava il bacio. Non era cambiato niente dopo quella notte. Erano rimasti loro due, solo loro due e nient’altro. Non c’era Luigi, non c’era la dottoressa Morresi, non c’era la loro stupida gelosia. C’erano solo due innamorati che si scambiavano un bacio.
Si staccarono giusto un attimo, per guardarsi negli occhi e si sorrisero.
“Vieni con me?” le sussurrò lui a pochi centimetri dal volto. Lei annuì, continuando a guardarlo e lui senza pensarci una seconda volta la prese per mano e la fece alzare, conducendola fuori dalla stanza. Paola rimase in silenzio mentre si lasciava condurre fino nella stanza di lui. La fece entrare e poi chiuse la porta dietro di sé, girando la chiave.
Tornò da lei, sorridente, le prese il volto tra le mani e le baciò la fronte.
“Andrea..” mormorò lei.
“Ssch..” rispose lui “voglio solo stare con te e basta. Voglio rassicurarti che andrà tutto bene, che non ti succederà nulla” disse abbracciandola. Le accarezzò i capelli, chiudendo gli occhi. Averla lì, stretta tra le sue braccia era la cosa più bella che potesse desiderare.
Paola sorrise, rimanendo abbracciata a lui. Avvolta nelle sue braccia si sentiva protetta, protetta come mai nessuno l’aveva fatta sentire. Alzò il volto verso di lui, i cui occhi stavano brillando “Senti, io..”
Andrea le posò due dita sulle labbra “Non dire niente, sono io che devo cominciare. Mi dispiace che tra noi sia andata a finire così, mi dispiace averti fatto soffrire così tanto. Ero geloso, talmente geloso del rapporto tra te e Luigi che ho agito d’istinto, senza pensare alle conseguenze. Lo so che tra voi due non c’è niente, che siete amici, che tu gli sei stata vicino in un momento particolare e l’hai confortato e rassicurato. Lo sapevo, Paola, ma ero troppo geloso per accettarlo. Mi dispiace, mi dispiace tantissimo..” Paola fece per rispondere ma lui la bloccò “Tra me e Claudia non c’è stato mai niente. Mai. Te lo giuro. Io pensavo unicamente a te, solo a te, ogni momento. E penso a te continuamente, ogni giorno” la guardò negli occhi “Ti prego, diamoci un’altra possibilità.. perdonami”
Lei gli accarezzò una guancia con le lacrime agli occhi, guardandolo solamente, quasi incapace di proferir parola. “Ti amo” gli sussurrò semplicemente lei, guardandolo negli occhi, dopo pochi attimi di silenzio.
“Anche io, anche io ti amo..” rispose lui prima di stamparle un bacio sulle labbra. A cui poi ne seguì un altro, poi un altro e un altro ancora. Andrea la sollevò da terra, continuando a baciarla e, insieme, si stesero sul letto. Lentamente cominciarono a liberarsi dei vestiti, quasi a voler vivere ogni singolo attimo, senza sprecare nemmeno un istante di quel momento solo per loro.
Bastò poco per ritrovarsi ad essere una cosa sola, per capire che l’uno non poteva fare a meno dell’altra, per capire, finalmente, che erano destinati a rimanere insieme, seppur un mare di ostacoli sembrava impedirlo. Erano di nuovo solo loro due. Il resto era completamente scomparso.
 
Si ritrovarono abbracciati, in silenzio. Andrea con un dito le accarezzava il braccio, mentre lei, con la testa appoggiata sul suo petto, guardava il vuoto davanti a sé. Improvvisamente aveva paura. Non sapeva nemmeno di cosa, in realtà: Andrea era lì con lei, le aveva detto che l’amava e l’amava veramente tanto, le aveva detto che l’indagine si sarebbe conclusa presto e che quella brutta storia avrebbe avuto una fine.
Quasi le avesse letto nel pensiero, Andrea le mise un dito sotto il mento, facendole alzare lo sguardo su di lui “Ehi, andrà tutto bene. Non avere paura. Ti credo amore, ti tirerò fuori da questa brutta storia..” la vide sorridere e la strinse ancora di più a sé “Voglio passare il resto della mia vita con te. Voglio svegliarmi e trovarti nel letto accanto a me, voglio aspettarti all’altare e vederti indossare l’abito bianco, voglio avere due, tre, quattro bambini con te. Voglio invecchiare insieme a te, voglio averti sempre al mio fianco e voglio vederti sorridere, perché vedere la tua faccia triste mi fa solo male.. Sorridi, amore mio, sei così bella quando lo fai”
Gli occhi di Paola si illuminarono di fronte a quella improvvisa dichiarazione. Ma il suo volto, poi, si rattristò improvvisamente. Paola abbassò la testa e fece per alzarsi ma lui la trattenne “Che c’è, amore?”
“Noi.. non.. non possiamo” balbettò lei con le lacrime, che ora, le rigavano le guancie.
“Perché? Sì, che possiamo!” esclamò lui.
“No, il regolamento.. siamo due carabinieri, Andrea. Non possiamo. E’ meglio se la chiudiamo qui.. Scusa” disse mentre si alzava e si rivestiva velocemente.
“No, non ti scuso. E non ti capisco. Stava andando bene.. perché fai così? Ci amiamo Paola, chi può impedirci di farlo?” esclamò, mentre la raggiungeva davanti la porta.
“Il nostro lavoro, Andrea!” rispose lei, mentre le lacrime cominciavano a scendere sempre più copiose.
“A me non importa. A me interessa solo stare con te. Parlerò con chiunque. Chiunque sia in grado di farci vivere il nostro amore alla luce del sole. Te lo giuro, amore. Non ci dividerà nessuno” gli disse accarezzandogli una guancia.
“Ho paura..” mormorò lei, con le lacrime agli occhi.
“No, non devi averne, ci sono qua io” allargò le braccia, sorridendo “Vieni qua, dai”
Paola sorrise e si tuffò tra le sue braccia “Sono una cretina..”
Andrea rise “Sì, ma io ti amo anche per questo”  sussurrò mentre le accarezzava i capelli.
Paola rise, mentre prendeva un cuscino dal letto e, dispettosamente, glielo tirava addosso.
“Ehi..” si lamentò Andrea mentre prendeva l’altro cuscino e faceva altrettanto. Finirono sul letto, dove tra baci, abbracci e carezze, finirono per addormentarsi, consapevoli che quel brutto caso si sarebbe presto chiuso e che avrebbero potuto vivere, finalmente, la loro storia alla luce del sole.
 
 

«Che cosa vuoi in conclusione?» «Te» risposi. E non so se vi sia qualcosa di più bello da dire ad una donna.   – Opinioni di un clown, Heinrich Böll.

  
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