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Autore: Mione1986    09/01/2012    2 recensioni
Misa scrive il nome dell'assassino sul Death Note, ma si tratta di un errore giudiziario.
I rimorsi di coscienza che emergono.
Una fine tragica.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Misa Amane
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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l'ultima scelta Buonasera!
Ecco una dei miei schizzi serali..
Ogni tanto dalla mia testa escono furi queste idee e le scrivo di getto in meno di un'ora...
Questa one-shot tragica, fredda e completamente OOC  nasce dalla domanda..
E se ci fosse uno sbaglio giudiziario? Se Misa uccidesse un innocente?
E questo è il risultato!
E' narrata in prima persona da Misa!
E' una one-shote senza pretese!
Grazie a chiunque la leggerà!
Mione1986
***

L'ULTIMA SCELTA



Lo sapevo.
Lo sapevo perfettamente.
Lo sapevo perfettamente che ogni volta che scrivevo un nome sul Death Note qualcuno gioiva per la morte di quel criminale.
Esattamente com'era successo a me.
Anche io avevo gioito per la morte dell'assassinio dei miei genitori.
Avevo sempre creduto che Kira fosse la legge.
Che io e Light fossimo la Giustizia.
Ero convinta davvero che servendo Kira avrei fatto del bene al mio paese, alla mia regione e alla mia nazione.
Ma..
A volte..
A volte, la parte ancora sana di me, quella parte che si era pentita di aver donato parte della sua vita a Kira..
Quella parte che si sentiva solo una sporca assassina, usciva fuori e si chiedeva se tutto ciò fosse giusto.
Se io non fossi peggio di quegli assassini..
Poi, da brava, la rinnegavo perchè ciò che diceva Light per Misa era legge divina.
Ma ciò che ignoravo o facevo finta di ignorare.
Ciò che non sapevo o facevo finta di non sapere era che ogni volta che scrivevo un nome sul Quaderno della Morte era che qualcuno potesse versare lacrime amare per quel criminale.
Ma ero davvero sicura che poi quella persona fosse colpevole?
Ero sicura che quella volta  non fosse stata la Giustizia a sbagliare?
Quante volte aveva sbagliato la Giustizia nel condannare le persone?
Tante, forse troppe volte.
Io non potevo esserne sicura che quella persona fosse colpevole perchè..
Light mi diceva di seguire i nomi al telegiornale e di scriverli sul Death Note.
Light mi diceva di leggere i nomi sul giornale e di scriverli sul Death Note.
Per me ciò che diceva Light era legge.
Ed io ubbidivo come un fedele cagnolino.
Non come, alla fine io ero solo un fedele cagnolino.
Poi un giorno successe..
Saoto Kurori.
Un uomo di quarantaquattro anni arrestato due mesi prima accusato dell'omicidio di due bambine di cinque anni.
Fu una notizia da prima pagina del giornale e prima notizia in tutti i tg.
Ricordo ancora  che quando sentii la notizia e scrissi il suo nome sul Death Note fui veramente felice di aver eliminato quell'uomo.
Avevo fatto un favore alla società.
Poi due settimane fa uscì la verità.
Saoto Kurori si era preso la colpa dell'omicidio di quelle due bambine per difendere il fratello malato di schizofrenia.
Si era preso la colpa di due omicidi per difendere una persona che amava.
Era stato il figlio quindicenne di Saoto Kurori a rivelare la verità perchè aveva assistito da lontano la scena.
Il figlio, dopo aver raccontato la verità, aveva accusato su una rete nazionale Kira di essere solo uno sporco assassino.
Se lui fosse davvero la Giustizia non avrebbe ucciso un innocente, ma l'avrebbe salvato.
Quel ragazzo aveva ragione.
Sentendo il discorso di quel ragazzino, qualcosa dentro di me si ruppe.
Io ero solo una sporca assassina, non migliore dell'assassino dei miei genitori.
Arrivarono i rimorsi di coscienza..
Si, perchè una coscienza l'avevo ancora.
Se Kira era davvero la Giustrizia doveva difedere gli innocenti, aiutare i deboli e condannare i colpevoli.
Non uccidere così a casaccio..
Light faceva parte della polizia e in qualche maniera poteva indagare  meglio sui vari crimini.
Si, ero sicura che Ligh avrebbe capito.
Ma mi sbagliavo...
E come se mi sbagliavo.
Light non avrebbe mai capito nulla.
Quando quella sera lo informai dello sbaglio che avevamo commesso e gli proposi la mia idea per non fare mai più errori di quel genere, lui in risposta mi diede uno schiaffo e mi disse che dovevo stare zitta.
Con le lacrime agli occhi gli dissi che era sbagliato, che Kira non doveva comportarsi come un assassino come gli altri.
Con uno sguardo duro mi disse che a lui non importava ciò che pensavo io perchè per lui valevo poco più di uno straccio.
E quella sera capii.
Capii che avevo a che fare con un demonio, non con un Dio.
Un demonio impazzito che si credeva un Dio che poteva decidere chi poteva vivere e chi poteva morire.
Io ero solo una marionetta.
Una marionetta che uccideva per lui e con cui soddisfava i suoi bisogni sessuali.
Non l'avevo capito tanto per le parole cattive ed offensive che aveva usato, ma dai suoi occhi.
In quegli occhi vidi l'inferno.
Non un nuovo mondo.
E quella sera stessa presi la mia decisione.
Di sbagli ne avevo già fatti tanti e anche troppi.
Mi ero aggrappata all'unica chanche che la vita mi aveva offerto, ed ora..
Avevo solo una scelta.
L'ultima scelta.
Se davvero volevo aiutare la Giustizia dovevo estirpare il vero male dal Giappone.
Dovevo togliere quel demonio con manie di grandezza dalla faccia della Terra, perchè finalmente avevo capito che Kira non era meglio dell'assassino dei miei genitori.
Io, per colpa sua, non ero meglio dell'assassino dei mie genitori.
Quella sera, quando Light si addormentò, mi alzai dal mio letto e afferrai il Death Note.
Con una penna scrissi il suo nome.
Light Yagami.
Furono i quaranta secondi più lunghi della mia vita.
Dopo quaranta secondi Light aveva smesso di respirare.
Kira non c'era più.
***


   
 
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