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Autore: saku89    08/01/2012    3 recensioni
- La posizione della tecnica Hira-seigan della scuola Tennen Rishin - mormorò Saito con tono piatto - Se il vice-comandante scoprisse come Sōji applica gli insegnamenti dello Shieikan...
Nel frattempo il felino, raccolta la sfida, aveva assunto anch'egli quella che doveva essere una posizione di attacco: artigli pronti, coda alzata e testa bassa.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hakuouki ff special

Di felini, pesci e Shinsengumi.



I due si scrutarono attentamente, pronti a cogliere il minimo passo falso nell'avversario, vedendo in semplici gesti come grattarsi la guancia un chiaro segnale di attacco. Si fronteggiavano, superbi, a distanza di alcuni metri l'uno dall'altro e nel mezzo, posto esattamente al centro, c'era un pesce, un piccolo pesciolino morto. Strano ma vero, la battaglia si sarebbe svolta proprio per decidere chi si sarebbe aggiudicato quel maestoso trofeo. E Sōji non aveva alcuna intenzione di perdere.
Saito, che assisteva impassibile alla scena, si accomodò sotto la veranda, osservando distrattamente il coltello da cucina grosso e affilato che il compagno teneva in mano, prima di passare al gatto che gli stava di fronte. Per cena probabilmente avrebbero mangiato carne di felino al Curry.
Sospirò, sollevato in parte dal fatto che il vice-comandante fosse sotto la stretta sorveglianza di Heisuke e Yukimura. Se si fosse ritrovato davanti la scena che ora vedeva lui, probabilmente avrebbe ordinato seppuku immediato a tutti e due: Sōji colpevole di essersi messo a litigare con un gatto e lui per averglielo permesso. E forse anche il felino avrebbe patito la stessa sorte. Non era comunque il caso di infastidire il vice-comandante con queste sciocchezze, quando di problemi ce n'erano ben altri.
- Abbiamo il numero esatto di pesce per tutti, ti conviene restituirlo. Se farai il bravo, ti risparmierò.
Il gatto miagolò, quasi annoiato dal discorso.
- Se la metti così, non resta che vedere chi è il più veloce tra noi due.
Okita afferrò saldamente il coltello da cucina con entrambe le mani e si mise in posizione: la spalla sinistra indietro, le gambe leggermente divaricate e la destra più avanti.
Era una sfida senza precedenti: avrebbe fatto prima il gatto ad afferrare il pesce o lui a tagliarlo in due?
- La posizione della tecnica Hira-seigan della scuola Tennen Rishin - mormorò Saito con tono piatto - Se il vice-comandante scoprisse come Sōji applica gli insegnamenti dello Shieikan...
Nel frattempo il felino, raccolta la sfida, aveva assunto anch'egli quella che doveva essere una posizione di attacco: artigli pronti, coda alzata e testa bassa.
- Non hai paura di niente, ne? Benissimo, preparati a morire, micio.
Entrambi fecero un passo avanti, tenendo gli occhi puntati sul pesce e spiando al contempo le mosse dell'avversario. Saito sospirò ancora una volta da sotto la veranda. Possibile che certe scene si dovessero vedere proprio al Mibu Tonsho?



Shinpachi e Sano si guardarono intorno, arrivando alla stessa identica conclusione: la cucina era un disastro. Sbuffarono, già stanchi alla sola idea di doverla sistemare.
- Tu occupati del riso e degli ortaggi, io vedrò di lavare ciotole, pentole, coltelli e mestoli vari. Quel gatto sarà la nostra rovina!
Shinpachi annuì, cominciando a raccogliere verdure e tuberi caduti in terra nella foga del momento. Stessa cosa fece Sano, afferrando le pentole rovesciate.
- E dobbiamo sbrigarci! Se Hijikata ci becca ci taglia a fette e ci serve per cena.
Il lanciere degli Shinsengumi non poté non rabbrividire a quell'affermazione. E fortuna che in Giappone si mangiava poca carne!
- Io spero più che altro che a cena sia servito quel maledetto gatto! Condito con la Soia magari.
- Non preoccuparti Sano, al suo inseguimento ci sono Sōji e Hajime, siamo in ottime mani. E quando avremo finito, andremo a dargli man forte!
Detto questo scoppiò a ridere, afferrando alla velocità della luce tutti gli ortaggi e buttandoli in una pentola piena d'acqua. Il vero problema era il riso.
- Non lo dovrò raccogliere chicco per chicco, vero?
- Esatto. E anche in fretta, non so quanto Heisuke e Chizuru riusciranno a tenere occupato Hijikata.
Un espressione affranta apparve sul volto del capitano della seconda compagnia. Afferrò un chicco di riso, tenendolo tra il pollice e l'indice, osservandolo con attenzione. Si guardò intorno e ringhiò. Ci sarebbe voluto più del previsto.



