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Autore: Raika    07/01/2012    1 recensioni
Sono passati quattro anni da quando gli Snow Kids hanno vinto la Galactik Football Cup. Sono passati quattro anni da quando Bleylok è morto e il Meta-Flusso scomparso.
Ma se il Meta-Flusso non fosse completamente sparito? Se esistesse ancora una persona con esso? Cosa succederebbe se Blaylok, di ritorno dal mondo dei morti, riscisse ad impadronirsene e scoprisse qualcosa che va oltre le sue più rosee aspettative?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Introduzione

Genesis Stadium, Finale della Galactik Football Cup.
<< Non saremo mai dovuti venire a questo incontro >> disse Bennett. << Non so perché, ma non mi sento per niente a mio agio. >>
<< Forse perché siamo nella tana dei leoni? >> rispose Artie.
<< Oh andiamo ragazzi, Clamp e Sonny sono amici, il professore non ci avrebbe mai mandato qui se non ci potevamo fidare >> esclamò Caren.
<< Be’ Bimba, sai come la penso io? >>   
 In quel momento la porta di fronte a loro si aprì facendo entrare un imponente uomo dalla testa pelata, un occhio robotico e abiti eleganti, Duke Maddox, il capo della Technoid, che venendogli incontro disse << E’ un piacere incontrarvi signori.. E signorina. >>
<< Chi noi? >> domandò Corso avvicinandosi, non si fidava affatto di lui e voleva mettere subito le cose in chiaro. << Hai portato le mappe? >>
<< Vi consegnerò le mappe ad una condizione >> rispose il vecchio lasciando tutti a bocca aperta, quello non era proprio nei programmi. << Seguiremo questa operazione in due, Corso. >>
<< I Pirati che lavorano insieme ai Technoid? >> domandò allibito Artie.
<< E’ impossibile >> fu la risposta di Bennett.
<< Sarà divertente >> esclamò invece la giovane, quelle assurde macchine da combattimento le piacevano un sacco, le trovavo buffissime, inoltre preferiva cento volte averle come amiche che come nemiche.
<< Al momento il vostro nemico è Bleylock, non i Technoid e guarda caso vogliamo entrambi catturarlo. Sono sicuro che andremo molto d’accordo >> disse soddisfatto il capo dei robot.
I tre pirati guardarono per un attimo l’uomo di fronte a loro non molto convinti, chi gli assicurava che potevano fidarsi di lui? Perché all’improvviso il signore della Technoid aveva tanta voglia di collaborare con loro? Dove era l’inganno?
<< Oh andiamo Corso! >> esclamò Caren interrompendo i pensieri del braccio destro di Sonny Blackbones. << Mai sentito il detto “il nemico del mio nemico è mio amico”? Siamo tutti sulla stessa barca e Sonny ha bisogno di noi. Più stiamo qui a pensare più rischiamo che sia troppo tardi. >>
<< Ascoltala, la ragazzina ha detto delle parole sagge. >>
Corso guardò Caren, lei si fidava di quell’uomo e Sonny si fidava di lei, quindi se Sonny considerava saggio seguire gli istinti della sua protetta lo avrebbe fatto anche lui. << E va bene. Fa strada. >>
L’insolito quintetto uscì dalla stanza per entrare in un lungo corridoio dove due robot aspettavano gli ordini del loro capitano e tutti insieme si diressero verso la sala delle vasche d’acqua potabile. Per tutto il tragitto nessuno parlò fino a che non si trovarono di fronte all’ingresso dove Duke Maddox mise la mano sulla piastra per il riconoscimento delle impronte digitali e voltandosi verso di loro disse << I miei robot entreranno per primi se non vi dispiace. >>
Le porte si aprirono e gli androidi le oltrepassarono andando dritti verso due loro simili e neutralizzandoli aprendogli così la strada.
<< Guarda guarda, robot contro altri robot. Deve essere un sogno >> disse Artie fissando l’ammasso di ferraglia abbandonata in terra.
<< Oppure un incubo.. >> rispose Caren.
<< Queste cisterne sono enormi. Credi davvero che Sonny sia qui? >> domandò Bennett stupito a Corso, che avviandosi rispose << Lo sapremo solo controllando. >>
<< Non c’è tempo da perdere, diamoci da fare. >>
<< Per una volta sono d’accordo con te Artie. Io suggerisco di dividerci, faremo prima a ispezionare tutte le cisterne >> propose la ragazza.