- Sei veloce, lo ammetto. Ma davanti a te non c'è un semplice samurai, c'è Okita degli Shinsengumi,
- Forse dovresti riflettere proprio su questo. Okita Sōji degli Shinsengumi che si batte in duello con un gatto. Per un pesce,
affermò Saito, con il solito tono piatto.
- Hajime-kun, questo gatto sta mettendo in ridicolo l'intera Shinsengumi, Kondo-san per primo, dato che è il comandante. - rispose con un sorrisetto che nascondeva appena la sua anima nera - Senza contare che ha messo sottosopra la cucina e rubato il pesce. Lo ucciderò.
Saito non fece in tempo a ribattere, che una figura apparve silenziosamente alle sue spalle.
- Okita-san! Che stai facendo?
- Yamazaki-kun, conviene che tu stia zitto. Se ci ritroviamo in questa situazione la colpa è tua. Tu - sottolineò con decisione - hai aperto la porta della cucina.
Il ragazzo tentò di replicare, ma venne fulminato da due occhi verdi e taglienti che, subito dopo, tornarono a fissare il gatto, il quale nel frattempo aveva tentato, con passi lenti e decisi, di avvicinarsi al bottino.
- Ti consiglio di sederti, lo scontro durerà più del previsto.
Seguendo il suggerimento di Saito, prese posto anche lui sotto la veranda. Osservando i due contendenti si chiese se sarebbe stato meglio ridere per la stupidità della cosa, o piangere per la perdita di credibilità della Shinsengumi se la voce si fosse sparsa.




Sul volto di Hijikata si dipinse un espressione truce.
- Che stai facendo?
- Non c'è bisogno di guardarmi in quel modo spaventoso. Sono venuto a portare il tè.
Heisuke sapeva di giocare col fuoco, ma se il vice-comandante fosse venuto a sapere del gatto sarebbe stata la fine per tutti, e addio alla Shinsengumi.
- Giusto in tempo. Stavo morendo di sete.
Per loro fortuna, sua e di Chizuru, Kondo non aveva notato niente di strano. Probabilmente, secondo la sua visione, Chizuru stava portando il tè e lui si era offerto di aiutarla. Questo confermava la sua ipotesi: Kondo Isami era l'uomo più forte, coraggioso e onorevole che lui avesse mai conosciuto, ma in alcuni momenti era di un ingenuità disarmante. Nonostante quest'ultimo appunto, provava per lui un profondo rispetto.
- Oggi sei molto premuroso.
Stessa cosa non si poteva dire di San'nan, indubbiamente gentile, una persona ammirevole, ma sospettoso almeno quanto Hijikata. 
- In genere questo comportamento è tipico quando avete combinato qualcosa. O mentre la state combinando.
- Dai, Hijikata-san, come puoi pensare una cosa del genere?
- E allora per quale motivo sei venuto?
Lo sapeva, lo sapeva che sarebbe stato impossibile ingannare Hijikata, lo sapeva eccome. La sua fine era vicina.
- Ecco... ho aiutato Chizuru a portare il tè, tutto qui.
- E tu? Non conosci il tuo posto?
Hijikata rivolse la sua attenzione a Chizuru, leggendo chiaramente il panico nei suoi occhi.
- Potresti perdere la vita per la tua indiscrezione, lo sai?
- Ecco... a dir la verità...
- Aspetta Chizuru!
- E cosa dovrebbe aspettare?
I due vice-comandanti, uno un santo, l'altro un demonio, questa volta non gliel'avrebbero fatta passare liscia. Erano finiti. Potevano anche iniziare a pregare tutti i Kami. Oppure vuotare il sacco. Magari, chissà, Hijikata li avrebbe risparmiati.