<< Parole sante Bimba. Ehi Corso se non stai attento la ragazzina tu rimpiazzerà come vicecapitano. >>
<< Chiudi quella boccaccia e datti da fare Bennett! >>
<< Si signore! >>
I cinque si divisero e Caren, seguita a ruota da Artie, corse verso le varie vasche osservandole tutte con attenzione. Ispezionarono per vari minuti senza ottenere risultati fono a che Bennett esclamò << Non lo troveremo mai! E’ come cercare un ago in un pagliaio ragazzi. >>
<< Ma il nostro ago è Sonny e senza di lui siamo finiti. >>
<< Sempre molto positivo eh Corso. >>
<< Va bene proseguiamo >> continuò l’uomo ignorando il commento della giovane.
Il gruppo camminò per alcuni metri fino a che Maddox, allertato dai suoi robot esclamò << Nascondiamoci! >>
All’improvviso il suono di alcuni passi rimbombò per la stanza, si stavano dirigendo verso di loro, ma prima avrebbero incontrato le carcasse dei robot fuori uso, infatti, come previsto il nuovo arrivato si fermò e parlando all’interno di un trasmettitore disse << Generale abbiamo un problema. >>
<< Tu sei il problema Baldwin! >> esclamò il capo della Technoid uscendo dal suo nascondiglio. << Ammetti semplicemente che non te l’aspettavi, come non se l’aspettava Bleylock. Fuoco! >>
Al comando del loro signore i robot annientarono gli androidi che accompagnavano il nuovo arrivato, uno di essi però nel cadere si lasciò sfuggire un colpo che andò a colpire la teca di vetro di fronte a lui infrangendola.
<< Via di qui! >>
L’incrinatura cedette e l’acqua fluì prepotente dalla sua prigionia costringendoli a fuggire per non essere spazzati via, fortunatamente il liquido trovò una sbocco nelle prese d’aria della stanza e in pochi attimi sparì, facendo tirare a tutti un sospiro di sollievo. A tutti tranne che a Corso, che accortosi che Baldwin stava scappando lo rincorse saltandogli a dosso e atterrandolo. << Dove si trova Sonny Blackbones? Rispondi! >>
<< E’.. E’ nell’.. >> cercò di dire lo scienziato senza però riuscirci a causa della mano del pirata che gli stringeva il collo.
<< Corso! Così lo soffochi! >> esclamò Caren.  
Il vicecapitano allentò la presa e il prigioniero respirando con profonde boccate rispose << E’ nell’ultima vasca. >>
<< Portaci immediatamente da lui! >>
Baldwin annuì tirandosi in piedi e, anche se controvoglia, gli guidò fino alla prigione del capo dei pirati.
Sonny infatti, si trovava sospeso in una bolla d’ossigeno all’interno della teca di vetro e stava lottando contro di essa, che a quanto pare si stava restringendo.
<< Sonny! >> esclamarono.
<< Maledizione vuole soffocarlo! >>    
Corso mantenendo il sangue freddo estrasse dalla tasca un rampino e con  mira perfetta lo lanciò verso una trave in metallo arpionandola e salendo verso di essa grazie al congegno.  Una volta su, si tuffò in acqua nuotando verso la bolla e provando a romperla, con poco successo.
<< Non ce la farà mai! >> esclamò la giovane.
<< Resisti Sonny.. Resisti Sonny >> mormorò Artie guardando impotente l’amico lottare con tutte le sue forze.
<< Devo fare qualcosa! Artie, Bennett ho bisogno che mi diate una spinta verso l’alto >>
<< E cosa vuoi fare Bimba? >>
<< Voglio aiutare Sonny! Su create un appoggio con le mani e al mio tre spingete più forte che potete. >>
I due obbedirono e Caren dopo aver preso una piccola rincorsa saltò sul trampolino improvvisato volando verso l’alto e aggrappandosi al bordo della vasca. Con l’adrenalina che le scorreva ancora in corpo si issò in verticale e dopo una piccola spinta cadde all’interno dell’acqua. Con tutta la forza che aveva nuotò verso Corso e quando lo raggiunse sfilò uno dei due affilatissimi Kanzashi dai capelli e usandolo come pugnale iniziò a colpire la sfera.
La bolla era più resistente del previsto, sembrava fatta di gomma, ogni loro colpo rimbalzava sulla sua superficie senza farle neanche un graffio.  
“Maledizione!” pensò lei picchiando più forte. “Stupida palla! E dai scoppia!”
Corso da parte sua continuò a colpire infaticabile l’involucro, doveva salvare l’amico a tutti i costi, non poteva permettere che morisse. Con quel pensiero caricò il colpo mettendoci tutta la sua forza e quando toccò la bolla la perforò facendola poi scoppiare.