- Riassumendo, un gatto si è infiltrato nella sede, 
affermò Kondo, pensieroso.
- E si è mangiato il nostro pranzo,
continuò Hijikata, piuttosto adirato dal fatto che quelli che dovevano essere dei temibili Shinsengumi non riuscissero a dare la caccia a un gatto.
- Non sarebbe più rapido se lo cercassero tutti?
Il vice-comandante spalancò gli occhi, sconvolto. La situazione stava degenerando fino a raggiungere la follia.
- Ma che stai dicendo, Kondo-san? Che cosa penserà la gente, se si venisse a sapere che i temuti Shinsengumi non riescono a fermare un gatto!
- Però, ora come ora è la soluzione migliore,
concluse San'nan, con tono pacato.
- Aspettate un attimo, se spedissimo tutti gli uomini in cerca del gatto...
Non terminò la frase. Kondo, serio in volto, si alzò e uscì dalla stanza.
- Chi c'è all'inseguimento del gatto in questo momento?
Domandò il vice-comandante, spazientito. Ci doveva essere una soluzione alternativa, non si potevano convocare tutti i membri della Shinsengumi e spedirli alla ricerca di uno stupido felino! Oltre ad essere un'idea senza senso, era anche ridicola.
- Hajime-kun e Sōji.
- Conoscendo Sōji, non si farà scrupoli a distruggere il Tonsho pur di uccidere quel gatto. Cercatelo immediatamente e fermatelo!
- Sōji o... il gatto?
- Tutti e due! Chizuru, riferisci il messaggio a Shinpachi e Sanosuke. Heisuke, invece di fare domande inutili vai da Gen-san e digli di fermare Kondo, prima che mobiliti tutti gli uomini per quel maledetto gatto!
I due annuirono, terrorizzati sia dall'espressione spietata che era apparsa sul volto del vice-comandante, sia dal suo tono, che non ammetteva repliche. San'nan, rilassato, per nulla toccato dal caos che si era creato, sorseggiò il tè ancora caldo.
- Hijikata-kun, credo che anche noi dovremmo dedicarci alla ricerca del gatto. D'altronde, Kondo-san in prima persona se ne sta occupando.
Detto questo indicò con una mano il giardino. Il comandante, con espressione seria e concentrata, tentava di scovare tra i cespugli il suddetto gatto e, allo stesso tempo, di imitare quello che doveva essere un miagolio. Hijikata, sotto il solito sorriso pacato di San'nan, non poté far altro che stringere i pugni e cercare di darsi un contegno, nella speranza di non scoppiare da un momento all'altro, impugnare la spada e uccidere tutti, felino incluso.
- San'nan-san, ti sembra normale che...
Heisuke e Chizuru, compresa la situazione, uscirono lentamente dalla stanza, lanciando un ultima occhiata a San'nan, che non sembrava per nulla turbato dalla scena. Dopo essersi fermati a osservare Kondo, entrambi con un espressione perplessa stampata in faccia, scapparono al solo sentire il ringhio di un Hijikata prossimo all'esaurimento. Heisuke si diresse verso il dojo, sicuro di trovare Gen-san.
- Buona fortuna Chizuru!
Urlò senza fermarsi. La ragazza lo guardò allontanarsi, poi, presa da un illuminazione, si ricordò della sua missione e iniziò anche lei la sua corsa verso la cucina.  



- Harada-san! Nagakura-san!
- Chizuru-chan, perché hai il fiatone?
- Hijikata-san...
- Questa volta non la passiamo liscia... maledetto Heisuke!
Shinpachi batté un pugno sul tavolo, rovesciando nuovamente il riso.
- Heisuke-kun non ha fatto niente, è colpa mia. Hijikata-san si è insospettito e io non sono riuscita a trattenermi. Heisuke-kun ha provato a fermarmi, ma San'nan-san...
- ... San'nan-san vi ha smascherato. Non si fa sfuggire niente, come al solito,
concluse Sano leggermente infastidito. Calò il silenzio. Shinpachi, pensieroso, malediva Hijikata, San'nan e il gatto per essere così svegli, Sano si chiedeva se gli avrebbero concesso l'onore di affettare il suddetto gatto e Chizuru si domandava a cosa stessero pensando i due.
- Ah, il messaggio di Hijikata-san!
- Quale messaggio?
Chiesero in coro.
- Hijikata-san ha ordinato di cercare Sōji e il gatto e di fermarli prima che la situazione degeneri.
- E la cucina?
- Credo che al momento il gatto abbia la precedenza,
rispose Shinpachi, che in quel momento avrebbe fatto di tutto pur di non raccogliere di nuovo il riso. I due capitani annuirono, uscendo veloci dalla cucina, partendo così alla ricerca dei terribili felini: il gatto affamato e Okita Sōji.  


- Gen-san!
- Tōdō-kun, che succede?
- Kondo-san vuole mobilitare la Shinsengumi per dare la caccia al gatto. Quello che ogni volta ci ruba il pesce, ricordi?
Il capitano della sesta unità annuì.
- Ecco... Hijikata-san non è della stessa opinione, e vuole che fermiamo Sōji e quel maledetto felino prima che il Tonsho venga distrutto. Ha già inviato Sano e Shinpatsan. Ho un messaggio da parte sua: " devi fermare Kondo-san prima che raduni tutti i soldati e li spedisca alla ricerca del gatto."
- Ho capito. Okuzawa*, riprenderemo l'allenamento più tardi, devo occuparmi di una cosa urgente.
- Non si preoccupi. Grazie per avermi allenato, Inoue-sensei.
L'uomo sorrise, ricambiando l'inchino del sottoposto, poi, seguito da Heisuke, uscì veloce dalla palestra.
- L'ultima volta che ho visto Kondo-san, stava cercando il gatto in mezzo ai cespugli, nel giardino sul retro.
- Capisco, ci penso io. Tu raggiungi gli altri.
Tipico di Kondo-san, pensò divertito.
Heisuke annuì e riprese a correre, questa volta alla ricerca dei due malefici felini: il gatto e Sōji.



Okita scattò in avanti con il coltello da cucina ben stretto tra le mani. Quell' ingenuo di un gatto aveva appena fatto la sua mossa: spingendo su tutte e quattro le zampe si era lanciato verso la preda quasi rasoterra, pronto ad afferrarla con i suo denti aguzzi.
Ma lui era Okita Sōji degli Shinsengumi, e non si sarebbe fatto mettere nel sacco così facilmente. Veloce e preciso, si piazzò davanti al gatto proprio quando stava per afferrare il pesce e, con una spinta ben calibrata, si preparò a trapassarlo. Era ovvio fin dall'inizio chi avrebbe vinto.
- Oh! Sōji! Eccoti qua!
- Kondo-san?
Il capitano si fermò giusto il tempo per permettere al gatto, salvo per miracolo, di afferrare il pesce e scappare via. Saito e Yamazaki si girarono verso l'uomo che, silenziosamente, era apparso alle loro spalle, seguito da Gen-san.
- Il gatto! Mi dispiace, per colpa mia è scappato.
- Non importa, Kondo-san. Non ci metterò molto a ritrovarlo. E non sarà così fortunato.
- Calma, Sōji. Avevo pensato di chiedere a tutti di cercarlo, ma Gen-san mi ha fermato dicendomi che lo avevi trovato tu.
Okita guardò sorpreso il capitano della sesta unità, in piedi vicino al comandante.
- Come facevi a saperlo?
L'uomo si grattò la testa, con espressione divertita e imbarazzata al tempo stesso.
Non lo sapeva, pensarono tutti i presenti.
- Comunque bisognerà cercarlo di nuovo,
constatò Yamazaki.
- Invece no! Eccolo qui!
Sano e Shinpachi arrivarono, il primo sghignazzando, il secondo tenendo per il collo il felino malefico che, cercando di divincolarsi e graffiando, aveva ancora in bocca il bottino di guerra. Senza pensarci troppo, il capitano tentò di sfilargli il pesce dai denti, ma l'operazione fallì. Un graffio lungo e piuttosto fastidioso sulla mano gli fece mollare la presa, permettendo al gatto di cadere e tentare la fuga.
Saito sbuffò, alzandosi e portando tranquillamente la mano alla katana.
Il povero felino si fermò di scatto, ritrovandosi puntata alla gola la lama affilata di una spada, quella del capitano della terza unità.
- Il gioco è durato fin troppo. Posa quel pesce a terra e sparisci.
La bestiolina, terrorizzata, fece come gli era stato ordinato, fuggendo dalla parte opposta a quella dove si trovava lo shinsengumi.
Calò il silenzio, interrotto poco dopo dalle risa di Kondo e Inoue. Okita bofonchiò qualcosa, piuttosto deluso da come si era conclusa l'intera faccenda. 
- Hajime-kun, mi hai tolto tutto il divertimento,
replicò imbronciato. Il capitano non rispose, semplicemente rinfonderò la katana e si concesse un impercettibile sorriso soddisfatto.  
Sano e Shinpachi, non sapendo cosa dire, guardavano il punto dove due secondi prima c'era il gatto e dove ora era rimasto solo il pesce. Un pesce ancora intero, ma mangiucchiato e sporco di terra.
- E quello chi lo mangia?
domandò Shinpachi, terrorizzato all'idea che toccasse a lui.
Gli occhi di tutti si puntarono sul povero pesciolino e un espressione disgustata apparve sul viso di ognuno di loro; eccetto che su quello di Okita Sōji. Un sorriso sadico e divertito fece capolino, premessa di una serie infinita di guai. Si avvicinò e afferrò il pesce per la coda.
- Oggi è il nostro turno per il pranzo. Andiamo, Hajime-kun.
Detto questo si avviò verso la cucina, seguito da un Saito che, ovviamente, aveva già capito tutto.