<< Si! >> esclamò Caren, ma quando vide Sonny privo di sensi scivolare verso il basso, la sua voce ovattata si trasformò in un << NO!! >>
Lei e il vicecapitano si guardarono per un attimo, poi veloci nuotarono verso il basso afferrando il loro amico e riportandolo in superficie.
<< Ce l’abbiamo fatta! >> esultò la bionda prendendo profonde boccate d’aria.
<< Ce la fai Caren? >>
<< Credo di si.. >>
<< Bene, allora prendi Sonny e aggancia il rampino a quella trave la su, poi rilanciamelo e vi raggiungerò. >>
La giovane eseguì gli ordini e in pochi attimi fu fuori dall’acqua , dopo aver restituito il congegno a Corso, stese il capitano per terra e cercando di mantenere la calma provò a svegliare l’uomo.
<< Respira? >> domandò il suo compagno emerso a sua volta dalla vasca.
<< Si.. >>
<< Allora deve aver bevuto dell’acqua, dobbiamo fargliela buttare fuori. >>
<< E come? >>
<< Così! >> esclamò il pirata dando un secco colpo sul petto dell’amico che improvvisamente aprì gli occhi tossendo e sputando il liquido che aveva ingerito.
<< Sonny! >> urlò la giovane gettandosi tra le sue braccia.
<< Caren.. Corso.. Mi avete salvato >> rispose lui stringendola a sé. << Bleylock? >>
<< Se ne sta occupando Maddox >> rispose l’altro uomo.
<< Maddox? >>
<< Si, Clamp e Simbai lo hanno convinto ad aiutarci. >>
<< Questa poi.. >> rispose Sonny. << I Pirati e i Technoid.. Forza andiamo. >>
<< Ce la fai a stare in piedi? >> domandò la ragazza aiutandolo ad alzarsi.
<< Credo di si. >>
Il trio tornò ai piedi della vasca, dove insieme ai due pirati e Baldwin, trovarono anche Duke Maddox di ritorno dagli uffici del generale.
<< Bleylock? >> domandò il fuorilegge.
<< E’ scomparso. >>
Lo scienziato rise. << Il mach sarà finito a quest’ora, siete arrivati troppo tardi. >>
<< Troppo tardi?! Perché? Che cosa sta succedendo?! >> esclamò Blackbones. << Parla! >>
<< La finale si è conclusa. Non c’è niente che potete fare. >>
<< Sbagliato >> si intromise Artie premendo l’auricolare all’orecchio per sentire meglio. << L’incontro non è finito, giocheranno un altro tempo. Gli Snow Kids hanno pareggiato all’ultimo secondo. >>
<< Io credo che sia meglio che tu parli! >>
<< Vi ho detto tutto quello che so! >>
<< Ah si?! Lo vedremo. Adesso verrai con me a vedere la finale e mi dirai tutto quello che sai. >> si intromise minaccioso Maddox.
<< Va bene, va bene. Vi dirò tutto.. >> Baldwin si interruppe urlando di doloro, era stato colpito, e il gruppo si voltò verso l’origine del proiettile.
<< Adesso non dirai più niente. Non rovinerete i miei piani >> disse Bleylock dalla sua postazione.
<< Rimanete qui, io vado a prendere Bleylock! >> esclamò Sonny correndo verso il suo nemico.
<< Sonny! >> esclamò Caren provando a seguirlo, ma venendo bloccata da Corso che prendendola per un braccio disse << Caren no! Gli saresti solo d’intralcio. >>
<< Devo aiutarlo! >> urlò la giovane provando a liberarsi.
<< Lo vuoi capire che non puoi fare niente per lui! >> disse Corso tenendo salda la presa sul suo braccio, ma quando un’improvvisa scossa lo colpì la lasciò andare. << Ahi! Ma che diavolo.. >>
<< Non.. >> La scossa aveva percorso anche tutto il corpo della giovane dandogli una tale scarica di adrenalina da farla riprendere subito. << Scusa Corso! Devo aiutare Sonny! >>
<< Bimba no! >> esclamò Bennett, ma Caren era già lontana e nessuno avrebbe potuto fermarla.
La ragazza corse a tutta velocità fino alla fine del corridoio e proprio come aveva fatto il pirata si arrampicò sulla grata fino a raggiungere il piano superiore dove era situata una porta aperta. Veloce la imboccò, portava ad un altro lunghissimo corridoio che si concludeva con un ascensore, ascensore che stava salendo.