- E così la situazione si è risolta per il meglio,
affermò Kondo afferrando le bacchette, compiaciuto nel vedere tutti i pasti uguali, ognuno provvisto di pesce. Hijikata, seduto al suo fianco, sospirò, mentre un espressione divertita apparve sul volto di San'nan.
- Uffa! Anch'io avrei voluto assistere alla scena! Hajime-kun che ferma il gatto semplicemente puntandogli la spada alla gola!
- E invece ti sei perso mentre cercavi noi!
- Shinpatsan, non mi sono perso. Semplicemente ho raggiunto Chizuru e siamo venuti a cercarvi, vero?
La ragazza annuì.
- In ogni caso la situazione si è risolta, anche se quel gatto avrei preferito ucciderlo.
- Sōji, tu parli sempre di uccidere...
provò a replicare Heisuke mentre tentava, con poco successo, di riappropriarsi della carne che Shinpachi gli aveva rubato.
- In fondo é il nostro lavoro. O forse tu la spada al fianco la porti per tagliare il sushi?
lo prese in giro il capitano della prima unità, con fare divertito.
- Non era questo che intendevo dire... Shinpatsan! Ma quanto mangi?
- In ogni caso, sembra che in futuro non ci saranno più problemi. Dopo essersi ritrovato con la katana puntata alla gola, quel gatto difficilmente tornerà,
affermò San'nan, sorridente.
Kondo si portò un pezzetto di pesce alla bocca e lo assaporò.
- È squisito, vero Toshi?
- Non l'ho ancora mangiato.
- È davvero saporito. Chi l'ha preparato?
Senza attendere risposta, il vice-comandante ne prese un pezzo e lo assaggiò.
- Io, Kondo-san. Sono davvero felice che ti piaccia!
- Ah, Sōji, complimenti!
Il capitano sorrise, soddisfatto.
Hijikata invece sputò tutto, iniziando a tossire, bevendo a grandi sorsi il tè che era rimasto. Un ghigno divertito, e al contempo estremamente sadico, apparve sul volto del capitano della prima unità, che si sistemò meglio sul cuscino per godersi la scena.
- Sa di terra! Sōji...
- Si, Hijikata-san?
- Io ti uccido!
Urlò il vice-comandante, mettendo mano alla spada. Il capitano scoppiò a ridere, tirando fuori dalla manica un piccolo libricino.
- E per concludere la serata, ecco a voi l'anteprima dell'ultimo capovaloro del famoso vice-comandante della Shinsengumi, Hijikata Toshizo...
cominciò con fare teatrale, scatenando le risate di tutti i presenti.
- Come hai fatto a...
- ...in arte Hogyoku! Passiamo alla lettura del suo primo haiku...
- Sō...
- "Un usignolo...
- Sōjiiiiiiiiiiiiiiiii!!! 
 