<< Maledizione! Non li raggiungerò più! >>
Doveva farsi venire un’idea e anche alla svelta, presto Bleylock e Sonny sarebbero arrivati all’ultimo piano e lei non avrebbe potuto fare niente per aiutare il suo amico. Ad essere sincera non sapeva perché si era impuntata sul fatto di voler aiutare Sonny, sapeva che lui era perfettamente in grado di cavarsela anche da solo e che una ragazzina di appena quindici anni non avrebbe potuto fare molto per aiutarlo, però qualcosa le diceva di andare.
I minuti passavano e Caren non era ancora riuscita a farsi venire un’idea per raggiungerli, poi ebbe un improvviso lampo di genio, certo era pericoloso e assolutamente stupido, però doveva pur tentare. Sicura si sporse verso il buco dell’ascensore, poi togliendo dai capelli il Kanzashi lo lanciò verso uno dei lunghi cavi tagliandolo e lasciandolo scivolare giù, certo era un po’ in alto, ma se si fosse arrampicata sul tubo davanti a lei ci sarebbe arrivata benissimo. Così veloce saltò iniziando la sua scalata e recuperando il suo bastoncino, con cui tagliò altri cavi che l’aiutarono ad arrivare all’ultimo. La sua corda improvvisata era un po’ lontana, per arrivarci doveva saltare, così Caren iniziando ad oscillare si diede la spinta necessaria per il balzo afferrando l’altro cavo appena in tempo per evitare di precipitare con il precedente.
<< Fiù! >> sospirò. << C’è mancato poco 'sta volta. >>
In quel momento ringraziò mentalmente Corso per le sue lezioni in cui l’aveva tormentata con flessioni, addominali e corse, poi recuperando il controllo salì fino ad un condotto dell’aria, lo stesso in cui aveva visto sparire il piede del suo amico. Molto lentamente vi entrò e tirando un sospiro di sollievo voltò le spalle all’ascensore strisciando gattoni fino ad un’apertura dalla quale si calò, non sapeva perché fosse così sicura che quella fosse la strada giusta, però qualcosa le diceva di si e infatti aveva ragione. Appena in cima alla scalinata che portava sul tetto della struttura, Caren vide apparire la testa di Bleylock, come se qualcuno ce lo avesse appena scaraventato.
<< Si!!! Gli ho trovati >> esclamò lei correndo per la rampa e uscendo all’aria aperta appena in tempo per vedere Sonny gettarsi nel nulla alla rincorsa delle sfera contenente il Metaflusso.
<< NO! >>
Il generale si rialzò soddisfatto e come se non avesse sentito l’esclamazione della nuova arrivata si diresse verso il bordo del grattacielo. Una maschera di rabbia gli storse il viso quando si accorse che Sonny Blackbones era ancora vivo, appeso ad una trave e con la sfera sana e salva tra le sue braccia.
Il generale urlò furioso e inginocchiandosi percorse gattoni l’asta di metallo e una volta sopra l’uomo iniziò a premere sulla sua faccia per farlo cadere.
<< Sonny! >> urlò la giovane.
Sentendo la sua voce il capo dei pirati reagì e con forza morse la mano del suo avversario facendogli perdere l’equilibrio e lasciandolo a suo volta appendersi a mezz’aria attaccato all’unico appiglio.
<< E’ finita. Arrenditi Bleylock. >>
<< Mai! Il meta flusso è mio! >> esclamò lui cercando di prenderlo, ma diminuendo la presa sul palo e scivolando giù cadendo nel vuoto.
Caren chiuse gli occhi, poi quando l’urlo dell’uomo si fu spento corse al bordo della struttura dicendo << Sonny. Grazie al cielo stai bene. >>
<< Caren, che ci fai qui? >>
<< Non importa. Lascia che ti aiuti. >>
<< Okay. Prendi il Metaflusso. Mi raccomando tienilo stretto e non farlo cascare. >>
<< Va bene >> rispose lei allungando la mano ed afferrando saldamente la sfera.
Nel momento stesso in cui le calde mani di Caren toccarono la palla di vetro il fluido contenente in essa si illuminò e una forte scarica elettrica, molto simile a quella che aveva provato con Corso, ma molto più forte, colpì la giovane facendola urlare di dolore. Nonostante però tenerlo tra le braccia le provocasse un male indescrivibile lei non lasciò mai la presa su di essa neanche quando perse i sensi con la voce di Sonny nelle orecchie che disperato  urlava il suo nome.

Erano passati quattro anni da quando quella scossa colpì Caren, ma lei non dimenticò mai il dolore provato e da allora molte cose cambiarono.
   
 
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