* Okuzawa Eisuke - morto durante l'incidente dell' Ikeda'ya. Ho voluto inserirlo perché a volte vengono dimenticati i componenti della Shinsengumi deceduti durante le missioni. Pochi giorni dopo, per le gravi ferite riportate, morirono anche Andô Sôtarô e Nitta Kakuzaemon.

Note: Here we go!
Che titolo strano. Strano e stupido. Strano, stupido e... e tanto alla fine ci rimette sempre Hijikata! E io comincio a usare un po' troppo spesso il "di" nei titoli. La devo smettere! Si! è_é
Hello there!
Sembro euforica, in realtà è tutta una facciata, perchè sono ancora immersa nel panico post-composizione, dove leggo e rileggo e non concludo nulla. Ho il terrore di aver sbagliato qualcosa, qualcosa che non avrei dovuto assolutamente sbagliare. Devo cambiare discorso, si si. *annuisce convinta*
Passiamo quindi ai cenni storici: niente di che. È il 1864,  primo e unico anno dell'era Genji, nel mese di Marzo-Aprile, prossimi al 4/5 Giugno (arresto di Shuntaro Furutaka e affare dell' Ikeda'ya). Insomma, quando le acque sono ancora relativamente tranquille. Per quanto riguarda Hogyoku, si tratta di una raccolta di haiku composta da Hijikata - falso! Come mi ha fatto notare Ellie nella recensione, Hogyoku è lo pseudonimo, il nome d'arte, il penname di Hijikata (grazie Ellie per avermi fatto notare l'errore) - e l'haiku:
"Un usignolo canta. Il rumore delle pulizie smette, lo sta sentendo"
o qualcosa di simile, dovrebbe effettivamente essere una sua composizione.
In questo periodo di calma apparente, ecco spuntare un gatto. Il gatto. Il gatto del primo special di Hakuouki Shinsengumi Kitan. La puntata mi ha divertito così tanto che non ho potuto fare a meno di scriverci sopra una fan fiction. Purtroppo mi sono ritrovata a dover inserire quella rottura di scatole di Chizuru, sulla quale però ho scaricato tutta la colpa per aver fatto saltare il piano e che ho voluto rendere un po'... smemorata, ma si, mettiamola così. Ecco, a tale proposito, se la piattola risultasse troppo ooc avvertitemi e provvederò a renderla, a malincuore, un po' più sveglia.
Hijikata invece è isterico, cosa non insita nel suo carattere. E anche Kondo l'ho reso piuttosto ingenuo e... lo ammetto, avevo intravisto uno special dove nevicava e dove Kondo, insieme ad altri, si divertiva a lasciare impronte nella neve (o qualcosa di simile ^^'). Non ho potuto quindi fare a meno di infilarlo in mezzo ai cespugli alla ricerca del micio. Insomma, per entrambi vale lo stesso discorso della piattola: se doveste notare qualcosa che non va, fatemi sapere. :) 

Come ho già scritto sopra, ho voluto inserire almeno Okuzawa Eisuke, morto all' Ikeda'ya, e in futuro mi piacerebbe far apparire anche gli altri capitani.
Gen-san invece lo adoro, in qualsiasi occasione mi da sempre l'idea di essere una persona tranquilla e pacata... in battaglia poi ti massacra, ma per il resto del tempo è così gentile... basta, finiamola qui. xD

Come al solito, il mio terrore è l'ooc. Nei primi periodi in cui scrivevo su efp *parte la biografia*, avevo la tendenza a scrivere usando sempre e solo l' out of characters e adesso, che non mi piace neanche un pochino, ho il terrore di utilizzarlo ancora, inconsapevolmente. Insomma... devo impegnarmi per riuscire a superare questa fase! *fare eroico*
A parte questo, prevedo errori di battitura, punteggiatura e via discorrendo. Ho riletto almeno venti volte, ma sono così stralunata che non mi stupirei se mi diceste che questa one-shot in realtà è una ciofega...
Basta. Ho scritto tanto, troppo, e sicuramente vi state annoiando. Quindi chiudo qui. ;)
Alla prossima! ^^
E grazie in anticipo a chi vorrà recensire e a chi vorrà aggiungere la fan fiction da qualche parte. xD

saku





  
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